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Full text of "Itinerario di Roma e suoi contorni o sia Descrizione de' monumenti antichi, e moderni coll'indicazione delle più belle pitture, sculture, ed architetture. Opera dell'antiquario Andrea Manazzale tradotta dalla terza edizione francese ed aumentata da Stefano Piale ... Ornata delle vedute più interessanti di Roma. Tomo 1. 2."

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ITINERARIO 

DI ROMA 

E SUOI CONTORNI 


O SIA 

* 

DESCRIZIONE DE’ MONUMENTI ANTICHI , 

£ MODERNI 

'Coll’ indicazione delle più belle Pitture , 
Sculture , ed Architetture • 

OPERA 

DELL* ANTIQUARIO 

ANDREA MANAZZALE 

Tradotta dalla terza Edizione Francese 

EO AUMENTATA 

DA STEFANO PIALE 

Vittore e Socio dell’Accademia Archeologica 
Romana • 



ORNATA DELLE VEDUTE 
NTERESSANTI DI ROMA. 


\¥. 


TOMO I. 


ROMA MDCCCXVII. 

DAI TORCHI DEL MORDACCHINI 


Con approvazione • 

#!n>c<o ^ 6‘o^ano* Scadellari Via CondoLtl N. iq. 
) Pietro Piale S. Carlo ai Corso N. 

Al pretto di Paoli i5. 


-V 


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A SUA ECCELLENZA 

donna maria TERESA 

DI SILVA E PALAFOX 


Marchesa d* Hariza e Estera ^ 
nata Duchessa d’ Hijar 
Grahde di Spagna di prima Classe» 


• . • i . ' ; 

ECCMLLENZA 

vJ n’ opera che ha per isco- 
po l’ indicazione de’ preziosi 
monumenti antichi e moder- 
ni , dè’ quali Roma va tuttora 



ir 

superba'^ ooa poteva trovare 
migHor asìlov-che nel favore 
dì una eccella Dama 9 quanto 
fornita d’ ioteadimenta per ap- 
prezzarii , altrettanto» proclive 
per genio a‘ proteggere chi di 
quelli scrive ^ e chi le Arti 
professa. Precorsa già era in 
Roma la fama di questo nobil 
genio> che V. E. nutre,, e che 
tanto lustro aggiugne alla il- 
lustre prosapia», e alle molte 
doti e prerogative del cuore 
che vi distinguono quando 
un professore di pittura chiaro^ 
per merito y ed a me caro per 
antica amiciziaV godendo me- 
ritamente della stima e confi- 
denza dell’ E. V. mi ha pro- 
curato l’ aitò onore di consa- 
crarvela . Me fortunato , se 
potrà questo' tenue sV,, ma noa 
inutile libro sodisfare a V* E. 


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.g-« 


giugnere a porre sótto l’egi- 
di tanto valevole patroci- 
nio , chi già si stima abba- . 
stanza felice nel potersi dire 




Vfho , Ihvfho cd’ Obhfho S^rvitor^ 
STEFANO PIALE. 


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▼j 


AVVERTIMENTO 

DEGLI editori 


L e ricerche di una edizione Italiana^ 
deir Itinerario di Roma del Signor Andrea. 
Manazzale in lingua Francese i avendoci 
determinato ad intraprenderla > nè potendo 
r Autore per le sue occupazioni fornirci 
la traduzione della sua Opera > ci siamo- 
diretti al Signor Stefano Piale > che ha vo- 
luto assumersi P incarico non solo della 
traduzione 3 ma di .supplire a quanto le 
variazioni occorse esiggevano Egli addat- 
tandosi alP Autore > ed alle circostanze ne- 
ha formato la presente edizione » che spe- 
riamo sia per accogliersi dal Pubblico col- 
la bontà medesima 5 e gradimento della 
Francese . 

Essendo uno de^ primarj scopi dell’ Au- 
tore la descrizione esatta delle Pitture > e 
Sculture delle Gallerie > e de’ Musei > se 
talora s’ incontrerà , che il sito di un qual- 
che monumento non gli corrisponda > ciò 
non deve ripetersi dalla negligenza dell’Au- 
tore j m» dalle giornalière disposizioni di- 
verse * che si fanno per lo vigènte-sistema > 
che.i monumenti debbano servire al loca- 
le $ e non già questo a quelli 9 come si 
praticava una volta . 


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X 


TOEFAZIONE . 




TiJ 


M^a citta di Roma nel suo staio attualo- 
può passare ancora per la- piìi> bella deLVU-* 
niversa r ingresso dalla parte della Portd 
del Popolo- è do una magnijìccnza , che im-» 
pone ad -.ogni forestiero che lo veda per la 
prima volta » Le sue strade y le sue piazze , 
la. moltitudine de' sagri tempj y degli cdifizj 
publici y e de' palazzi y costruiti con altret-* 
tanto di solidità y die di eleganza , i suoi' 
obelischi e colonne , le sue fontane decorati 
con gusto e nobiltà y. abbondantissime di ac~ 
<f,ue eccelUnti y. che sommiiùstrano^ continua* 
mwte per tutti i siti della citta y. i capi d'ope-' 
ra della sctdlura antica- e moderna y e della 
pittura- j die vi si conservano y e vi si prodà’ 
cono giornaloiente negli studf de' professori ' y 
la dolcezza- del sua clima y la bellezza delle 
sue ville y tutti questi oggetti riuniti formanti 
uno spettacolo ricco e variato- y e reiuiono 
questa città degna di essere riguardata, come 
la capitale deh' Universo - '• * 

Tutto il giro di questa città y compresa il 
Trastevere ed il faticano è di circa 
gìia e mezza Italiane y nè è stato mai mag^ 
giare , mentre dopo Servio Tallio , che ne 
amnentà l'esteitsione y fno al tempo dell'Im- 
peratore Aureliano y non coniprendeva allora , 
che i sette colli Capitolino y Palatino- y i^ui* 


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v.ll> 

I 

Tvude , VimineAc , Esquilino , Celio , ed" 
ventino , «è il recinto di Aureliano differisce 
da quello presente , almeno di qua dal Te» 
vere • 

La forma della citta può paragonarsi ad' 
un poligono ovato e irregolare ^ di cui non- 
può dirsi veramente popolato , che un solo- 
terzo , dalla porta del Popolo fno al Palati- 
no , da Settentrione al Mezzogiorno ^ e dal 
monte Pincio al Tevere j da levante al Po- 
nente ^ e forma così quasi un triangolo ^ il di 
cui vertice è alla porta del Popolo ^ e la ba- 
se si estende da Santa Maria Maggiore alV 
isola di . San Bartolomeo . In quest' estensio- 
ne si fa tutto il moto di Bernal, principal- 
mente ne' contorni del Quirinale y ove è il pa- 
lazzo del Papa , e dal Campidoglio nella Vii» 
del Corso . , a Pipetta , e ne' siti di piazza 
Navona , della 'Regola , di Santa Maria in 
Vallicella ,• e della Rotonda . Il resto della 
citta è occupato da monasterj , da vigne e 
ville , da rovine di Terme , Circi , Teatri y ^ f 
ed altri monumenti antichi della magnificenze» | 
Romana ^ de' quali parlerassi a suo luogo . . 

Pm'ogonando la pianta di Roma- antica- ^ 
con quella di Roma moderna , sembra che il 
grosso della popolazione sia stato sempre | 

presso a poco lo stesso , mentre i grandi edi- j 

fzj pubblici de' quali sussistono- ancora le ro- . | 

vine , i molti fori ^ e le ville immense de' ric- 
chi Romani , che occupavano una gran parte 
del circuito di Roma , non permettono di con- ’ I 
cepirc come abbia mai potuto contenere nelle 


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IX 

sue mura j. quella immensa quantità di abitan- 
ti della quale gli: antichi censi fanno men- 
zione , come- quello delV Imperator Claudio , 
che ne numera più di sette milioni • (y gli scrii- 
tori hanno esagerato il numero prodigiosamen- 
te ^ o sì deve pensare y come- è più naturale y 
che questi riguardavano per Romani a, cioè per 
individui , che godevano in Roma dello stesso 
dritto di cittadino , tutti gli abitanti Uberi 
della campagna di B.oma% chef ne* Càmizj Ge- 
nerali si trovavano nel CàmpoMarzo iw qua-^ 
litu di cittadini RffiHani » , k. 







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X. 


IMPRIMATUR 

Si videbìtnr Rmo P. S. PaU Ap. Mag. 

Candidus Jlf* Trattini Arckiep, Philipp»^ 
Vicesgerens • 


. IMPRIMATUR 

Fr.. Thomas Joseph Onori Ord. Praedicat» '' 
Examinat. Cleri Rmi P* S* Pai. Apoit» 
Mag. Socint » 


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ROMA 

SCALA DEL CAMPIDOGLIO 
Dalla parte de* Leoaì , 

Jj[ 1 Campidoglio moderno ha il suo pros- 
petto rivolto fra Settentrione e Ponente j 
a cui si ascende per una cordonata ^ co- 
struita da Bonarroti , e fiancheggiata da 
due balaustrate ) ciascuna delle quali ha 
nel basso un Leone Egizio di basalte 9 
che getta acqua dalla bocca in una tazza: '' 

furono questi trasportati dalla Chiesa di 
S. Stefano del Cacco 3 e qui fatti collo- 
care dal Pontefice Pio IV. Presso di quel- 
lo a destra si vede una statua mutilata di • 

un eccellente lavoro in porfido 3 che forse 
ha rappresentato una' Pallade . 

Terminano le balaustrate nell’ alto col- 
le statue colossali dì Castore e Polluce di 
marmo Greco 3 in atto di condurre il loro 
destriero, trovate presso al Ghetto è qui 
collocate da Grf*?orio XIII. Seguono sopra 
l’altra balaustrata i due Trofei detti di Ma- 
rio 3 ora riconosciuti di Trajanos qui tras- 
portati da un castello dell’ acqua Marcia 
presso la Chiesa dì Sant* Eusebio . 1 due 
figli di Costantino 3 statue trovate nelle di 
lui ferme sul Quirinale 3 e le due colonne 
milliarie > con sopra due palle di bronzo 
dorato : di queste quella presso 1’ Araceli 
è moderna 3 fatta per accompagnare 1’ al- 

a 


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2 Itinerario 

tra antica 3 che ha servito per segnare 
il primo miglio della Via Appia 3 trovata 
nella prima vigna a destra fuori della Por- 
ta di S« Sebastiano • 

PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO . 

Diverso affatto dall’antico è il Campi- 
doglio moderno 5 perchè invece di presen- 
tare 3 come quello 3 una maestà severa e 
imponente 3 non mostra in oggi die og- 
getti graziosi e piacevoli 3 che lo rendo- 
no uno de’ più belli siti di Roma i Essen- 
do anticamente il Campidoglio 3 come il 
centro della potenza Romana 3 il luogo in 
cui dall’ alto i vincitori del Mondo rego- 
lavano il destino di tutto il resto de’ mor- 
tali 3 i Forestieri s’ immaginano di ritro- 
varvi ancora il più rispettabile monu- 
mento della terra 3 ed osano ajipena di 
formarsene una idea • Ed infatti e da qui 
che partirono i Romani conquistatori 3 i 
Scipioni 3 Pompeo 3 e Cesare per soggio- 
gare l’universo 3 che non gli attendeva che 
per sottomettersi alle loro leggi . Questo 
era il monte più famoso di Roma 3 in cui 
si tenevano le adunanze pubbliche di mag- 
gior importanza ed i congressi politici : 
a questo si saliva da’ vincitori in trionfo 
per ringraziare con un solenne sagriiizio 
gli Dei 3 per appendere nel loro tempio 
le spoglie degl’ inimici 3 e per far passare 
alla posterità glorioso il lor nome . Sopra 
del Campidoglio si vedevano il tempio di 


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dì Roma • J 

Giove Ottimo Massimo j quelli di Giove 
Bambino 5 del Feretrio 3 e di tante altre 
Deità in numero si grande 3 che fecero 
chiamare il Campidoglio la Sala degli Dei . 

Vi furono Portici 3 Archi di trionfo , e 
moltissimi altri edifizj , ornati di statue 
dentro e fuori 3 che a volerli considerare 
esistiti tutti nel medesimo tempo sarebbe 
impossibile di concepire come avessero 
potuto aver luogo in uno -spazio cosi ri- 
stretto . Ma tutti questi mqnunt^iiti sono 
periti 3 distrutti dal tempo e dalle devasta- 
zioni di Roma . 

Questo monte 3 di cui Romolo formò la 
Rocca di Roma 3 con un asilo 3 ebbe ove 
è l’altura della Chiesa di Araceli 3 il fa- 
moso 

TEMPIO DI GIOVE CAPITOLINO. 

Questo Tempio 3 detto ancora di Giove 
Ottimo Massimo , fu eretto da Tarquinio 
il Superbo sopra de’ fondamenti preparati 
dal Prisco 3 che ne aveva fatto il voto . 

Nel tempo che si cavavano questi fonda- 
menti vi si trovò un cranio umano; que- 
sto accidente ^fu riguardato dagli Auguri 3 
fatti consultare 3 come un presagio 3 che 
qui sarebbe un giorno la Capitale dell’ Ita- 
lia ; da ciò avvenne che questo monte 3 
prima chiamato Saturnio 3 da Saturno che 
vi regnò 3 poi Tarpejo dalla vergine Tar- t- 
peja 3 qui uccisa da* Sabini condotti da 
Tazio 3 prese in fine il nome di Capitolino 

a 2 


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4 Itìaeratìo 

dalla parola latina caput ; denominazione^ 
eh’ ebbe ancor Giove dalla situazione del 
suo tempio . 

Ebbe questo Tempio la sua facciata al 
mezzogiorno ? verso del Foro » formata da 
un portico sostenuto da tre fila di colon- 
ne a ed era fiancheggiato da doppia fila in 
ciascun lato; la parte interiore era divisa 
in tre celle j una maggiore in mezzo per 
Giove j e due minori > alla destra per Mi- 
nerva 9 e alla sinistra per Giunone . La 
lunghezza del tempio era di piedi 200. j e 
la larghezza di 185. Incendiato piìi volte I 
fu sempre rifatto della stessa grandezza 5 
ma di magnificenza maggiore ; la statua 
di Giove finalmente fu di oro 3 con quel- 
la della Vittoria egualmente preziosa di 
oro massiccio . Le ricchezze di questo Tem- 
pio furono immense 3 consistenti in spo- 
glie di nemici > in trofei 3 statue 3 gemme 3 
ed oro offerto da’ Magistrati 3 dalle Nazio- 
ni 3 dal Senato 3 e dagl’ imperatori a ti- 
tolo di dono o di voto • L’altra altura del 
Capitolino fu detta la 

ROCCA TARPEJA . 

Ove ora è il monte Caprino 3 6 il pa- 
lazzo Caffarelli fu questa rocca 3 che oc- 
cupava tutta la parte del monte verso del 
Tevere 3 e che chia mossi l’Arce 3 la rupe 
Tarpeja 3 e 11 sasso di Car menta : dall’alto 
della quale si precipitavano i traditori della 
patria n»l fondo che vi era sotto . Questo 


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di Roma . $ 

era il sito pih fortificato del monte ^ e 
prese il nome di Rocca Tarpcja dalla Ver- 
gine Tarpeja che vi fu uccisa da* soldati 
di T. Taaio j introdotti da lei stessa sul 
Campidoglio j nella guerra cagionata dal 
ratto delle Sabine. Q.u\ probabilmente fu il 

TEMPIO DI GIOVE FEKETRIO . 

11 pih antico tempio del Campidoglio fu 
quello’di Giove Ferctrioj eretto da Romolo 
in occasione della vittoria che riportò so- 
pra de* Ceiiinesi > nella quale avendo egli-' 
ucciso Acrone loro Re j ne prese le spoglie 
che portate in trionfo le depose , come un 
glorioso trofeo a in questo Tempio , consa- 
grandole a Giove y cui per tal ragione det- 
te il nome di Feretrioa o dal ferire a o dal 
portare .La sua lunghezza non oltrepas- 
sava i 15 . piedi a ed in esso non si depo- 
uevano che le spoglie opime a cioè quelle 
che un Duce Romano toglieva di sua mano 
al Duce inimico . 

INTERMONZIO. 

11 piano a che tra le due sommità del 
Campidoglio forma oggi la piazza a fu det- 
to Intermonzio . Qui fra due boschetti di 
quercie fu il tempietto dì Vejove 5 dove 
Romolo aveva aperto Tasìlo . Oggi in mez- 
zo di questa piazza si vede la famosa sta- 
tua equestre di Marc* Aurelio a che fra le 
antiche di bronzo restate è la pih bella a 
situata da Michelangelo sopra un gran pie- 

a j 




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6 It/aerarJé 

destallo dì marmo. Questa dal sito pres- 
so al palazzo Laterano , ove era prima , 
fu qui trasportata da Paolo 111. nel 1538. 
la figura dell’ imperatore è benissimo com- 
posta 5 ed il cavallo Ha tanta espressione 
che Carlo Maratta soleva dirgli : cammi- 
na 3 ti scordi tu che sei •vivo ? La sua testa 
è ammirabile » essendo bovina » e doveva 
esser così > perchè è un cavallo Arabo > 
che sono i più belli cavalli che si cono- 
scano • la coda è un poco corta , ma lo 
• rende pih leggiero > e può supporsi che 
fosse tale il cavallo favorito di Marc’Au- 
relio • Si vede in prospetto il 

PALAZZO SENATORIO . 

Fondato da Bonifazio IX. 9 in forma di 
Rocca, sopra l’antico Tabulario 9 luogo 
in cui si conservarono le tavole degli atti 
publici . la facciata di questo Palazzo 9 
abitazione del Senatore 9 è disegno del 
Bonarroti> eseguito da Giacomo della Por- 
ta 9 come le scalinate e la fonte nel mez- 
zo 9 alla quale fanno ornamento le due 
statue antiche giacenti del Nilo 9 e del 
Tevere 5 e la Roma antica sedente 9 di 
porfido, situata in mezzo entro una nic- 
chia . Si sale per le scalinate alla nobile 
Saia , che serve al Senatore ed al Magi- 
strato di tribunale 9 recentemente decora- 
ta con una graziosa e commoda loggia 
all* intorno 9 disegno del Signor Giuseppe 
Camporesi • 


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dì Roma * 7 

Di qui si monta per ima picciola scala 
alla torre del Campidoglio , ove dall’ alto ^ 
si gode del pifi iiiaestoso e istruttivo col- ' 
po d’ occhio 3 che si possa imaginare . Di 
là si scoprono con chiarezza le sette col- 
line che formarono l’antica Roma 5 e tut- 
ti i,pià celebri monumenti antichi del 
sottoposto Foro Romano 5 e dalle sue vi- 
cinanze . Scendendo dalla torre 3 e tor- 
jiando alla piazza si trova a destra il 

MUSEO CAPITOLINO . 

Col disegno di Bonarroti furono eretti 
questi due palazzi laterali , ( toltane la 
finestra di mezzo 3 disegno di Giacomo 
del Duca ) che furono terminati da Inno- 
cenzo X. In quello a destra Clemente XII. 
cominciò la raccolta di questo Museo 3 
che venne da Benedetto XIV. notabilmen- 
te accresciuta , ed alla quale recentemen- 
te si è data nuova disposizione , diversa 
in gran parte da quella che si trova nel- 
le antecedenti descrizioni • 
pai portico esteriore retto da colonne 
Joniche si passa per un piccolo vestibo- 
lo ad altro portico interno 3 illuminato da 
un cortile , che ha in fondo una statua 
colossale giacente, creduta il fiume Re- 
no ; questa fu per lungo tempo chiamata 
Marforio, dal foro di Marte in cui gia~ 
ceva scoperta 3. presso S. Martina , ove é 
ancor la memoria in una piccola lapida. 

A questo Marforio sono stati soliti i Ro- 

a 4 


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8 Itinerario 

mani di attribuire molti detti inf^egnosi 
e satirici . Sopra la balaustrata dell’ or- 
dine che decora la fontana vi sono quat- 
tro busti; in basso ne’ lati due Satiri in 
forma di Cariatidi ; e quattro statue di 
Auguste 5 due delle quali velate . Le par- 
ti laterali del cortile sono ornate con quat- 
tro busti colossali di Trajano 5 Antonino 
Pio 3 Claudio) e di donna incognito) già 
creduto una Lucilla : con due sarcofagi ) 
con sei ermi > e con molte iscrizioni . 

Sotto al portico a sinistra vi è un ido- 
lo Egizio muliebre con geroglifici di ba- 
salte fra due statue dell^ Abondanza e di 
nn’Amazone; segue altra statua di Apol- 
lo) e nel mezzo la grande urna creduta di 
Alessandro Severo c di Mammea sua ma- 
dre ) con sculture spiegate dal Venuti , 
che vi ravvisò nella maggiore il rattp di 
Briseide , fatto ad Achille per ordine di 
Agamennone ) bella c ricca composizio- 
iTie ) creduta un tempo il ratto delle Sa- 
bine ; ne’ lati la restituzione di Crisei- 
de ( ma secondo il Sig. Piale ) Achille 
riconosciuto fra le figlie di Licomede Re 
di Sciro ) che si separa da Deidamia) ; e 
Achille che prende le armi qjer vendicare 
la morte^ di Patroclo ; e nella posteriore 
Priamo inginocchiato avanti di Achille che 
offre i doni pel riscatto del cadavere dì 
Ettore . Al di là dell’ urna si vede un 
frammento di uno schiavo in pavonazzet- 
to 9 caduto dall’ Arco di Costantino ) bcl- 


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dì Rma , 9 

Ja scultura de’ tempi di Trajano: posa so- 
pra di un capitello tolto dalle Terme An- 
tooiane ; una testa colossale di Cibele che 
ha sotto un piedestallo colla figura in bas- 
sorilievo della Provincia dell’ Ungaria * 
Proseguendo il giro fi è la stacua di una 
Baccante con crotali nella destra ^ e sotto 
il piede un crepitacolo ; in basso un sar- 
cofago con baccanale ; segue una statua 
di Apollo colla lira « una Pallade statua 
colossale 5 e appresso un Endimione» Al 
di là della porta una statua di Diana col 
cane i altra Diana colossale 5 poi un Mer- 
curio 3 appresso un Giove Elicio col ful- 
mine nella destra 3 e sotto un sarcofago 
con la caccia del cinghiale Calidonio , c 
cottv* storia di Meleagro 3 e Atalanta • 
Nella parte incontro la statua di Adria- 
no velato 3 come Pontefice Massimo 3 ap- 
presso un gruppo di Poltfemo con un fan- 
ciullo in terra 3 sotto 1’ arco altro idolo 
Egizio di granito rosso 3 e al pilastro una 
Cerere. Salito lo scalino resta a destra 
una statua di Marte colossale 3 chiamata 
già un Pirro 3 che è una delle pih mae- 
stose e delle pifi conservate ; in fondo 
un’Èrcole che uccide l’ Idra 3 e finalmen- 
te la statua di un Oratore togato . 

Entrando alle tre Camere al piano ter- 
reno si vedono nella prima varj Idoli Egi- 
2] 3 trovati la massima parte nella Villa 
Adriana a Tivoli; otto di questi posti in 
altrettante nicchie sono in parte di ba- 

a S 


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10 Itinerario 

salte e in parte di marmo iieroj quattro 
di essi virili e quattro muliebri , vi si 
distingue qualche Deità j qualche Re 3 e 
qualche Sacerdote ; Pultima nicchia è or- 
nata con una statua di marmo Greco 3 
rappresentante il Dio Anubis o Mercùrio 
de’ Greci . Sopra di una colonna nel mez- 
20 della stanza vi è un erma posato so- 
pra di un fiore di loto con doppia fac- 
cia 3 una d* Iside 3 e T altra bovina di 
Apis . Sopra lo scalino intorno poggiano 
due Cercopitechi ; un piccolo Canopo in 
basalte 3 un cocodrillo 3 e finalmente una 
bella testa dell’ Imperatore Adriano 3 tro- 
vata nella sua Villa . 

Passando alla seconda Camera 5 ornata 
nel mezzo da un tavolino- con mosaico 
antico 3 trovato a Tivoli nella Villa Adria- 
na , vi si vedono in giro cinque busti in- 
cogniti 3 una statua sedente di Cerere ; 
altra simile di una Musa con Amorino 3 
due piccole figure sepolcrali giacenti 3 la 
grande Ara 3 co’ bassirilievi dell’ imprese 
di Ercole ; un gran cippo sepolcrale 3 e 
nelle mura molte iscrizioni di Augusti 3 
di Cesari s e di Consoli 3 con varj bolli 
di figuline antiche • 

La terza ed ultima stanza ha nel mez- 
zo un tavolino compagno 3 in mosaico del- 
la Villa Adriana ; intorno 3 una statuetta 
di Serapide sedente ; un bassorilievo in- 
castrato al muro , rappresentante un arci- 
gallo 3 o gran sacerdote di Cibele 3 in mez- 



dì Roma • 1 1 

za figura ; segue la statuetta di un filo- 
sofo Greco con palma in mano come vin- 
citore ; un singoiar bassorilievo colle due 
Deità barbare Aglibolo e Malachbelo : una 
colonna con iscrizione di Massenzio : in- 
castrato al muro un Mosaico con Genj di 
Amore 3 vincitore della forza 3 con Erco- 
le in gonna 3 che fila ; una statuetta del 
Dio Pan 3 ed al muro un tondo lavorato 
con varj marmi 3 nella di cui circonferen- 
za alcuni fatti di Achille a bassorilievo , 
de’ tempi assai bassi : il gran cippo se- 
polcrale di Statilio misuratore : un piede 
colossale di bronzo 3 forse della statua di 
Cajo Cestio 3 trovato presso la sua pira- 
mide 3 e finalmente una statuetta di Plu- 
tone col Cerbero • 

Dal pianterreno salendo la gran scila 
si vedono incastrati nel muro una quan- - 
tità di frammenti della Pianta marmorea 
di Roma antica 3 trovati nel tempio di 
Remo 3 oggi Chiesa de’ SS. Cosma e Da- 
miano ; e nel ripiano vi sono in due nic- 
chie la statua di Faustina Seniore 3 in 
forma di Pudicizia, ed incontro quella di 
Giunone Lanuvina , c sotto due bassiri- 
lievi di caccie , e animali . 

Giunti al piano si entra subito a de- 
stra nella stanza delle Miscellanee , che 
contiene una quantità di monumenti an- 
tichi di ogni specie in marmi e in bron- 
zo ; si presenta nel mezzo un gran vaso 
antico, ornato di fogliami che posa so- 

a 6 


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1 2 Itìff erario 

pra dì tìn’ ara rotonda 3 o labro di poz- 
zo 5 in cui si veggono scolpite le dodici 
Deità maggiori , che sono Giove distinto 
dal fulmine • Vulcano collà bipenne 3 Net- 
tuno col tridente 3 Mercurio col caduceo 
c coir ariete 3 Vesta collo scettro s Venere 
col giglio 3 Marte con elmo e scudo s Dia- 
na coll’ arco 3 Apollo colla cetra 3 Ercole 
colla clava , Pallade armata d’ egide 3 c 
finalmente Giunone colla mitella e vela- 
ta 3 che viene a rimanere appresso di Gio- 
ve . Nel muro a destra si ammira il fa- 
moso mosaico 3 descritto da Plinio 3 rap- 
presentante quattro colombe sopra di una 
tazza, di finissimo lavoro 3 trovato alla 
Villa Adriana. Sotto vi è un piccolo sar- 
cofago di gran lavoro ma di mediocre 
maniera 3 che rappresenta la storia della 
vita umana 3 cominciando da Prometeo 
che forma l’uomo con Minerva che gl’ in- 
fonde r anima 3 simboleggiata con una 
farfalla . Appresso due statue di Diana 
Efesia ; una testa di Baccante : molte al- 
tre incognite ; un trionfo di Bacco in bas- 
sorilievo , incastrato nel muro . Una sta- 
tuetta 3 creduta un Alessandro . 11 piccolo 
bronzo una volta dorato 3 di eccellente 
lavoro 3 <appresentante Ecate triforme. > 
ossia Luna in cielo 5 Diana in terra > Pro- 
serpina nell’ inferno. Varie misure, etri- 
podi di bronzo . La tavola Iliaca 3 ectipo 
singolarissimo per 1’ erudizione , ed epi- 
grafi Greche 3 sottoposte alle scultijrc • Un 




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di Xoma . ìj 

▼aso di bronzo di forma elegante » dono 
già di Mitridate Enparore al Collegio di 
Ginnasiarchi 5 e finalmente molti altri 
busti incogniti 3 a motivo che non si rin- 
vengono nelle antiche medaglie le loro 
simiglianze . 

Tornando fuori al gran corridore che 
nella sua parte destra è ornato da qu;:t- 
tro colonne di cipollino » da due di por- 
tasanta 3 da una di bianco e nero 3 e dal- 
la superba e rara colonna di alabastro 
orientale 3 alta palmi venti del diametro 
di palmi due e un terzo 3 trovata alla 
marmorata sotto 1 ’ Aventino ; si presen- 
tano incontro due busti di M. Aurelio 5 
c di Settimio Severo 3 e iufaccia a questi 
un leone di marmo . Appresso de’ busti > 
viene una statua d’ una vecchia Menade ' 
con vaso circondato di pampini ; Agrip- 
pina sedente con Nerone fanciullo che ha 
in petto la bulla d’ oro : Ercole bambino 
che strangola il serpente : una Sabina 3 e 
sotto un sarcofago con bassorilievo di Plu- 
tone che rapisce Proserpina : la statua di 
Psiche colle ali di farfalla 3 due busti 
incogniti: una statua rara di rosso anti- 
co 3 rappresentante un Fauno 3 e a’ piedi 
un caprone che poggia una zampa sopra 
una cista ; questo è un pezzo assai stima- 
to per essere il pib grande che si cono- 
sca di questo marmo . Una delle figlie 
di Niobc3 una Diana Lucifera 3 e sotto 
un sarcofago con sculture rappresentanti 


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1 4 Itìft erario 

r educazione di Bacco : e sopra il sarco- 
fago la statuetta giacente di un fiume • 
Un busto di Scipione Africano : un Con- 
sole assiso sopra una sedia curule : un bu- 
sto di Antinoo a una statua di Minerva a 
un busto di Giove Ammonej una statua 
di Cerere 5 incontro una statuetta di Apol- 
lo ; accanto un busto di Giove : un altro 
di Adriano j con faccia di alabastro : in- 
contro un busto di Marc’ Aurelio ; un al- 
tro di Giove: un terzo di Trajano : una 
statua sedente di Cerere : due busti uno 
di Paride e 1 ’ altro di un Fauno : uno di 
Sileno: ed alcuni altri incogniti. 

Entrando nella stanza dei»l’ Imperatori , 
vi è nel mezzo la statua di Agrippina se- 
dente in un’ attitudine assai naturale 3 so- 
pra una sedia a bracciuoli con panneg- 
giamento assai b Ilo; due grandi bassi- 
rilievi al muro di ottima maniera j uno 
rappresentante Endimione che dorme 3 1’ al- 
tro Andromeda liberata da Perseo 3 am- - 
bedue ben composti e di bella espressio- 
ne . Una collezione rarissima d’imperato- 
ri ed Imperatrici Romane 3 posta in giro 
alla stanza 3 la di cui serie comincia 3 
con Giulio Cesare , e prosegue con Au- 
gusto 3 Marcello 3 Tiberio , Claudio Dru- 
se; Antonia minore sua moglie 3 Germa- 
nico, Agrippina sua moglie 3 Caligola in 
due busti 3 Claudio 3 Messalina sua quin- 
ta moglie 3 Agrippina minore sua sesta 
moglie e madre di Nerone 3 , due busti 


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di Roma • 1 5T 

di Nerone 5 Poppea stia moglie s Galba , 
Ottone 5 Vitellio 5 Vespasiano 5 con busto 
di alabastro fiorito, Tito, Giulia figlia 
di Tito , Domiziano , Domizia sua mo- 
glie 5 Nerva , Trajano due busti , Pioti- 
ra sua moglie , Marciana sua sorella , e 
Matidia sua figlia , due busti di Adria- 
no , Giulia Sabina sua moglie , Elio Ce- 
sare , Antinoo 5 Antonino Pio , Faustina 
maggiore , due busti di M. Aurelio , la 
bella Faustina sua moglie, Aiinio Vero, 
Lucio Vero , Lucilla sua moglie con bu- 
sto di alabastro fiorito , un’altra Lucil- 
la, Commodo, Crispina, Pertinace, Man- 
lia Scantina , Pescennio , Clodio Albino , 
due busti di Settimio Severo, de’ quali 
uno in alabastro, Giulia Pia sua secon- 
da moglie , Caracalla , Geta , Macrino , 
Diadumeniano Eliogabulo , Annia Fausti- 
na sua terza moglie , Massimino , Massi- 
mo , Gordiano, Africano Seniore , Gor- 
diano Africano giovane , Pupieno , Gor- 
diano Pio , Filippo giovine , Trajano De- 
cio a Quinto Erennio suo figlio , Ostilia- 
no , Treboniano Gallo , due busti di Vo- 
lusiano , Gallieno, Salonina sua moglie, 
Saloniao figlio , M. Aurelio Carino, e 
Giuliano 1 ’ Apostata . 

Appresso si passa alla Camera de’ Fi- 
losofi , le di cui pareti sono tutte ornate 
da bassirilievi , fra’ quali si distinguono 
quelli che credonsi appartenuti ad un fre- 
gio di un tempio di Nettuno , ora Chie- 


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1 6 hìtterarto 

sa di S. Lorenzo fuori le mura , ove fra bii- 
crani si vedono scolpite ancore , timoni , 
rostri di nave e strumenti da sagrifizj ; 
ed altro singolare di rosso antico , colle 
tre figure delle stagioni appresso al Dio 
Fauno, e avente T iscrizione col nome 
di Callimaco. Nel basso poi vi sono in 
giro gli ermi di Apulejo , Virgilio , Ascle. 
piade , c dopo di quattro incogniti Ari* 
stotele 3 Agatone , Fossidonio , Eraclito 3 
tre di Socrate, Alcibiade, Cameade , Ipo* 
crate , Seneca , cinque Platon: , Giunio 
Rustico, Tcofrasto , Epicuro, M. Aure- 
lio filosofo , Diogene , e dopo alcuni in- 
cogniti Pitagora , Cerone Re di Siracusa 
altro incognito , Aristofane , Terenzio , 
Pindaro , Aulo Persio Fiacco , Anacrcon- 
te , Arato tre busti ; Esiodo tre teste ; 
Allo scalino piii basso tre teste di Ome- 
ro , Aspasia , Cleopatra , Saffo in due bu- 
sti , Aristomaco , Leodamante , Euripide , 
Lisia, Isocrate, Erodoto, Tucidide, va- 
rj incogniti , Pitodoro , Massinissa Re di 
Numidia , due Re Barbari colla barba no- 
data , Cicerone , Toìomeo Re d’Egitto , 
Archita di Taranto, un Bacco, e Archi- 
mede , a bassorilievo , gran geometra di 
Siracusa • 

Dalla stanza de’ filosofi passando alla 
Galleria , si trova a mano destra una sta- 
tua di Minerva ben panneggiata ; ^una 
Cerere 5 un gruppo di Marte e Venere, 
volgarmente creduto Coriolano e sua rno- 


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di ^oma . 17 

glie; due statue di Amareni j la* secon- 
da delle quali è assai bella 5 uno de’ 6gli 
di Niobe 5 Leda j una Venerea Igia la fi- 
glia di Esculapio > Dea della Salute ; nel 
lato appresso un Arpocrate Dio del si- 
lenzio 9 la statua di un cacciatore nudo 
in piedi appoggiato ad un albero a che 
tiene una lepre , e porta nella base 
scritto 9 Politimo Liberto 9 un busto co- 
lossale di Marc* Agrippa 9 la Dea della' 
Clemenza 9 una Musa 9 una recchia pian- 
gente detta dal volgo una Prefica 9 piii 
verisimilmcnte un’Ecuba9 un Pancraaia- 
ste 9 o lottatore; Tolomeo Re d’Egitto 9 
una Iside che tiene il sistro nella destra 9 
vestita in una maniera tutta propria di 
lei ; l’ antichissima statua di bronzo do- 
rata 9 rappresentante un Ercole 9 forse il 
trionfale 9 trovata nel foro Boario 9 pres- 
so al Circo Massimo da Sisto IV. Una Ve- 
stale 9 Mario Console 9 statua di una gran- 
de semplicità ; Adriano nudo all’ eroica 
con scudo 9 una statua creduta da alcuni 
un Antiuoo 9 un busto di Giunone , altro 
di Minerva 9 una statua di Apollo 9 un 
busto di un Fauno . Nel mezzo poi sono 
posti in fila cinque statue di marmo ne- 
gro 9 e basalte9 rappresentanti 9 la prima 
Giove col fulmine nella destra ; il centau- 
ro più giovane 9 de’ due cogniti sotto il no- 
me di Centauri di FnriettÌ9 trovati alla Vil- 
la Adriana 9 opere insigni di Aristea e Pa- 
pia oriundi di Afrodisio . Ercole giovane. 




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i8 Ut» erario 

in basalte 5' trovato svili’ Aventino ; 1 ’ al- 
tro centauro 3 compagno 3 e più vec- 
chio del precedente i ed in fine là statua 
d’ Esculapio 3 appoggiato al solito bastone 
cui è avvolto un serpe . Di quà e di là 
deir Ercole di bronzo dorato sono due co- 
lonne di un bel giallo antico 3 alte palmi 2 1 . 
che hanno il diametro di palmi 2. e un 
terzo . 

La stanza dopo la Galleria ha nel mez- 
zo un antico torso del Discobolo prove- 
niente da Mirone 3 ristaurato da Mr. Mo- 
not per un gladiatore caduto in atto di 
parare un colpo ; in giro 3 la statua di Er- 
cole in mezzo a quelle di due Faunetti 
giovani con tibia in mano per suonare ; 
un Genio rappresentato da un putto che 
giuoca con una maschera ; una piccola Dia- 
na ; altro Genio che scherma con un ci- 
gno ; due belli sarcofagi 3 de’ quali uno 
rappresenta la favola di Endimione dor- 
mente che viene di notte visitato dalla Lu- 
na 3 figurata da Diana che scende dal suo 
carro ; 1’ altro un combattimento di Ama- 
zoni 3 una statua di una Musa 3 e var] 
busti incogniti . 

Termina il Museo la stanza detta del 
Gladiatore moribondo , prodigio ddl’artc . 
Questa statua 3 situata nel mezzo 3 isola- 
ta 3 capo d’opera del Greco scalpello è 
uno de’ più belli pezzi dell’ antichità 3 per 
la sua attitudine vera ed espressiva; pog- 
giato egli sul braccio e sul ginocchio sem- 


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dì Roma • 19 

bra potersi appena sostenere ; le forze gli 
mancano 5 e trattenendosi a considerarlo 
uno crede di vederlo spirare a momenti per 
la profonda ferita > che ha nelle coste . 
Posa egli sopra di uno scudo su cui è 
un corno rotto in due pezzi 3 ed ha una 
corda nodata al collo sotto del mento . 
Winckclmann è di parere che non sia un 
gladiatore 5 ed ha mostrato ad evidenza 
doversi tenere per un Araldo j o bandito- 
re > ed aveva colto nel segno nel propor - 
lo per Polifonte 3 banditore di Lajo Re 
di Tebe 3 ucciso insieme con costui da 
Edipo 3 ma non avendone rilevato le ba- 
sette 3 distintivo de’ Tebani 3 se ne mo- 
strò incerto 3 e ricorse ad altro sogetto 3 
vi è chi crede che il braccio destro sia 
ristauro di Michelangelo . Vedonsi intor- 
no le piò belle statue di questo Museo > 
e sono presso la porta a destra una su- 
perba Venere 3 maggiore del naturale 3 di 
forme eleganti e di una perfetta conser- 
vazione ; una bella statua di Musa di un 
superbo panneggiamento > che fu denomi- 
nata una Flora ; una statua tutta nuda di 
Antiuoo in attitudine assai semplice > con 
testa bellissima ; un busto creduto di Bru- 
to > posato sopra una colonna di breccia 
orientale . Una superba statua di un Fau- 
no giovane^ in attitudine di riposo con la 
tibia in mano; le sue forme sono elegan- 
ti quali si Conviene a quell’età 3 ma nel 
tempo stesso sono robuste 3 e indicano qua- ^ 


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£0 ttìnerarìo 

li diverranno nella perfezione di iin Nu- 
me rustico . Un gruppo di Amore e Psi- 
che } che si abbracciano con una sempli- 
cità e gl azia singolare . La statua di Ze- 
none filosofo capo degli Stoici , involto 
nel suo pallio , assai ben trattato e na- 
turale . Un Apollo 3 poggiato sopra la li- 
ra 3 e con un* grifo a’ suoi piedi; la sta- 
tua muliebre , detta dal volgo una Pan- 
dora 3 e creduta una Danaide 3 denomina* 
zioni ambedue molto dubbie ; la celebre 
statua di Antinoo 3 ritratto in figura di 
Deità Egizia 3 ma di uno stile Greco 3 c 
.bellezza singolare 3 come fu già osservato 
da Winckelmann * e finalmente la super- 
ba statua di una Giunone 3 assai maggio- 
re del naturale 3 nella quale si scorge tut- 
ta la maestà della Regina degli Dei > ed 
un panneggiamento mirabile per T arte e 
per r esecuzione ; fra queste ultime tre 
statue sono frapposte le due stupende te- 
ste di Alessandro Magno 3 e di Arianna 
ambedue di scultura sublime . ~ 

PALAZZO DE’ CONSERVATORI . 

Questo è simile all’ altro incontro de- 
corato nell* esterno da pilastri Corintj > 
che reggono un ricco cornicione 3 corona- 
to da balaustrata con statue • Dal suo por- 
tico esteriore retto in parte da colonne 
Joniche che éi estende per tutta la lun- 
ghezza , si passa ad altro interno consi- 
mile che introduce ad un Cortile termi-* 


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dì Roma 2I 

ilàto in fondo da un terzo portico simile 
a questo . Ambedue i portici interni han- 
no sopra le colonne Jonìchc un altro or- 
dine Corintio più leggero con sua ricca 
cornice e balaustrata al di sopra 3 deco- 
razione tutta assai nobile . Entrando a de- 
stra della porta si vede la statua di Giu- 
lio Cesare in abito militare 3 e dall’ altra 
parte una compagna 3 la quale per un ro- 
stro di nave che ha presso de’ piedi si è 
creduta di Augusto , eretta per la vitto- 
ria Aziaca 3 ma con testa forse non sua. 
bi vedono intorno al cortile de’ frammen- 
ti di statue le più colossali 3 che posso- 
no dare una idea di queste grandi ma- 
chìne delle quali non ne rimane a noi al- 
cuna ; due piedi 3 una mano, un ginoc- 
chio 3 una gamba , porzione di un brac- 
cio 3 di marmo , creduti del colosso di 
Apollo portato in Roma e situato sul Cam- 
pidoglio da Lucullo . Un gruppo di un 
leone che sbrana un cavallo , di una es- 
pressione la più viva e che si pretende 
essere stato considerato da Michelangelo 
come uno, de’ pezzi preziosi, onde aver- 
lo ristaurato egli stesso : ora però è gua- 
sto in parte . Sotto del portico in fondo 
vi è nel mezzo la statua colossale di Roma 
sedente , che ha sotto nel piedestallo la 
figurina graziosa di una Provincia pian- 
gente 3 creduta la Dacia . Di q ià e di là 
vi sono due Re prigionieri di marmo ne- 
ro con mani tronche , figure grandiose ed 



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dì Roma . 21 

vallo ; e V arrivo in Roma di questo Impe- 
ratore che viene incontrato fuori della por- 
ta da Roma . A sinistra della scala un 
piccolo Curzio in bassorilievo 5 che si getta 
nella voragine apertasi in mezzo al foro . 
Terminata la scala nel suo ripiano sono al 
muro due grandi bassirilievi , tolti dall’ 
arco medesimo di Portogallo 5 quando fu 
demolito per drizzare il corso nell’ anno 
1662. 5 r uno rappresenta 1’ Apoteosi di 
Faustina Giuniore fatta da M. Aurelio a 
r altra un’ allocuzione o donativo fatto al 
popolo dal medesimo 5 al primo però nel 
ristauro si pose la testa di M. Antonino 
Pio ) la scultura di questi è assai buona . 

Entrandosi nel Salone grande e ben pro- 
porzionato si vede tutto decorato da pitture 
a fresco del Cavalier d’ArpinOj che vi rap- 
presentò varj fatti dell’ istoria di Roma 
nascente ; Romolo e Remo trovati da Fau- 
stolo sotto il fico Ruminale allattati da 
una Lupa ; Romolo che segna coll’ aratro 
il giro di Roma e il pomerio ; l’ istitu- 
zione del culto delle Vestali fatta da Nu- 
ma , il ratto delle Sabine ; la battaglia tra 
i Romani e i Vi jsnti ; e la pugna degli 
Orazj e Curazj , quelli a favore de’ Ro- 
mani guidati da Tulio Ostilio 5 questi per 
gli Albani condotti da Mezio Fufezio. Nel 
fondo la statua d’ Innocenzo X. dell’ Al- 
gardi 5 e incoiitro 1’ altra di Urbano Vili, 
del Bernini in marmo > 


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24 Itìfterario 

Nella camera appresso Tommaso Lau-^ 
retti ha dipinto a fresco la contiiuiazione 
della Storia Romana . Muzio Scevola che 
si brugia la mano in presenza di Porsena « 
dopo di avere ucciso un Officiale a preso 
pel Re • La sanguinosa battaglia nella qua» 
le il partito de* Carquinj venne intera- 
mente disfatto . bruto sul tribunale che 
condanna a morte i suoi figlj > per aver 
cospirato contro la Republica , e tentato 
di ristabilire i Tarquinj sul trono . Orazio 
Coclite che solo si oppone al passaggio 
de* Toscani sopra il ponte Sublicio . 11 
tono del colore di queste pitture è pih 
vigoroso di quello del Salone precedente , 
e si vedrà sopratutio che questo Artista 
era eccellente nel dipingere i cavalli . 

La terza camera ha un bel fregio dipin- 
to da Daniele di Volterra j che vi ha rap- 
presentato il trionfo di Mario dopo la dis- 
fatta de’ Cimbri . In mezzo della camera 
^ vi è 1* antica Lupa di bronzo che allatta 
Romolo e Remo ; si crede quella che fu 
percossa dal fulmine ne* piedi di dietro . 
Vi è ancora la celebre statua di brofizo j 
creduta quella del pastore Marzio j che 
si cava una spina dal piede : un bel bu- 
sto di Bruto 5 primo Console di Roma ; 
altra statua in bronzo di uno de* dodici 
Camini : tre busti nelle nicchie : una 
mezza figura di Apollo ; un busto di Pro- 
serpina 9 uno di Diana , di Giulio Cesare » 
di Adriano 9 un bassorilievo di sarcofago 


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dì Ramai ±S 

ben conservato con Genj delle stagioni j e 
il tempio di Saturno co’ Tritoni sul fron- 
tespizio . Due belli Quadri, uno rappresen- 
tante Santa Francesca Romana , di Roma- 
nelli 5 l’altro un Cristo morto del celebre 
Fra Cosimo Piazza Cappuccino • 

La quarta camera e quasi interamente 
coperta da’ frammenti de’ Fasti Consolari 
sino al tempo di Augusto, trovati sot- 
to Paolo 111. presso alla Chiesa di Santa 
Maria Liberatrice ; sopra la porta vi si 
vede una bella testa di Mitridate Re di 
Ponto . 

iVdla quinta camera vi è il celebre qua- 
dro di una Sagra Famiglia dipinta da Giu- 
lio Romano di un bel colorito ; una testa 
di jMedusa di Bernino ; il ritratto di Mi- 
chelangelo fatto da lui stesso ; due piccole 
oche antiche di bronzo, situate già uu tem- 
po nel Campidoglio , per conservare la me- 
moria di quelle che destarono Manlio , 
quando i Galli , ^ampicandosi pel sasso di. 
Carmenta , cercavano d’ impadronirsi per 
sorpresa della Rocca ; un busto di rosso 
antico di Appio Claudio , c varj altri • 

La sesta , detta degli Arazzi , copiati 
dagli originali di Rubens , ha un fregio di- 
pinto da Annibaie Caracci , che vi ha rap- 
presentato le imprese militari di Scipione 
Africano ; e quattro busti ne’ quattro an- 
goli , di Saffo la poetessa , di Socrate , di 
Arianna , e di Sabina Poppea , seconda 
moglie di Nerone. 

k 


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*6 Uinirarìo 

L* ultima camera contiene le statue di 
Virgilio 5 di Cicerone j della Dea del si- 
lenzio 3 di Cibele 9 e di Cerere • Questa 
camera è dipinta a fresco dal celebre Pie- 
tro Perugino che vi rappresentò le vitto- 
rie di Scipione sopra di Annibale* 

Uscendo dalla camera vi è la Cappella 
che ha il quadro dell' altare dipinto da 
Avanzino Nucci sopra lavagna 9 rappresen- 
tante la Madonna 9 un’ altra Madonna di 
Pinturicchio 9 e il Sant’ Eustachio 9 e la 
Santa Cecilia di Romanelli . Nella volta vi 
è un Padre eterno di Caracci . Si traversa- 
no due sale 9 e per un corridore 9 si va alla 

GALLERIA DE’ QUADRI - 

Nel primo salone 9 dirimpetto la porta 
vi sono 9 un gran quadro di Guido rappre- 
sentante l’ incontro di Arianna e Bacco 
nell’ isola di Creta 9 in qualche parte non 
terminato 9 con varj Satiri che bevono ; 
la Sibilla Persica» superba mezza fìgura 
di Guercino 9 Sant’ Elena con un angelo . 
accanto che sostiene la croce ; la figura 
principale è bella 9 pittura del buon tempo 
di Paolo Veronese. Una Sagra Famiglia di 
Mignard$ una Maddalena dell’ Albano » di 
bel colore ; un S. Girolamo di Caracci ; 
un quadretto colla Madonna e il Bambino 
di Annibaie Caracci ; una donna rappre- 
sentante la Carità 9 di Ludovico Caracci • 
Gesfi Cristo in casa del Fariseo» celebre 
miniatura di Madama Subleyras ; e sotto 


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dì Roma\ 27 

lo sposalizio dì Santa Caterina di Agosti- 
no Caracci . Due Sagre Famiglie di Ben- 
venuto Garofolo ; una^Santa Cecilia 3 di 
Romanelli» una Maddalena di Tintoretto; 
un ritratto di donna 3 di Bronzino ; la co- 
munione di S* Girolamo 3 di Agostino Ca- 
racci ? lo sposalizio di Santa Caterina 5 co- 
piata dall’ originale di Correggio; un San 
Girolamo di Guido • 

Nella parte di tramontana 3 una Madon- 
na che adora il bambino Gesh 3 con due 
angeli che 1’ accompagnano : essa è ingi- 
nocchiata 3 grande al naturale; il disegno 
n’ è esatto 3 T espressione nobile 3 e il 
colorito assai bello 3 opera di Pietro da 
Cortona; del medesimo è il ratto delle Sa- 
bine 3 uno de’ suoi plh belli quadri 3 di un 
colorito forte 3 in cui le passioni sono es- 
presse con una verità sorprendente , le fi- 
gure delle donne sono belle e interessanti 3 
piene di moto , e senza confusione . Un 
paese di Paolo Brilli con molte figure . 
Una Maddalena di Guido . Romolo e Re- 
mo allattati dalla lupa 3 di Rubens 3 la 
lupa non ha l’ aria feroce 3 il paese è 
quale dovette essere il sito in cui furono 
trovati ; il colore è bello 3 ma un poco 
rossastro. Una testa ài Ecce homo di Ba- 
rocci ; lo sposalizio di Rachele , di Ciro 
Ferri $ due Quadri 1’ uno che rappresenta 
Betsabea nel bagno 3 1’ altro Lot colle fi- 
glie nella gretta 3 di Palma il giovane 3 di 
un color fresco 3 ed in cui vi è tutto il gu- 

b 2 


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28 Iti» erario 

sto della scuoia Veneziana ; David colla 
testa di Goliat di Romanelli ; un S. Gio* 
^ Battista in mezza Bsura di Guercino ; Già» 
cobbe ed Esab che s^ incontrano 5 con mol- 
te altre figure » di Raffaelino dei Garbo . 
La Dea Flora sopra di un carro trionfale ) 
di Niccolò Pussino 5 quadro di un colore 
tristo 5 ma composto con molto spirito e 
ben disegnato . 11 Giudizio di Salomone 5 
di Bassano . Diverse Vedutine di Roma 3 
di Vanvitelli ; Alessandro che anima i suoi 
soldati a scalare una montagna) della scuo- 
la di Pietro da Cortona ; una figura dell’ 
Innocenza j di Romanelli ; un S. Pietro di 
Caravaggio- L’ Anima Beata » rappresen- 
tata da un Genio alato che abbandona la 
terra 3 figurata in un globo 3 per volarse- 
ne al paradiso i il disegno della figura è 
della più gran correzione ; nel suo volto 
brilla quella serenità e dolce sodisfazione 
che deve provarsi all’ avviciijamento di 
una felicità inalterabile : è un danno che 
questa pittura non sia terminata 3 essa è 
^ di Guido . Li tre Re Magi 3 di Scarsellino 
da Ferrara ; sotto una Sagra Famiglia , di 
Ludovico Caracci . 

Nella facciata a Levante 3 la Maga Cir- 
ce che presenta la bevanda ad Ulisse 3 di 
Elisabetta Sirani . Agar scacciata dalla ca- 
sa di A bramo ; sembra di vedere nel volto 
' del patriarca la pena che prova di cacciare 
di casa il suo figlio Ismaele 3 che è troppo 
giovane per provare la pena in cui è 3 e 


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di Ramai 29 

che non s’ interessa che delle lagrime della 
sua madre ; questa pittura è di Francesco 
Mola ; ha un buon tono di col">re 5 su la 
seconda maniera di Guercino : del medesi- 
mo c la Regina Ester che sviene dinanzi al 
Re Assuero . Un gran quadro di una Sagra 
Famiglia di Giorgione ; due chiaroscuri di 
Polidoro da Caravaggio; un Pacsetto di 
Domenichino • 

Nella facciata a mezzogiorno , un com- 
battimento di uomini colle fiere nell’ an- 
fiteatro , di Agostino Caracci , quadro 
della pifi grand’ espressione e di una bi- 
zarra composizione ; due abozzi di Guido 9 
Cleopatra e Lucrezia ; il trionfo di Bac- 
co con Sileno , di Pietro da Cortona 5 di 
un bel tono di colore j e di una bella 
composizione . Un quadretto di Breugel . 
La Vergine col Bambino Gesù e diversi 
Santi 5 di Pietro Perugino . Due piccole 
Battaglie , di Borgognone . 11 sagriBzio 
d’ Ifigenia di Pietro da Cortona : questo 
gran quadro è di una composizione la più 
bella 5 è una disgrazia che abbia patito . 
Le tre Grazie j di Palma il giovine: due 
Filosofi del Cav. Calabrese . Giuditta che 
tiene la testa di Oloferne j di Carlo Ma- 
ratta, copiata da Guido . L’Emblema del- 
la Vanità 5 quadro allegorico di Tiziano, 
le ricchezze sono rappresentate da un c.)r- 
no da cui escono delle gioje , c monete 
d’oro, la potenza da uno scettro e da una 
corona , il piacere da una donna giacente 


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30 hi ft erario 

sopra on drappo bianco $ che guarda il 
cielo . 

Nel passetto al secondo salone 3 due qua- 
dri di Pietro da Cortona 3 il primo Da- 
vid che porta in trionfo la testa del gi- 
gante Goliat 3 il secondo 3 David e Saul • 
Entrando , nel salone un gran quadro che 
rappresenta la Madonna 3 iì Bambino Ge- 
sù ed altri Santi 3 eccellente opera di Pao- 
lo Veronese 3 copiata dal Bonatti ; Un an- 
gelo e S. Matteo 3 di Guercino : Sisara e 
Jaele 3 di Giovanni Bonatti • Due quadretti 
di Paolo Veronese 3 uno coll’ Ascensione 
di N. S. e 1* altro la Madonna con gli 
Apostoli nel cenacolo • La Fortuna 3. cele- 
bre quadro di Guido, bisogna essere in- 
tendente per conoscerne tutto il bello ; il 
disegno della figura è della più gran cor- 
rezione 3 e il putto che la tiene per li ca- 
pelli è di una perfetta bellezza 3 e sem- 
bra animato . La Sibilla che profetiza all’ 
Imperatore Augusto la venuta del Messia 3 
diGarofolo* La donna adultera 3. di Gau- 
denzio Ferrari . Un Quadro con diversi 
Santi 3 di Fra Bartolomeo da S- Marco . 
Amore e Psiche 3 di Benedetto Luti . Un 
quadro 3 di Luca Giordano > che rappre- 
senta Mosè che percote la pietra con la 
verga 3 di bellissima composizione e ben 
dipinto . Un S. Gio. Battista di Cecchin 
Salviati . Andromeda liberata da Perseo 3 
del Cavalier d’ Arpino . Quattro paesetti 
con figure 3 di Domenichino 3 e quattro 


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di Roma . j i 

vedutine di Roma > di Vanvitelli . Un 
S. Giovannino j di Calvart . Il ritratto di 
Michel Angeloj fatto da lui stesso* Un 
battesimo, di Tintoretto* Una battaglia 
data in tempo di notte j di Nicolò Pus*- 
sino . Un S. Francesco ed altre figure $ 
di Annibaie Caracci, piccolo ma assai sti- 
mato . La battaglia di Arbella 3 di Pietro 
da Cortona : Questo quadro è magnifico; 
r idea è la medesima di quella di Le Brun 
sopra lo stesso soggetto i si osserva nella 
figura di Dario ima grand^ espressione di 
timore del giovane Eroe che Io insegui- 
sce • Alessandro esprime tutto il corag- 
gio 3 il suo braccio è mirabile e della più 
grand’ energia > e la tes^a del suo caval- 
lo piena di fuoco » 11 ratto di Europa di 
Paolo Veronese 3 quadro grande e stima- 
to per la sua composizione e colore « 11 
ricco Epulone a mensa > e Lazaro die gli 
domanda T elemosina 3 del Cav* del Cai- 
ro : soggetto trattato graziosamente 3 com- 
posizione ricca 3 di bel colore 3 e disegno* 
Gesù coronato di spine 3 grande ai vero 3 
nudo fino alle ginocchia : il colorito è for- 
te e assai buono 3 P espressione giusta e 
conforme al soggetto 3 di Tintoretto « La 
Flagellazione 3 del medesimo • Una Zinga- 
ra che predice la buon’avventura ad un 
giovane 3 di Michelangelo da Caravaggio . 
Una Madonnina 3 di Albano. Una Sibilla 
di Domenichino . Un Amorino con una 
face in mano di Guido . L* Annunziata 3 

ù 4 


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S 2 1 tf aerano 

di Garofolo* Un S. Sebastiano di Guido* 
Un giovane che scherza con una capra » 
di Caravaggio • Un gran quadro di Guer- 
cino ) rappresentante Cleopatra ed Augu> 
sto : Cleopatra in abito dismesso 9 ma ve- 
stita con arte, è inginocchiata e dimanda 
grazia ; la figura m Augusto è assai no- 
bile : questo quadro è di un buon colo- 
.rito 9 e ben espresso * La Madonna ed il 
Bambino della prima maniera di Raffae- 
le . Un S. Sebastiano del più forte colo- 
rito di Ludovico Caracci. Endimione che 
dorme 9 di Mola . S. Girolamo avanti al 
Crocifisso con un libro ia mano 9 di Ago- 
stino Caracci . 11 ratto di Elena 9 aboz- 
20 di Romanelli . Una Maga 9 di Salva- 
tor Rosa . La strage degl’ Innocenti 9 di 
Polamburgo . Erminia 9 che si fa conosce- 
re dal pastore 9 di Lanfranco • La donna 
adultera 9 di Andrea del Sarto • Un solda- 
to sedente 9 di Salvator Rosa . L’ Annun^ 
ziata 9 di Scarsellino da Ferrara . Un Pae- 
setto 9 di Pietro da Cortona • Rinaldo e 
Armida 9 di Gio. Bonatti • Un Calderaro 9 
di Bassano • La Galatea di Raffaele 9 co- 
pia di Pietro da Cortona • 

Uscendo da questa Galleria si passa all* 
altura incontro 9 nella quale signoreg- 
gia la 

CHIESA DI S. MARIA D’ ARA-COELI . 

Nel sito del tempio di Giove Capitoli- 
no 9 non poco dopo il secolo Vi. fu edi- 


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(Tt Roma . . J J 

ficata questa Chiesa a che dal secolo X. al 
XIll. si trova chiamata di S. Maria in Cam- 
pidoglio 5 e poi col titolo di /^urodelo , 
Lartrecielo 9 traetelo ed /Iracoelì 9 dalla 
supposta ara prirnogeniti Dei 9 ivi eretta 
da Augusto. Èra questa una delle 20. Ba- 
die di Koma 5 officiata da’ Benedettini 9 
che nel 1251. fu conct^ssa da Innocenzo IV. 
alli Frati di S. Francesco 9 c nel 1445. da 
Eugenio IV. ai Riformati di S. Gio. da 
Caprstrano dello stesso Ordine i 11 Card. 
Oliviero Carafa la ristaurò nel 1464. fa- 
cendovi ambedue le volte delle navate la- 
terali . Leone X. la dichiarò Titolo Cardi- 
nalizio 9 e il Popolo Romano nel tempo 
di S. Fio V. r anno 157$. l’ ornò del sof- 
fitto dorato. Fino dal 1J48. colle limosi- 
ne de’ fedeli , un certo Lorenzo Simon 
fece la gran scala di 124. scalini 9 co’ mar 
mi tolti da un tempio antico sul Quiri 
naie > creduto di Quirino . 

Ella è divisa in tre navate da 22. co- 
lonne 9 di marmi 9 di grandezze 9 e di 
ordini diversi 9 accozzate da piu ediiìzj • 
Nella terza colouna a sinistra nell’entra- 
re vi è scolpito in grandi caratteri poco 
buoni 9 A CVBICVLO AVGVS TORVM9 e 
ciò basta a provare l’ inconsideratezza di 
credere queste colonne tolte dal tempio 
di Giove Capitolino • 

Conserva questa Chiesa molte iscrizio- 
ni e memorie di sei in sette secoli scor- 
si 9 e meritano considerazione le pitture 

% 


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34 . Uìfityarh 

della prima cappella a mano destra co- 
lorite dal Pinturicchio > che vi ha espres- 
so i fatti di S. Bernardino da Siena con 
molta verità e diligenza nciresccuzione . 
Nella Cappella Savelli sono da notarsi le 
due urne di marmo 5 ove sono sepolti il 
padre e la madre di Papa Onorio IV. la 
di cui statua può dare una idea della, 
scultura del Secolo XI li. e del costume 
del suo vestimento. Nel mezzo della na- 
vata traversa dalla parte del Vangelo fu 
tolto nel fine del passato secolo il bell* 
altare a in forma di tempietto a ornato da 
otto colonne a che si pretendeva eretto ove 
sì credette 1* ara inalzata da Augusto . 

TEMPIO DI GIOVE TONANTE . 

A’ piedi del Campidoglio vi sono tre 
colonne del piò gentile ed elegante ordi- 
ne Corintio a avanzi del tempio eretto da 
Augusto e dedicato a Giove Tonante a sul 
clivo Capitolino a in ringraziamento di 
essere stato liberato dal fulmine che uc- 
cise un servo > H quale precedendolo por- 
tava la face a viaggiando di notte nella 
spedizione Cantabrìca • Tanto le colonne 
che il cornicione sono molto stimate dagl’ 
intendenti a come ancora gli ornati per 
1’ eccellenza dell’ intaglio e specialmente 
gl* istrumenti da sagrifizio scolpiti a bas- 
sorilievo nel fregio . Non ha potuto ave- 
re questo tempio lunghezza bastante in 
proporzione della larghezza per T impedi- 


Digitfff ; i , Gtuìglc 



di Roma» 

Cimento j che ha dietro 3 della sostruzlo- 
De fatta di marmo Albano al Tabiilario 
ed al portico formato con grandi arcate 3 
forse deir Atrio publico • Oltre il Tabu- 
larlo 3 o sia Archivio da conservare i con- 
sulti, del Senato e le leggi 3 si crede che 
non lungi fosse la Curia Kalabra 3 dove 
il Pontefice minore dopo di aver annun- 
ziata la Luna nuova > dichiarava quanti 
giorni restavano dalle Calende alle Nonet 
Prossimo a queste colonne si vede il 

TEMPIO DELLA CONCORDIA . 

Queste otto colonne di granito di or- 
dine Jonico , e di 40. piedi di altezza 3 
e di piedi 4. e pollici due di diametro 3 
sono sicuramente gli avanzi di un tempio 
di sei colonne di fronte 3 che viene attri- 
buito con forti ragioni alla Concordia 3 
perchè rimane sopra del clivo Capitolino» 
prossimo al Carcere » sovrastante al Foro 
e al Comizio 3 e fornito de molti gradi 
eh” ebbe il tempio della Concordia ; se- 
condo il voto fatto da Furio Camillo fu 
eretto dal Senato per essersi ristabilita la 
pace fra i Patrizj e la Plebe. In questo 
si riunì molte volte il Senato 3 e partico- 
larmente da Cicerone Console 3 nella con- 
giura di Catilina . Da una iscrizione rin- 
venutavi si ha 3 che caduto per vecchiezza 
fu ristaurato da Costantino : incendiatosi 
dopo» come si legge nella iscrizione esi- 
stente 3 fu ristaurato dal Senato e dal Po- 

b 6 


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3 6 Ititterarh 

polo j ma in tempi di decadenza- totale 
delle arti j e sicuramente assai posteriori 
a Costantino 9 e quando non si sarebbe- 
ro risarciti tempj di Deità profane 5 ma 
che potè farsi perchè considerato come 
luogo da tenere il Senataj ed insignito 
col nome di una virtfi quale si è la Con- 
cordia. Pih in basso esiste ancora 1* 

ARCO DI SETTIMIO SEVERO . 

/ « 

Ove la Via Sacra 5 dopo di aver tra- 
versato il Foro 9 si univa al clivo Capi- 
tolino nel punto della riunfone vi è l’Ar- 
co trionfale eretto circa 1’ anno 205. dell’ 
Tra 9 dal Senato e dal Popolo Romano in 
onore di Settimio Severo e de’ suoi figlj 
Antonino Caracalla e Gcta 9 per le vit- 
torie riportate sopra de’ Parti e di altre 
barbare Nazioni . Q,uest’ Arco di marmo 
salino 9 grandioso ma pesante 9 ha due 
fornici minori laterali 9 che per essere trop- 
po alti compariscono angusti ; viene de- 
corato in ciascuno de’ due prospetti da 4* 
colonne di un ordine Composito poco ele- 
gante 9 e sono rese meschine dal loro gran 
piedestallo* I BassirilievÌ9 rappresentanti 
i fatti principali delle guerre de’ Parti 9 
c le imprese di Settimio sono assai con- 
sunti 9 e mutilati 9 ma sono stimabili per 
1’ idea che danno di qualche machina bel- 
lica 9 ivi grossolanamente indicata . Sono 
pib conservàte le vittorie alate ne’ fianchi 
deir archivolto maggiore e li fiumi ne’ mi- 


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di Roma» yj 

nori 3 figure tutte che mostrano la gran 
decadenza dell’ arce . Gli ornati sono di 
molto rilievo e di gran lavoro j ma senza 
sentimento . 1 rosoni ne’ cassettoni delle 
volte sono tutti variati » e sono le mi- 
gliori sculture di quest’ arco ; che veni- 
va coronato j come si rileva dalle meda- 
glie 3 da un carro trionfale 3 tratto da sei 
cavalli di fronte 3 su cui era Settimio e 
i due figli 3 accompagnato da quattro sol- 
dati 3 due a piedi e due a cavallo 3 or- 
namenti tutti di bronzo durato • Si può 
salire ancora al piano superiore per una 
porticella nel fianco che introduce ad una 
scaletta 3 ricavata nella grossezza del mu- 
ro esterno di uno degli archi minori . La 
grand’ iscrizione 3 ripetuta in ambo i pro- 
spetti 3 aveva nella quarta riga il nome di 
Geta col titolo di nobilissimo Cesare 3 fat- 
to cancellare per órdine di Caracalla dopo 
di averlo fatto uccidere . Questo gran- 
dioso monumento era stato per ben due 
volte disotterrato fino al piano ne’ secoli 
scorsi 3 ma lo sgombro totale c lo statis 
permanente sono dovuti all’ immortale No- 
stro Sovrano PIO VII, felicemente regnan- 
te , che lo ha fatto recingere da un mu- 
ro stabile d’onde si gode intieramente. 
Accanto si vede il 

CARCERE TULLIANO E MAMERTINO . 

Anco Marcio 3 quarto Re de’Romanì , per 
frenare la licenza fece costruire questo 


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I tiff erario 

Carcere j che chiamossi Mamertino dal 
nome del fondatore , come la prossima 
Via; fu poi detto Tulliano, perchè Ser- 
vio Tullio ve ne aggiunse un altro ancor 
più profondo • La costruzione è tutta di 
gran pezzi di peperino , congiunti senza 
calce , lunghi piedi 8. grossi 2* e pollici 5» 
La sua facciata sovrastante al foro fu ri- 
fatta di travertino , secondo T iscrizione 
da C. Vibio Rufino , e M. Cocceio Ner- 
va Consoli Suffetti nell’ anno 775. di Ro- 
ma ; ha piedi 40. di lunghezza > e soli 8. 
di altezza perchè il restante è sottoterra - 
Si entrava per un ponte dalla parte del 
Campidoglio nel Carcere superiore , che 
non aveva ingresso verso il foro , ma le 
scale Gemanie , cosi dette da’ gemiti , nel- 
le quali si gettavano dal carnefice i ca* 
daveri de’ condannati > spettacoli di orro- 
re a tutto il foro • 

Restano in oggi solo due sotterranei % 
un» sopra quadrilungo alto piedi ij» 3 
larga i8» e lungo 2J. che ha nella volta 
i’ apertura capace di un uomo 3 per la qua- 
le con una corda si calavano i rei c per 
una eguale apertura e net modo stesso i 
più colpevoli si passavano da questo al 
sotterraneo più angusto e più profondo 3 
aitò piedi 6. largo 9* 3 e fungo 18- . La 
sorgente di acqua , ivi esistente 3 si dice 
fatta scaturire miracolosamente dall’ Apo- 
stolo S. Rietro 3 quando con S. Raolo vi 
stette rinchiuso per più mesi , che si ser- 


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di Rùtna*^ 

vi di quest’acqua per battezzare i SS. 
Processo e Martiniano j custodi j con. 47. 
compagni > morti tutti martiri . Da S. Sil- 
vestro fu ridotto in Chiesa e dedicata a 
S. Pietro 3 ed allora vi è stata fatta la sca- 
letta moderna per discendervi - Sopra del 
Carcere fu eretta 

CHIESA DI S. GIUSEPPE . 

Fabricata col disegno di Giacomo del- 
la Porta ) circa 1 ’ anno ìSS 9 ‘ dalla Com- 
pagnia de* falegnami . In essa vi è da no- 
tare il quadro della Nascita di N. S. pri- 
ma opera di Carlo Maratta; c quello del- 
la Concezione incontro di Giuseppe Ghez- 
zi . Prossima a questa è la 

CHIESA DI S. MARTlNAj. 

E DI S- LUCA - 

Presso al Secretarìam Settatas , ove è 
questa Chiesa » si crede che anticamente 
vi fosse quel tempio di Marte > cbe inal- 
zò Augusto nel foro da lui fatto» e che 
da lui prese il nome . Servi questo foro 
per trattarvi le cause pubbliche j e farvi 
la scelta de’ Giudici : fu piccolo ma bel- 
lissimo 3 e si annovera da Plinio fra li 
quattro piò meravigliosi ediflzj di Roma . 
Nel tempio dedicato a Marte Ultore si 
consultava dal Senato in occasione di guer- 
re e di trionfi . In seguito sopra le rovine 
di questo tempio fu edificata la Chiesa » 
dedicata a S. Martina» che da Anastasio 


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40 ' Itìnerarró 

vien detta ift trìbui Patis , e con error'e 
da’ moderni^ft» tribas forti , Fu riediiìcata 
la Chiesa di S. Martina da Alessandro" 
IV. e poi da Sisto V. fu concessa ai* Pit- 
tori j che la rinnovarono da’ fondamenti e 
la dedicarono a S. Luca loro protettore ; 
sotto la direzione di Pietro da Cortona 5 
che vi fece il bd sotterraneo 3 e 1’ alta- 
re ove si conserva il corpo di S. Marti- 
na. Il quadro nella Chiesa con S. Lazzaro 
martire della cappella a destra è di Laz- 
zaro Baldi; r Assunta sopra l’altare in- 
contro è del Cav. Conca . Il quadro dell’ 
aitar maggiore eoa S. Luca che dipinge 
la Vergine è bella copia 3 fatta da Anti- 
veduto Grammatica dal quadro di Raffaele 
suo maestro, che si conserva nella Sala 
dell’ annessa Accademia . La statua gia- 
cente di S. Martina sopra lo stesso alta- 
re è di Niccolò Men^hino . Questa Chie- 
sa appartiene all’ insigne 

ACCADEMIA ROMANA DI S. LUCA - 

Che è composta di Pittori , Scultori j ed 
Architetti > ed ha qui due piccoli appar- 
tamenti 3 il primo che è tutto pieno di di- 
segni e di modelli in creta cotta ; il su- 
periore ornato tutto da quadri dati iu 
gran parte da’ Pittori all’ Accademia r il 
primo luogo fra questi si deve ad un S* Lu- 
ca in atto (li dipingere la Madonna j ope- 
ra dell* immortai Raffaele 3 che vi ha ri- 
tratto se medesimo dietro la figura del 


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di Roma» ' 4> 

Santo 3 c|ual discepolo presso al maestro . 

Vi sono quattro belli paesi di Orizonte > 
due di Vernet 5 due di Manglard , e due 
piccoli di Pussino ben conservati . Un 
putto o Cupido di Guido; la Samaritana 
di Benefìali ; Sisara di Carlo Maratta ; 
tre quadri di Salvator Rosa > due batta- 
glie di Rheder 5 una testa di Guerci no j 
La Betsabea di Caccianiga» una Sibilla di 
M. Angelica KaufTmao ; la casta Susanna 3 
di Paolo Veronese . S. Giuseppe con un 
angelo di Bnblè Francese . Vi sono mol- 
te bambocciate di Gio* Miele > di Vanvi- 
telli ; una donna di Mola 3 un quadro con 
bovi ed altri animali di Rosa di Tivoli : 
diversi altri quadri di Subleyras 3 di Bor- 
gognone 9 di Pietro da Cortona etc. Vj si 
conserva ancora con gran cura il cranio 
del gran Raffaele 9 cui gli artisti hanno 
un gran rispetto . Viene in seguito un ri- 
tratto deir architetto Brenna dipinto da 
Vitti ; quello del Cav. Camuccini 3 da . 
Grassi ; quelli di Raffaele e Pietro Peru- 
gino in miniatura di Mad. Santacroce . Il 
ritratto del CavtWicar» dipinto da lui stes- 
so ; 1* altro di Mad* Santacroce 9 latto da 
Appiani : quello del Cav. Boni 9 dal Cav. 
Laudi. Un Cristo col Fariseo, bel qua- 
dro di Tiziano ; la Pace e la Giustizia di 
Ciroferri ; e molti altri di gran merito . 
Neir alto poi di queste sale vi è una serie 
molto stimabile di ritratti de* Pittori ed 
altri Accademici di S. Luca > fra’ quali 


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42 Itinerario 

ve ne sono non pochi valutabili ancora 

per r arte . 

CHIESA DI SANT’ ADRIANO, 

E TEMPIO DI SATURNO . 

Del tempio di Saturno , e del senza fonda- 
mento supposto avanzo della Basilica Emi- 
lia , non si vede che qualche indizio nella 
facciata , ora ridotta in Chiesa di S. Adria- 
no a eretta da Onorio U net 630. , ador- 
nato da Adriano L nel 780. a e nel 911. 
da Anastasio 111 . e ftaalmente concessa da 
Sisto V. ai Padri della Mercede * Il Car- 
dinal Cusano Milanese rinnovò la Chiesa 
e r aitar maggiore col disegno di Marti- 
no Longhi il giovane. Nell’altare vicino 
alla Sagrestia vi è un buon quadro , cre- 
duto di Quercino , o di Carlo Venezia- 
no % ovvero del Savonazzo Bolognese . Le 
porte quadrifbrt di bronzo antiche che Ales- 
sandro VII. adattò alla Basilica Latera- 
nense , furono tolte da questa Chiesa , che 
anticamente fu denominata in tribut fatis , 
e dietro la quale fu già il foro di Cesa- 
re 3 incontro di essa si vede la 

COLONNA DI FOCA - 

Del numero infinito di colonne onorarie 
erette nel foro Romano > Punica colonna 
rimasta > priva però della sua statua dora- 
ta , è questa inalzata da Sgmaraldo Esar- 
co 5 nel 608. delPEra Volgare , che reggeva 
la statua dorata dell’ Impcrator Foca , cui 


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dì Roma • 4^ 

fu dedicata nel primo giorno di Agosto > 
secondo T iscri^io^e recentemente scoper- 
ta nel piedestallo ; la sua altez^a è di pie- 
di 54. compreso il piedestallo che ne ha 
11., ed è di ordine Corintio . Poco lungi 
appresso si trova il 

TEMPIO DI ANTONINO E FAUSTINA 
ORA S. LORENZO IN MIRANDA. ' 

Questo magnifico Tempio fu eretto , co- 
me si ricava dalle medaglie antiche a sot- 
to di Antonino Pio in onore di Faustina 
Seniore sua moglie > consagrata dal Sena- 
to con pompe Circensi » Tempio 3 Flami- 
ni >. e statue di oro e di argento i e do- 
po la morte di Antonino Pio ed Apoteo- 
si venne dedicato ad ambedue per decre- 
to dei Senato » come la diversa paleogra- 
fia della iscrizione il dimostra- Rimane- 
va questo presso del Foro nella Via Sa- 
cra ) e perciò spettava alla Regione IV. 
Restano ancora in piedi dicci colonne di 
marmo Caristio j or cipollino > che sono 
della grandezza stessa di quelle del Pan- 
theon ; alte 4j- piedi e g. quarti era ele- 
vato dalla via per piedi 15. con gradini 
21- De.’’ muri della cella resta &i;lo una 
porzione , sopra della quale e delle colon- 
ne vi è un superbo cornicione di marmo 
Greco che ha nel fregio de’^lati alcuni 
grifi 3 eccellentemente scolpiti 3 che 1’ un 
contro l’ altro mostrano di custodire un 
gran vaso sopra di un ara triangolare 


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44 Itinerario 

posta in mezzo ad essi » ed ogni gruppo 
di due grifi vien separato da un candela- 
bro ornato di belli Fogliami • A motivo 
di ornamenti cosi mirabili Fu detta in mi- 
randa la moderna Chiesa ivi erbetta a S. Lo- 
renzo da’ Speziali nel 1607. sopra le rovi- 
ne dello stesso tempio con architettura 
del Torriani ; il Quadro dell’ aitar mag- 
giore di questa Chiesa è una bella opera - 
di Pietro da Cortona ; e vi Fu un bel qua- 
dro di Do^menichino ora perduto . Incon- 
tro a questa Chiesa si vede il 

TEMPIO DETTO DI GIOVE STATORE . 

Chiama il volgo Tempio di Giove Sta- 
tore queste tre superbe colonne > che al- 
cuni hanno preteso appartenere al Comi- 
zio 5 ma che sicuramente sono avanzi del 
Tempio di Castore e Polluce 5 di cui Fe- 
ce voto nella guerra Latina il Dittatore 
Aulo Postumio 5 e^ il di cui figlio nel 270. 
di Roma ne Fece la dedica . RiFatto da 
Metello 5 Fui poi riedificato con questa 
magnificenza da Tiberio, che lo dedicò 
sotto il proprio nome di Claudiano e del 
suo fratello Driiso • Rimaneva questo nel 
Foro Romano 5 come chiaro si vede, e^ 
presso al rotondo Tempio di Vesta, tem- 
pi vicini ambedue al lago di Giuturna , 
di che resta memoria nella denomi aazio- 
ne della Chiesa di S. Maria Liberatrice, 
detta anticamente di S, Silvestro x'v lacu . 
L’ordine Corintio di queste colonne è 


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dì Roma . 4^ 

uno de’ più eleganti e serve di modello 
agli studenti : le colonne 5 compresa base 
e capitello hanno 46. piedi di altezza j e 
4* ) e 6* pollici di diametro . La forma 
di quest’ edilìzio essendo indubitatamente 
di tempio 5 come si vede in Labacco » non 
può convenire al Comizio ; e la località 
sua esclude il Tempio di Giove Statore 5 
che fu presso l’arco di TitOj alla Porta 
Mugonia 3 nella summa Sacra l^ìa ^ e del- 
la Regione X. del Palatino nell’ alto 3 e 
non della Regione Vili, del Foro Roma- 
no nel basso 3 e alla radice di quel col- 
le 3 come fu questo de’ Castori • Nella 
gran piazza avanti ed accanto di questi 
Tempj fu il 

FORO ROMANO . 

Non vi fu in Roma sito più celebre e 
più frequentato del Foro Romano 3 sia per 
la magnificenza de’ Tempj 5 Basiliche 3 Ar- 
chi trionfali 3 Curia 3 Portici ed altri edi- 
fizj pubblici e privati che Io circondavano 3 
sia per un numero infinito di statue e 
colonne onorarie 3 ma particolarmente per 
le adunanze pubbliche del popolo a cui * 
i Tribuni 3 i Consoli 3 e perfino gli stessi 
Imperatori arringavano. L’antico splen- 
dore di esso è sparito co’ suoi mirabili 
edifizj 3 e nelle sue rovine vi resta appena 
qualche avanzo di monumenti preziosi 3 
per testimonianza agli Amatori delle An- 
tichità e delle Arti. Q.uesto Foro stabi- 


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46 Itinerario 

lito da Romolo e da Tazio col riempire 
di terra il Fondo paludoso della Valle fra 
i monti Capitolino c Palatino , siccome 
fatto in tempo di Roma nascente 3 non 
oltrepassò nella sua lunghezza Io spazio 
fra l’Arco di Settimio 3 e il Tempio di 
Faustina 3 il quale però n’ era fuori ? la 
sua larghezza fu poco minore ; benché fra 
moderni non è mancato chi lo estendes- 
se fino all* Arco di Tito 3 ed all’ospeda- 
le della Consolazione 5 e chi Io abbia por- 
tato fino alla Chiesa di S. Nicola in car- 
cere vicino al Tevere . JLa Via Sacra tra- 
versava il Foro interamente lungo il lato 
orientale 3 dal Tempio di Faustina all’ Ar- 
co di Settimio 3 e quel tratto si denomi- 
nava i tre Fati o sia Parche 3 ed ivi era- 
no il Tempio antichissimo di Saturno 3 
eretto da Tazio 3 poi quello di Giano Qui- 
rino fondato da Romolo 3 e la magnifica 
Basilica di Paolo Emiiio 3 mirabile per le 
sue colonne di marmo Frigio. 

Ore la Via Sacra imboccava nel lato 
meridionale aveva l’Arco Fabiano 3 eretto 
da Fabio il Censore 3 che l’ adornò degli 
scudi tolti agli Allobrogi vinti ; li Tem- 
pio di GiulioOcsare 3 e i nuovi Rostri fu- 
rono in questo lato • 

11 lato occidentale che si estendeva per 
la lunghezza del Foro 3 ebbe presso la Chie- 
sa di Santa Maria Liberatrice il rotondo 
Tempio di Vesta 3 accanto 1 ’ altro de’ Ca- 
stori , cui spettano le tre colonne bellissi- 


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àt Roma . 47 

me ; quindi il Comizio ) spazio alquanto 
elevato dal Foro ove fu lecito al popolo 
ed ai càvalieri di radunarsi per eleggere 
alcuni Sacerdoti e Magistrati di secondo 
ordine : vi si facevano i decreti della ple- 
be s plebiscìtai c vi si agivano cause crimi- 
nali de' rei 3 che talvolta ivi furono puni- 
ti • Fu il Comizio separato dal Foro con 
parapetti 3 plutei 3 e qui ebbe vicini alla 
Curia i Rostri vecchj 3 specie di pulpito 
isolato così detto da’ rostri di bronzo 3 ivi 
affissi 3 delle navi tolte agli Anziati nella 
prima vittori^ navale . Dai Rostri si face- 
vano le arringhe al Comizio e al Senato 9 
benché da Gracco contro il costume si fe- 
cero verso del foro e del popolo. Venne 
talvolta temporariamente coperto» e per la 
prima volta quando Annibaie venne in 
Italia 3 € si rammenta da Giulio Obse- 
quente di avervi piovuto sanguc3 e nel 650# 
ancoc latte* 

Sopra del Comizio erano disposti in gi- 
ro il Grecostasi 3 e la Curia : quello fu 
ediSzio con portici ove gli Amb-sciadori 
stranieri attendevano le risposte o di essere 
presentati al Senato adunato nella Curia . 
Questa prese il nome di Curia Ostiiia da 
Tulio Ostilio che r eresse dopo avere ac- 
cresciuto il numero de’ Senatori colle sei 
principali famiglie di Alba distrutta; era 
elevata dal Comizio per molti gradi » da’ 
quali fu precipitato il Re Servio Tullio da 
Tarquinio il Superbo questa rinuovata da 


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i 


di Romd' 49 

TEMPIO DI ROMOLO ‘ 

ORA CHIESA DI S. TEODORO • 

A fine di onorafc questo luogo > ove fu- 
rono ,esposti Romolo e Remo bambini , vi 
fu costruito un Tempio dai primi Re di Ro- 
ma ( ma non 9 come pretende un Itinera- 
rio 9 da Tazio che mori 24. anni prima di 
Romolo) e qui presso al fico Ruminale fu 
eretta una lupa figurata ili atto di allattare 
i due bambini 9 che si conserva in Cam- 
pidoglio ni. Il’ appartamento delli-Conser- 
vatori . 1 Cristiani convertirono il T empio 
in Chiesa dedicata a S. Teodoro 9 che fu 
ristabilita dal Pontefice Adriano I. nel 774- 
c rifabbricata da Niccolò V. nel 1450. fu 
finalmente ristaurata da Clemente XI. Si 
conserva anche in oggi il costume di por- 
tarvi i bambini malati 9 per ottenerne la 
guarigione da questo Santo 9 che il volgo 
chiama Santo Toso • 

CHIESA DE’ SS. COSMA T DAMIANO 
GIÀ’ TEMPIO DI REMO. 

Ciuesto Tempio ancora fu prima del pas- 
sato dedicato da’^ Romani ai fondatori di 
Roma 9 ma Romolo avendo avuto dopo i 
suoi tempj particolari 9 si distinse il pre- 
sente col solo nome di Remo 9 come 1 al- 
tro 9 in cui era la lupa 9 con quello di Ro- 
molo . Convertito in Chiesa da S. Felice,lV. 
dopo il 526. dedicata ai SS. Cosma c Da- 
miano > fu da Sergio !• adornata 9 che ne 

a 


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ìtìaerarh 

copri la cupola con lastre di piombo j circa 
la fine del Secolo Vll« Fu ristaurata tutta 
da Adriano I.' dopo il 780. , e fors* egli vi 
adattò le belle porte di bronzo antico 9 gli 
stipiti intagliati 3 e te due colonne di por- 
fido . Leone 111 . ed altri Pontefici vi fece- 
ro varj ornamenti 9 ma Urbano Vili, fu 
quegli s che la ridusse allo stato presente 9 
e per liberarla dalla umidità) alzò il pia- 
no 3 e si servi della cupola per vestibolo) 
conservando V antica tribuna 3 e facendo 
dipingere di nuovo la Chiesa , e le anti- 
che porte furono trasportate al nuovo in- 
gresso.' In questo Tempio furono ritrovati 
al tempo di Paolo 111 . i frammenti rhl 
marmo 3 ne’ quali era grafita l’antica pian- 
ta di Roma 3 che si veggono nelle mura 
della Scala del Museo Capitolino . 

, CASA AUREA DI VERONE . 

Nerone 9 in ninna cosa piò dannoso che 
|ìel fabbricare 9 non contento delle abita- 
zioni Augustale e Tiberiana del Palatino 9 
ne costruì una 9 che da quelle si estende- 
>a sopra T Esquilie 3 e dovendo avere so- 
pra della Via Sacra un transito per la co- 
municazione 3 da questo prese il nome di 
Tramìtorìa ; ma incendiatasi a caso 3 o a 
bella posta 3 Neroue ne fece costruire una 
seconda di estensione tale , che si disse ai 
Romani di emigrarsene in VejO) per aver 
luogo da poter abitare . Riuscì la nuova 
di una ricchezza e magnificenza tale 3 che 


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I 


4ì Roma . r 

sì chiami «casa <d' oros Domut ' /turca ; e 
giunse ^ contentaflo col fargli dire ) che 
allora gli 'sembrava di abitar come uomo • 
-A formarsi una idea di tal Casa 9 basti di- 
re» che il vestibolo fu capace di una statua 
colossale alta ri 20. piedi ; ch'ebbe tre porti- 
ci di mille piedi ciascuno ; uno stagno co- 
me un mare » circondato tutto di edifìzj; 
vi erano giardini » parchi » vigne » e bo- 
schetti ripieni di ammali domestici e sel- 
vaggi ; appartamenti brillanti per oro , 
gioje 9 madreperle » e marmi i pib preziosi • 
iLe saie da convito avevano volte dalle quali 
si spargevano acque odorifere e fiori na- 
turalmente sopra de' convitati ; qualcuna 
di esse era formata da un cielo mobile » 
che imitava il moto degli astri ;" e i bagni 
erano forniti da una prodigiosa quantità di 
acque diverse - Svetonio e Marziale ci han- 
no indicato cose tali di questa Casa « che 
sembrerebbero incredibili » :Se le colonne, 
i bronzi » ed i marmi,» che si congettura 
avergli appartenuto» non 1' avessero con- 
fermato » tanto essi conservano dì bellez- 
za. Tuttavia uu' abitazione così meravi- 
gliosa non durò che un qualche anno dopo 
la morte del fondatore » perchè giunto 
Vespasiano all'imperio restituì» secondo 
V espressione di Marziale» Eoma a se me- 
desima» e ridette al popolo quanto un pa- 
drone ingiusto si era usurpato per sua par- 
ticolare sodisfazìone . 

c % * 


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52 Itìaerarh 

Vespasiano però 5 bastantemente avaro e 
molto sensato 5 non distrusse stoltamente 
c demolì tutte queste opere dispendiose 
c mirabili 3 ma ne ridusse a benefizio pub- 
blico l’uso; quindi T immenso Vestibolo 
fu convertito nel celeberrimo Tempio del- 
la Pace ; lo splendido Atrio divenne va- 
sta piazza per la costruzione delle machi- 
ne teatrali 3 e diè campo per ammirare il 
Neroniano colosso di Zenodoro 3 che tolto 
a quel principe scelerato 3 se ne fece al So- 
le la dedica . Sorse dal fondo di quello 
stagno la meraviglia del mondo 3 1’ an- 
fiteatro Flavio 3 qual montagna marmo- 
rea . Quel triplicato Portico 3 ciascuno di 
mille piedi 3 formò il recinto delle pub- 
bliche Terme 3 che vi stabili poi Tito col 
magnifico edilizio nel mezzo del campo ; 
c demolito finalmente quel transito al Pa- 
latino sopra della Via Sacra 3 diè luogo 
ai Romani di erigere 1* arco trionfale al 
clementissimo Tito divinizzato • c 

TEMPIO DELLA PACE . ■ 

I tre archi 3 che restano del gran Tcm- 
*pio dedicato alla -Pace da Vespasiano do- 
po il suo trionfo della Giudea 3 non sa- 
rebbero sufficienti ^ dare una idea di sua 
ricchezza e magnificenza 3 se non si tro- 
vassero descrizioni di' esso bastantemente 
circostanziate negli scrittori contempora- 
nei • Bastano però questi avanzi -a dimo- 
"«trarci eh’ era il pi^ vasto edifico dell* 



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f''»' •, 




dì Roma»’ 

universo , e la di lui forma ci accerta di 
aver prima costituito il gran Vestibolo del- 
la Casa Aurea di Nerone coll’ ingresso sul- 
la Via Sacra 5 incontro all’ altro ch’ebbe il 
Falatio alla Porta Mugonia nell’altura pres- 
so l’Arco di Tito. La lunghezza di que- 
sto Tempio era di piedi joo» e la sua lar- 
ghezza dì 200. non rimane di esso che 
una parte laterale formata da tre grandi 
archi 3 de’ quali quello in mezzo termina 
con una tribuna 5 aggiuntagli posterior- 
mente ) acciò servisse di tribunale . La 
volta della navata grande poggiava sopra 
di otto colonne Corintie di marmo Greco 
scannellate , delle quali l’unica restata fu 
drizzata da Paolo V. nella piazza di S. Ma- 
ria. Maggiore : tutte le volte erano ornate 
con cassettoni di stucchi dorati 5 c le mu- 
ra rivestite di marmi mischj j come il pa- 
vimento . Oltre l’ingresso principale 5 che 
vi fece Vespasiano , preceduto da un por- 
tico , n’ ebbe uno su la Via Sacra , che 
formò r ingresso laterale in mezzo alla 
lunghezza nel tempo di Nerone . Non so- 
lamente Vespasiano vi depositò tutte le 
ricchezze portate dalla Siria 5 ma ancora 
le piò preziose spoglie del Tempio di Ge- 
rusalemme • 1 piò ricchi cittadini vi ave- 
vano depositati i loro tesori ) come in un 
luogo di sicurezza sotto la garanzia e pro- 
tezione della Pace, dell’Imperatore > odel 
Senato ; era decorato di statue le piò per- 
fette 3 e di pitture de* piò celebri maestri 

c 5 


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54 hìa erario 

dell’ ^antichità . Questo edilizio si magni - 
fico e pre2Ìoso> per gli ornati e riccherze 
che racchiudeva > fabricato con una soli* 
dità che può rilevarsi da ciò che sussiste 9. 
divenne preda delle fiamme im secolo do- 
po 5 insieme col tempio di Vesta 5 ed al- 
tri singolari edifizj * ' ' 

Erodiano che parla di quest*" accidente 
si funesto pel pubKca e per li particolari' 
i piò ricchi 5 che furona cosi ridotti all’ - 
estrema povertà x_ dice che non si sapeva 
a che attribuirne la cagione >. noa fii pre- 
ceduto da temporale alcuno j soltanto si 
era sentita qualche leggera scossa di, ter- 
remoto y che secondo il rapporto di questo 
storico y fece uscire dalle viscere della ter^ 
ra un fuoco segreto 9. che sviluppandosi ri- 
dusse in cenere questa fabrica e quanto- 
gli era vicino 9 eoa tanta rapidità ed im- 
peto 9 che non si potè portar fuori cosa 
alcuna ; e che de* ruscelli di metallo fuso* 
scorrevano per la Via Sacra insieme coll* 
acqua che inutilmente si gettava per estin- 
guere le fiamme* 

In una base trovata pressa di questo 
Tempio vi era questa iscrizione 

Paci . Aetetnae.^ Domut . Imp» 
Vespasiaaì , Caesaris . Aug^ Ltberorumqua 
Ejui , Sacrtm • 

ARCO DI TITO . 

Quest’ Arco è il piò antica de’ tre che 
sussistono a Roma > ed il nuuorc y ma pe- 


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^ dì Roma » 

rb il pib elegante; i bassirillevi -de’ qua- 
li è decorato sono di un eccellente, lavo-,, 
ro ; in uno sì vede questo Principe nel 
carro .trionfale tirato da quattro cavalli di 
fronte r preceduto da’ littori » e accompa- 
gnato dal Senato e dall’ armata . Dietro 
TEroe una Vittoria in piedi tiene con- la 
sinistra un ramo di palma Giudaica > e con. , 
la destra una corona che gli pone sulca-. 
po . La figura di Roma succinta e galea- 
ta avanti del. carro T introduce nella città 
per la porta indicata con un arco . Q,ue- 
sto bassorilievo è benissimo eseguito > con 
una precisione e finezza mirabile di dise- 
gno ; i cavalli sopra a tutto sono resi con 
la verità della natura medesima . Nell’al- 
tro bassorilievo vi sono le spoglie del 
tempio di Gerusalemme portate in trion- 
fo > il candelabro di oro a sette braccia 
le trombe di argento a la tavola de’ pani 
di proposizione » una specie di cassa qua- ' 
drata che figura l’arca dell’ alleanza 3 che 
i Giudei avevano fatta ad imitazione di 
quella di Mose 3 della quale essi da gran 
tempo non erano pib in possesso . Que- 
st’ Arco ebbe nell’ uno e nell’ altro pro- 
spetto quattro colonne Composite scandia- 
te 3 che sostengono un cornicione 3 il di cui 
fregio con figure scolpite rappresenta il 
rimanente della pompa 3 e fra queste si 
distingue il fiitme Giordano giacente ; ma 
tutte queste sculture sono assai mutilate 3 
e delle colonne ne , rimangono sole.quaw 
t9> 3 ma npn intere ^ c 4 ’ 


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$6 hitteraùù ' 

Sopra del cornicione - nell’ Attico dalla 
parte 'del Colosseo si legge 

S. P* Q. R. 

DIVO TITO bivi VESPASIANI F. 
VESPASIANO AVGVSTO. 
la qualità di Divo data a Tico » ed il ve> 
dersi in mezzo della volta la di lui figu- 
ra togata ) assisa sopra di un’ aquila 9 non 
lascia dubitare che quest* arco fosse de- 
dicato dopo la morte del medesimo • 

Nel considerarlo si richiama necessaria- 
mente la memoria del trionfo il pih ma- 
gnifico 9 di cui i Romani abbiano goduto 
lo spettacolo ; Vespasìattui et Titus Impera- 
toret i magaificum agentet de^Jadaets trium- 
pbum 9 Vrbem ingressi sunt 9 pulcbram et 
ignotum antea cuactìs mortalibus inter tre- 
centos viginii triumpbos , qui a conJithne Vr- 
bis ttsque ad id tempus ac ti crani y toc spe- 
staculum fuit . ( Paol» Oros- 1 . 7. c. 9. y 
Le ricchezze immense che la conquista del- 
la Giudea fece passare a Roma 9 la glo- 
ria di aver soggiogata una nazione 9 che 
si era difesa con tanta costanza ed osti- 
nazione contro tutta la potenza Romana > 
resero questa pompa 9 cosi magnifica per 
se stessa 9 pih interessante ancora per la 
gloria del nome Romano • Sotto di que- 
st’ Arco passava la ’ ^ 

VIA SACRA , 

Quasi tutti i monumenti celebri . de’qua- 
ti si è parlato a erano lungo di questa 


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dì Roma» 57 

Via 5 detta iSàcJ^a a pe/chè per essa si por- 
tavano in ogni mese le cose sagre alla 
rocca a e per essa gli Auguri partendo 
dalla rocca solevano portarsi a prendere 
gli augurj . Questa via aveva il suo prin- 
cipio al Sacello di Strenia presso il Co- 
losseo e le Carine a clic si chiamò capai 
Sacrae Vìae a e salendo passava sotto 1’ Ar- 
co e in quest’ altura era detta Summa Sa» 
era Via , la discesa dall’ arco fino all’ im- 
bocco nel Foro Romano a ove fu già un 
altro Arco denominato Fabiano a chiama- 
vasi ciivus sacer a traversando poi il Foro • 
si confondeva con esso a benché ivi aves- 
se r altro nome i» tribus Patii a (_ Fati f 
Romani chiamarono le Parche ) e final- 
mente passando sotto 1’ Arco di Settimio 
Severo a e salendo il clivo Capitolino giu- 
gneva alla rocca a ove aveva il suo ter- 
mine • 

CHIESA DI S. FRANCESCA ROMANA 
E TEMPIO DI VENERE E ROMA. 

Dopo la metà del secolo Vili, il Pon- 
tefice Paolo l 'fabricò questa Chiesa a che 
allora fu dedicata agli Apostoli S. Pietro 
e S. Paola; ricostruita da S. Leone IV. 
s* incendiò sotto di Onorio Ili. e quindi 
rinnovata si chiamò S. Maria Nuova a e 
Chiesa di S. Francesca Romana a e ne’ 
tempi di Paolo V. fu ornata della faccia- 
ta da’ Monaci Olivetani che 1’ hanno in 
cura. Conservasi quivi a entro un nobilis- 

® S 


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58 hìrterarìo 

simo sepolcro di metalli e pietre di gran 
valore fatto con diségno del Bernini j il 
corpo di S. Francesca Romana, li sépot* 
ero di Gregorio XI. che riportò d*^Avi- 
enone a Roma la sede Pontilìcre merita, 
di esser veduto* Dal Convento di questa 
Chiesa si passa ad un cortile j ove si ve- 
de una gran tribuna addossata ad una 
consimile che riguarda il Colosseo : sono 
queste due tribune della stessa grandez- 
za 5 e ornate nel modo medesimo ? gira 
Decloro lati una fila di nicchie tonde e 
quadrate alternativamente « fra le quali vì 
furono delle colonne; e le volte erano or- 
nate con cassettoni di stucco dorato . 

Si credettéro già i due tempj uniti del 
Sole e della Luna ^ spettanti T Oriente e 
1 ’ Occidente j si dissero ancora d* Iside e 
di Serapide 9 ma presentemente non può 
dubitarsi che siano gli avanzi delle due 
Celle unite del Tempio di Venere e Ro- 
ma 3 Architettura deir Imperator Adria- 
Bo 9 circondato tutto da ponici 9 retti da 
superbe colonne di granito 9 gli avanzi 
delle quali si veggono sparsi quà e là 
ne’ lati del medesimo . Questo Tempio ce- 
leberrimo era di due facciate 9 e di die- 
ci colonne di fronte ; la facciata verso il 
Colosseo appartenne a Venere 9 l’ altra ver- 
so il Campidoglio a Roma . Si disse già 
che questo sito fu prima occupato dall* 
Atrio della Casa Aurea di Nerone 9 poi 
dal di lui Colosso» qui eretto da Vespa- 


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di Roma • S 9 ' 

shnoi e finalmente trasportato il Colosso 
da Adriano presso al Colosseo > vi costruì 
egli questo Tempio di sua architettura j 
e di quella magnificenza che le rovine di- 
mostrano ► 

ORTI FARNESIANI . 

Sopra del celebre monte -Palatino j e 
sopra Te rovine del gran Palazzo de Ce-, 
sari costruì Paolo IH* Farnese 5 li suoi 
Orti o giardini y che hanno T ingresso prin- 
cipale nel Campo Vaccino incontro al Tem- 
pio dtTla Pace y con un prospetto- tatto 
da Vignola ornato di colonne e di due 
Garratidi al di sopra . Questi Orti occu- 
pano la maggior, parte del monte Palati- 
no 5 che nulla conserva del suo- antico 
splendore 5 datogli dagli Imperatori che vi 
avevano fissato il l'oro soggiorno > per cui 
si era accresciuto a quei monte la sua 
venerazione 

Ecce Palatine crevit reverentia monti 

Exultatqae babìtante Beo .... 
non vi si vede ora che qualche vigna- e 
orto- con pochi alberi. In una parte, di 
questo- si scende in un sotterraneo j ove 
si trovano li cosi detti » - 

BAGNI DI LIVIA, ' 

■ i 

Moglie di Augusto . Consistono in due 
piccole stanze con volte ornate di pittu-? 
re assai graziose in fondo di oro 9 ador* 
no di piccoli bassirilicvi di stuccos, assai 

c 6 . 


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5o Itinerario 

stimati . Si trova ancora nello stesso giar- 
dino un grati spiazzo che si crede essere 
stato r ippodromo * Un poco pifi in alto 
s’ incontra la 

villa spada, e bagni di NERONE. 

Questa Villa appartenne ài Marchese 
Magnani , e presentemente ha mutato pa- 
drone : occupa una parte del Palazzo de^ 
Cesari , di cui si vedono ancora alcuni 
sotterranei o sale , chiamate i bagni di 
Nerone, scoperti Tanno 1777. Vi sono 
nel casino alcune pitture , e fra queste due 
piccoli quadri in una volta , uno rappre- 
sentante Ercole , e T altro le Muse , ol- 
tre una Venere che si crede di Raffaele. 
Vi è un resto di balcone , eh’ è stato ri- 
stauratoj dal quale si pretende che i Ce- 
sari dassero il segnale per li giuochi che 
si celebravano nel Circo Massimo sotto 
del monte • 

META SUDANTE . 

Nel piano del Colosseo avanti l’Arco 
di Costantino, si vede un avanzo di una 
fontana chiamata la Meta Sudante s per- 
4:hè aveva la forma conica rotonda de’ 
termini che si mettevano all’estremità del- 
la spina de’ circhi : 1’ acqua sgorgando in 
^ima la bagnava tutta intorno , e si span- 
deva in una gran vasca , molto opportu- 
na al dissetamento del popolo , special- 
mente in occasione de’ giuochi . 


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di Roma» €i 

ARCO DI COSTANTINO . 

La bellezza , la magnificenza ^ e la si- 
tuazione di quest’ Arco fanno quasi evi- 
dente che l’arco trionfale eretto a Traja- 
no nella prima Regione si cangiasse € 
riducesse così per dedicarlo all’ Imperator 
Costantino in occasione della vittoria da 
lui riportata sopra del Tiranno Massenzio 
e della di lui fazione 5 secondo l’iscrizione 
dal Senato Romano e dal Popolo • 1 vo- 
ti vicennali che vi sono notati portano 
l’arco all’ anno gzó. dell’ Era Volgare: 
l’architettura è di una grande e bella for- 
ma con tre arcate ; in ambedue li pro- 
spetti vi sono quattro colonne scannella- 
te di giallo antico e di Ordine Corintio 
che sostengono un cornicione che risalta 
dal pilastro sopra di ogni colonna ^ e so- 
pra questi risalti sono posate otto statue 
di Daci prigionieri . Gli otto medaglio- 
ni 5 tutti i bassirilievi dell’ Attico 5 e li 
due grandi sotto l’ arco maggiore rap- 
presentano le spedizioni , le guerre 5 è le 
vittorie di Tramano ; ma non si può soste- 
nere che siano stati tolti dal Foro di questo 
Imperatore j perchè dopo la morte di Co- 
stantino quando il suo figlio Costanzo ven- 
ne a Roma quel foro era ancora intatto 5 
e destò le di lui meraviglie ; vi si conosce 
però nelle dette sculture dell’Arco il me- 
desimo gusto di disegno 3 ecl il genio stes- 
so della Colonna ;Trajana j 1 * arte era al- 


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flz Itinerario' 

lòr» nella sua perfezione ? ma tutta la par- 
te aggiunta nei tempo di Costantino e 
le sue sculture sono simili all altre ope- 
re di quel secofo y nel quale le Arti era- 
no in gran decadenza, e vicine a quella* 
barbarie , d’^ondc H cavarle ha costato 
tanta pena - Sopra degli archi minori si 
legge i/otii X. t/otii XX. che esprimo- 
no i voti pubKci che il Popolo* Romano 
faceva di dieci in dicci anni- per la con- 
servazione degr Imperatori • costume sta- 
bilito sotto di Augusto , e. che durava an- 
cora ne’ tempi di Costantino- Le parole 
Sic X- Sic XX‘ che sono nell’ aftro pro- 
spetto hanno il medtesimo significato. 

ANFITEATRO FLAVIO ; 

DETTO IL COLOSSEO. 

Nel mc*20 dell’antica Roma, ove Nerone 
,^^^aveva fatto il suo stagno, costruV Vespa- 
siano quest’ Anfiteatro dopo il Trionfo del- 
la Giudea , per comjMre il prt^etto for- 
mato da Augusto t Amphyibeatrum Vrbe me- 
dia y Ut deittoasse eompererat Attguitum : 
così Svetonio r fu terminato perb e dedi- 
catoda Tito suo figlio l’hanno 8ì?» di Ro- 
ma - Si dice 5 che il suo nome di Coloueo 
' venga datCofosso celebre di Nerone , e- 
retto da Vespasiano nell’alto presso la Via 
Sacra, dedicato al Sole, e poi qui tras*- 
portato da Adriano nel piano dell’Anfitea- 
tro; ma la machina è piò che colossale 
per se medesima, avendo 1610. piedi di gì- 


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I 

I 




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di Roma - 

roj e nel suo diametro maggiore j8i. pie- 
di} 481. nel minore, e ijj. piedi di al- 
tezza;^ costruzione la. di cui magnificenza 
superava le Piramidi di Egitto 5 il Tempio 
di Efeso , e le altre meraviglie del Mondo . 
Egli è certo y che le sue rovine y nello sta- 
to stesso in cui sono } danno la più grande 
idea della potenza , che lo fece costruire : 
dodici mila schiavi Ebrei condotti a Roma 
vi lavorarono- senza intermissione per più 
anni » 

Questo superbo Anfiteatro era destinato 
particolarmente al combattimento delle fie- 
re } dc’^ gladiatori , e talvolta ad altri' spct* 
tacoli de’^ Romani . E’ di figura ovale , 
quasi tutto di travertino » con doppio por- 
tico nel giro esteriore y con 80. arcate Ìii 
ciascun portico, sostenuto da pilastri qua- 
drati di sei piedi di larghezza ; ha quattro 
piani ; le arcate de* tre primi sono ornate 
in ciascun piano di ordine diverso;, le pri- 
me nel basso sono Doriche 5 nel secondo 
Joniche , e nel terzo Corintie ; il quarto 
piano consiste in un gran muro con doppio 
ordine di finestre , poste fra pilastri di or- 
dine Corintio • 

Le arcate esterne del pianterreno erano 
segnate con numeri Romani dall* I. al 
LXXVl. perchè le arcate de* quattro mez- 
zi non ebbero numero j furono alquanto 
più spaziose > e servirono le due in mezzo 
della iui^hezza per ingressi Imperiali > e 
le due in mezzo della larghezza per 1* in- 


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6^ Uìitcrarìo 

trodu2Ìone delle machiiie , e per T uso de- 
gli inservienti . Sussistono ancora i nume- 
ri dalXXllI. al LIV.3 e fra il XXXVllU^ 
e XXXIX. cade l’arcata dell’ ingresso Im- 
periale senta numero 5 e che fu decoratà 
da due colonne di pavonazzetto scandiate; 
d’ onde risulta , che il numero !• restò alla 
sinistra dell’ ingresso opposto verso del 
Circo Massimo 5 che fu il principale. 

Questi ordini diversi erano disposti in 
modo 3 che il primo aveva più aggetto che 
il secondo 3 e cosi gli altri : le pietre era- 
no unite fra loro con perni di bronzo 3 e i 
barbari per toglierli hanno deteriorato as- 
sai questa costruzione . Sotto il lagrimato- 
re 3 che termina il quart’ ordine 3 vi erano 
in tutto il giro 240. buchi quadrati , ne* 
quali si racdiiudevano altrettanti travi 3 
che poggiavano ciascuno sopra di un men- 
solone 3 ed ai quali erano attaccate le cor- 
de che reggevano il velario , che copriva 
r Anfiteatro quando, occorreva . : 

Circa l’ interno questo è tutto rovinato; 
niente più resta del pulvinare dell’ Impera- 
tore 3 nè del podio in cui sedevano la Fa- 
miglia Impariate 3 i Principi esteri j i Con- 
soli ed i Magistrati ; soltanto dalle rovine 
delle volte si può arguire come fossero dis- 
posti in giro li gradi 3 che vi furono appog- 
- giati . Vi erano tre ordini di corridori dop- 
pj 3 gli uni sopra degli altri ; ne rimane an- ( 
cora un lato intiero 5 e solido in qualche J 
porzione 3 come fosse ora costruito ; i due 


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l( 




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dì Roma» 

cofridori in ciascun piano hanno i^^piedi di 
larghezza , ed il pavimento è di un cemen- 
to y che ha la solidità del marmo y rico- 
perto di piccoli mattoni posti a spina > la- 
voro detto op*s spicatum . 

Le proporzioni di quest* edilìzio erano si 
belle e s\ giuste 5 che non vi è cosa cht 
sembri gigantesca o pesante. Per giudicar 
bene della sua vastità bisogna- salire nell* 
alto , reso ora praticabile , ma camminarvi 
con precauzione 5 a motivo delle aperture 
fatte nelle volte y quando ne furono tolte 
le catene y e gli scalini di pietra . 

Quando quest’Anfiteatro non fu pifi di 
uso pe’ giuochi , venne abba»ndonato j e 
non fu considerato che come una cava di 
pietre ; forse si progettava di distruggere 
li resto deir esterno , quando Clemente X* 
tocco dal vederne l’arena y bagnata dal san- 
gue di tanti Martiri» prostituita ad usi pro- 
fani y e spesso colpevoli » fece ripararne le 
porte y che si tenevano serrate di notte > e 
chiuderne con muretti le arcate ; fece co- 
struire intorno 1* arena de’ piccoli altarini 
scoperti in memoria della Passione » ed 
una Cappelletta » e vi stabilì un’ eremita > 
che risiedesse nell’Anfiteatro » curando che 
non vi si praticasse cosa indecente . Be- 
nedetto XIV, fece ristaurare nel 17J0, 
1 ’ opera di Clemente X. vi aggiunse nuo- 
vi ornamenti , e concesse delle Indulgenze 
a coloro che facessero delle preci ai detti 
altari > che chiamaronsi Fio Crucis • 


#6 Itifterarh 

Ma era riservato alPimmortal Nostro- 
Sovrano Pio VII. felicemente regnante di 
assicurare dalla rovina una gran porzione 
deir edifizio j mediante uno sperone della 
massima solidità» e che produce Pammi-- 
razione dello spettatore . A LUI si devono 
'fc sgonìhro dellè~tèrre » i restauri neces- 
sari » e lo stato presente di un monumen- 
to sV rispettabile . 

Gli scavi recenti fatti per ordine dei- 
medesimo hanno dimostrato ad evidenza che- 
tanto il podio » quanto P arena erano so* 
strutte 9 e che la manovra necessaria ^1 
combattimento delle fiere si faceva ne* sot- 
terranei ; quindi il podio » e molto più 
1* arenà ebbero bisogno di risarcimenti 
continui » che si sono trovati o buoni o 
più e meno cattivi secondo iL diverso* 
tempo» in cui si fecero. 

Terminava P interno di questo Anfitea- 
tro nell’alto con un portico di ottanta co- 
lonne di marmo » sopra la gradinata pure 
di marmo» le coFonne rimanevano a piombo 
de* pilastri che separano il primo dal se- 
condo portico esterno. Gli architravi e 
gli ornamenti delle So. colonne erano dir 
legno dorato » come ancora il soffitto t e 
H gradi sopra e sotto di questo soffitto 
erano ancor essi di legno > e perciò negli 
antichi scrittori si trova menzione d’ in- 
cendi accaduti nclPAnfiteatro Flavio» che 
ne impedirono Piiso per qualche tempo . 
I Regionari dicono capace di '87. mila 


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[le 


ài Roma i 67 

spettatori » Di qui passando sotto 1 * arco 
di Costantinoi si vedono* gli avanzi deH*^ 
aquedotto- che portava le acque al Pala- 
tino X e dopo s' incontra su la sinistra la, 

CHIESA DI S- GREGORIO* 

la casa della famiglia Anicia $ dalla 
quale discendeva S* Gregorio iL Grande , 
fu da lui convertita in Monastero 9 ove 
egli risiedette, fino all*' anno 590* in cui 
fu eletto Pontefice s e in onore dell*’ Apo- 
stolo S. Andrea egli vi eresse la Chiesa 
ancora esistente • Dopo la di lui morte 
sopra la sua casa vi fu eretta questa Chie- 
sa in suo onore ; alla quale il Cardinale 
Scipione Borghese nel 16^^. fece aggtu- 
gnere un doppio portico 9 la facciata 9 e 
la scala con disegno di Gio* Battista So- 
ria* Clemente Xi*. eresse di nuovopla Chie- 
sa 9 terminata nel 17J4> con architettura 
di Francesco Ferrari . II quadro dell* aitar 
maggiore di Antonio Balestra Veronese 9, 
il San Romualdo d’ imperiali , e la Ma- 
donna co’Santi deirOrdine:di Pompeo Bat- 
toni sono lodevoli opere del passato se- 
colo 9 unitamente alla volta di Placido Co- 
sta nzi 9, presentemente è in custodia de** 
Monaci Camaldolesi 9 fondati da S. Ro- 
mualdo circa l*^anno 970* 

Alla sinistra di questa Chiesa, vi sono» 
tre Cappelle » dedicate a S. Silvia 9- a S«l An- 
drea '» c a S* Barbara 9. rinuowatc. dal Car- 
dinal Baronio* L*‘altare di quella, di S. Sii- 





Itìnerarh 




via 3 madre di S. Gregorio 3 è ornato di ala* 
bastro fiorito 3 e da due colonne di* por- 
fido verde rarissimo s ed ha la statua del- 
la Santa 3 di Nicolò Cordelieri scolaro 
del Boriarroti • La volta della tribuna fu 
dipinta a fresco da Guido per ordine del 
Cardinal Borghese nel i6©S. e rappresen- 
ta un concerto di Angeli 3 opera molto 
stimata 3 sebbene non sia delle piò insi- 
gni di quel gran maestro. 

La Cappella di S. Andrea è architettu- 
ra di Domenichino 3 che vi dipinse a fre- 
sco in un lato la Flagellazione del Santo 3 
opera celebre quanto altra mai per. 1’ es- 
pressione e correzione di disegno 3 come 
per la forza del colore ; 'può considerarsi 
per un vero capo d’opera. Guido nella 
parete incontro vi fece il compagno 3 cioè 
l’Adoraaione della croce 3 fatta da S. An- 
drea prima del martirio ; quadro di gran 
merito ed eseguito con bravura da mae- 
stro . L’altar maggiore ha un quadro cou 
la Madonna ‘S. Andrea e San Gregorio > 
ed è ornato con due colonne di verde an- 
tico . 

Nella terza Cappella di S. Barbara vi 
è una statua di S. Gregorio sedente 3 aboz- 
zata da Michelangelo e finita dal Corde- 
lieri . Alla tavola di marmo posta nel 
mezzo vi pranzavano ogni giorno dodici 
poveri pellegrini 3 che S. Gregorio stesso 
serviva 3 e dove vidde un giorno un an- 
gelo 3 che vi occupava ua posto per cui 


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dì RoHa • 

si determinò il 'Santo ad aggiugnervt un 
tredicesimo povero . 

Sortendo dalla Cappella si mirano, in- 
contro le rovine del palazzo degli Augu- 
sti sopra del Palatino* Di questo super- 
bo edilìzio non resta che un gran nume* 
ro di arcate 9 le une sopra delle altre 9 e 
di piloni di muro mezzi, rotti e caduti 9 
che mostrano ancora qualche traccia de’ 
belli portici e facciate che gli ornavano 9 
e sopra de’ quali si vede crescere 1’ ede- 
ra e gli arbusti 9 che offrono de’ punti di 
vista assai pittoreschi 9 che sono di molto 
uso ai paesisti nella composizione de’ lo- 
ro quadri . Di qui voltando a destra, si 
sale per 1* antico clivo di Scauro alla 

CHIESA DE* SS. GIOVANNI 9 E PAOLO. 

Per commando di Gioviano Cesare fu co- 
struita questa Chiesa dal Santo Monaco 
Pammachio nel <400. in onore de’ Ss. Gio- 
vanni e Paolo 9 fratelli Martiri 9 sopra la 
loro medesima casa. Venne poi ristaura- 
ta da S. Simmaco Papa nel 498. 9 da 
Adriano I* nel 772. dal Cardinal Sutrino 
sotto Adriano IV. verso la metà del se- 
colo XII. 9 e circa la metà del XV. da 
Latino Cardinal Orsini, e finalmente sotto 
Clemente XI. il Cardinal Fabricio Pao- 
lucci rifece tutta la Chiesa 9 e le CappeL- 
le 9 e fu data ai PP» della Missione da* 
^uali passò ai Passionisti 9 che vi tengono 
i santi esercizj. 


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7 » hUerarh 

Da nn portico sostenuto da otto coloa* 
ne Jonichc di granito si entra nella Chie- 
sa * <livisa in tre navi da 24. colonne dì 
Tarj marnila con pavimento in alcune par- 
ti tessellato -di marmi c porfido:; 1* aitar 
•maggiore ^ ornalo con quattro colonne 5 
e la volta deUa tribuna fu dipinta da Po- 
marancio -a le di cui pitture sono le mi- 
gliori di questa Chiesa . 

Dalla parte sinistra nella piazza si en- 
tra per un portone ove si veggono anco- 
ra molte rovine antiche > e particolarmen- 
te sotto del campanile alcune arcate dì 
tina costruzione tutta dì travertino ? della 
data medesima del Colosseo , eretta da 
Vespasiano o da’ suoi figli 3 che potè ser- 
vire di VJvarium , o serbatoio di fiere ^ 
cd anche in parte per sostruzione a quel- 
la falda del Celio . Viene detta comune- 
mente Curia Ostilia , fetta per gli Alba- 
ni da Tulio Ostilio^ il quale nè potè co- 
struire con questa pietra ^ nè fece altra 
Curia che quella durata fino al 676* dì 
Koma 3 da lui eretta presso al Foro Ro- 
mano 3 neli’anuo 86. dopo dì aver accre- 
sciuto il numero de’ Senatori con le sci 
primarie famiglie della città di Alba 3 che 
da lui venne distrutta • Una glossa fatta 
xon evidente ignoranza al testo di jVìttore 
della Regione Celimontaua è 1’ unico fon- 
damento dì questa seconda Curia Ostilia 3 
che non si trova in Rufo 3 e non esi- 
stita che neir imaginazione de’ moderni # 


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4ì Roma, *ji 

ARCO DE* CONSOLI DOLABELIA 
£ SILANO. 

• Quest’ Arco j costruito di travertino 
sotto i detti Cousoll i’auno 76^ 
ma, fu fatto .per farvi passare sópra le 
acque, Giulia dal Celio al L alatino , e la 
Marcia all’ A ventino 5 e di U per i pon- 
ti in Trastevere; in seguito servì anco- 
ra a Nerone per l’istesso oggetto. 

VILLA MATTEU 

11 Duca Ciriaco Mattei fece costruire 
questa Villa 1 * anno J572. ch’era una vol- 
ta la più bella che vi fosse in Roma ; in 
mezzo di un piacevole prato 3 disposto in 
forma di circo 3 vi fu eretto un Obelisco 
di granito d’ Egitto di due pezzi 3 uno 
de’ quali coperto di geroglifici. La bella 
collezione 3 che la rendeva pregevole 3 di 
statue 3 busti 3 bassiriiicvi ed altri marmi 
antichi è stata in parte trasportata ne’Mu- 
sei; ed in parte accresciuta dal nuovo Pos- 
sessore 3 e questa Villa resta ornata tuttora 
da molte statue e marmi • S.A. il Sig. Prin- 
cipe della Face 3 cui appartiene 3 se ne oc- 
cupa in modo che non gli rimane a de- 
siderare il suo antico splendore. Vi so- 
no nella medesima de’ belli punti di vi- 
sta e colpi d’ occhio superbi 3 dovunque 
uno si rivolga • 


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ya' • Itìnerarh 

CHIESA DI S. MARIA IN DOMNICA 
DETTA LA NAVICELLA . 

Accanto T ingresso della Villa Mattel 
vi è questa Chiesa 9 una volta casa di 
Ciriaca 9 matrona Romana 9 che sepclì San 
Lorenzo nel suo podere 9 dove è la Chiesa 
fuori le mura . Leone X. la fece rifabri- 
care con disegno di Raffaele . Vi si veg- 
gono 18. colonne di granito nero e ver- 
de 9 che sono stimatissime 9 e due di por- 
fido che adornano il presbiterio. Le pit- 
ture del fregio sono di Giulio Romano e 
di Pierino del Vaga • Fu detta in DomiU 
ca 9 perchè corrisponde alla parola Greca 
Ciriaca , nome della Matrona ; Ora si 
chiama 

LA NAVICELLA . 

Viene cosi detta dalla piccola barca di 
marmo 9 che si vede nella piazza avanti 
la Chiesa 9 postavi da Leone X. che ha 
1^. palmi dì lunghezza 9 di buona forma 9 
di scultura non molto stimata ; In que- 
sto sito anticamente vi furono gli allog- 
giamenti de* soldati pertgrmi , cioè fore- 
stieri ; come hanno dimostrato le iscri- 
zioni antiche rinvenute presso di questa 
Chiesa 9 c ne’ contorni • 

CHIESA DI S. STEFANO ROTONDO. 

Si è dato il nome di Tempio di Clau- 
dio 9 e anche di Fauno a questo edifìzio 9 


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s 


di Roma • 7? 

la di cui costruzione non conviene ad al- 
cun tempio di pagani a che nan fecero 
mai irregolarità e mescolanza di ordini 
diversi a onde conviene riconoscervi la de- 
cadenza delle Arti a e non vi è che la lo- 
calità ed il fondamento a che potrebbero 
attribuirsi al Tempio di Claudio a ma piit 
ristretto e senza 1 ’ ultimo recinto . La \ 
Chiesa dunque qui stabilita fu erètta da 
S. Simplicio 1 . r anno 467, e dedicata a 
Stefano Protomartire ; S. Gregorio Ma- 
gno le assegnò il titolo di Cardinal Dia- 
cono. Papa Teodoro 1 . vi ripose i corpi 
de’ SS. Primo e Feliciano . Nicolò V, nel 
14J4. a e Innocenzo nel 1488. la ristau- 
rarono a e finalmente Gregorio XIII. e il 
Cardinal Gentili* Si chiama S* Stefano 
Rotondo a perchè tale è la sua figura ; è 
ornata con 56. colonne antiche a disposte ‘ 
in due fila a quasi tutte Ioniche a di grani- 
to a C 6* sole Corintie scannellate di mar- 
mo Greco • Nt’ muri della navata pie- " 
cola si vedono molte pitture a rappresen- 
tanti varj martirj di Santi a fatte dai Po- 
marancio a e dal Tempesta ; questa Chie- 
sa nel suo interno dà una idèa di gran 
magnificenza a che non cede rgli antichi . 

Si sono impiegati nella costruzione di 
alcune volticelle esteriori a ora dirute > 
alcuni piccoli vasi di terra rossa a simili 
a quelli a che si trovano nelle volte della 
Cljiesa di S. Vitale a Ravenna a opera 
del tempo di Teodorico , che corrisponde* 


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74 Itinerario \ 

• a quello di S. Simplicio . Il pavimento * 
' è un cemento , di cui non si conosce il 
- pi^ duro e compatto • Sortendo da que- 
’ sta Chiesa sì prende il camino di S. Gio- 
'vanniin Lacerano^ ove poco prima di giu* 
gnere all’ Ospedale di S. Giovanni, voi- * 
-tando a sinistra per una strada aperta da 
Fio IV. si sale alla maggiore altezasa del 
Celio , ivi sopra le vestigia di un palaz- 
zo abitato da Pasquale II. in tempo che 
si ristaurava il Lateranense , lo stesso Fio 
IV, fece edificare un monastero per le 
fanciulle Orfane , annesso alla 

CHIESA DE’SS.QUATTUO CORONATI. 

Si crede che il Papa Melchiade possa 
aver fondata questa Chiesa , perchè sot- " 
to' S. Gregorio Magno si trova già Tito- 
lo . Fu rifatta da Onorio 1 . e ristaurata 
da Adriano !• da S. Leone HI. e con pif» 
magnificenza dal Pontefice S. Leone IV. 
•Incendiata da Guiscardo fu riparata da 
Pasquale lU nei mi. Stefano Card, di 
S. Maria in Trastevere , sotto Innocenzo 
111 . vi aggiunse la Cappella di S. Silve- 
stro, e l’abitazione . Alfonso Carrillo Card» 
Spagnolo sotto Martino V. fece nuovo 
ristauro ; Enrico Card. , e poi Re di Por- 
togallo, Titolare vi fece il soffitto , e in 
ultimo Giovanni Garsia Card. Millino nel 
1624^ ridusse la tribuna allo stato pre- 
sente . ‘ • 


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di Roma . 

'Nel primo porti:o incontro all’ ingres- 
so si trova a destra l’antica Chiesetta, 
detta S. òilvestro io porticu^ con memorie 
e pitture anteriori al risorgimento delle 
arti • Si passa poi all Atrio 3 ove si veg- 
gono in parte murate dieci colonne di 
granito e di marmo scannellate- La Chie- 
sa piccola 3 ma della forma dell’ antiche 
Basiliche 3 viene divisa intronavate da 4. 
colonne per parte di granito 3 con capitei- ' 

Il Corintj e^ Compositi 3 i quali sostengono 
con archetti uh gran muro 3 su cui «altre 
4. colonne per parte 3 minori e di mar- 
mo, divise da plutei dello stesso mar- 
^ mo, danno una bell’idea delle antiche 
Basiliche , e degli ambulacri che per cora- 
niodo si costruivano sopra le navate la- 
ttrah . 11 pavimento è tutto tessellato con 
lavori di marmi duri, ed in alcune parti 
con frammenti di antiche iscrizioni . Per 
due scale laterali si scende all’ altare sot- 
terraneo, dietro al quale, sono tre gran- 
di vasi, uno di porfido, l’altro di gra- 
nito , ed il terzo di metallo , ripieni di 
sagre reliquie di Martiri. 

Prale pitture, delle quali è ornata la 
'-blesa 3 sono molto stimabili quelle a fre- 
sco della tribuna , ove Giovanni da San ' 
Giovanni dipinse con molta bravura e for- 
za , ed in uno stile tutto suo proprio ri- 
pieno d imaginazione , i diversi martiri 
de òs. Martiri , c la Gloria nella volta • / 

La Nascita di N. 3 * nella prima Cappel- 
li 2 


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76 hiaerari» 

la a destra è creduta di Gio* Battista NaU 
dini ; il S« Sebastiano incontro > del Cav. 
Eaglioni ; e 1* Annunziata del sudetto da 
S. Giovanni • 

Scendendo dalla Chiesa luogo il suo lato 
sinistro) nello stradone di S. Giovanni vie* 
aie incontro la 

CHIESA DI S. clemente . 

Mella casa paterna del Pontefice S. Cle- 
mente 9 si crede essere stata fondata quest* 
antichissima Chiesa 9 forse da* tempi di 
Costantino 9 nella quale ranno 417. fu 
giudicato Cekstio 9 discepolo dell*£resiar-> 
ca Pelagio 9 dal Pontefice S. Zo$imo . Si 
trova. che nel 449. sotto S. Leone Magno 
è dichiarata gii Titolo . Nei 5^2. fu or- 
nata dà Giovanni 11. e nel 599. S* Gre- 
gorio Magno vi destinò Processioni di pe- 
nitenza . Fu ristaurata da Adriano 1. nel 
772. e Pasquale 11. vi fu eletto Pontefice 
nel 1099* Poco dopo 9 nel 1112.9 fu nuo- 
vamente ristaiurata dal Card. Anastasio 9 
che vi fece,i mosaici della tribuna e la 
sede episcopale di marmo 9 e dal Card. 
Gaetani Nepote di Bonifacio Vili, nel 
1299. Sotto Pio 11. il Card. Bartolomeo 
Roverella vi fece la Cappella di S. jGio. 
Battista 9 e al tempo di Paolo 111. il Card- 
Giovanni Alvarez di Toledo Domenicano 
ingrandì il portico; fiualménte Clemente 
XI. conservando quanto spetta la sagra 
antichità 9 U ristaurò 9 fe?e il soffitto do* 


di Roma 77 

rato 5 Tornò dì stucchi j pitture s e del- 
la facciata , perfezionò il Portico man- 
cante a e messe in piano la Piazza. Nell’ 
anno 1667. il Card. Maidalchino Titola- 
re la concesse ai Domentcani Ibernesi 3 
che la custodiscono . 

Precede la porta il prothiram^ o porti- 
chetto 3 sostenuto da 4. colonne di gra- 
nito con frontespizio 5 dal portichetto si en- 
tra nell’ Atrio 3 circondato da portici 3 e 
ornato da 16. colonne di granito 3 6. in, 
cìasain Iato.3 e 4. in quello della porta 
che introduce alla Chiesa • Questa resta 
divisa in tre navate da 18. colonne di 
marmi diversi 3 che sostengono con archi 
t due muri laterali soprapposti . 

E’ osservabile nel mezzo la struttura 
dell’antico Presbiterio 3 che vi si mantie- 
ne interamente 5 T aitar maggiore isolato 
con tabernacolo retto 'da quattro colon- 
ne di pavonazzetto , e i due pulpiti 3 am^ 
bones 3 di marmo Greco ben ornati 3 da* 
quali si leggevano gli Evangelj e T Epi- 
stole 5 il tutto elevato sopra gradini 3 rin- 
chiuso da recinto di marmo 3 scolpito con 
ornato di croci e corone 3 in mezzo alle 
quali una cifra indicante il nome di Pa- \ 

pa Onorio II. che forse prestò mano a 
quel Card. Anastasio 3 che Toniò di mo- 
saico nella tribuna 3 e vi fece i sedili in- 
torno di marmo. 

Fra le pitture della Chiesa 3 la cappella 
della Passione eoa diverse istorie di S.Ca-/ 


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^8 Uìaerarìo 

terina V. « M. è singolarissima j per es- 
sere stata fatta) quasi nn secolo prima 
di RafiFaele j dal Masaccio j. pittore che 
a’ suoi tempi non ebbe l’eguale; e fra i 
depositi si distingue quello del Cardinal 
Roverella > fatto con un sargofago antico- 
di marma con Fauni e Baccanti .■ 

Merita infine di essere considerata T an- 
tica iscriatione 5 affissa dal Card. Albani 
nel 1727* alla parete sinistra dopo entrata la 
porta della Chiesa 5 che parla di un do- 
no fatto alla medesima dal titolare Gre- 
gorio 3 primo prete > nel 74^* sotto il Pa- 
pa S. Zaccaria) che dà l’idea della fra- 
se c della paleografia di quel tempo* 

Proseguendo il camino per lo stradone 
si giugne alla Piazza del Laterano ) ove 
s’ inalza 1’ 

OBELISCO LATERANENSE. 

Quest’Obelisco è il pifi grande che st 
conosca ; Ramesse Re d’ Egitto io fece 
inalzare ) dedicandolo al Sole in Tebe ) ove 
Cambise lo salvò- dalle rovine di quella 
città . Augusto non ardi di rimuoverlo )- 
ma Costantino il Grande pih intraprenden- 
te di lui) io fece calare pel Nilo sino ad 
Alessandria ) prevenuto però dalla morte , 
il di luì figlia Costanzo lo fece portare 
a Roma sopra un vascello di 300- remi ) 
c condottolo pel Tevere lo introdusse per 
la porta Ostiense) e lo inalzò in mezzo 
del Circo Massimo ; dove caduto e rotto 


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d\ Romai 7^ 

in tre pezzi j Sisto V. lo fece cavare, da , 
24» palmi sotterra 5 e ristaurare dall’ ar- 
chitetto Domenico Fontana j che lo eres- 
se nel 1588. qui avanti il palazzo 9 fatto 
fabricare dal Papa accanto la Basilica # 
Secondo Ammiano Marcellino 9 1 ’ altezza 
dell’ Obelisco era maggiore 9 presentemen- 
te è alto 108. piedi 9 e la base ha da lina 
parte piedi 9.- e mezzo e dall’ altra 8. 
Tutto l’Obelisco compreso il zoccolo e la - 
croce è alto piedi Romani antichi . 

La pietra al solito è un granita rosso di 
Egitto» tutto ornato di geroglifici 9 in- 
terpretati nella sua opera dal sudetto Am- 
niiano • 

BATTISTERIO DI COSTANTINO, 

O CHIESA DI SAN GIOVANNI 
' IN FONTE . 

Questa Sala y oeciZi» , in parte simile 
neH’interno ad una Basilica 9 si vuole co- 
struita da Costantino 9 in occasione che cir- 
ca il 524. vi fu egli battezzato dal Pontefice 
S. Silvestro. Molti Papi 1 ’ hanno ristau- 
rata, Gregorio XIII. , Clemente Vili., e 
notabilmente Urbano Vili., ed Innocen- 
zo X. Per le due cappelle annesse 9 dedi- 
cate una a S. Giovanni Battista , 1 ’ altra 
a S, Giovanni Evangelista , ha preso il 
nome di Chiesa di S. Giovanni in Ponte . 
Questo edifizio è di figura ottangolare 9 
e si scende per tre gradini al Fonte bat- 
tesimale 9 che è nel mezzo» formato da una 

^ 4 


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8 o Ithterarh 

bella orna di basalte $ sopra della quale 
vi sono due bassirilievi a l’uuo con S. Gio. 
Battista che battezza Gesfi Cristo a 1 ’ al- 
tro con S. Silvestro che dà il battesimo 
a- Costantino il Grande • Questo Fonte è 
«ircondato da una balaustrata 5 e da otto 
colonne di porfido 3 che reggono un grand’ 
architrave antico 3 e sopra di esse altre 
otto minori di marmo bianco ; queste ul- 
time sostengono un cornicione 3 sopra cui 
vi sono 8. pilastri figurati piegati 3 fra’quali 
altrettanti graziosi quadri di Andrea Sac- 
elli 3 rappresentanti alcuni fatti della vita 
di S. Giovanni Battista ^ Nelle mura in- 
torno vi furono dipinti a fresco 5 la Croce 
apparsa a Costantino^ dal Geminiani) la 
Battaglia contro Massenzio 5 ed il Trionfo 
di Costantino, dal Camassei ) e la Distra- 
zione degli Idoli da Carlo Maratta . 

la Cappelletta annessa del Battista si 
crede una camera di Costantino 3 cangiata- 
da Sant’ llario Papa in Oratorio 3 dedica- 
to al Santo Precursore > che fu ristaurata 
da Clemente Vili. 5 la statua sopra l’AU 
tare è lavoro di Donatello . Lo stesso Cle- 
mente Vili, ristaurò anche quella incontro 
di San Giovanni Evangelista nel 1597*, 
e 1’ anno appresso la consagrò ; la statua 
di metallo fu fatta da Gio» Battista del- 
la^ Porta 3 e le pitture dal Cav. d’ ArpU 
no 3 dal Tempesta 3 e dal Ciampelli • 

■ Dopo aver veduto 1 ’ Oratorio dì S. Ve- 
nanzio ) e trapassata T altra di S. RufiU- 


Diq': . L'd by Googl 


a Roma • 8 1 

'Tra e S. Seconda j si trova la porta 3 orna- 
ta esteriormente da un fregio antico 3 scol- 
pito di buon favoro 3 che poggia sopra due 
' grandi colonne di porfido . St entra ades- 
so di qui nella 

BASILICA DI SAN GIOVANNI 
IN LATERANO. 

Questa celeberrima Basilica è la prima 3 
c Principal Chiesa del Mondo Cattolica s 
Eedesiarum Vrbìs et Orbìs Mater 3 et Ca- 
put ; onde è la Sede del Sovrano Pontefice 
rn qualità di Vescovo di Roma 3 che do- 
po la sua esaltazione va a prendervi so- 
lennemente il possesso . Si dice Lateranett- 
se 3 perchè fondata ove fu il palazzo della 
nobile famiglia de’ Laterani ; Costaatittia» 
na dal nome del suo fondatore Costantino 
il Grande ; Basilica del Salvatore in segui- 
to della dedica fattane al Santissimo Salva- 
tore da S. Silvestro Papa ; Basilica Aurea 
dalli doni preziosi 3 de’ quali venne arric- 
chita 3 e finalmente Basilica di S. Giova»- 
ni 3 perchè dedicata ai Santi Giovanni il 
Battista 3 e Giovanni l’Evangelista. 

Constantino il Grande eresse questa Ba- 
silica circa r anno 324. nel seno del suo 
palazzo 3 che ampliato con nuove fabbri- 
che fa ceduto colla Chiesa al Santo Pon- 
tefice Melchiade » dove abitarono i Roma- 
ni Pontefici fino al tempo di Gregorio XI. 3 
che riportò la S. Sede da Avignone in Ro- 

d 5 


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82 hÌHerart» 

jna 5 e circa quel tempo si trasferirono ad 
abitare nel Vaticano • 

La Basilica ha sussistito quasi mille an- 
ni 3 mediante i risarcimenti fattivi da’ Pon- 
tefici 3 particolarmente da S. Zaccaria > 
S. Leone I» y Benedetto III. * Sergio III. y 
Adriano V. 5 e Niccolò IV.; ma nel ijo8. 
risiedendo in Avignone Clemente V, in- 
cendiatasi» furono consumati i tetti s i pa- 
ramenti sacri preziosi y la Canonica j il 
portico 5_e tutto il Palazzo » eccettuata la 
sola Cappella Saacta Sanctorum ; questa 
Pontefice inviò subita i suoi agenti con 
grandi somme» che ripararono, e rifece- 
ro sontuosamente i distrutti edifizj • 
Gregorio XI. apri la porta nella nave 
laterale} e Martino V. vi fece la faccia- 
ta. Eugenio IV, e poi Alessandro VI. 
r adornarono» e Pio IV. vi fece il vago 
soffitto dorato } rifece la facciata laterale 
distrutta» e vi aggiunse i due campani- 
li ^ Sisto V. adornò questa facciata con 
doppio portico 3 col disegno del Fontana . 
Clemente Vili. T anno i6oo. rinnovò la 
nave superiore della crociata » serven- 
dosi di Giacomo della Porta » e Innocen- 
zo X. » in occasione dell’ Anno Santo del 
1650. cangiò la nave maggiore nello stato 
presente » con architettura di Borromino » 
che da Clemente XI. fu perfezionata , e 
resa veramente maestosa . Finalmente il 
Papa Clemente XII» fe:e la facciita prin- 
cipale» col disegno di Alessandro Galilei » 


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di Roma . 8 j 

che è una delle pifi insigni , e magnifiche 
di Roma 3 ornata da 4* colonne , e 6. pi- 
lastri di ordine Composito 3 terminata da 
II. statue y e con 4. colonne di granito y 
che sostengono T arco delia loggia , che 
serve al Papa per dare la benedizione . 

. 11 portico inferiore è retto da 24. pi- 
lastri di marmo di ordine Composito y 
ed in fondo vi è la statua di Costanti- 
no y trovata nelle sue Terme al Quirina- 
le . 1 bassirilievi' che si veggono sopra le 
porte sono di Bernardino Ludovisi y di 
Maini y e di Pietro Bracci. La porta gran- 
de di bronzo* fu tolta dalla Chiesa di 
Sant* Adriano in Campo Vaccino y e qu\ 
fatta trasportare da Alessandro Vii.; que- 
sta è 1* unico esemplare delle ^uadrìforet 
rimasteci degli antichi > che in seguito 
venne supplita modernamente per addat- 
tarvela . L*^ altra porta murata a destra 
c quella y che non si apre y che nell’ anno 
dei Giubileo 3 e però detta Sancta . ' 

L’ interno di questa Basilica ha cinque 
navi y separate da quattro fila di pila- 
stri y entro de’ quali sono murate le co- 
lonne . La navata maggiore fu rinnovata 
sotto la direzione del Cav* Borromino y che 
ha fatto coprire le colonne antiche da 
gran pilastri scannellati y di ordine Com- 
posito y che due a due fiancheggiano le 
arcate y ed hanno in mezzo di loro una 
nicchia y ornata da due colonne di verde 
amico y c nella nicchia la statua colossale 


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84 Jth€rarl& 

di un Apostolo • Le statue SFudette sono 
alte 14. piedi c 5. pollici » sono tutte molto 
stimate ; quelle di S. Giacomo maggiore j 
di S. Matteo, di S. Andrea, e di S. Gio;- 
vanni sono del CavaKer Rusconi r quelle di 
S. Tommaso , e di Bartolomeo seno due 
belle figure di Mr. le Gros ; il S. Taddeo» 
è di Lorenzo Ottoni ; S. Simone ^ di Fran- 
cesco Maratti ; San Filippo di Giuseppe 
Mazzuoli ; S. Giacomo minore di Angelo 
de Rossi : e quelle di San Pietro , e di 
San Paolo dì Stefano Monx)t • ^ 
queste statue vi sono de' bassivilievi di 
stucco , e più in alto de*^quadri di forma 
ovale 5 de*^ migliori pittori del tempo , do- 
ve vi sono rappresentati i Profeti , e vi st 
distinguono il Geremia del Gay. Seba- 
stiano Conca 9 il Faruch di Trevisani , il 
Daniele di Andrea Procaccini , TAmos del 
Cav. Nasini , l’Abdia di Giuseppe Chiari , 
il Giona del Cav. BenefiaVe , 1 Isaia del 
Cav. Luti , ed il Michea del Cav. Leone 

Ghezzi . ^ • L i. 

La Cappella della Casa Corsini » che e 

la prima entrando a sinistra, è una delle 
più magnifiche e ricche di Roma ; fu fa* 
bricata per ordine di Clemente XU» coi 
. disegno di Alessandro Galilei Fiorentino , 
che la decorò di un ordine Corintio , e di 
marmi preziosi • Sopra 1’ altare fra due co- 
lonne di verde antico vi è un 
mosaico, copiato da un originale di Guido , 
che si trova nel palazzo Barberini , c rap- 


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Digiliz&d b- -j 


di Roma, ^ 

presenta Sant’ Andrea Cors^ini y ha nna cor- 
nice di bronzo dorato sopra un fondo di 
alabastro orientale . Vi sono due magni- 
fici sepolcri 5 quello a sinistra è di Cle- 
mente XIU) formato dalla bella urna an- 
tica di porfido 9 che stava abbandonata 
sotto al portico del Panteon j appartenen- 
te alle Terme 9 e chiamata dal volgo 1 ’ ur- 
na di Marco Agrippa ^ contornata da or- 
namenti di molto buon gusto . L’altro in- 
contro è del Cardinal Neri Corsini 9 Zio 
del Pontefice 9 ornato di belle statue di 
'marmo, fra le quali la migliore è la Tem- 
peranza 9 fatta da Filippo Valle . Vi sono 
quattro nicchie con le statue delle virth 
Gardinalr9 e sopra di esse quattro bassirilie-' 
vi assai stimati . La cupola è tutta ornata ' 
di stucchi e dorature ; le mura 5 e il pavi- 
mento sono tutte rivestite di marmi du- 
ri ; finalmente è ricchissima in vasi sa- 
cri 9 che si conservano nella Sagrestia. 

Siegue la Cappella Santori di forma ova- 
le 9 e di ordine jouico9fatta da Onorio lon- 
ghi; iPCristo in marmo 9 posto su l’al - 
tare è di Stefano Maderno 9 e le pittura 
della volta sono di Baccio Carpi 9 mae- 
stro di Pietro da Cortona. La Cappella 
seguente della Casa Lancellotti non ha 
cosa considerabile . Quà vicino si trova il 
sepolcro del Cardinal Casanatta9 che la- 
sciò in legato la sua Biblioteca a) publt- 
CO9 in custodia de’Domenicani 9 che si con- > 

serva nel Convento della Minerva ; la 

I 

j 

1 


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Itìuerarìo 

statua di questo Cardinale è del celebre’ 
Mr. le Gros . Nella cappella vicina il 
quadro- assai grazioso di S. 1 lario fu dipin- 
to da Guglielmo Borgognone ► Passando 
alla navata grande si vede in mezzo il 
sepolcro in bronzo di Martino V .3 e sot- 
to il grand’ arco due colonne di grani- 
to , alte piedi 3 che lo sostengono . 

L’ aitar maggiore posto nel mezzo del- 
la crociata è isolato 3 ornato da 4. colon- 
ne di marmo 5 che terminano con un pa- 
diglione fatto alla Gotica 3 ove fra le in- 
signi reliquie si conservano le teste di 
S. Pietro e S. Paolo 3 chiuse in busti di 
argento 3 ornati di pietre. 

In fondo della crociata vi è il magni- 
fico altare del Ssrho Sagrament0 3 fatto- 
col disegno di Pietro Paolo Olivieri 3 or- 
nato da. un ricco tabernacolo di pietre 
preziose X quest’ altare è coronato da un- 
architrave e frontespizio di bronzo dora- 
to 3 sostenuto da quattro- colonne scannel- 
late d’ ordine Composito 3 parimente di 
bronzo dorato 3 credute del tempio di Gio- 
ve in Campidoglio ; ai lati di quest’ al- 
tare vi sono 4. statue 3 quella d.-l profe- 
ta Elia é di Camillo Mariani 5 il Mosè 
di Flaminio Vacca 5 1 ’ Aronne di Siila Mi- 
fanese , e il Melchisedech di Egidio Fia- 
mingo . L’ Ascensione di N. S. dipinta in 
alto sopra l’altare è d.*l Cav. d’Arpino> 
che ha qui vicino il suo sepolcro . Li 4. 
Dottori della Chiesa 3 dipinti a fresco ne’ 


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dì Roma ', 87 ' 

fatta sono di Cesare Nebbia ; la figura di 
S. Pietro è del Cesari , quella di S. An- 
drei del No^'ara r il trionfo di Costanti- 
no dello stesso Cesari 3 e 1 ’ apparizione 
de’ Ss. Apostoli all’ istesso Imperatore è 
del Nebbia. L’organo bellissimo doratoa 
opera di Gio. Batt. Montani Milanese 3 
è sostenuto da due superbe colonne di' gial- 
lo antico scannellate» Si vede ancora la 
gran tribuna con volta ornata di mosai- 
ci degli ultimi secoli . Vi sono ancora 
altri altari e depositi > che meritano di es- 
sere veduti 3 ma siccome il mio scopo 
non è di trattenermi in cose che non ab- 
biano molto merito 3 cosi passo il resto 
sotto silenzio. Uscendo dalla porta late- 
rale di questa Basilica si vede in fondo 
del portico la statua in bronzo di Enri- 
co 1 V, Re di Francia » Quindi si passa alla 

SCALA SANTA » 

II Papa Sisto V. fece inalzare questo 
edifizio col disegno del Cav. Fontana 3 
per custodirvi la Scala Santa 3 che prima 
in pezzi si trovava nel vecchio palazzo 
Papale del Laterano . Viene formata da 
28- gradini di marmo bianco s gli stessi 
eh’ erano alla casa di Pilato in Gerusa- 
lemme 3 e per li quali N. S. sali e disce- 
se più volte in tempo della sua passione . 
S. Elena madre del Gran Costantino l’in- 
viò a Roma 3 insieme con molte altre co- 
se santificate dal sangue di Gesù Cristo*, 


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' ss htneyarTù 

Questo celebre Santuario è tenuto in graò 
venerazione i e perciò si sale in ginoc- 
chio a e si scende poi per una delle quat- 
tro scale laterali . Questi gradini} atteso 
il gran concorso de’ Cristiani che gli han- 
no saliti 5 si sono incavati a e perciò sono 
stati coperti con gran tavoloni . 

lo stesso Sisto V. fece ancora situare 
nell’ alto della Scala la celebre cappella 
domestica de’ Papi y eh’ era nel palazzo 
laterano 5 che ha 1’ altare, di un gustò 
Gotico 5 ed è ripiena delle piò insigni re- 
liquie 5 e perciò si chiama Sancta Sancto- 
rum . A lato di questo Santuario si ve- 
de il 

TRICLINIO. 

In ima nicchia 5 fatta fare espressameli' 
te da Benedetto XIV. fu collocata il mo- 
saico del celebre Triclinio di S. Leone 111. 
dopo 6o» anni fatto ristaurare da S. Leo- 
ne IV. compreso nell’ antico Palazzo a e 
sottratto dalle rovine dalla generosità del 
Cardinal Francesco Barberini Seniore . Fu 
questo fatto levare dal suo sito da Cle- 
mente Xli. per ingrandire la piazza y e 
collocato in pezzi entro una cappella vi- 
cina alla Scala Santa , ma da Benedet- 
to XIV. fu fatto riunire y ristaurare y e 
qui collocare nel 1745. e per conservar- 
ne la memoria vi fece ap{K>rre le tre is- 
crizioni • 


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PORTA S. GIOVANNI » 


La presente porta h tutta moderna $ aper- 
ta in questo luogo da Gregorio XI li. col d*. 
segno di Giacomodella Porta l’anno iJ74» 
e prese il suo nome dalla viciiìa Basilica » 
I moderni antiquari 1’ hanno chiamata 
Coelìmontana ed Aùnariay mz. la prima 
fu porta menaionata da Livio e da Ci- 
cerone a e per conseguenza delle mura di 
Servio a molto pih indentro , c distrutta 
da Aureliano; la seconda fatta da quest’ 
Imperatore sussiste ancora a ma pih vi- 
cina alla Basilica a e chiusa dal sudetto- 
Pontefice a quando fece questa nuova . 

BASILICA DI SANTA CROCE 
IN GERUSALEMME . 

Una delle sette Basiliche che si visi- 
tano per guadagnare le Indulgenze è la 
Chiesa presente , fondata da Costantino* 
il Grande a ove fu il palazzo a o altro edL 
fìzio chiamato il Sessorium , che per ciò fu 
detta Basilica Sessorfana a fu eretta in me- 
moria del ritrovamento della Ssma Croce, 
fatto da S. Elenaa sua madrea in Gerusalem- 
me ; e per depositarvi questa ed altre re- 
liquie a. con molta terra trasportata dai. 
luoghi Santi di quella città a dalla quale 
la Chiesa ha preso l’altro nome di S* Cro^ 
ce in Gerusalemme . Consagrata da S. Sil- 
vestro Papa , fu ristaurata nel secolo Vili, 
da S. Gregorio IL e dipoi nel da. 



Utnerarto 

Benedetto IV., fu rifatta da’ fondamenti 
nel 1144* sotto Lucio lU Finalmente aven-, 
dola goduta in tìtolo Benedetto XIV. Tor- 
nò della facciata > fece eripre la volta » 
rinnovò la tribuna e la ridusse allo sta- 
to presente nel i 744 * 

L’ interno della Chiesa è a tre navi y 
separate da due fila di colonne e da pi- 
lastri : le pitture della volta grande e li 
due freschi nella tribuna' sono di Corra- 
do Giaquinto ; T invenzione della S. Cro- 
ce 5 dipinta nell’ alto della tribuna è di 
Finturìcchio . Sotto T aitar maggiore a 
eh’ è isolato a riposano i corpi di S. Ce- 
sareo e di S. Anastasio Martiri in ima bel- 
la urna di basalto . Si scende nella cap- 
pella di S. Elena a nella quale si vede una 
volta in mosaico di Baldassar Peruzzi . 
L* annesso Convento resta fra le rovine 
del Tempio di Venere e Cupido, e quet-- 
le deirAnfiteatro Castrense. Vi fu stabili- 
ta una piccola ma graziosa Biblioteca . 

ANFITEATRO CASTRENSE. 

• Negli orti di questi Monaci alla sini- 
stra si vede un avanzo di Anfiteatro a 
formato da due ordini di colonne Corin- 
tie laterizie con arcate y la' dì cui par- 
te meglio conservata è compresa nel mura 
della città . Ne* regionari si trova deno- 
. minato Castrenùs , probabilmente perchè 
he truppe del Pretorio si esercitavano in 
esso a combattere contro le fiere, e a rap- 


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dì Roma . 91 

presentarvi giuochi militari . Di tal 
costume se ne trova menzione in Sveto- 
nio 3 che riporta dell’ Imperator Tiberio 3. 
come trovandosi a Circei 3 ove si celebra- 
vano i giuochi Castrensi , per non dar 
sospetto di essere infermo 3 non solo vi 
assistette 3 ma dall’ alto uccise a colpi di 
freccie un cinghiale 3 cacciata nell’ arena : 
Circejos pertendìt 3 ac ne quam iuipictonem 
infirmitath darei , Caitrensibas ludìs non in- ' 
terfuit solurn 3 sed etiam missuvr in arenam 
apram jaculit desuper petiit . Alla destra de- 
gli orti medesimi si trova il 

TEMPIO DI VENERE E CUPIDO . 

Questo cdifizìo 3 die dalle rovine com- 
parisce essere stato considerabile 3 non 
conserva ora che un nicchione con due 
piloni di muro ne* lati . Si credette co- 
munemente essere^ stato un Tempio 3 dedi- 
cato a Venere e Cupido 3 a motivo di un lo- 
ro gruppo antico ivi rinvenuto , che Si con- 
serva sotto al portico del Cortile nel Mu- 
seo Vaticano 3 e che dall’ iscriwone 3 scol- 
pita nel plinto 3 si è poi rilevato rappre- 
sentare Sallustia Barbia, Orbiana 3 moglie 
di Alessandro Severo 3 in forma di Ve- 
nere Felice con Cupido;; quindi probabil- 
mente in questi avanzi si può riconosce- 
re quelli del Ninfeo o Linfeo di Alessan- 
dro Severo 5 che Rufo e Vittore pongono 
nella stessa Regione dell’ Anfiteatro Ca- 
strense , e del qual Linfeo fa menzione: 


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ItìnerarU 

riscrizione j riportata dal Fabretti , e rio- 
venuta dal Ligorio presso S. Croce in Geru- 
salemme circa l’anno 1554. Di quà pren- 
dendo la strada a destra si arriva alla 

PORTA MAGGIORE. ^ 

Questa porta j chiamata già Praetmtì^ 
tra y perchè è su la via 'Che conduce a Pà- 
lestrina 5 fu costruita dall’'Imperator'Au- 
reliano > nel > monumento ciré 1’ ImperW;or 
Claudio aveva eretto- per- le .acque Clau- 
dia e Anione Nuovo 5 là prima delle qua- 
li dalla distanza di -4;. miglia 9 e la se- 
conda di 62. terminavano il loro corso 
in questo sito denominato ad Spem Vete~ 

Ttm ; come lo dichiarano le tre grandi is- 
crizioni di Claudio j di Vespasiano e dr 
Tito . Sopra di uno degli archi della par- 
te esteriore della porta si l’e^ge 3 che gli 
Imperatori Arcadia ed Onorio riscauraro-i 
no le mura e la porta 1’ anno 40 dell*" | 
Era . Al di fuori presso T arco a sinistra 
si vede l’ avanzo delP altro aquedotto del- 
le tre acque , che passavano in tre spechi 
l’uno sopra l’altra , nel più- basso l’acqua 
Marcia, la Tepida in quella di mezzo , e 
nel superiore la Giulia-. Incontro all’ aque- 
dotto sudetto delle tre acque se ne ritto- 1 
va anche un altro , quasi • interrato Che 
fu lo speco dell’ Anione vecchio , la se- 
conda delle acque introdotte a Roma, l’an- , 
no 481. della sua fondazione. £a bellez'- I 
xa dsl grand’ edilizio di Claudio, costruito 


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di Roma » 9^ 

di grossi pezzi di travertino sejaza calce ^ 
ha fatto dare alla porta il nome di Mag<- 
giore 6n dal Secolo XI. 

TEMPIO DI MINERVA MEDICA . 

Uno de* belli monumenti dell* antichità 
è quest* edilizio > tutto costruito di mat- ' 
toni 3 di forma decagona internamente > 
che ha 22. piedi e mezzo per ogni lato > 
che formano 22J. piedi di circonferenza. 
Fra gli angoli vi sono delle arcate / che 
reggono la Cupola e delle grandi nicchie 
tonde con volta , che formano quasi un se- 
micircolo . Secondo ogni apparenza cia- 
scuna nicchia aveva la statua di una Dei- 
tà 3 e quella di Minerva chiamata Medi- 
ca 3 cioè Dea della salute 3 tra in quella 
di mezzo 3 queste statue sono state trova- 
le qui al tempo di Giulio Ili. Alcuni an- 
tiquarj pretesero che questa fabbrica fos- 
se la basìlica di Cajo e Lucio 3 eretta da 
Augusto ; o il tempio di Ercole Callaico 3 
ma senz’ alcun fondameiuo . 

COLOMBARIO DELLA FAMIGLIA 
ARUNTIA . 

Nella vigna medesima vi è il sepolcro 
della Famiglia Ariuitia 3 composto da due 
piccole camere sotterranee 3 1* una ha de’ 
piccoli ■fi'outespizj 3 che servono di orna- 
mento ai sepolcri ove sono le urne cine- 
rarie ; Taltra è ornata nella volta da qual- 
che pittura graziosa» e da qualche hgu- 


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t 


94 Uiaerarh 

fina di stucco in arabeschi . Poco distan- 
te si trova un secondo Colombario di una 
sola camera) ripiena di urne , segno evi- 
dente che questo sito restava fuori delle 
antiche mura j prima di Aureliano . Uscen- 
do dalla porta eh’ è dall* altra parte si 
trova la piccola 

CHIESA DI S. BIBIANA . ' 

Questo luogo si' chiamava anticamente 
Mi ursum pìleatum , ove Fu consagrata que- 
sta Chiesa da S> Simplicio ) l’anno 470. 
in onore di S. Bibiana che aveva abita- 
to in questo sito ) che fu ristaurata da Ono- 
rio Ili. nel 1224. Urbano Vili, dopo di 
averla fatta riparare l’.auno 1625. col di- 
segno del Cav. Berninoa l’adornb di pit- 
ture . La statua di marmo della Santa 
nell* aitar maggiore è una delle opere le 
pib stimate del Bernino : la Santa sem- 
bra appoggiarsi ad una colonna con una 
palma in mano e la corona in testa : il 
carattere è mirabile , 1’ attitudine grazio- 
sa ) ed il panneggiamento ben lavorato . 
Sotto r altare é da notarsi una grand’ur- 
na antica di alabastro orientale s che rac- 
chiude i corpi di S. Bibiana 3 di S. De- 
metria sua sorella 3 e di S. Dafrosa loro 
madre 3 tutte martiri . 

La navata di questa Chiesa è separata 
dalle laterali con 8. colonne antiche 3 sei 
delle quali sono di granito • Li quadri a 
fresco 3 che decorano la navata rapprescn- 


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di Rom » .. 9^ 

-tano la storia di S. Bibiana; quelli a de- 
stra sono di Agostino Ciampelli 3 e gli 
altri a sinistra di Pietro da Cortona . Pren- 
iiendo il camino a destra si giugae alla 

• PORTA DI S. LORENZO. 

Appartensado questa Porta alle mura 
xli Aureliano j e rimanendo sopra l’anti- 
ca Via CoUatiua^ dovette avere questo 
stesso nome ; nè hanno potuto convenir- 
gli i varj nomi a che i moderni gli han- 
no dato di porte delle mura di Servio . 
Quando però fu chiusa la prossima por- 
ta presso le mura del Castro a si dovette 
passare dalla presente per andar a Tivo- 
li a e perciò acquistò il nome di Tibur- 
tina , che cangiò in quello di S. Loren- 
zo per la Chiesa di questo Santo a alla qua- 
le si va per la medesima # Fu detta anco- 
ra Taurina dalli moderni a pel bucranio 
scolpito nell’ arco . Ideila parte esteriore 
di questa porta vi è una iscrizione di Ar- 
cadio e di Onorio a che la ristaurarono 
nell’anno 40|. dell’ Era Cristiana. Circa 
un miglio fuori della porta è la 

CHIESA DI S. LORENZO FUORI 
LE MURA. 

Presso la Via Tiburtina S. Ciriaca Ma- 
trona Romana aprì un cimeterio nel cam- 
po Verano 5 sua possessione a nel quale 
con molti altri Santi Martiri fu sepolto 
S. Lorenzo . in questo Costantino il Gran- 


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9 k 5 ttif/erorh 

de nell’anno jjo. come crcdesi ad ista»- 
xa di S. Gallicano ^ fondò questa Basi* 
lica 3 che Sisto Ili. con* intesa di Valen- j 
tiniaiio adornò 9 e Galla Flacidia figlia 
di Teodosio Seniore al tempo di S. Leo- 
ne ingrandì ; in breve vicina a cadere fu ' 
rifatta da’ fondamenti da Pelagio 11. pri- 
ma dell’ anno 590* che vi fece ancora ii 
mosaico dell’ arcone . Ristaurata di nuo- 
vo da Gregorio 11» 1* anno 7*6. venne 
poi ingrandita nel 772. dal Pontefice Adria- 
no 1. che gli accrebbe una seconda Ba- 
silica maggiore nella parte posteriore dell* j 
antica tribuna 3 chiudendo 1’ antica porta 
verso l’Oriente 3 ed aprendo la nuova ver- 
so l’Occidente 3 ove è al presente . Ono- 
rio 111. dopo l’anno 1216. la ristaurò 3 e 
rifebe la presente porta ove pose il suo 
ritratto in mosaico 3 ancora esistente . 11 
Card. Oliviero Carafa avendovi già fatto 
il bel soffitto dorato 3 i Canonici Regola- 
ri nell’ anno 1647. la ridussero allo stato 
presente . Questa Chiesa è una delle 
Patriarcali 3 e delle 7. che si visitano per 
acquistar le indulgenze . 

11 portico presente è retto da 6. colon- 
ne 3 2* di bigio e 4. di marmo Pario 3 
e fu ornato da Onorio 111. colle pitture 
rappresentanti ii battesimo 3 dato a S. Ro- 
mano da S. Lorenzo 3 ed altre sue gesta 9 
alle quali aggiunse la Coronazione , fatta 
dallo stesso Onorio 111. in questa Basili- 
ca 3 di Pietro Courtenays Conte di.Auxer- 




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dì Roma • 

fe-j «he fu il terzo Imperatore latino 
Costantinopoli • 

L’ interno della Chiesa è distinto evi- 
dentemente in due parti» la prima , cha 
dimostra essere la pi^i recente Basilica 
maggiore 5 fu fatta dal Papa -Adriano 1 . 
che ristaurò ancor la minore pii» antica» 
comesi ha in Anastasio . Hic almificas pa- 
ter ( Madrianui I. ) eamdem iiasUicam S* 
Luureutii Martyrìs » abi suum corpus requie--' 
Kit ) aasexam Basilkae Majori » quae dudum 
ipse Praesul coustruxerat y altro àtroque a 
novo restaaravit , Q^ìcstsi è divisa in tre 
navate » separate da 22- colonne jonichc 
ineguali j la maggior parte di granito » 
che 4>eggono sopra ni cornicione i gran 
muri forati da finestre . La seconda par- 
te pih interna fu la Costantiniana » -che 
principia ov’ è la Confessione » divisa an- 
ch* essa in tre navate da io. colonne bel- 
lissime di pavonazzetto » che rimangono in 
parte sotterra -a S. delle quali hanno capitel- 
li Corintj 5 e le prime due di ordine Com- 
posito» elegantemente ornati da vittorie e 
trofei ; sopra il cornicione} formato da belli 
frammenti » vi sono altre 12* colonne mi- 
nori 5 di queste le due in fondo sono di ser- 
pentino le pii» grandi che si conoscano di 
questo marmo rarissimo . Queste 12* colon- 
ne costituiscono il secondo ordine j e gli 
danno cosi la simiglianza colie pii» antiche 
profane Basiliche 5 e la dimostrano e»*et- 
fa prima dclP altra di Adriano 1 . il qua« 


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9 » Itinerario 

le dopo tolse la tribuna all’ antica 9 la- 
sciando il solo arcone con porzione del 
mosaico di Pelagio 11 . e ridusse la nava- 
ta di mezzo a Presbiterio 9 alzando con più 
gradini il pavimento 9 tessellato tutto di 
pietre dure 9 facendovi in fondo la sede 
patriarcale 9 ornata di varj marmi 9 e nel 
mezzo r aitar maggiore isolato 9 sotto di 
una cupoletta9 retta da quattro colonne 
di poriìdo . 

Sotto r arcone poi vi è la cappelletta 9 
dette l’antica Confessioue di S. Lorenzo , ove 
riposa il suo corpo 9 e quello di S. Ste- 
fano ; c in basso più avanti restano an- 
cora gli Ambonet 9 o pulpiti 9 ove antica- 
mente si leggevano al popolo gli Evan- 
geli e r Epistole - 

Vi sono in questa Chiesa tre urne anf 
tiche di marmo 9 le due presso la porta 
rappresentano un antico sposalizio 9 ed una 
vendemmia 9 e la terza dietro il Presbi- 
terio vi ha scolpiti i Genj di Bacco - 
. Nella mano sinistra di questa Chiesa 
vi è una cappella sotterranea 9 celebre per 
le indulgenze accordate da’ sommi Ponte- 
fici all’ altare privilegiato per le anime 
del Purgatorio 9 e che ha ai lati della por- 
ta due depositi 9 pensieri di Pietro da Cor- 
tona 9 con un ritratto scolpito da Fran- 
cesco Fiammingo. 

11 quadro dei primo 9 e del terzo alta- 
re a destra sono di Emilio Sottino Bolo- 
gnese 9 e nel secondo la S« Ciriaca è di 


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di Roma * 99 

Emilio Savonanzio . Le pitture nelle pa- 
reti sonò di Domenico Raiiialdi • Alla sini- 
stra presso la porta il quadro è del Serodi- 
ne > Taltro è dei Sottinoj c il S. Lorenzo nel 
terzo altare è dello stesso Scrodine • Le 
istorie a fresco in questa banda sono di 
Gio. Antonio » e Gio* Fra ncesco 9 discepo-, 
li del Vanni » 

Finalmente è da notarsi» che il Win- 
ckelmann pensò di aver trovato 9 in uno 
de’ capitelli Jonici di questa Chiesa 9 la 
ranocchia e la lucertola 9 scolpite da Sau- 
ro e Batraco 9 architetti Spartani 9 ma trop- 
po sono infelici queste sculture per po- 
terle riferire al buon tempo di cui par- 
la Plinio . 

Tornando indietro e ripassando aranti 
la Chiesa di S. Bibiana» gli archi che si 
vegTOno su la strada sono gli aquedotti 
dell’ acqua Claudia . Alquanto piò lonta- 
no si trovano le rovine del primo castel- 
lo» o conserva dell’ acqua Marcia» 1’ aque- 
dotto della quale cominciava gj. miglia 
distante da Roma . 

Queste rovine si chiamano i Trofei di 
Mario» perchè sotto i due archi di mat- 
toni 9 che vi si veggono » vi erano i due 
trofei di marmo » che negli ultimi secoli 
furono trasportati su la piazza del Cam- 
pidoglio ; i quali furono creduti i trofei 
delle vittorie di Mario sopra de* Cimbri ; 
e che con probabilità maggiore si credo- 
no essere appartenuti a Traja'no. 

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100 Itiaerarh 

CHIESA DI S. EUSEBIO. 

Ove ebbe la casa questo Santo > nella 
^uale fu fatto morire dMiiedia) rinchiuso 
in una camera di 4* piedi 9 per ordine di 
Costanzo 9 si fabricò questa Chiesa 9 che 
si trova essere stata Titolo fìno da' tem- 
pi di S. Gregorio . il Papa S. Zaccaria la 
ristaurò unitamente all' aitar maggiore. 
11 Card. Enrico Heoriquez Titolare la ri- 
fabricò da' fondamenti dopo il 1750.9 che 
Ei terminata dopo la di lui morte nel 
1759. . Fu in tale circostanza che il cele- 
bre Cav. Mengs vi dipinse la bella vol- 
ta ^ che rappresenta il Santo in gloria at- 
torniato dagli Angeli . 

Vicino a questa Chiesa si trova T 

ARCO DI GALLIENO. 

Non ha alcuna bellezza di architettura 
quest’ Arco , ornato da due pilastri Co- 
rinti 9 e costruito tutto di travertino .Fu 
inalzato in onore di quest’ Imperatore cir- 
ca r anno 260. da un certo Marc’ Aure- 
lio 9 come ìndica 1* iscrizione che si legge 
nel fregio . 

Se si rifletta 9 che gli archi solevano 
inalzarsi nelle Vie principali , sembra po- 
tersi inferirne 9 che la celebre porta Hsqui- 
lina di.lle mura di Servio non potesse di- 
lungarsi molto da quest' arco 3 ed essere s u 
la medesima via 9 e che il castello dell* 
squedotto denominato i trofei Mario fo(<v 


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* \ •* 


dì Roma': lOi 

se il primo monumento > che facesse pro- 
spetto Fuori di quella porta . 

11 monumento quadrato di un piede- 
stallo j che sostiene una colonna di grani- 
to sotto la forma di un cannone con so- \ *• 

pra una croce 5 fu fatto erigere da CI e- , « • . 

mente Vili, per conservare la memoria, 
deir assoluzione data ad Enrico IV. Re di 
Francia . Benedetto XIV. che T ha fatto 
ristaurare nel 174?- e dedicare alla Ma- 
donna , non vi ha conservato che le ar- 
mi del Re j del Delfino 3 e di Cleras.'i^ 
te Vili. 

ORTI DI MECENATE. . ‘ \ 

Gli Orti deliziosi di Mecenate non po« 
terono essere lontani da questo spazio del 
monte Esquilino • Questo celebre amico 
di Augusto vi aveva stabilito un’ accade- 
mia ) nella quale si radunavano molti let- 
terati cittadini ed esteri > ch’egli era soli- 
to di protegere con ricompense j che han- 
no reso il suo nome immortale 3 col fare 
che . ancora si chiamino Mecenati tut- 
ti coloro che proteggono le Scienze e le 
Arti. Le case di Virgilio 3 di Orazio s cf 
di Properzio erano in questa parte 3 e in 
questa vicinanza era la famosa torre 3 dal- 
la quale Nerone 3 vedendo brugiar Roma 9 
cantava al suono di lira l’ incendio di 
Troja 


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ti -tiiC. 


lOt 


It'tntYarit 


PIAZZA DI S. maria MAGGIORE • 

Nella piazza avanti la facciata si vede 
. 4ina fontana 9 ed una magnifica colonna 

scannellata > di marmo Pario > d’ ordine 
(5y6»i* I Corintio 9 una delle otto che furono all’ 
\Mtico Tempio della Pace » Paolo V- la 
fece togliere dal suo posto 1 trasportarla » 
cd inalzarla iu questo sito dal suo archi* 
tetto Carlo Maderno» nel 1614. , e vi pose 
sopra la statua di bronzo della Madonna col 
Bambino. Questa colonna fa bene m di- 
»^_-8tanza 3 ma non è in proporzione col 
piedestallo s c T insieme sembra un poco 
secco : è alta 58. piedi a col diametro di 


a 




5. piedi 3 e 8. pollici : e da terra in cima > 
tutto compreso 3 vi sono piedi 1 ^ 

BASILICA DI SANTA MARIA 
MAGGIORE . 


Questa Basilica è una delle quattro Pa#. 
triarcali > e delle piu belle di Roma ; fu 
edificata Tanno jja. da Giovanni Patrizio % 
c da S. Liberio Papa 3. ai quali la pianta 
della Chiesa venne segnata miracolosamen* 
te da una neVe caduta dal cielo il di 5. 
Agosto sopra il monte Esquilino % donde fu 
chiamata À. Maria ai nives 3 e Basilica Lr* 
beriaaa. Si chiama ancora S. Maria ad prae-- 
tepe 3 a motivo della culla di Gesù Cristo 3, 
che vi si conserva . Basilica Sistiaa da San 
Sisto 111 . 3 che la rifece da* fondamenti 
jiel 2. e la ridusse nella forma presente > 


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di Roma» 


IO? 


e finalmente Santa Maria Maggiore » perchè 
tiene il primo luogo fra le dedicate in 
Roma alla Vergine Madre di Dio • 

Tutta r antica facciata consisteva in 
un mosaico» fatto da Filippo Rosetti» e 
Gaddo Gàddi • per ordine de’ Cardinali 
Giacomo, e Pietro Colonna » cd in un por- 
tico sostenuto da 8 . colonne » fatte erigere 
da Eugenio 111. che fu poi ristaurato da Gre- 
gorio XlIl.Ultimamente fu edificata di nuo- 
vo la facciata da Benedetto XIV. nel i74?» 
col disegno del Cav. Fuga » che 1’ ha deco- 
rata di due ordini ; l’ inferiore Jonico > con 
architravi piani » che formano’ tre aggetti » 
ciascuno con frontespizio i e il superiore 
Corintio fra tre arcate di maggior spa- 
zio j che i vani sottoposti » specialmente 
quello di mezzo . L’ architettura della fac- 
ciata generalmente è ben esegtTÌta » ma un 
poco secca » e minuta ► L*^ interno del por- 
tico inferiore è ornato da S. belle colonne 


di granito» da varj bassirilievi » e da una . 
statua in bronzo di Filippo IV. Re 
Spagna » gettata dal Cav. Lucenti ; e nel 
portico superiore si è conservato lo stesso * 
muro e mosaico deir antica facciata. ' ^ 

L* interno di questa bella Basilica è a 
tre navi» divise da colonne Joniche di 
marmo bianco , e da altre 4 . » che reggono tjf ^. 1 , 
le due grandi arcate della nave . Fra 
mosaici » de’ quali è ornata » si notano quel- •»*-• 
li fatti nel quinto secolo sopra l’arco» 
che divide il Presbiterio dalla navata » da 


^ 4 


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104 hìtterarìd 

Sisto III* ) il di cui nome vi resta ; e&pri* 
menti alcune istorie del vecchio testamen- 
to 9 e gli altri ) che girano intorno sopra 
le colonae (atti per ordine dello stesso Pon- 
tefice . 

L* Aitar Maggiore della Basilica è iso- 
lato 9 fprmato da una grande urna antica 
di porfido 9 il coperchio della quale di 
bianco e nero 9 retto da quattro putti di 
bronzo dorato 9 serve di mensa air altare . 
Si crede 9 che sia quella che servV di tomba 
a Giovanni Patrizio 9 e alla sua moglie . Il 
Baldacchino 9 un poco grande pel sito in 
cui è 9 poggia sopra 4. colo me di porfi- 
do 9 sopra delle quali sono posti quattro An- 
geli di marmo 9 che reggonx>una corona . 

Nella navata a destra vi è la Carnosa 
Cappella di Sisto V. 9 fatta col disegno del 
Cav. Fontana 9 tutta rivestita di marmi « e 
ornata con pilastri Corint] 9 bassirilievi 9 e 
pitture . Vi si vede a destra il deposita 
di quel gran Pontefice 9 decorato colla di 
lui statua 9 con bassirilievi > e con quat- 
tro colonne di verde antico . Incontro vi 
è 1 * altro del Pontefice San Pio V. formata 
da una bella urna di verde antico > ornata 
da un bassorilievo di bronzo dorato 9 nella 
quale -si conserva il suo corpo . Le pitture 
di questa Cappella sono di Gio. Battista 
Pozzi 9 di Andrea d’ Ancona 9 di Giacomo 
da Brescia 9 e di Salvator Fontana . L’ Al- 
tare del Santissimo Sagramento 9 che resta 
pel mezzo della Cappella > rimane sotto di 


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j/W-* r'i 


fl?; Rov/a • 105 

un tabernacolo di bronzo doratd 5 sostenu* 
to da quattro Angeli dello stesso metallo ; 
vi si conserva ancora una porzione della 
Culla di Nostro Signore . Vi sono n>olti 
quadri negli altari minori di questa nava- 
ta 3 de’ quali ì più stimati sono l’Annun- 
ziata di Pompeo Battoni 5 e là Sagra Fa- 
miglia 3 di Agostino Masucci . 

La navata a sinistra 3 ha incontro a quel- 
la di Sisto V. la‘ magnifica Cappella Bor- 
ghese 3 che fu fondata da Paolo V. di que- 
sta Casa3 verso l’anno i6iì. col disegno 
di Flaminio Ponzio Milanese 3 rivestita de* 
marmi i pih rari , e decorata di belle pit- 
ture e sculture • I due Depositi sono or- 
nati di statue 3 bassirilievi-3 e colonne . 
Siila Milanese è l’autore della 'Statua di 
Paolo V. 3 il bassorilievo alla destra è di 
Stefano Maderno 3 1 ’ altro a sinistra di- 
Bnonvicino; la coronazione d’ Ippolito Bu* 
zio 3 il bassorilievo a destra di Gio. An- 
tonio Valsoldo 3 e alla sinistra di France- 
sco Stati . Pompeo Ferrucci fece due de’ 
termini 3 e due il Buzio • La Statua incon- 
tro di Clemente Vili, è parimente del Sii- 
la 3 il bassorilievo a destra di Ambrogio 
Bnonvicino 3 jilla sinistra di Camillo Ma- 
, riani ; la coronazione del Papa di Pietjro- 
Bernino ; l’ istoria a destra del Buzio 3 c a‘ 
sinistra del Valsoldo 3 e li quattro termiui 
sono dello stesso Berni no . 

Niente vi è di pì^ ricco s che 1 ’ Altare' 
iii questa Cappella; l’ immagine della Ma- 

< 1 



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106 " Jtìaerarh 

donna > che si dice dipìnta da S. luca > 
è situata sopra un fondo di lapislazult > 
contornata da pietre preziose > retta; da 4» 
Angeli di bronzo dorato > come di bronzo 
sono gli ornati > e le basi delle 4* superbe 
colonne > scannellate » di diaspro orienta- 
le * e che reggono un cornicione > che ha 
il fregio di un diaspro prezioso i il tutto è 
coronato da un bel bassorilievo {di bronzo 
dorato 9 che rappresenta il miracolo della 
neve. Quest’altare è disegno di Girolamo 
Sainaldi • 

Sono le pitture di questa Cappella di 
Baldassar Croce > del Cav. Giovanni Ba- 
glioni > e di Cordieri Lorenese ; ma le pili 
"stimate sono quelle di Guido Reni > che vi 
dipinse i Santi Greci > e le Sante Impera- 
trici ne’ lati » e li sordiui 5 c T ovato in 
mezzo co’ laterali sopra 1* arcone del de- 
posito di Paolo V”. le pitture sopra del 
cornicione dcll’altar maggiore » i laterali ». 
r ovato in mezzo » e i quattro angoli sotto 
la cuppola sono opere del Cav. d’ Arpi no J 
e Ludovico Civoli dipinse la cuppola col 
pio Padre nel lanternino » 

Bisogna uscire da questa Basilica perla 
porta laterale della tribuna , affine di ve- 
dere la seconda facciata 9 cominciata da 
Clemente X. di architettura del Cav. Rai- 
naldi j fatta tutta di travertino , e ornata 
di pilastri , da statue j e da due cuppole 
ottangolari 9 che fanno un effetto assai 
grazioso* Avanti nella piazza si vede 1* 


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/T 


dì Roma» 107 

OBELISCO DI SANTA MARIA 
MAGGIORE . 

Si crede , che l’ Imperator Claudio Io 
facesse venire dall’ Egitto per ornarne il 
Mausoleo di Augusto j in cui fu trovato • 
Sisto V. lo fece inalzare dal Cav. Fontana 
in questa piazza l’anno 1^87.; è di gra- 
nito d’Egitto senza geroglifici y alto pie- 
di 42. sopra un piedestallo di piedi 21. ; la 
punta che vi mancava fu supplita da un or- 
namento di metallo t l’ insieme di quésto 
monumento è ben proporzionato 3 e riesce 
assai grato air occhio- 

TERME DIOCLEZIANE - 

Queste Terme di Diocleziano furono le 
piu grandi > le più magnifiche 3 e le più 
celebri di tutte . Occupavano tutta la gran 
piazza 3 la Chiesa , ed il Convento della 
Certosa 3 quello di S. Bernardo 3 i Grana] 3 
c le case vicine 3 in tutto formavano il 
giro di 1200* passi 3 cioè di un miglio c 
un quinto . Si assicura 3 che Diocleziano 
impiegasse per sette anni 40. mila Cristiani 
per la costruzione di questo superbo edilì- 
zio ; in esso erano portici magnifici 3 una 
celebre Biblioteca , una Galleria bellissimas 
Giuochi 3 Scuole 3 Passeggiate 3 e Bagni 
ne’ quali potevano bagnarsi tre mila 3 e 
duecento persone tutte in una volta . Il 
numero delle statue trovate 3 le incrostatu- 
re marmoree 3 le grandi colonne delle quali 

r 6 


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joS Itinerario 

si sono serviti i Certosini per ornare f» 
Chiesa 5 e le rovine $ che vi si veggono an- 
cora non permettono di dubitare della ric- 
chezza j e magnificenza di queste Terme j 
una gran parte delle quali è stata conver- 
tita in Tempio Sagro 9 che si chiama 

CHIESA DI S. MARIA DEGLI ANGELI. 

' Sopra gli avanzi delle Ternie di Diocle- 
ziano il Papa Pio IV. fece costruire la 
Chiesa presente 5 che è una delle pih belle 
di Roma j e della più nobile forma ; il ce- 
lebre Michelangelo si servi del Salone eìo 
edra ampliaima 9 e di qualche altra sala 
delle Terme 9 cambiandovi poche cose 9 per 
formare in questo spazio una croce Greca 9. 
che ha 536. piedi di lunghezza , e di lar- 
ghezza J08. 9 con la gran navata 9 alta 84. 9 
larga 74. piedi ; fino al tempo di quel Pon- 
tefice un edifizio si bello era restato in ab- 
bandoiH5 9 contentandosi di toglierne le co- 
lonne i marjni , e tutti gli ornamenti sen- 
za far caso della n>aestà delle proporzioni 9. 
e dell’ uso 9 che se ne poteva fare . In se- 
guito colla direzione dell’architetto Vanvi- 
telli nel 1749. fu ridotta nello stato attuale9 
chiudendo P ingresso fattovi da Michelan- 
gelo 9 e formandovi un Altare ; c allora la 
porta laterale divenne la principale 9 dalla 
quale si entra presentemente in una ro- 
tonda 9 ove si vedono fra quattro depositi 
quello di Salvator Rosa celebre pittore e 
poeta 9 e 1’ altro di Carlo Maratta .La ro- 


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di Roma, ' roi> 

tonda comunica alla nave travem > che 
formava il gran Salone delle Terme 5 c che 
ha una maestà , che subito impone ; questa 
è decorata da 16. colonne enormi , otto 
delle quali sono di un sol pezzo di granito 
di Egitto 9 le medesime che già ornavano 
r antico salone > e le altre otto sono state 
fatte di mattoni colle stesse proporzioni 
per accompagnare : ma siccome per to- 
gliere T umidità il Bonarroti rialzò il pavi- 
mento y così le antiche basi 5 e piccola par- 
te delle colonne restò sotto terra 5 e biso- 
gnò sostituire nuove basi di marmo ai 
piano presente 3 che ridussero le colonne 
alP altezza di soli 45. piedi y compresa ba- 
se e capitello, benché abbiamo 16. piedi 
di circonferenza > malgrado ciò non com- 
pariscono sproporzionate . 

Benedetto XIV. per ornare questa gran 
Chiesa» vi fece collocare i quadri origi- 
nali della Basilica di S. Pietro , che si to- 
glievano e rimpiazzavano con quelli di 
mosaico* 11 primo quadro nella navata a 
destra è la Crocifissione di S. Pietro » di 
Kicciolini : la gloria non é stimata ma 
nel basso è ben composto . Accanto vi è 
la caduta di Simon Mago » copiata da 
Mr. Tremoliere dall’ originale di Vanni» 
che resta ancora a S. Pietro » dipinto in 
lavagna • li quadro del B. Nicola Alber- 

§ ati sopra 1’ altare della cappella gran- 
e è di Oraziani » ed ì laterali di Trevi- 
sani . 11 terzo quadro che siegue » di 


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no Itinerario 

S. Pietro ) che resuscita la T abita » è una 
copia di quello che fece il Baglioni per 
la Basilica V'aticana; e il S» Girolamo con 
altri Santi è di Muziaiii; vi è nelle teste 
un buon carattere > ma il colorito non 1 
.dà piacere » Nella navata dell’ aitar mag- 
giore si vede la Presentazione della Ma- 
donna at tempio » pittura in tela di Ro- 
manelli , che -ha molta sofferto. Il Marti- 
rio di S. Sebastiano è un bel fresco di 
Domenichino j qui trasportato col muro 
medesimo dal rinomato Zabaglia; visorio 
delle parti assai belle 5 degne di quel cele- 
bre maestro 3 ma la composizione non è fe- 
lice y per la confusione che vi si esprime > 
e che ciistrae dal sogetto . >11 Battesimo 
incoutro è opera dì Carlo Maratta 3 un 
poco debole nel colore ; il S. Pietro che j 
punisce Anania e Satira della menzogna > 
quadro che ha molto oscurito per essere 
stato dipinto sopra la lavagna è del Cav» 
Roncalli . Dall’ altra parte della navata 
grande il quadro rappresei>tante la Con- 
cezione della Vergine è di Pietro Bian- 
chi ; quello accanto j con S. Pietro che 
risuscita Tabita, di Placido Costanzi ; 
l’ altro sopra 1 ’ altare è del Cav. Odazzi y 
co’ laterali di Trevisani. Dall’ altra parte 
la caduta di Simo» Mago Fu dipinta da 
Pompeo Batt'Jni , dì un colorito troppo 
vago e manierato ; e finalmente il S. Ba- I 
siilo ) che celebra la messa solenne in ri- 
to Greco» è un buon quadro di Subleyras. 


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Ai Roma » 1 1 1 

Nel pavimento della Chiesa $ tutto dt 
marmo j si vede la celebre Meridiana » fat- 
tavi da Monsig. Bianchini 5 segnata co» 
una linea dì ottone» c consegni del Zo- 
diaco in marmo » opera assai corretta > 
ed erudita ; e per la stabiliti del suo 
piantato la pii sicura. 

11 Chiostro de’ Certosini » fatto col di- 
segno di Michelangelo » in uno degli an- 
tichi peristili) t decorato da 100. colonne 
che sostengono una galleria intorno • 

Di qui si vi alla 

CHIESA DI S. BERNARDO 
A TERMINI. 

In uno di que’due rotondi edifìzj po- 
sti negli angoli del recinto delle Terme 
Diocleziane > che dalla forma si sono chia- 
mati Calidari ) fu stabilita questa Chiesa 
nell’anno 1598* dalla Contessa Caterina 
Sforza » che vi fece costruire ancora 1’ an- 
nesso Convento de’ Monaci Cisterciensi 
riformati di S. Bernardo ; in essa vi è 
da notare la volta antica » che si conser- 
va intieramente ; i due quadri grandi di 
Gio. Odaz) ) le otto statue di stucco ) la- 
vori di Camillo Mariani da Vicenza ; e 
la statua di S. Francesco» con altre scul- 
ture di Giacomo Antonio Fancelli . 

Nel giardino » che resta dietro la Chie- 
sa > vi sono altri avanzi deirantico recin- 
to delle Terme » e dello Stadio senncir- 
colare in forma di teatro con gradi per 


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*12 Iti^érarh 

gli spettatori ' di tutti coloro cTie in basst> 
si esercitavano nella ginnastica . incontro 
questa Chiesa è I’ altra 

CHIESA DI S. SUSANNA . 

Qu\ fu già la casa propria di S. Ga- 
binio 5 padre di S. Susanna , e fratello del 
Pontefice S.Cajo che consagrò questa Chie- 
sa nel 290. Leone ili. la ristaurò nel 8oo* 
e Sisto IV. P anno Santo 1475- vi fece 
molti miglioramenti. Il Card Rusticucci 5- 
Vicario di Clomeate Vili, vi fece da’ fon- 
damenti la nobile facciata di travertino j: 
disegno di Carlo Maderno j aggiunse il 
soifitto dorato e le pitture nelle mura col- 
le istorie di S. Susanna Ebrea y dipinte da 
Baldassar Croce da Bologna 3 con pro- 
spettive e colonnati del P. Matteo Zocco- 
lini Teatino e con le statue di stucco det 
Val sol do . 11 quadro dell’ aitar n>aggiore 
è del Laureti Siciliano 3 la Tribuna di 
Cesare Nebbia 3 e il coro del sudetto Bo- 
logna e di Paris Nogari . * 

La nobiliss-ima Cappella di S. Lorenzo 
fu fatta da Camilla Peretti 5 sorella di 
Sisto V. e le pitture da Cesare Nebbia» 
e da Gio. Battista Pozzi Milanese. 

Nel giardino annesso vaghissimo vi è 
una cisterna 3 ornata da marmi 3 che si 
pretendono disegno e lavoro di Michelan- 
gelo • 


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di Rontai ii^ 

FONTANA DI TERMINI. 

(Questa fontana si chiama ancora la 
Fontana di Mosè 5 e la di lei acqua Fe~ 
lice > dal nome di Fra Felice 5 eh’ era quel- 
lo di Sisto V. quando era Conventuale. 
Questo gran Papa la fece condurre in 
Roma dalla Colonna 3 paese distante 15. 
miglia . Il Cav. Fontana ne fu l’architet- 
to ; la facciata è di travertino » ornata da 
quattro colonne 3 e da tre nicchie ; in quel- 
la di mezzo è Mosè 3 die con la verga 
in mano fa scaturire l’acqua dalla pietra t 
statua colossale di Prospero da Brescia 3 
le altre due contengono un bassorilievo ; 
in uno si vede il Sacerdote Aaron 3 che 
conduce il popolo Ebreo a dissetarsi in 
quelle acque , scultura di Gio- Battista 
della Porta i nell’ altro Flaminio Vacca 
espresse Gedeone 3 che guida 1’ es.ercito^a 
ristorarsi colle acque 3 per far scelta de’ 
suoi soldati . Nel basso vi sono quattro 
leoni 3 due in marmo bianco 3 e due in 
basalte 3 che gettano acqua dalla bocca ; 
questi due ultimi sono piìi stimatÌ3 con 
geroglifici Egizj nel plinto 3 ed erano pri* 
ma sotto al portico del Pantheon . 

Quest’acqua medesima dallo stesso Pon.’ 
tefice fu fatta condurre con molta spesa 
anche nel monte Quirinale 3 nel Pincia > 
e nel Campidoglio. 


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1 14 Itinerario 

CHIESA DI S. MARIA DELLA 
VITTORIA . * 

Iri onore dell’ Apostolo S. Paolo fu edi- 
ficata questa Chiesa da Paolo V. nel i6oj. 
c prese il titolo di S. Maria della Vitto- 
ria 5 a motivo di una imagine della Ssma I 
Vergine qui trasportata da Germania nel 
1621. alla visita della quale si portò pu- 
blicamente Gregorio XV. in rendimento 
di grafie delle vittorie riportate dall’ Im- 
perator Austriaco contro degli i Eretici . 

Il Card. Scipione Borghese 5 col disegno 
<ii Gio. Battista Soria ) fece la facciata 
a sue spese , in ricompensa del presente 
fattogli da’ Religiosi del celebre Ermafro- 
dito antico 5 qui trovato, nel cavare i fon- 
damenti. ' 

L’ interno della Chiesa è architettura 
' di Carlo Maderno 5 ed è una delle piìi 
graziose 5 decorata da pilastri di ui> bell*' 
alabastro di Sicilia » da stucchi dorati » 
da belle pitture 5 da statue 5 e dal pavi- 
menta di marmo . 

La Maddalena nel primo altare a de- 
stra è di Gio. Battista Mercati ; nella se- 
conda cappella il S. Francesco colla Ver- 
gine e il Bambino è opera di Domenichi- 
no 5 del quale sono ancora i due laterali ) 
graziose pitture t 1’ Assunzione nella ter- 
za fu scolpita a bassorilievo dal Ferme- , 
ci . La statua di S. Giuseppe nella cro- 
ciata è di Domenico Guidi y che volendo 




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a Romà . n j 

contrastare coiro^era dt Bernino j che gli 
sta incontro 5 rappresentando un sogetto 
eonsimilc, dovette naturalmente rimaner- 
gli al di sotto > benché non manchi di 
merito ; i laterali sona di M. Monnot 5 e 
la pittura della volta di Bonaventura Lam- 
berti » L’ aitar maggiore ha un taberna* 
colo assai ricco 9 e la cupola sopra fu di- 
pinta da Gio. Domenico a detto il Cav* Pe- 
rugino - 

- La sontuosa cappella della crociata fa 
fatta a a spese del Card. Cernaro Vene- 
ziano a dal Cav. Bernino a che vi scolpì 
il celebre gruppo di S. Teresa a da lui 
stessa riguardato come il suo capo d’ o- 
pera . La Santa è rappresentata nelTesta- 
si dell’ Amor Divino a colla piii viva es- 
pressione e naturalezza > e un Angelo a con , 
in mano una freccia * sembra discoprirle 
il petto per ferirla nel cuore , mirandola 
con un aria placida e di sorriso : la te- 
sta dell’angelo è di una finitezza singo- 
lare > e quella della Santa perfettamente 
bella ; ma 1’ una e 1’ altra potrebbero fa- 
cilmente presentare 1* idea di un amore 
profano - 

Biella Cappella appresso % ricca di belle 
pietre a- vi è un quadro di Guercino a e il 
Crocifìsso da un lato fu opera di Guido 
Reni a che dipinse ancora incontro il ri- 
tratto del Cardinale ? le pitture a fresco 
sono però di Gio. Francesco Grimaldi Bo- 
lognese «. 11 S. Giovanni della Crpce nella 


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ii6 Itinerario 

Seguente cappella è di Niccolò Lorenese ; 
e nell’ ultima il Cristo morto colla Ma- 
donna e S> Andrea fu dipinto dal Cav. 
d’ A r pino . 

le Bandiere , qui appese j sono un mo- 
numento della liberazione di Vienna , ac- 
caduta li 12. Settembre del 1685. nell* 
ottava della Nascita della Madonna . 

Proseguendo per la Via Pia » vicino alla 
porta si trova a sinistra il Casino di cam- 
pagna di Casa Sciarra ; e incontro quel- 
lo di Costaguti 5 ove si veggono alcuni 
vestigi dell’antico Castro Pretorio j cioè 
degli allogiamenti de’ Soldati Pretoriani- 
Al fine della Via è la 

PORTA PIA. 

Quando Pio IV. nell’ anno volle 
diriazare la strada y apri in questo sito la 
porta 5 che vi si vede presentemente 5 tutta 
moderna e Fatta con disegno di Michelan- 
gelo» e che dal Pontefice prese ÌI suo no- 
me. Fu chiusa allora la porta Nomenta- 
na di Aureliano , cosi detta , perchè rima- 
neva sopra la via » che portava a Nomen- 
to j e che ora murata resta a destra nell* 
uscire poco lontana dalla presente . Alcu- 
ni moderni hanno dato alla Pia il nome 
di l/iatinate con error manifesto » perchè 
la porta Viminale fu nelle mura di Servio 5 
e non in quelle di Aureliano 5 nè rrm»- 
neva sul monte Quirinale » ma bensì nell* 
altro prossimo che è il Viminale • 


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dì Rm» . 11^ 

Fuori di questa Porta si vede a destra 
la Villa Patrizj ; e alla distanza di circa 
duo miglia a sinistra la 

CHIÈSA DI SANT* AGNESE 
FUORI LE MURA . 

Nel piano medesimo delle Catacombe 
nelle quali fu trovato il corpo di S. Agne- 
se j per le preghiere di S* Costanza fu fa- 
bricata questa Chiesa da Costantino il 
Grande , che fu ristaurata da’ Papi S. Li- 
berio ed Innocenzo l. j e decorata di mo- 
saici nel secolo VIL da Onorio 1 * Vi si- 
scende per una sc^la di 48. gradini di 
marmo 9 che ha nelle mura affisse molte, 
iscrizioni 9 trovate in queste Catacombe . 
La nave è retta da 16. colonne Corintie 9 
due delle quali sono scannellate in una ma- 
niera singedare 9 avendo in ogni canale una 
goletta da ambe le parti che gira intor- 
no 9 onde qualcuno ha creduto trovarvi si- 
no a 140. scannellature ; ve ne sono an- 
cora quattro assai belle di Portasanta • 
Sopra di queste colonne vi sono altrettante 
minori 9 che formano due portici superio- 
ri sopra le navate laterali 9 per cui si rende 
la Chiesa assai simile alle antiche Basiliche 
de* pagani . 11 Corpo della Santa 9 unito a 
(jueHo di S. Emerenziana 9 riposano sotto 
1 aitar maggiore , formato da marmi prezio- 
si 9 e coperto da un baldacchino retto da 
4. colonne del più bel porfido 9 e ornato 
di una statua della Santa 3 formata da un 


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1i8 Uìaeram 

torso antico di alabastro orientale , che 
sembra un* agata 9 c6u testa 9 mani^ e pie- 
di di bronzo donato'9 fatti da Nicola Cor- 
dieri 9 o secondo altri dal Franciosioi 9 
il tutto per ordine dì Paolo V, 

Nella Cappella della Madonna vi è un 
candelabro antico 9 e sopra 1* altare una 
testa del Salvatore 9 che si dice di Mich^ 
langelo • Vicino a questa vi è la 

CHIESA DI S, COSTANZA. 

I 

Da alcuni si è creduto , che questa Chie- 
sa fosse stata anticamente un Tempio dì 
Bacco 9 a motivo di certi mosaici 9 che vi 
si veggono9 rappresentanti una vendemmia; 
Ma non trovandosi menzione antica di 
Tempio di Bacco sopra la Via Nomenta- 
na 9 nè convenendo la costruzione di que- 
sta fabbrica alP epoca della erezione dì 
tempi profani 9 si rende pii'i sicuro esse- 
re stata il Battisterio cretto da Costantino 
Magno per le due principesse Costanze Au- 
guste 9 sorella c figlia del medesimo Impe- 
ratore 9 qui battezzate e sepolte nella no- 
bilissima urna di porfido 9 trasportata da 
Pio VI, al Museo Vaticano; 

^ Consiste questa Chiesa in una rotonda» 
che ha il diametro interno di 69. piedi» 
da muro a muro . Ea parte di mezzo è 
coperta da una cupola , e circondata da 
una navata che la divide con 24. colon> 
ne di granito 9 accoppiate 9 le quali so- 
stengono la cupola 9 e la volta della na- 


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dì RomA t iff 

vata) ornata da mosaici 3 che figurano put> 
ti e pampini di uva j e altri oggetti tut- 
ti di vendemmia , solite rappresentanze di 
puro ornato . Nel mezzo sotto T altare si 
conserva il corpo di S. Costanza 3 e, delle 
SS. Attica 3 e Artemia j con altre Sagre 
Reliquie « 

Cioesto edifizio conserva ancora nell’ 
interno i’antica sua costruzione 3 ma nell’e- 
sterno è mancante di un portico 3 che la cir- 
condava di 40. colonne Corintie 3 una del- 
le quali fu veduta esistente da Lucio Fau- 
no . Negli ultimi scavi avanti T ingresso 
si sono trovate molte sepolture Cristiane > 
onde r Ippodromo ivi supposto non era che 
un recinto per le medesime 3 e risulta che 
non è stato Alessandro IV, il primo che 
nel 1356. ridusse a Chiesa quest* edifizio 3 
il. nome della quale si trova fra le Chie- 
se del Secolo IX. 

Si crede che poco più lungi fosse la 
Villa di Faonte , Liberto di Nerone 3 do- 
ve quest* Imperatore fu obligato di ucci- 
dersi di sua mano. 

Ad un miglio circa di distanza si tro- 
va il Ponte ^omeAtsao 3 chiamato così 
dalla Via 3 e corrottamente detto Lam fa- 
tavo 3 costruito sopra i* A viene o Te verone > 
che distrutto ancor esso da Totila 3 fu 
come il ponte Salario 3 rifabricato da Nar- 
sete . 

Seguitando la strada più bassa per tre- 
cento passi in circa 3 si veggono gli avan- 


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1*0 Itìfttrarìo 

2i di due Sepolcri ai due lati della stra* 
da ; quello che è a sinistra 5 secondo i’ opi« 
cione volgare 5 fu di Menenio Agrippa j e 
serve in oggi di stalla di bovi , T altro 
è distrutto e rovinato intieramente . Alia 
sinistra di questo Sepolcro è un* altura 
chiamata il 

MONTE SAGRO . 

Pih di tre miglia fuori della città al 
di là del Te verone , ^ situato questo Mon- 
te 5 chiamato Sagro j perchè venne consa- 
grato a Giove s dopo che la Hebe 5 sepa- 
ratasi da’ Fatrizj 5 si creò de’ Tribuni. 11 
Popolo si ritirò sopra di questo monte 
per la prima volta l’annodi Roma 260- 
per consiglio di Sicinio^ e vi restò tran- 
quillamente pec qualche giorno , senza nul- 
la intraprendere contro i Patrizj 9 non por- 
tando con se altro che alcuni viveri 9 e 
senza di essere attaccato 9 o pensare di 
vendicarsi; egli cedette al fine per l’in- 
gegnoso apologo di Menenio Agrippa 9 che 
amava j e rientrarono nella città 9 dopo pe- 
rò che gli furono condonati tutti i debi- 
ti 9 ed accordati de* Tribuni. 

Vi si ritirarono ancora i Romani 1 ’ an- 
no 305. per la medesima ragione 9 e con 
la tranquillità medesima 9 imitando la con- 
dotta de’ loro padri > moiestìam patruum tuo- 
rum 9 nibìl violando , imitati . Sembra che 
le lagnanze loro eratx) questa volta più 
gravi» e che li disordini e le intraprese 


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dì ^omé • 12 1 

<k’ Patrizi fossero piìi odiose : questa som» 
40ossa accadde in seguito dell* attentato 
sopra Virginia del Decemviro Appio ; on- 
de le donne e 1 fanciulli seguirono i lo- 
ro padri e i loro mariti. A chi poteva- 
no essi affidarsi in una città « ove non vi 
era piii alcun rispetto nè per la libertà 
nè pel pudore 2 Le condizioni questa vol- 
ta furono 9 che la plebe averebbe de* Tri- 
buni inviolabili con maggior potestà per 
sua sicurezza » 

Questa parte delle vicinanze di Roma 
non è decorata con alcun monumento ri- 
marchevole ; lo stesso ponte * di cui si è 
parlato 9 altro non ha che la solidità . Ma 
gli accidenti memorabili che vi sono oc- 
corsi fanno sì che si visiti con sodisfa- 
iione . 

Questo Monte sagro 9 che è ricoperto 
<1* erbe e cespuglj 9 oltre ciò che ha d’in- 
teressante per rapporto alla storia 9 me- 
rita di esser veduto ancora a motivo del- 
la sua piacevole situazione 9 e della bel- 
lezza delle sue vedute 9 che si estendono 
molto lontano • Nel ritornare in città si 
giugne alla 

VILLA ALBANI » 

In questa Villa fatta costruire dal Card« 
Alessandro Albani 9 gran conoscitore ed 
amatore dell* antichità 9 vi è una collezio- 
ne così numerosa di statue 9 busti 9 bassi- 
rilievi cd altri antichi monumenti 9 che 



122 ItìaerarU 

per averne una sufficiente notizia bisogna 
provedersi della Indicazione Antiquaria s 
stampata a parte 9 non permettendo la ri* 
strettezza del nostro sistema j che un cen- 
no de’ più celebri • Noi cominceremo dun- 
que la descrizione loro dal Portico gran- 
dioso del Casino , fatto con diseguo di 
"Carlo Marchionni 3 secondo T idea dello 
stesso Cardinale , dove sono le belle sta- 
tue di Tiberio 3 di L* Vero 3“ di Trajano 3 
di Mare’ Aurelio 3 di Antonino Piò 3 di 
Adriano 3 ed una singolare di Giunone* 

Passando nel portico a destra vi si veg- 
gono due Cariatidi 3 e in mezzo una ter- 
za 3 che ha una iscrizione in greco de’ no- 
mi de’ scultori Ateniesi Critonc e Nico- 
lao ; i busti di L. Vero 3 di Vespasiano 3 
e di Tito; e due vasi di marmo* Dopo in 
una lunga Galleria sono gli ermi di An- 
nibale 3 di Scipione 3 di Alessandro 3 -di 
L Leonida 3 di Epicuro 3 di Amilcare 3 c di 
Temistocle , oltre quello di un Mercurio 3 
particolare per la sua doppia iscrizione • 
‘Vi sono ancora due statue di Venere 3 due 
di Muse 3 di un Fauno 3 di un’ Iside 3 ed 
una di Faustina sedente. 

11 vestibolo che precede la scala è or- 
nato da quattro statue antiche rappresen- 
tanti Cerere 3 Venere 3 Bruto 3 e C. Ce- 
sare 9 e da tre maschere colossali nell’ al- 
to * Entrata la porta si trova a sinistra 
una Roma trionfante in bassorilievo 3 ed 
una pittura antica di due donne che fan- 




di Roma . 12$ 

no un sagriRzK) a Marte • Salendo ia sca- 
la vi si veggono molti bassiri lievi inca- 
strati nel muro» fra quali, sono da no- 
tarsi una maschera colossale di rosso an- 
tico 3 ed il 'grande di Leucotea nudrice 
di Bacco dello stile de’ primi tempi 3 co- 
munemente detto Etrusco ; quindi si en- 
tra in una sala ovale 3 ove sono due co- 
lonne di giallo antico 3 e fra queste un 
Fauno 3 e sopra la finestra un bassorilie- 
vo con, le Carceri di un Circo 3 ed in- 
contro sopra la porta un sagri tizio a Mi- 
tra in bassorilievo . 

Si passa dopo di tre camere ad un ricco 
Gabinetto con pavimento di mosaico 3 e 
volta dipinta da Nicola la Ficccla ; vie- 
ne questo decorato dalle statuttte di.un^ 
Diana 3 di Pallade 3 d’Èrcole in bronzo» 
di altra piccola Pallade 3 in alabastro 3 di 
due Fauni 3 Diogene , Sileno 3 Apollo o 
Saurottono in bronzo 3 .pezzo assai rispet- 
^ tabile 3 dal famoso Canopo in basalto » 

‘ da un (^iride sedente 3 e da dieci busti 
di alabastro ; ma il monumento .per l’ eru- 
dizione più interessante si è il bassorilie- 
vino o ectipo coll’ Ercole in riposo 3 tut- 
to arricchito d’iscrizioni -Greche , indi- 
canti le imprese ,e la vita di quell’ Eroe z 
c l’altro col ritratto di Persio il Satiri- 
co 3 eccellentemente lavorato • La catrrera 
seguente ha qualche grazioso bassorilievo, 
e sopra il camino il celebre Antinoo 3 pa- 



\ 

X * 

124 hìtt erario 

rimente bassorilievo di un lavoro vera- 
mente eccellente . 

* Si entra in* seguito nella nobile Galle- 
ria decorata dalle statue di Giove e di 
Pallade 3 e da bassirilievi , de’quali i prin- 
cipali sonò > Ercole fra 1 ’ Esperidi j Icaro 
c Dedalo 3 Marc’ Aurelio sedente 3 e Bel- 
ferofonte che tiene il Pegaso 3 e fra li 
minori Faustina 3 e Ganimede con Giove 
in forma di aquila . 1 pilastri sono rive- 
stiti di mosaici 3 e la volta è una super- 
ba pittura del Cav. Mengs 3 che vi ha rap- 
presentato Apollo in mezzo alle Muse con 
Mnemosine loro madre di una bellissima 
fisonomia 3 che si pretende ritratto della 
moglie di questo celebre pittore ; nulla vi 
^ di più bello 3 che il colorito di questo 
fresco . 

Scendendo dall’ appartamento si entra 
nel portico della Giunone 3 cosi detto per 
la di lei statua posta in mezzo di due 
.Cariatidi 3 ove sono ancora li busti di 
Marc’ Aurelio 3 di L. Vero e di Pertina- 
ce 3 la testa colossale dell’Oceano e un 
vaso di marmo . Di quà si passa ad una 
lunga Galleria contenente molti ermi di 
poeti 3 tanto uomini che donne 3 e di Pla- 
tone 3 di Nuraa3 di Apollonio Tianeo ed 
-altri ; con le statue di due Sacerdotesse 
Etrosche 3 di un Fauno che tiene un fiac- 
co bambino 3 e di due altri Fauni 3 di 
'una Diana 3 e di un Apollo» 



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% 


dì Roma i 12J 


Si entra dopo in una stanza ornata da 
pavimento di mosaico antico ) e da due 
colonne ) una di alabastro fiorito j l’altra 
di diaspro di Sicilia ; da due statue di 
Fauni ; e da un sarcofago 3 di alabastro 
gessoso 3 creduto da’ moderni marmo Pa- 
rio 3 nella fronte del quale sono scolpite 
le nozze di Peleo e Tetide 3 e ne’ lati da 
una parte Nettuno , e dall’ altra Portun- 
no 3 o sia il Palemone de* Greci 3 Nume 
che da’ Romani si credeva presiedere ai 
porti 3 come Nettuno fu creduto il Nume 
del mare . 

Delli quattro Gabinetti 3 che seguono ® 
il primo ha un busto in porfido di Be- 
renice con testa di basalte verde 3 altro 
di Caracalla 3 uno di Pertinace 3 uno di 


Lucilla in rosso antico > ed altro di Sera- 
pide o Giove in basalte. Varj bassirilie- 
vi in terra cotta , e una pittura antica 
rappresentante un paese . r 

Il secondo 3 oltre le statue di due To- A ^ 
lomei 3 di Venere 3 e dì Pallade 3 di uno 
stile antichissimo 3 ha la celebre tazza di 
marmo 3 del diametro di piedi 7. ornata 
da* bassirilievi scolpitivi in giro 3 che rap- 
presentano le dodici fatiche di Ercole 3 
espresse con accessori molto eruditi • Ot- 
to colonne di pavonazzetto formano la de- 
corazione di questo Gabinetto . 

Passando nel terzo 3 ornato di sei co- 
lonne 3 vi si vedono due ermi di alaba- 
stro^ -fiorito con testa in giallo antico 3 

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1 16 ìtifterarìe 

1’ una dì Fauno s 1’ altra di Priapo ; due 
tazze 9 l’ una di marmo Africano j T altra 
di granito nero ; ed un mosaico antico 
con una barca Egizia ; e nelle mura qual- 
che bassorilievo . 

Finalmente il qUarto» ornato da otto 
colonne ha nel fondo una statua di Apol- 
lo 9 sedente sopra del tripode 9 altra di 
flLeda 9 c qualche bassorilievo 9 fra* quali 
«no con quattro Deità 9 dello stile che 
dicesi Etrusco* 

Si veggono poi sortendo ne^muri este- 
riori delle iscrizioni e marmi antichi 9 fra 
quali è da notarsi il combattimento di 
Mennone c di Achille 9 in bassorilievo . 
Viene appresso un piccolo edifizio 3 chia- 
mato il bigliardo 9 che è decorato da ot- 
to colonne di verde antico e di breccia •' 
ove sono le statuQ di Tolomeo 9 di Ge- 
la 9 di Massimo 9 di Giacinto e di Bacco • 
La camera contigua ha un bassorilievo 9 
in cui si è traveduta una Berenice $ e nel- 
la piccola Galleria seguente vi sono 14. 
belle colonne ed una statua di Diana Efe- 
sia 9 con altra di un Satiro . 11 portico 
da cui si esce ha 14. colonne 9 molti ermi 9 
un candelabro , ed un bassorilievo . 

Di quà si scende al giardino inferiore 9 
ove in un portico si vede nel mezzo una 
statua colossale di Roma sedente 9 che ha 
nel basamento un bassorilievo rappresen- 
tànte Teseo 9 che alza la pietra per to- 
glierne la spada e le scarpe di £geo suo 


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di Roma • 1 27 

padre 9 alla presenza di Etra sua madre • 
Vi sono ancora le statue di Claudio e di 
Augusto 5 di un sacerdote Etrusco 5 e di 
una Cariatide; ed una gran tazza di mar- 
mo 9 ove sono de’ Satiri 9 Fauni 9 e Bac- 
canti 9 scolpite a bassorilievo . 

Risalendo si vede incontro del Casino 
grande un portico semicircolare 9 decorato 
da 26. colonne di varj marmi ; 20. del- 
le quali hanno sopra situate altrettante 
statuette ; vi sono ancora 22* Ermi 9 io- 
maschere antiche ^ e 22- busti degl’ Im- 
peratori Adriano 9 Antonino Pio , Galba 9 
Caligola etc. e le statue di Mercurio 9 di 
Marte 9 di Apollo 9 di Diana 9 di Saffo 9 , 
di Ercole 9 di Achille 9 e di un Bacco sti- 
mabile, particolarmente per la sua testa 9 
e. di due Cariatidi . In mezzo di questo 
portico vi è una tazza di breccia d’ E^it* 
to 9 e nell’ ingresso da una parte Livia 
in forma di Giunone 9 e dall’ altra un gi^jr- 
riero . 

Il vestibolo appresso ha due statue Egìzie 
di marmo nero 9 due sfingi > e sei altre sta- 
tuette 9 una delle quali di Ermafrodito . Si 
entra nella galleria » e vi si vede la statua 
di una. Ninfa 9 che nella base ha un mo- 
saico antico rappresentante Esione esposta 
al mostro , e liberata da Ercole ; dall’ altra 
parte la statua di Giunone 9 e nella base 
altro mosaico antico 9 che rappresenta una 
scuola di Filosofi o Medici|. La volta fu 
ornata, con un Baccanale di Giulio Roman09 

/4 


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1 28 itinerari 

dipinto in grande dal Lapiccoìa 3 e con al- 
tre pitture di Bicchierari ; i muri sono de- 
corati da bassirilievi , composti di frain* 
menti • 

Escendo dalla Villa si torna in Ronia 
per li 

PORTA SALARIA ► 

Aperta dall’ Imperatore Aureliano nelfc 
sue mura « e così chiamata perchè da lui 
costruita sopra la Via Salaria 3 che condu» 
ceva in Sabina • 1 nomi datigli da’ moderni 
ài Quìrinalt i Collida j Agonale ^ non han- 
no mai appartenuto a questa porta 3 essen- 
do quelle tutte porte delle mura di Ser- 
vio 3 cioè la Quirinale presso il Tempio di 
jQuirino3 ovee il Palazzo Pontificio 3 e la 
Collina o Agoneme verso 1 ’ angolo setten- 
trionale delle Terme Diocleziane nella riu- 
nione delle Vie antiche Nomentana e Sala- 
ria > che ambedue principiavano alla porta 
Collina . Il nome datogli nel moderno Iti- 
nerario di Sceleratay è un manifesto abba- 
glio 3 equivocando col campo scelerato qui 
prossimo 3 e non trovandosi che la Porta 
Carmentale la quale sia stata chiamata 
Scelerato 3 perche da quella usciti i jo6» 
Fab] 3 furono uccisi tutti in un giorno al 
fiume Cremerà • Incontro la porta Salaria ù 
vede il 


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12 $ 


dì Roma 

CIRCO DI SALLUSTIO . 

Questo illustre Romano Io fece costruire 
per celebrarvi i giuochi annuali in onore 
di Apollo . Resta ancora una porzione dell* 
antica costruzione arcuata fatta per soste-i 
nere la spinta delfe terre del monte j e K 
gradi sopra de* quali erano assisi gli spet- 
tatori • 

Questo spazio del medesimo in cui una 
volta si spargeva di sudore quella polvere 
Olimpica 9 della quale parla Orazio » è ora 
occupata da orti. lu fondo di questo Gir- ' 
co 5 che formava parte degli Orti di Sallu- 
stio 3 restano ancora delle grandi volte 3 
che servivano per magazzino ed altri usi 
del Circo ; ed io un lato rimangono anco* 
ra alcuni avanzi delle mura di Roma 3 fatte 
da Servio Tullio di grossi pezzi di pepe- 
rino squadrati 3 che sono le pih antiche» 
che in Roma si conoscano . Qui vicino al 
detto muro si vede il 

TEMPIO DI VENERE ERICINA . 

Questo Tempio che secondo Strabono 
aveva accanto un portico insigne > e che 
secondo Livio era fuori dell’ antica Porta 
Collina 3 si crede essere quell’ avanzo che 
ha intorno diverse nicchie > nelle quali so* 
no state senza dubbio delle statue 3 e nella 
maggiore in fondo quella della Dea; a 
questa le vergini Romane donavano alcune 


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rjo hÌHcrarto 

piccole immagini » specie di pnpazze > co- 
me si ha da Persio 9 

JVempe hoc quod Veneri donatae a vìrgìnn 
pupae • 

e le matrone non solo 9 ma anche le donne 
publiche facevano a questo tempio proces- 
sione solenne in ogni anno • 

Fuori della stessa porta Collina in que- 
ste vicinanze vi era il 

CAMPO SCELERATO . 

Così chiamato perchè vi si sepelivano 
quelle vergini Vestali che avevano violata 
la castità 9 che dovevano conservare gelo- 
sissimamcnte ne’ trent^anni del loro Sa- 
cerdozio . Fra le varie memorie che se ne 
hanno vi è questa di Livio . Duae Vestales 
eo anno ( ^^6* di Roma ) Opìmìa alqae Fio- 
ronìa 9 stupri compertae , et altera ut mos est 
ad portata ColUaam nevata fuerat , altera si~ 
himet ipsa mortem consciverat ; Quando suc- 
cedeva una tale disgrazia 9 era una di 
quelle che più spaventava la città . L’ ap- 
parecchio di questo supplizio 9 secondo la 
descrizione che ne dà Dionisio d’ Alicar- 
nasso 9 era una solennità lugubre e spa- 
ventevole . La colpevole attaccata ad una 
bara 9 coperta in maniera da non poter ve- 
dere e sentire 9 era condotta per la città 9 
accompagnata da tutto il popolo 9 che ser- 
bava un mesto silenzio ; niun altro spet- 
tacolo spargeva un’ afflizione sì genera- 
le • Si portava così al Campo Scelerato ove 


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dì Roma, iji 

si era vuotato un sotterraneo 3 capace di 
un lettfcciuolo 5 e in cui era una lucernà 
accesa 9 qualche provisione da bocca ) e 
un vaso di terra cotta con acqua 3 olio e 
latte mescolati . Si distaccava la Vestale 
dalla bara 3 si scopriva 3 e il Pontefice 
Massimo dopo aver fatto qualche preghiera 
colle mani alzate verso del cielo 3 gli leva-' 
va il suo velo 3 e la poneva sopra la scala 
che doveva servirgli per scendere alla sua 
dimora ; egli si ritirava poi con gli altri 
Sacerdoti . Subito che la Vestale era di- 
scesa nel sotterraneo t si ritirava la scala 3 • 
e si riempiva l’ ingresso della sepoltu- 
ra in modo j che neppur comparisse al di 
fuori il luogo in cui fosse stata smossa 
la terra . Questo gastigo era così terribi- 
le 3 e nel tempo stesso così difficile l’e- 
vitarlo che sovente quelle che avevano 
avuto la disgrazia di cedere alle loro pas- 
sioni 3 prevenivano con la morte volonta- 
ria questo supplizio • Le pene che erano 
destinate ad esse 3 quando mancavano al 
dovere dei loro stato 3 erano propor- 
zionate alla considerazione grande > della 
quale godevano fintanto che gli erano fe* 
deli . Di quà si passa alla prossima 

VILLA LUDOVISl. 

Sopra del Monte Pincio 3 già Colle degli 
Hortuli 3 quel tratto presso le mura Aure- 
liane 3 che si estende dalla porta Salara 
alla Piuciana è occupato dall a deliziosa 

/ 6 


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ija hhrerarh 

Villa fondata dal Cardinal Ludovico iu« 
dovisi nipote di Gregorio XV. , la quale 
non è publica j e in conseguenza per ve- 
derla vi si ricerca il permessa del Signor, 
Duca di Sora di Casa Boncompagni j che 
n’ è il proprietario . La strada che con- 
duce alla porta Pinciana separa questa Vii- 
la dair altra già de^ Medici ; come T altra 
via 3 che dal Pincio conduce alla porta Sa- 
laria , la divide dal sito degli antichi Orti 
SalKistiani • 11 suo giro è pih di un miglio ; 
i viali ed i boschetti sono amenissimi , 
ornati da un gran numero di statue r ha tre 
Casini 3 il principale de* quali 3 che rima- 
ne a destra 3 contiene una collezione di 
pezzi antichi preziosi . 

Nella prima sala si vede una statua di 
Esculapio , un Apollo 3 una Venere , un 
busto di Claudio 3 altro di Giulio Cesare » 
una statua di Antonino Pio 3 un^ altra di 
Apollo3 un busto di Antinoo» ed altri pa- 
rimente antichi • Vi sono due bassirilievi > 
uno col TempO' che scopre la Verità 3 Tal- 
tro con Paride ed Elena nel punto d’imbar- 
carsi • Nella seconda sala vi è una statua 
antica di Marte in riposo 3 in un* attitudi- 
ne eccellente 3 e di un disegno grandioso > 
rista urata dal Bernino . Un gruppo di Apol- 
lo e Diana ; un altro di Pan e Siringa > 
una statua di Cleopatra 3 un gladiatore se- 
dente 5 una Venere eh’ esce aal bagno 3 c 
si asciuga 3 della Scuola Fiorentina ; un Er- 
cole» un Bacco» un Mercurio > una figura 


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di Roma . 

ben panneggiata j creduta un’ Agrippina ^ 
ed un gran busto in porfido di Marc’ Aure- 
lio . Una testa grande di Bacco 5 bassori- 
lievo 3 in marmo rosso antico 3 che merita 
esaminarsi per la forma degli occhi , e della 
bocca 3 che possono dare un’idea del mec- 
canismo degli oracoli . 

Un gruppo bellissimo antico in marmo 
bianco 3 che fu creduto rappresentare il 
giovane Papirio Protestato 3 e sua M.idre 
che cerca di scoprire da lui il segreto del 
Senato ? ma che fu riconosciuto da Wiii- 
ckelmann per una Elettra nell’ atto dì rico- 
noscere Oreste suo fratello ; la chioma re- 
cisa della donna ne forma una prova 3 per- 
chè non poteva convenire ad una Matrona 
Romana 3 come la nudità del giovine non 
sarebbe adattabile al giovinetto Papirio ; 
questa scultura porta il nome Greco di Me- 
nelao figlio di Stefano . 

Un altro eccellente e consimile grupi)o 
antico , cognito sotto il nome di Arria 
e Peto 3 personaggi Romani dc’^ tempi di 
Claudio 3 e soggetti che non possono con- 
venire a queste anticlie figure in modo al- 
cuno 3 secondo il sentimento de’ più illu- 
minati Antiquari « che non vi avevano tro- 
vato finora soggetto determinato 3 finché 
il Signor Piale non vi ebbe riconosciuto 
EmoneTebano, che disperato si uccide 3 
reggendo 1 ’ estinta Antigone da lui amata 
all’ eccesso 3 e fatta morire dal di lui padre 
Creonte • Questo soggetto fu celeberrimo 


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1^4 Itinerario 

presso gli antichi a segno che Sofocle ed 
Euripide ne formarono tre tragedie j delle 
quali una è rimasta per intiero . Properzio 
ancora lo indicò ne’ suoi versi . 

Quid ? non Antìgonet tumulo Beotìus Hae~ 
mon 

Conruìt ipse suo saucius ente latus ; 

Et sua cum miserae permìscuit ossa puellae 
Qua sine Thebanam noluit tre domum ? 

Propert. lib. II. v. 35J. 

La figura della donna avendo i capelli 
recisi j indica che Antigone tornava dall’ 
aver dato sepoltura al suo fratello Poliitice> 
e fatta la ceremonia di aver consagrata la 
sua chioma alla tomba , ciò che fu la ca- 
gione della sua morte . Li mustacchi dell’ 
uomo sono da notarsi » come un distintivo 
de’Tebani , fra quali bisogna porre il cos\ 
chiamato Gladiator moribondo del Musco 
Capitolino . 

Non ostante siccome il soggetto di Arria 
e Peto merita di essere conosciuto per l’ e- 
roismo della donna 5 così eccone la narra- 
zione di Dione . Arria ( dice lo storico ) 
si rese celebre in altro modo ; sembrò a 
questa sposa del Console Cecinna odiosa 
la vita dopo di aver perduto il marito» 
eh’ essa avrebbe potuto conservare senza 
vergogna » essendo amica e considerata 
dall’ Imperatrice Messalina ; vedendo essa 
che il marito esitava ad uccidersi prese il 
pugnale » si feri » e porgendolo a Peto gli 
disse 3 tu vedi caro sposo » che non mi ha 


I 


} 


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di Roma, ijj 

fatto male . Questo genere di morte la 
rendette illustre ; le disgrazie publiche 
erano giunte a un punto che non vi era 
pih sicurezza per la virtii j che dandosi una 
morte volontaria e violenta . Questa bell’ 
azione della moglie non venne imitata però 
da Peto , ma venne celebrata da Marziale . 
cosi : , 

Casta suo gladium cum traderet Anta Fatto 
Quem de vìsceribus traxerat ipsa suis . 

Si qua Jìdes ^ vulnus quod feci no» dolet » 
ìnquit ) 

Sed quod tu facies , hoc mibi Paete dolet . 
lib. 1. Epig. 14. 

Segue un eccellente gruppo di Plutone y 
che rapisce Proserpina , del Cav. Bernino > 
la figura però di Plutone è un poco forzata . 
Accanto è una testa colossale di Giunone . 

Nell’ altro casino minore y situato verso 
il mezzo del giardino 9 la prima sala a 
pianterreno è decorata con una volta dipin- 
ta a fresco da Guercino , che nel quadro 
di mezzo vi ha rappresentato l’Aurora ti- v 
rata nel suo carro da due cavalli pieni di 
azione e di fuoco ; il vecchio Titone si mo- 
stra in un angolo alzando una tenda 9 si ve- 
de in questa figura la sorpresa di mirare 
partir così l’ Aurora 9 che getta fiori : essa 
è preceduta dalle Ore 9 e sembra dissipare 
la notte ; che vi è rappresentata in una lu- 
netta 9 sotto la figura di una donna che dor- 
me appoggiata sopra la mano 9 tenendo un 
libro avanti di lei 9 ed avendo intorno mol- 


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Itherafis 

ti emblemi allegoriei alla notte . Incontro 
sltra lunetta nella quale vi è un 
Genio alato che alza una face > rappresen- 
tante Lucifero ; ne’ due lati vi sono dei 
putti di una composizione elegantissima . 
Ciò che vi è di piò rimarchevole in questa 
composizione si è la perfezione del chia- 
roscuro V e si può dire il capo d’opera del- 
le pitture a fresco di questo pittore • V'i 
sono ancora in questa sala de’ busti di scul- 
tura mediocre . Nella sala appresso vi sono 
quattro paesi dipinti a fresco da Domeni- 
chino ed altri di Guercino • 

Nell’ appartamento del primo piano si 
vede un’ altra volta eccellente dipinta a 
fresco dallo stesso artista j che vi ha rap- 
presentato una fama che suona una trom- 
betta , e porta un ramo di olivo ; questa 
pittura pel suo colore sembra sorpassare la 
prima . 

1 giardini sono pieni di molte statue e 
scultore , fra le quali una testa colossale 
di Alessandro , un gran Sarcofago che rap- 
presenta una battaglia fra Romani e Da- 
ci ; una statua di Giove A m mone ; un Sa- 
in piedi di grandezza al naturale , 
di Michelangelo; cosi bello come un anti- 
co • Una urna cineraria con bassorilievo 
di una battaglia fra Greci e Romani ; e 
sopra di essa un Sileno antico dormiente, 
colla testa appoggiata ad un otre . Dalla 
Villa si passa alla 


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di Roma» ijy 

CHIESA DI SAN NICOLA 
DI TOLENTINO . 

La Casa Pamfilj nel 1614. fece fabri- 
care qviesta Chiesa con architettura di 
Gio. Battista Baratti 5 allievo deir Algar- 
di . Lo stesso Algardi fece il disegno dell* 
aitar maggiore 3 e i modelli delle statue 
che furono scolpite dai due scolari 3 Er- 
cole Ferrata che fece il Padre Eterno e il 
S. Nicola 3 e Domenico Guidi che scolpi 
la Madonna . Nel primo altare a destra 
il S. Nicola è di Filippo Laurenzi ; 1 ’ al- 
tro quadro appresso nella seconda cap- 
pella è di Lazzaro Baldi; Pietro Paolo 
Baldini dipinse la terza . Il S. Gio* Bat- 
tista nella crociata fu dipinto dal Bacic- 
elo 3 ed Ercole Ferrata fece gli stucchi ; 
Giovanni Coli 3 e Gherardi Lucchesi di- 
pinsero la cupola 3 gli angoli però sono di 
Baldini > del quale e la cupoletta nell’ al- 
tare seguente 3 ove la Sant’ Agnese è copia 
del Guercino 3 cogli stucchi del Ferrata; 
dopo r altra cappella di S. Nicola 3 viene 
la terza de’Gavotti 3 dedicata alla Madon- 
na di Savona 3 architettura di Pietro da 
Cortona 3 che lasciò imperfette le pitture 
della volta e cupola 3 terminate da Cirofer- 
ri ; il laterale a destra è del P. Giuseppe 
Cappuccino 3 e l’altro incontro di Cades; 
il bassorilievo nell’ altare è di Cosimo 
Fancelli 3 il S. Gio. Battista di Raggi 3 e. 
il S. Giuseppe d’ Erede Ferrata ; il S. Fi*. 


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ij8 Iti» erario 

lippe nell’ ultima è di Cristoforo Creo . 
Proseguendo verso la piazza Barberini a 
destra si giugno alla 

CHIESA DELLA CONCEZIONE , 

E CONVENTO DE’ CAPPUCCINI . 

11 Cardinal Francesco Barberini fratello 
di Urbano Vili, col disegno di Antonio Ca- 
soni nel i6a8. eresse questa Chiesa j che è 
ricca di belle pitture ; il primo quadro a 
mano destra nell’ entrare è il celeberrimo 
San Michele di Giìido Reni 5 che può dirsi 
il suo capo d’ opera ; 1’ arcangelo è della 
massima bellezza , la sua testa ha una mae* 
stà divina 9 i capelli ingannano perchè sem- 
brano veri 9 r espressione • del suo braccio 
armato di spada è energica 9 vi si conosce 
la sua possanza 9 e al tempo stesso il dis- 
prezzo che fa del suo nemico ; la figura 
tutta ha la leggerezza di mio spirito celeste, 
esattamente disegnato 9 di belle forme 9 e 
di tinte veramente angeliche • Nella terza 
cappella il S.-Francesco con un Angelo, in 
estasi è una bella pittura di Domenichino, 
donata da lui alla Chiesa per sua devozio- 
ne . 11 S. Antonio che risuscita un morto, 
ed il S. Bonaventura sono due buoni qua- 
dri di Andrea Bacchi , ma piò eccellente è 
quello 9 incontro al S. Michele , capo d’ o- 
pcra di Pietro da Cortona , in cui è S. Pao- 
lo rappresentato nel momento di riacqui- 
stare la vista per mezzo di Anania , pittura 
piena di espressione , ben composta , e di 


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di Roma* ' 

uii colorito vigoroso 5 di effetto j e del più 
corretto disegno di questo maestro . 

Sopra la porta della Chiesa vi è il carto- 
ne della Navicella 9 che fece Giotto Fio- 
rentino circa il igoo. 9 e che ora esiste in 
mosaico sopra la porta di S. Pietro in Va- 
ticano . Sortendo dalla Chiesa si sale vol- 
tando a destra alla 

CHIESA DI SANT’ ISIDORO . . ' 

I 

Fu fabricata col disegno di Antonio Ca- 
soni verso Tanno 1622., colla facciata e 
portico di Carlo Bizzaccheri . -Nella prima 
cappella a destra vi è lo sposalizio della 
Madonna con S.- Giuseppe 9 quadro stimato 
di Carlo Maratta ; i due laterali furono del 
medesimo . 11 quadro sopra T aitar mag- 
giore con Sant’ Isidoro è di Andrea Sacchi; 
nella cappella accanto 9 la Concezione fu 
graziosamente espressa da Carlo Maratta 9 
che colori ancora la cappella del Crocifis- 
so • Scendendo da questa si torna alla 

PIAZZA BARBERINA . 

In mezzo di questa piazza anticamente 
detta Grìmana , vi è una fontana 9 rappre- 
sentata da quattro delfini 9 che sostengono 
un Tritone che getta con vigore una quan- 
tità di acqua in alto con una gran lumaca 
marina; invenzione assai stimata di Ber- 
nino • Dalla piazza entrando nel vicolo 
delle Colonnette di Barberini 9 a sinistra 
fra i numeri 16* e 20. si trova lo Studio 


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140 Itinerario 

del celeberrimo Scultore Signor C avaliere 
Alberto Thorwaldsen 5 Danese , le di cui 
opere mostrano un gran Genio nella com- 
posizione» e il di lui grande intendimento 
nel disegno , che lo rendono paragonabile 
agli antichi Scultori . Nell* altura di que- 
sta Piazza si và al 

PALAZZO BARBERINI . 

Questo Palazzo » che appartiene al Prin- 
cipe di Palestrina di Casa Barberini è uno 
de’ più grandi » e de’ più belli di Roma : 
fu fabricato sotto il Pontificato di Urba-’ 
no Vili. Papa di questa Casa , col disegno 
del Cav. Bernino» come si crede d’ alcuni 
nel sito del Campidoglio vecchio » su l* e- 
stremità del Quirinale . Consiste questo io 
un grand’ edifizio » che presenta un pros- 
petto di tre piani » ciascuno con portico 
di sette arcate » ornate da colonne Dori- 
che nel primo » Joniche nel secondo , e da 
pilastri Corinti nel terzo ; questi portici 
poi vengono fiancheggiati aa due corpi 
avanzati » che formano due braccia di tre 
appartamenti ; il portico nel pianterreno và 
restringendo nell’ internarsi in modo che 
termina in un arco che è in fondo alla 
fabrica . 

Vi sono due 'magnifiche scale » che con- 
ducono agli appartamenti superiori ; in 
quella a sinistra » si trova qualche statua » 
e un gran Leone antico assai bello . 


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dì Ramai 141 

Il Salone eh’ ò -al primo piano ha la 
volta meravigliosa 5 che è una delle pih 
belle pitture di dietro da Cortona 1 e che lo 
fece riguardare come il primo pittore del 
suo tempo . Questa ha ptr sogetto il trion- 
fo della Gloria espresso dagli attributi 
della Casa Barberini , accompagnati da 
quattro Virth 5 da figure allegoriche 3 co- 
ronate dal triregno 3 e chiavi della Chie- 
sa . Questa gran Composizione e assai ben 
intesa 3 la moltitudine delle figure non fa 
confusione alcuna 3 il colorito è della piii 
gran bellezza 3 e veramente risplendente 3 
eia luce vi sembra sopranaturaÌe3 in che 
sopratutto si conosce il sapere di Pietro 
da Cortona 3 che ha caratterizato la sua 
idea in una maniera affatto nuova . Alle 
due estremità vi sono molte Deità espres- 
se 3 come Ercole che uccide le Arpie a 
e Minerva che fulmina i Giganti* 

Nella prima stanza vi è una statua di 
Amazone 3 un Satiro 3 una Giuiìone3 una 
Giulia 3 un Bruto co’ suoi figli 3 e molte 
altre statue e busti antichi • Sopra il cam- 
mino vi sono le teste di Marc’ Aurelio 3 
di Vttellio 3 e di Lucio Vero . Si vedono 
ili questa stanza sette cartoni 3 ne’ quali 
sono espressi da Pietro da Cqrtona alcu- 
ni fatti della storia di Urbano Vili. 

Nella seconda vi sono due gran quadri 
di Romanelli 3 l’ uno di essi rappresenta 
il Festino degli Dei 3 l’ altro Arianna e 
iBacco • La copia della battaglia di Co- 


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142 Itinerario 

stantino contro Massenzio di Giulio Ro- 
mano j eseguita da Carlo Napolitano* 

Dall’ altra parte nella prima stanza vi 
sono due gran quadri di Ca masse! , di 
una parte de’ fatti di Diana . Vi è pure 
un quadro grande che rappresenta un sa- 
grifizio al Tempio di Diana 3 in cui si ve- 
de una quantità di persone che vi porta- 
no delle offerte . Questo qua dro 5 compo- 
sto eccellentemente a è di Pietro da Cor- 
tona . Una S. Cecilia a che suona l’ arpa , 
di Lanfranco ; e tre paesi di Giovanni 
Both . 

Nella seconda vi sono cinque ritratti 
di Tiziano a altro di una giovane a di Leo- 
nardo da Vinci; ed un ritratto del Duca 
di Urbino a di Barocci • 

Contiene la terza un S. Giovannino di 
Guercino; la Vergine coL Bambino Gesba 
di Andrea del Sarto ; S, Barbara a di Ci- 
ro Ferri ; una Madonna a di Caracci a e 
diverse teste- di putti a di Carlo Maratta • 
i soprapporti sono di Bassano . 

Ha la quarta una Samaritana di Ro- 
manelli ; una Pietà di Michelangelo ; il 
sogno di Giacobe a di Lanfranco ; il Sal- 
vatore e la Maddalena a di Tintoretto ; 
un S. Sebastiano a di Annibaie Caracci ; 
e un bel quadro di Parmigianino . 

Bisogna tornare indietro per andare nel- 
la parte incontro ad una stanza a ove il 
primo quadro a mano destra a rappresen- 
tante il martirio di S., Caterina a è di Mi- 


Uiqiti. 


di Roma . 14; 

chelangelo da Caravaggio 5 e il Sagrifizio 
d* Isacco è fatto dallo stesso , quadri aiiw> 
bedue di un merito grande . Due altri 
quadri 3 uno incontro all’ altro 3 di Ni- 
colò Pussino 3 che rappresentano diversi 
fatti della storia Romana . Una S* Fami’ 
glia di Lanfranco . Neutro Signore arre- 
stato da’ soldati 3 nel momento il piò scu- 
ro della notte ; vi è un soldato che tie- 
ne in mano una lanterna 3 la luce della 
quale illumina meravigliosamente tutto il 
quadro 3 questa è opera di Gherardo del- 
le notti . Diverse teste di putti benissimo 
dipinte dal Parmegianino • Una Maddale- 
na di Giacinto Brandi ; una Suonatrice 
di liuto 3 di Caravaggio ; ed accanto due 
quadri del Cav. Calabrese Un quadro 
rappresentante il ritratto di Tiziano con 
la sua famiglia , dipinto da lui stesso ; 
un Baccanale di Niccolò Bussino ; una pro- 
spettiva 3 di Annibale Caracci ; ed un ri- 
tratto 3 di Guido Cagnacci . 

Nella seconda stanza Icaro e Dedalo 3 
quadro ben disegnato e di un colorito assai 
bello 3 di Gucrcino; la Pietà 3 di Camas- 
sei ; un naufragio 3 di Benedetto Luti ; il 
ritratto di un Cardinale 3 di Carlo Ma- 
ratta . ^ 

Nella terza 3 la Regina Ester che svie- 
ne dinanzi Assuero 3 quadro di una gran- 
de espressione 3 di Guerciuo . 11 vecchio • 
Tobia nel momento che il figlio gli ap- 
plica il rimedio sopra degli occhi , qua- 


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144 Itineràrio 

tiro <li molto mefite 5 di Mr« Valentino. 
Anche nell’ appartamento superiore vi è 
una collezione di quadri di autori eccel- 
lenti . 

Si passa in seguito all’ appartamento a 
pian terreno , composto di otto grandi 
■stanze j ripiene di una quantità prodigio- 
sa di statue 5 busti 5 bassirilievi 5 e da un 
numero di copie in pittura j oltre una sta- 
tua d’ Iside ^ *iu bel Sileno 5 ed un Bac- 
co 3 e due busti di Mario e Siila . 

Vi sono in una stanza due pitture an- 
tiche 3 trovate negli Orti di Sallustio 3 
l’una di esse rappresenta una Venere gia- 
cente , attorniata d’ Amorini 3 e siccome 
aveva sofferto 3 così fu ritoccata da Carlo 
Maratta; l’altra rappresenta Roma Trion- 
fane . Vi sono ancora molti bassirilievi 3 
fra i quali la morte di Meleagro è assai 
stimata. Un mosaico antico, trovato a 
Palestrina ; un gruppetto delle tre Gra- 
zie ; un quadretto dipinto a fresco da Gui- 
do 3 rappresentante un puttino; una Ve- 
nere con due Amorini 3 uno de’ quali è 
nell’ atto di pisciare ; questo quadro è di 
una composizione singolare . Vi si vede 
ancora un gruppo di Adone col cinghia- 
le 3 fatto da Mazzoli 3 scolaro di Berniuo . 

Di quà si passa al secondo apparta- 
mento 3 in cui è un gran quadro , rap- 
presentante Giuseppe Ebreo con la mo- 
glie di Putifar 3 di una bella composi- 
zione 3 e piena di espressione , di Carlo 


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di Romal' ^ 14 J 

Cignanì ; Incontro si vede una Pietà» di 
Benedetto Luti ; le quattro Stagioni su^ 
pra le porte » di Romanelli ; un baccana» 
le 9 di Tiziano» € dello stesso » Venere , 
c Adone il giudizio di Paride» del Zuc- 
cheri ; una Vestale col fuoco sagro» di 
Guido ; un S. Francesco di Gherardo del- 
le notti : a sinistra un quadro dipinto da 
Solimene ; li quattro vicini alla Fietà so- 
no di Ludovico Caracci e di Lanfranco ; 
le due Maddalene » di Camassei $ la Ma- 
donna » di Andrea dal Sarto ; il ritratto 
di un Papa » di Pietro da Cortona ; e 
quel di sotto » di Parmegianino • 

Neir altra stanza si trova a sinistra la 
morte di Germanico » di Nicolò Pussino ;i 
quadro che sembra essere stato fatto per 
provare « che li moderni potevano egua- 
gliare gli .antichi » perchè il genio e la 
forza dell’ espressione vi si fanno rimar- 
care con tanto vantaggio » quanto nel fa- 
moso quadro di rimante » che rappresen- 
tò la Morte d’ Itìgenia » di cui si sono 
fatte sì pompose descrizioni ; qui il Lit- 
tore moderno comparisce eguale almeno al 
Pittore Greco ; egli ha scelto il momen« ' 
to in cui Germanico esorta i suoi amici 
a vendicare la sua morte » ed a protege- 
re la sua moglie e i suoi figlj ... il pri- 
mo dovere sembra egli che dica » degli 
amici non è di abbandonarsi ad una vi- 
le ed inutile tristezza per la morte del 
loro amico , ma di ricordarsi di ciò eh’ egli 


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14<5 Itìaerarh 

ha voluto 5 e di eseguire quanto ha ordi- 
nato . k . . Mostrate al popolo Ro mano la 
Nipote di Augusto » mia sposa j parlate- 
gli de’ mici sci fìglj 3 accusate arditamen- 
te gli autori della mia morte ; esso s’in- 
teresserà per voi ; invano i crude li alle- 
gheranno gli. ordini ingiusti che gli han- 
no fatto agire : non li crederanno 3 non li 
perdoneranno. ( Tacit. An. lib» 11. ) Que- 
sta composizione è veramence un capo 
d’ opera del genio pittorico . Al di sopra 
le prime due teste sono di Guido 3 le al- 
tre due di Cignanì ; dieci quadri 3 di Bas- 
sano ; e quello in mezzo di Romanelli • 

11 S. Andrea Corsini , nell’ altra stan- 
za 3 è un quadro di gran merito 3 di Gui- 
do : due de’ quattro Evangelisti s dipinti 
da Guerci no > sono notabili pel disegno > 
e per la forza del colorito . Vi è una Cleo- 
patra di Scuola Veneziana: un’Erodia- 
dc 3 di Rubens ; quadro di un colore ec- 
cellente , un S. Girolamo 3 dello Spagno- 
letto : li due laterali sopra 3 di Andrea 
Sacchi 3 e li due sotto di Guido . 

Nell' altra stanza è il ritratto della For- 
narina di Raffaele 3 dipinto da lui stes- 
so : essa ha la tinta brunetta 3 gli occhj 
neri e melanconici 3 i capelli assai scuri 
e lisciati 3 che accompagnano] il viso per 
tutta la sua lunghezza 3 il naso ben fat- 
to , e qualche grazia nella bocca 3 ma la 
figura è poco piacevole . Incontro ve nc 
è una copia fatta da Giulio Romano 3 di 


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dì Rom»'. i47 

un colorito molto più duro > e che non 
dà alcun piacere . 

Si passa nell’ appartamento inferiore y 
la di cui volta è dipinta d’ Andrea Sac- 
chi 3 il quale ha colorito ancora quattro 
degli otto quadri che vi sono 3 e Carlo 
Maratta fece gli altri quattro; li soprap- 
porti sono della scuola di Fussino . 

In un’ altra camera 3 che ha la volta 
dipinta dal Zuccheri 3 il S. Michele 3 e 
r altro incontro sono del Cav. d’ Arpi- 
no ; il Fapa 3 di Pietro da Cortona ; la 
lotta coll’ Angelo 3 di Caravaggio* Vi so- 
no ancora molti altri ritratti 3 di Andrea 
Sacchi ; Camassci 3 Paolo Veronese 3 e 
molti di Tiziano. Sortendo si trova la ' 

CHIESA DI S. CARLO 
ALLE CiUATTRO FONTANE. 

Benché piccola e capricciosa 3 tuttavia è 
molto ingegnosa la costruzione di questa 
Chiesa 3 tàbricata nel 1640. con disegno di 
Borromino 3 che in un sito molto limitato 
ha saputo ricavare gran commodo . La 
Madonna con Gesù 3 nel quadro della Cap- 
pella 3 vicino alla maggior c.3 è buona pit- 
tura di Romanelli . Proseguendo poco più 
avanti si vede la 

CHIESA DI S. ANDREA 

AL NOVIZIATO DE’ PP. GESUITI. 

» 

Col disegno del Cav. Bernini nel 1678^ 
fu fatta edificare la presente Chiesa 9 dal 

g a 


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148 hifferam 

Principe D. Camnùllo Panfilj ) Nipote 
d’ Innocenzo X. La facciata è decorata da 
pilastri Corinti ) con un portichetto se- 
micircolare in aggetto) retto da colonne 
Joniche 9 che forma un commodo ) e nel 
tempo stesso grazioso ingresso alla Chie- 
sa 9 che neir interno è di forma ovale 
per traverso) tutta ornata da belli mar- 
mi 9 e da un ordine di pilastri , e da 4. 
colonne Corintie 9 c coperto da una cu- 
pola ornata di stucchi dorati . il quadro 
di S. Francesco Saverio nella prima Cap- “ 
pella a destra è del Baciccio 9 di cui' so- 
no ancora i laterali ; le pitture nella se- 
guente sono del Brandi ; ma ambedue le 
volte di queste cappelle sono opere di 
Filippo Bracci . 11 quadro nell’ aitar mag- 
giore e del Borgognone ; la cappella) che 
scgue'dair altra parte 9 dedicata a S. Sta- 
nislao 9 il di cui corpo riposa sotto l’altare 9 
in urna di lapislazuli 9 ornata di marmi i 
pih preziosi 9 ha una bell'opera di Carlo 
Maratta 9 e la volta di Gio. Odazj , co’ la- 
terali di Ludovico Mazzanti > il quale di- 
pinse nell’ ultima la Madonna e altre li- 
gure 9 ove è la volta di Giuseppe Chia- 
ri e i laterali di M. David . 

Nella Casa vi ò la cappella interna di 
S. Stanislao 9 che gli ha servito di came- 
ra 9 ed ivi si vede la bella statua di que- 
sto Santo 9 fatta da Mr, de Gros 9 sculto- 
re insigne Francese • Viene incontro il 


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di Roma , 


149 

palazzo pontificio QUIRINALE . 

Paolo III. cominciò una fabrica sul 
Quirinale 3 che in seguito Gregorio Xlll. 
ridusse a nobile Palazzo ) del quale ' fu 
architetto Flaminio Pondo a cui successe 
Ottavio Mascherino. I Papi Sisto V* e 
Clemente Vili, ne ordinarono la continua- 
zione a Domenico Fontana a e dopo per 
ordine di Paolo V. fu ingrandito da Car- 
lo Maderno • Urbano Vili, facendovi il 
Giardino a colle mura del medesimo lo re- 
se isolato ; e Alessandro VII. vi aggiunse 
le abitazioni della Famiglia a colla dire- 
zione del Cav. Bernìuo a che furono con- 
tinuate da Innocenzo XIII. e terminate da 
Clemente XII. con architettura di Ferdi- 
nando Fuga , 

Entrando dal portone principale , orna- 
to di due colonne Joniche a che sostengo- 
no la loggia destinata per le publiche Be- 
nedizioni a architettura di Remino a si pas- 
sa nel gran Cortile a lungo joj. piedi a 
largo 165. circondato da tre portici a che 
in tre lati sono dritti a e da un quarto ^ 
semicircolare nel fondo a che ha una fac- 
ciata a terminata in cima da un grand' oro- 
logio a sotto del quale è un bel mosaico a 
rappresentante la Madonna col Bambino a 
eseguito da Giuseppe Conti dall’ origina-^ 
le di Carlo Maratta . 

La scala nobile sotto il portico a con- 
duce a destra in un salone a che prece- 

5 3 


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1 jo Itinerario 

de la gran Cappella la quale è vastissi- 
ma a con pavimento di marmo > e fregio 
dipinto dal Lanfranco 9 e da Carlo Sara- 
ceni Veneziano; ed Ha una volta di legno 
con sculture dorate « Sopra la porta della 
Cappella il bassorilievo , rappresentante Ge- 
sù Cristo che lava i piedi agli Apostoli» 
è di Taddeo Landini • 

Alla sinistra della scala viene un no- 
bile appartamento ; che ha molti quadri ; 
uno di questi rappresenta David e Saul » 
nella testa del primo si vede la grazia e 
la dolcezza » e in quella del secondo la 
maestà c 1’ orgoglio ; superbamente colo- 
rito da Guercino* La Disputa di N* S. 
co’ Dottori 9 di Caravaggio : la resurrezio- 
ne di Lazzaro 9 di Muziano : Una S. Fa- 
miglia di un eccellente colorito 9 di Bar- 
balunga ; S. Cecilia 9 con le sorelle che 
asciugano il suo sangue 9 nel momento 
che ha ricevuto il > colpo 9 bella pittura 
di Vanni t Una S. Famiglia 9 di Mancini: 
una Madonna con S. Agnese » S. Cecilia » 
S. Eustachio 9 ed un altro Santo 9 di An- 
nibaie Caracci • S. Giorgio a cavallo 9 che 
abbatte il dragone 9 quadro molto stima- 
to per la sua composizione 9 e pel buon 
tuono di colore 9 di Pordenone : S. Giro- 
lamo 9 dello Spagnoletto: la Resurrezione 
di N. S. 9 di W’andyck: S. Pietro 9 di 
Fra Bartolomeo da S. Marco ; e S. Pao- 
lo dello stesso , belle figure che sembra- 
no di Raffaele : il Martirio di S. Stefa- 


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a Roma • 1 $ ( 

no 9 quadro bello assai , di Giorgio Va- 
sari ; Venere e Cupido j di Mancini ; la 
Madonna 9 S. Giovanni 9 e S. Girolamo 9 
di Schidone ; altra Madonna 9 di Guido 9 
bet quadro ; Una S. Famiglia 9 di Pietro 
da Cortoua ; l’ Annunziata 9 di Carlo Ma- 
ratta ; la Transfigurazione del Signore 9 
di Si mone da Pesaro ; Una battaglia 9 del 
Borgognone ; due gran quadri di Wan- 
dyck 9 uno rappresentante i tre Re Magi 9 
che offrono i loro doni al Bambino Ge- 
sù 9 e P altro il martirio de’ Macabri • 

Viene finalmente una Cappella 9 che è ■ 
stata tutta dipinta da Guido e dall’ Alba- \ 
no 9 nella quale hanno rappresentato la | 
vita della Madonna > con diverse figure di / 
Patriarchi 9 che vi hanno rapporto ; Quc- / 
ste pitture sono eseguite in una maniera 
piena di grazia 9 e di, espressione : 

GIARDINO QUIRINALE - 

Urbano Vili, congiunse a questo gran 
Palazzo il Giardino 9 che fece rinchiudere 
con mura si alte 9 che sembrano baluardi 
di una fortezza 9 e che ha circa un miglio 
di giro . Questo è ornato da belli sparti- 
menti 9 viali 9 fontane 9 giuochi d’ acqua 9 
e da un grazioso casi netto 9 che vi fece 
costruire Benedetto XIV. , con disegno di 
Fuga • Consiste questo in un Salotto in 
mezzo di due Gabinetti ; in quello a destra 
si veggono due belli paesi di Orizonte 9 e 
cinque quadri di Pompeo Battona fra’ quali 

i 4 


t 


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ij2 ' Itinerario 

quello della volta rappresenta Gesù Cristo» 
che dà le chiavi a S. Pietro in presenza de- 
gli Apostoli ; il colore è bello e di forza • 
Well’ altro Gabinetto incontro » la volta fu 
dipinta da Masucci 3 e le due grandi Ve- 
dute da Pannini » una delle quali rappre- 
senta la piazza di Santa Maria Maggiore » 
e 1’ altra quella di Monte Cavallo ; questi 
due quadri sono armoniosi j e di un colore 
bello 3 ma non vero . Si scende per uiia 
scala , che si trova in fondo al Giardino » 
in un sito dove è un organo, ornato di grot- 
teschi , e giuochi d’ acqua , e che suona, 
molte arie , mediante la forza dell’ acqua 
medesima . 

Dair altra parte della strada incontro 
il Palazzo Pontificio , vi è la Chiesa di San- 
ta Chiara , e Monastero delle Cappuccine, 
eretto in questo sito donato dalla Princi- 
pessa D. Giovanna d’ Aragona nel IS 7 J- 9 
ove dipinse il Cav. Roncalli alcuni freschi, 
e Marcello Venusti il Crocifisso sopra l’al- 
tar maggiore . 

Accanto vi è 1’ altra Chiesa di S. Maria 
Maddalena, e Monastero di Domenicane, 
fondato da Maddalena Orsini , nobile Ro- 
mana , che fu la prima a farvisi monaca 
nell’anno 1581. la Chiesa fu poi rifatta 
da’ fondamenti nel Pontificato di Clemen- 
te XI. , con architettura del Burioni . H 
quadro dell* aitar maggiore si crede della 
scuola di Caracci | e le pitture a fresco so- 
no di Luigi Garzi . 


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dì Remai 

Ambedue questi monasteri furono fabri- 
cati sopra le rovine del tempio di Q,uiri“ 
no t Fib avanti è il 

PALAZZO DELLA CONSULTA . 

Col disegno del Cav. Fuga j Clemen- 
te XII. fece qui costruire questa bella fa- 
brica , per abitazione del Segretario de’ 
Brevi , e di quello della Consulta j e vi 
pose i quartieri della sua Guardia a caval- 
lo . L’edilìzio è magnifico e comodo ; sen- 
za però essere nè regolare j nè elegante • 

PIAZZA DI MONTE CAVALLO , 

In mezzo di questa piazza Pio VI. sotto 
la direzione dell’ architetto Antinori , fece 
inalzare quest’ Obelisco 5 che decorava’ il 
Mausoleo di Augusto > insieme con quello 
di Santa Maria Maggiore ; 1 ’ uno e l’altro 
si dicono fatti per ordine di Smarre ed 
Efre j Principi dell’Egitto 5 e trasportati 
in Roma da Claudio j questo è alto piedi 
4J. senza il piedestallo, di granito rosso j 
e senza geroglifici . L’ istesso Pontefice 
Pio VI, fece in tal congiuntura , voltare i 
due cavalli antichi colossali , frenati da 
due giovani di taglio vigoroso e nobile . 
Ambedue servirono di ornamento alle Ter- 
me di Costantino, eh’ erano qui vicine , 
dalle quali Sisto V. li fece togliere , e si- 
tuare avanti al suo Palazzo . Sono essi in 
un sito loro vantaggiosó , uno de’ più alti 
di Roma.) ove possono esaminarsi con co- 

& S 


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1^4 Itìiterarì» 

modo > e rilevarne la bellezza \ non essen- 
dovi aUri oggetti di questo genere » da 
poter distrarre 1* attenzione dello spetta- 
tore . 

Si attribuiscono questi due gruppi, l’uno 
a Fidia, l’altro a Frassitele , e si diceva , 
che l’uno e l’altro rappresentavano Ales- 
sandro Magno , che doma il Bucefalo ; se 
sono essi di questi due Artisti , non pos- 
sono rappresentare Alessandro , perchè 
vissero ambedue , prima che questo Prin- 
cipe fosse nato ; Fu dunque nel tratto sue-, 
cessi vo , che per nobilitarli di pìil , s’im- 
maginò di farli passare di questi Scultori . 
.Presentemente però non dubita , che rap- 
I presentino Castore e Polluce , se non chi 
non intende , ed in quanto al nome dello 
Scultore non si è in accordo . 

A* piedi di questi cavalli e dell’ Obeli- 
sco , nel mezzo và situata la gran tazza di 
granito Orientale ) di 2 ^>pi^i di diame- 
tro , che stava nel Campo Vaccino ; per 
formarne una fontana nel basso , secondo 
la prima idea dell’ architetto Antiuori • 

PALAZZO ROSPIGLIOSI. 

Questo Palazzo è in una situazione niol- 
.to piacevole j e ariosa del Quirinale , fa- 
bricato sopra le Terme di Costantino , dal 
Cardinale Scipione Borghese , con archi- 
tettura di Flaminio Pontio , Carlo Mader- 
no , ed altri . Fu già de’ Mazzarini , ed ora 
de’ Rospigliosi e Pallariciiiit Introduce ad 


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ii Roma . I 

esso un |ran cortile 5 circondato da muri , 
in cui SI esercita la cavallerizza; quindi 
si và ad un appartamento nobile nel pri- 
mo piano 9 ove nell’ anticamera si vede un 
bel Cristo 9 della maniera di Guido ; e la 
copia 9 da un originale di Pietro da Cor- 
tona 9 che rappresenta moki doni portati 
al tempio di Diana . Nella seconda stan- 
za vi sono molti quadri di fiori 9 dipinti 
da Mario de’ fiori ; e la cacciagione 9 di 
Stanchi • Si osservano nella terza quattro 
prospettive di Viviani ; il ratto di Europa» 
Dalida e Sansone 9 e due altri di Roma- 
nelli . Un paese di Paolo Brilli ; altro 
dello stesso» colle figure di Teniers . Una 
caccia del Tempestino. Dalida e Sansone 
di Caracci : la Donna adultera di Muzia- 
no ; una Madonna di Barocci . Nella quar- 
ta camera 9 Rinaldo che tiene uno specchio 
dinanzi ad Armida » che si abbiglia ; qua- 
dro grande e graziosissimo dell’ Albano ; 
due gran quadri di Luca Giordano 9 rap- 
presentanti 9 uno la conversione di Saa 
Paolo 9 l’altro la caduta di Giuliano l’Apo- 
stata 9 composti ambedue grandiosamente» 
di un colorito vigoroso 9 e dipinti còlla 
più gran verità 9 e pieni di espressane . 
Un Paesetto di Claudio Lorenese 9 ed altro 
di Both ; una Madonna di Simone da Pe^ 
saro ; sei Angeli » che portano gl* istru- 
menti della passione di Nostro Signore » 
dipinti da Guido 9 nella maniera di Cara- 
vaggio ; un S. Sebastiano di Mr. Valentin ^ 

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ij6 Uìnerario 

c diverse teste Caravaggio : un S. Gi- 
rolamo dello Spaguoletto . Nella quinta 
camera si rimarcano li dodici Apostoli 9 
in mezze figure di Rubens ; tutti sono di 
un colorito eccellente . Andromeda libe- 
rata da Perseo , quadro di un gran meri- 
to , specialmente per le belle forme 3 di 
Guido • Un Puttino di Niccolò Pussino j e 
il suo ritratto $ fatto da lui stesso . Èva 
che presenta il pomo ad Adamo > di Gia- 
como Palma ; la freschezza del colorito di- 
pinge la bellezza degli Alberi del Paradiso 
terrestre . Nostro Signore che porta la 
croce sopra le spalle ^ di un colorito sin- 
golare .9 di Daniele da V olterra ; i due 
Amanti 9 di Giorgione t Ercole ed Onfale , 
di Giacinto Brandi : un gran quadro del 
Cav. Calabrese 9 rappresentante Sofonisba» 
che si avvelena » per non essere condotta 
prigioniera a Roma ; essa è circondata 
dalla sua corte 9 immersa in profonda af- 
flizione j e vi si nota il progresso del veleno 
preso 9 tutto è pieno di espressione . San- 
sone che roverscia le colonne della sala de^ 
Filistei 9 nella quale sono riuniti i capi per 
un solenne festino : Sansone è di un taglio 
eroico; lo stordimento e lo spavento, che 
doveva cagionare un disastro sì poco aspet- 
tato 9 vi sono espressi con forza 9 la tavola 
è rovcrsciata 9 gli uni sono schiacciati 9 gli 
altri sul punto di esserlo : Sansone sostie- 
pe ancora una parte della colonna , alla 
quale è legato , ma il di sopra della volta 


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di Roma . i ^ 

è staccato j e stà per ischìacciarlo ; Ludo- 
vico Caracci è 1’ autore di que-ìto quadro . 
Incontro vi è il trionfo di David a dopo di 
aver vinto il gigante Goliath ; iJ giovinet- 
to Eroe porta la testa del gigante 5 ha Tarla 
modesta 5 e le figlie di Sion cantano avanti 
di lui ) e suonano varj istrumenci : nel cam- 
po vi è Michol sopra un balcone colle sue 
donne; Saul è situato in avanti del qua- 
dro: si scorge che una tetra gelosìa s’ im- 
padronisce del suo cuore 5 e eh’ egli è più 
irritato da’ canti di giòja delle donzelle , 
che sodisfatto per la vittoria riportata da 
David • La composizione c vera , e molto 
saggia . Questo quadro di Domenichino è 
di un colorito assai bello 3 benché abbia 
patito . 

Una Donna} che dà il latte ad un bam- 
bino} con altri pargoletti} che la circon- 
dano } sotto nome di Carità : le grazie } la 
dolcezza } e la nobiltà sono riunite in que- 
ste figure con la più grande verità di es- 
pressione ; è di buon disegno } e di un co- 
lorito seducente , di Carlo Cignani x non 
si può rendere la natura con maggiore e- 
sattezza } e con una maniera più interes- 
sante ; una Pietà di Annibaie Caracci j 
quadro della più grande espressione ; San 
Girolamo di Alberto Duro . 

Di quà si traversa il giardino } per giii- 
gnere ad un Casino } che appartiene a 
questo primo appartamento . Entrando vi 
è la celebre volta > dipinta a fresco da 


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is8 Uinerarh 

Guido 5 che ha per soggetto T Aurora • 
In questo fresco si vede > quanto la Pittura 
possa contribuire alla Poesia , quando D 
pennello è nelle mani di un uomo amabi» 
le a e che sa rendere sensibili le sue idee • 
Le tre parti del giorno 3 cioè T Alba s 
P Aurora 3 ed il Mattino 3 vi sono figurati 
nel quadro , in un modo vero e distinto * 
L’ Alba da un Amore 3 che tiene una face 
accesa 3 immagine della stella del mat- 
tino 3 che si sa essere si brillante nello 
spuntare del giorno . L* Aurora da una 
giovane fra le nuvole 3 colla testa che esce 
da un velo > e colle mani spandendo fiori . 
11 Mattino da Apollo nel suo carro 3 tirato 
da quattro cavalli 3 vivi ed ardenti 3 che 
scacciano le nuvole d’ avanti a loro 3 e 
che fanno succedere una luce risplendente 
a quella incerta dell* Alba e dell* Aurora . 
Il carro è attorniato dalle Ore 3 che for- 
mano intorno una dansa. Non vi è cosa 
più nobile dell* idea di questo quadro per 
la composizione sì bene immaginata 3 e 
distribuita ; è disegnato esattamente : e vi 
si trovano la grazia 3 la nobiltà s la veri- 
tà 3 ed un superbo colorito | onde a ragio- 
ne è considerato pel capo d* opera di que- 
sto Maestro 3 il più armonioso che si possa 
vedere • 

Tempesta ha dipinto due fregj in que- 
sta Galleria 3 nell* uno è rappresentato il 
trionfo di Amore 3 che ha soggiogato tutte 
le nazioni 3 e tutte 1* età ; questa pittura è 


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di Roma ijf5^ 

trattata nel gusto cle’bassirilìevi , ben dise- 

f nata , e di un colorito grazioso ; T altro 
il trionfo della Fama » di un merito 
eguale : i quattro paesi sono di Paolo 
brilli . 

Passando nella camera appresso vi è un 
gran quadro 9 rappresentante il Paradiso 
terrestre 3 con le figure di Adamo ed Èva > 
credute di Domenichino 3 della sua prima 
maniera . 

Nel secondo piano di questo Palazzo > 
che appartiene alla Casa Pallavicini 3 fa 
prima sala ha sei quadri a chiaroscuro 3 
fatti da Carlo Maratta a che rappresen- 
tano diversi Gladiatori - 

Vi sono nella prima anticamera 3 cinque 
paesi d’Orizonte 3 quattro quadri di Man- 
glard , rappresentanti il Diluvio a Tlncen- 
dio di Sodoma 3 S. Pietro vicino ad affo- 
garsi nel mare 3 cd il Sepolcro di Cecilia 
Metella 3 chiamato Capo di bove : quattro 
battaglie di M. Leandro ; uno con due don- 
ne 5 di Pussino : il Padre Eterno in gloria 3 
di Pietro da Cortona una Diana e Endi- 
mionea di Albano ; una cascata d’acqua 
da una rupe 3 di Claudio Loreuese a e due 
quadretti Fiaminghi • 

Nella seconda stanza vi è un quadretto 
di Claudio Lorenese a rappresentante la 
fuga in Egitto : due gran paesi d’ Orizon- 
te ; quattro marine a e quattro vedute di 
Manglard > ed un altro quadro di Bot- 
tanl • 




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* ^ Uiaerarì$ 

Si trovano nella terza, una Sibilla ed 
una Giunone di Romanelli : una bamboc- 
ciata con de’ paesi di Michelangelo delle 
bambocciate : un Ecca Homo , di M. Va- 
lentino : due graziose bambocciate Fiamiu- 
ghe ; un paese di Paolo Brilli : una pro- 
spettiva 5 di Viviani : una Madonna , di 
Albano : una fornace di vetri , di Gherar» 
do delle notti : una fruttajola , di Guerci- 
no 5 come anche una Flora con de’ putti • 
Quattro quadri di Niccolò Pussino , rap- 
presentanti il Tempo che scuopre la Veri- 
tà 5 un Paese, una Madonna col Bambino 
e con Angeli : e le quattro Stagioni ; in 
questa composizione , tutto è bello , il di- 
segno, il colorito, e l’espressione . Un 
S. Francesco , ben disegnato , di Muziano : 
un paese di Claudio Lorenese ; due batta- 
glie di Borgogaoue, e una Sagra Famiglia, 
creduta di Raffaele . 

Loth colle figlie è un quadro ben com- 
posto di Annibaie Caracci , della quar- 
ta stanza ; ove sono una mezza fignra di 
Apostolo, di Rubens; una testa , di Ca- 
racci ; una Pietà Fiaminga; S. Giovanni 
nel deserto .di Parmigianino ; una Santa 
Famiglia, di Nicolò Pussino; una testa, 
di Rubens ; un S. Luca , di Andrea Sac- 
chi ; due paesi , di Orizonte ; un Ange- 
lo di Guido; un altro Angelo, di Gia- 
cinto B*andi; un grazioso quadro de’ due 
amici fedeli, di Guercino ; un Presepio, 
di Pietro Perugino , una Madonnina di 


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di Roma» i6i 

Carlo Maratta: la fucina di Vulcano» di 
Bassano : S. Giovanni Evangelista » di Leo- 
nardo da Vinci; un Cristo nìorto, di 
Rubens ; due battaglie » del Borgognone : 
una bella Maddalena » di Rubens » quadro 
che sorprende per 1* espressione » di un 
colorito forte e ben disegnato; un Cristo 
avanti Pilato con molte figure » superbo 
quadro del Calabrese ; un Presepio » di 
Bassano; una Circoncisione» di Rubens; 
la Gioconda nel bagno » di Leonardo da 
Vinci ; un S. Francesco » di Muziano ; 
un S. Filippo Neri » di Carlo Maratta ; 
due ritratti . di Rubens » S. Girolamo > 
dello Spagnoletto » quadro di un bel colo- 
rito 3 e pieno di espressione ; Noè nella 
sua ebriezza » di Andrea Sacchi ; in que- 
sto quadro la composizione ha merito» 
P espressione » il disegno » e il colorito 
sono degni di lui . S. Girolamo con un 
Angelo » bellissimo quadro di Guerci no : 
un ritratto di Calvino» opera di Tiziano : 
quello di Lutero » di Rubens ; la Madda- 
lena » di Michelangelo da Caravaggio ì un 
paese di Orizonte ; Giunone che scende 
nell’ inferno » di Pietro Testa ^ David con 
la testa di Goliath » quadro di un colo- 
rito assai vivo » di Guido Cagnacci : una 
veduta di Paolo Brilli • 

Nell* appartamento a pianterreno » vi 
sono i8. quadretti » dipinti a fresco » tro- 
vati nel gettare i fondamenti di questo 
Palazzo > che hanno appartenuto alle Ter- 


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j6z Uitttrarìó 

me di Costantino . Si vedono ancora quat- 
tro volte 5 tutte dipinte da Giovanni da 
S. Giovanni ; una S. Cecilia di bella com- 
posizione ) ingegnosa 5 nobile , e di un 
bon colore . 1 quattro Evangelisti di Do- 
mcnichino » c molti altri quadri di buo- 
ni maestri : una tazza superba di verde 
antico » la pih bella che si veda a Roma 
in questa sorte di marmo 3 molte colon- 
ne ) statue 3 busti 3 ed altro . Uscendo dal 
Palazzo si trova incontro la 

CHIESA DI S. SILVESTRO 
A MONTECAVALLO . 

Fu rinnovata questa Chiesa sotto il Pon- 
tificato di Gregorio XIII. decorata di buo- 
ne pitture 3 e di un soffitto dorato ; nella 
Cappella della crociata vi è un' Assunta 
di Scipione Gaetani . 1 quattro tondi ne’ pe- 
ducci della cupola 3 sono di Domenichi- 
110 : rappresentano David dansante avanti 
r arca s Giuditta che mostra al popolo la 
testa di Oloferne 3 Ester che sviene din- 
nanzi Assuero ; e la Regina di Saba 3 as- 
sisa sul trono con Salomone . Si vedono 
ancora nella stessa Cappella due belle 
statue di S. Giovanni Evangelista e di 
S. Maria Maddalena 3 dell’ Algardi • 

CHIESA DE’ SS. DOMENICO E SISTO. 

II Pontefice S. Pio V, fece fabricare 
questa Chiesa col Monastero 3 per le mo- 
nache di S. Domenico 3 col disegno di 



di Romèi j6$ 

Vincenzo della Greca; risi sale per una 
scala doppia con balaustrata : la grandio* 
sa facciata è decorata di pilastri Compo- 
siti 9 posti sopra di un ordine Corintio > 
Nella prima Cappella a destra , architet- 
tura di Bernino 3 le due statue di N. S. 
e la Maddalena 9 sono di Raggi : nella 
seconda vi è un quadro di S. Pietre Mar- 
tire 3 copia dell’originale di Tiziano; 
r immagine di S. Domenico nella terza 
è dì Mola . Le pitture della tribuna e 
della volta sono di Canuti 9 scolaro di 
Guido ; r ultima cappella è uno de’ piò 
vivi coloriti di Romanelli. 

VILLA ALDOBRANDINr. 

• Quando questa villa recentemente can- 
giò padrone 3 aveva di già perduto i suoi 
più belli ornamenti 9 che furono rimpiaz- 
zati nuovamente da altri 9 che non fanno 
desiderare gli antichi . 

Entrando dal portone incontro ir pa- 
lazzo Rospigliosi 9 vi è da notare una sta- 
tua antica di un Dioscuro : nella piazza 
del Casino due belle statue di una Musa 
e di un Nerone giovane : e presso de’ mu- 
ri del Casino due gruppi sopra Urne ; que- 
ste figure 9 benché di morti 3 sono rap- 
presentate in sembianza di Deità • Vicino 
alla fontana vi è una graziosissima figu- 
rina di Venere 3 ed un’ urna con Neret- 
di 9 Tritóni 3 e testa dell’ Oceano . La sca- 
la 9 che conduce al giardino inferiore > è 


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1 64 Itìnerarìs 

ornata con molti frammenti ed iscrizioni 
antiche a fra le quali una dell’ Amor Con- 
iugale . 

II boschetto fra mnlte sculture ha una 
Ebe o dapifcra a c nel muro una raccolta 
d’ iscrizioni a cineraria e cippi antichi: 
e sopra il cornicione vi è una statua di 
Giove imberbe a o /^xur : La scala è de- 
corata da molti frammenti antichi a com- 
mendabili per la scultura a e per T erudi- 
zione; visi vede ancora Ercole a domato 
d* Amore a e in abbandono all’ ebrietà ; e 
nel ripiano un gran bassorilievo di un sa- 
grifizio della famiglia di Augusto . 

11 portico è assai graziosamente arric- 
chito di statue » e merita di esservi con- 
siderato Giove nudo coll’ aquila a poggia- 
ta su di un cervoa e una l^lla statua di 
Omero • 

Nell’ appartamento si conserva una col- 
lezione di quadri a in numero di J90. fra 
quali sono da notarsi molti ritratti di 
Bronzino a Andrea del Sarto > Giorgionea 
Scipion Gaetani a ed altri buoni pittori . 
La Sala contiene quadri di autori vi- 
venti a come li Signori Apparisio a Bou- 

f ueta Chavina Granet a Ingre a Mattuefa 
erling a Wanstapen a e le Signore Le- 
schot e Malanchini a ed altre . 11 Casino 
incontro al Caffeaus contiene una grazio- 
sa ara di Giove a una rara statua di Er- 
cole a vestito da donua a e qualche busto 
Imperiale > parimente raro • Questa Villa 


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4 $ Roma • 165; 

è stata ben descritta dall’ erudite perni e 
de’Sig. Fratelli Visconti. Presso di qu^ 
si và alla 

CHIESA DI S. CATERINA DI SIENA . 

Appartiene questa alle Religiose di San 
Domenico; e fu fabricata con disegno di 
Gio. Batista Sorta ; è di una graziosa prò* 
porzione , decorata da pilastri Corine] , e 
rivestita tutta di belli marmi con gusto 
c magnificenza . L’ Aitar maggiore è or- 
nato da quattro colonne di bianco & ne- 
ro 3 e da un bassorilievo di marmo bian- 
co { che rappresenta S. Caterina sopra le 
nuvole . Fra le pitture è da notarsi il bel 
quadro della Maddalena , dipinto da Be- 
nedetto Luti 3 eh’ è nel primo altare a ma- 
no destra • 

Nel giardino del Monastero vi è una 
gran torre 3 fabricata da un Papa di Ca. 
sa Conti 3 e che il volgo la chiama tor- 
re di Nerone 3 o torre delle Milizie s per- 
chè alcuni credettero che fosse stata fa- 
bricata da Trajano3 e che vi ponesse de’sol- 
dati per guardia del suo Foro . Da que- 
sta Chiesa si scende al prossimo 

FORO TRAMNO. 

La celebrità del Foro 3 costruito da Tra- 
jano 3 era già nota per le descrizioni de- 
gli antichi scrittori 3 che ci assicurano es- 
sere stato il pili bello e magnifico 3 che 
Kotna abbia veduto 3 cd aver formato l’ain- 


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i 66 hìnerarh 

tnirazione universale in ogni tempo 5 ma 
le recenti escavazioni hanno dimostrato 
questa idea , che si era potuta formare 9 
molto al di sotto di ciò che si è trovato . 
Si rileva dunque da queste , che Trajaoo 
cominciò il suo Foro nel recinto di Ro- 
ma 3 tra il Quirinale ed il Capitolino > 
ma che la grandezza di esso Foro 3 e piò 
gli annessi magnifici editizj F obligarono 
a spianare una gran parte del monte 3 e 
della piò grande altura per acquistare co- 
sì il sito bastante • 

Dopo lo spazio del Foro stesso 3 cui non 
mancarono 3 secondo il solito 3 intorno ma- 
gnifici portici 3 si presentava incontro la 
Basilica Ulpia 3 di forma quadrilunga , e 
per traverso 3 circondata internamente da 
un doppio portico , retto da superbe co- 
lonne di granito 3 in tutti i quattro lati 3 
secondo le traccie sicure sedi frammenti 
che per indizio delle medesime colonne si 
sono rialzati • Succedeva alla Basilica un 
atrio 3 non molto vasto , in cui nel mezzo 
fu eretta una Colonna Dorica s la piò co- 
lossale e mirabile 3 che mai s’inalzasse^ 
ne’ lati dell’ atrio da una parte e dall’ al- 
tra furono due edifìzj magnifici 3 ne’ quali 
si può riconoscere stabilite le due biblio- 
teche Greca e Latina 3 che da Dione e da 
Sidonio si sa esservi state annesse : Bìblìo~ 
tbecas Trajanui extrurit 3 nam duat fucrunt 
in ecditn foro ; ed in fondo apertosi quel 
lato 3 col togliere ciò che Trajano vi er- 


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di Roma» 167 

geva j ebbe luogo di prospetto il Tempio 
di Trajaiio 3 che gli eresse Adriano j le di 
cui colonne j secondo i frammenti ivi rin- 
venuti ed esistenti sotterra 9 furono le pih 
colossali che si conoscano ; e nello spazio 
proporzionato innanzi a quel tempio si er- 
geva in mezzo la statua equestre diTraja- 
no in bronzo dorato y che Ammiano Mar- 
cellino indica collocata appunto in mezzo 
di un Atrio» ad emulare la quale restriu- 
gendo Costanzo i suoi sferzi , e dicendo 
volerla imitare» sentì rispondersi dal Per- 
siano Ormisda . . • . ma prima fondategli o 
Imperatore una stalla consimile»se potete**. 
ornai itaque tpe bujusmodi conandi depulsa » 
Trajaai equum soium locatum sa nitrii rncm 
dio 9 qui ipsum prtacipem vehit » imitari se 
velie dicebati et posse ; cui prope adstans re- 
galis Hormisda ... : respoadit gestu gentili ; 
ante » inquìt » imperator stabulum tate coudi 
jubeto » si vales . Si pretende che vi fosse 
ancora l’arco trionfale » che il Senato fece 
inalzare alla gloria di questo Principe » ma 
gli archi trionfali si costumava erigerli 
nelle vie principali » e di uno di Trajano 
se ne ha memoria nella Regione l. che po- 
tè poi formare quello di Costantino . Non 
mancarono però nel Foro ornamenti trion- 
fali di Trajano come trofei , statue di pri- 
gionieri » e tutt’ altro equivalente a questi 
archi . Le statue » le cornici » gli archi- 
travi » i fregi > e le decorazioni tutte di 
questo foro erano ancora della piò grande 


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t 58 Itiaerario 

bellezza • Data così un’ idea del totale di 

esso 9 passiamo alla 

COLONNA TRAJANA. 

'' Questa Colonna sussiste ancora } ed ab- 
biamo il vantaggio di vederla per intiero j 
ciò che non fu concesso a Trajano mede- 
simo ) il quale morì in Seleucla nella Siria 
prima di vederla fìnita ; gli fu dedicata 
dal Senato Romano nell’anno 867. quando 
egli era occupato nella guerra contro de’ 
Daci . Dione Cassio ci narra 5 che Trajano 
1’ aveva destinata tanto per suo sepolcro » 
quanto per provare cosa gli avesse costato 
di lavoro il solo spianamento del suolo • • •• 
Columnam maximam collocavit partim sepe- 
liendi sui causa ) partim ut opus y quod ipse 
circa forum fecerat , postcris ostenderet , nam 
cum locum montuosum y quanta est altitudo 
columnae y perfodit y forumque eo pacto com^ 
planavit . Nella iscrizione antica del piede- 
stallo non si parla di altro y che dello spia- 
no del monte 3 ma si sà da Cassiodoro 3 che 
le ossa di Trajano y rinchiuse in urna di 
oro y furono riposte sotto la colonna del 
foro 3 che aveva il suo nome .... cu^us 
ossa in urna aurea conlocata y sub ctlumna 
fori y quae ejus nomine vocitatur y recondita 
sant • E ciò per special privilegio accorda- 
togli dal Senato y essendo stato il primo di 
tutti 3 cui fosse concesso essere sepolto es- 
tro la città . 




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dì 'Ktma 1^9 
Questa colonna , compreso il suo fini- 
mento e piedestallo s ha circa 149. piedi 
àntichi Romani di altezza > che sono palmi 
architettonici 198. essa è formata da ^4* 
blocchi di marmo bianco 9 de* quali 8. ne 
ha il piedestallo 9 1. la base 9 25. il fusto 9 
I. il capitello 9 ed i> il basamento della 
statua i il diametro inferiore della colonna 
è di 12* piedi • Termiiuva la colonna in 
cima colla statua di Trajano9 ove Sisto V. 
nel 1588. fece erigere quella di S. Pietro 
di bronzo 9 che guarda la sua Basilica , e 
che fu modellata da Tommaso Porta. 

In basso 9 nella parte del piedestallo ri- 
volta al foro 9 per una porta si entra nella 
scala interna a chiocciola 9 formata da 
185. gradini 9 tagliati nel marmo medesi- 
mo 9 illuminata da 4^» finestrelle ; in cima 
vi è una ringhiera di ferro 9 che serve per 
poter girare intorno 9 e godervi deli* as<* 
petto di Roma*' 

La superiìcte esterna del fusto della co- 
loniìa è tutta ornata da* bassirilievi che po- 
trebbero considerarsi per uno solo 9 at- 
taccato spiralmente intorno 9 e che sembra 
seguire la ‘direzione della scala . Questi 
bassirilievi hanno per soggetto le due spe- 
dizioni di frajano contro de* Daci . Vi si 
distinguono marcio di armate 9 battaglie » 
accampamenti 9 passaggi fiumi 9 e tante 
altre cose consimili . 

Si credette che questo magnifico mo- 
numento fosse stato lavorato a pezzi 9 e 

b 


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17© Itinerari» 

con gran diligenza commessi ; ma nelle 
sculture le minime cose si uniscono così 
bene • che resta evidente essere stati po« 

. sati i blocchi gli uni sopra de^i altri y e 
dopo esservi stati scolpici i bassirilievi al 
di fuori 9 ed in opera ;, e perchè la terra 
stessa del monte non pdtè servire di ponte 
al comodo di tal cositruzione.) prima.di- 
essere trasportata ì . 

'Ad onta delle iugiurie del 'tempo questa 
colonna conserva ancora la più nobile ap- 
parenza ; le figure hanno da per tutto due 
piedi circa di proporzione « essendo un pò* 
chino più alte quelle di sopra neir avvi- 
cinarsi al capitello» ciò fa» che compari- 
scono tutte nella stessa maniera ; il rilie- 
vo» che ha poco aggetto» a misura. che 
il lavoro, si slontana dagli occhi , .è mag- 
giore ; io questo modo è veduto tutto nella 
stessa proporzione « . . i • i : ; ; 

l.a scultura è assai buona » T aria delle 
teste è nobile » senza: avere nulla di. quel 
ricercato j nè di quel finito prezioso » che 
si nota in-molte statue;e bassirilievi Oreoi 
antichi . Qui sembra aver l! Artista ope- 
rato da storico» .che doveva- mettere sotto 
gli occhi delia posterità » le azioni di uno 
de’ più grandi principi» che abbiano avu- 
to riraperO;d£l mondo -. Lo stile è nobi- 
le e sodo » và a passi eguali e pomposi» 
e non si arresta nelle grazie, de’ dettaglj» 
ed ai superficiale che la maestà della storia 
sembra sprezzare . Si dice che< tu questa 


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di Roma, 

composizione vi sono piò di 2J00. figure* 
queste sembrano tutte dì una mano; ciò 
deriva probabilmente perchè si è eseguito 
il modello di un artista primario) che ave* 
va la direzione di tutta T opera : forse fu 

10 stesso architetto Apollodoro di Dama- 
sco) che godeva allora dì una riputazio-, 
ne eminente) e del favore di Tra jano • La 
magnificenza di questa colonna corrispon- 
de a quella del Foro ), ma lungi di essere 
stata situata in un sito spazioso) che ren- 
desse impossibile di goderne il pregio del- 
le sculture) e di rilevare la storia rap- 
presentatavi ) fu avvedutamente circon- 
data da* prossimi edifizj ) per mezzo de^ 
quali si potesse esaminare ) e cavarne la 
maggior istruzione ; qual vantaggio non 
dovevano trarre quelle sculture dal lume ) 
che in tal guisa gli piombava sopra dali'al* 
to ? ^on si limitavano 1 nostri antichi 
ad un semplice colpo d* occhio) e alla 
sola bella apparenza ) tutto in essi ten- 
deva air utile ed alla sostanza) nè Apol- 
lodoro era talento da farsi sfuggire la 
minima circostanza ) di trarre un solido 
vantaggio da tutto; come lo dovette espe- 
rimentare Adriano ) quando ne consultò 

11 parere coll’idea di essere lodato de*, 
suoi disegni trasmessigli • 

CHIESA DEL NOME DI MARIA. 

Delle due Chiese prossime alla Colon* 
naTrajana) questa fu eretta nel fine del 

b % 


( 


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i*jt ■ Itiff erari» 

Pontificàto di Clemente XIL con disegno 
di Mr. Derizet) sul gusto di quel tem^ ^ 
po « V altra è la 

CHIESA DI S. MARIA DI LORETO; 

Dalla Compagnia de’ Pomari 9 sopra una 
piccola Chiesa parocchiale « la cura della 
quale fu trasferita a S* Quirico9 fu costrui* 
tala presente Chiesa 9 cominciata nel 1507. 
con architettura di Antonio da SangaU 
lo , eccettone il lanternino della cupola 9 
bizzarra invenzione di Giacomo del Duca 
c fu terminata nei 1580. . (Questa eh’ è 
di figura quadrata all’ esterno 9 ha nell’ in< 
terno la fìgura di un ottagono 9 con pi- 
lastri Corintj 9 che reggono una cupola 
doppia 9 c tale quale poi fu costruita la 
Vaticana; le imposte degli archi nelle , 
cappelle sono regolate in modo che sen- 
za mancare del loro agetto 9 non avanza- 
no l’interposto pilastro 9 e restano di buo- 
na forma . Sopra il secondo altare a ma- 
no destra vi è una graziosa figura di mar- 
mo 9 che rappresenta S. Susanua 9 nella 
quale brilla la modestia e la dolcezza 9 
unitamente ad uu’ attitudine vera e sem- 
plice , di un disegno corretto 9 e con ua 
bel panneggiamento ; questa statua 9 clic 
fra le moderne è singolare 9 fu scolpita 
dal celebre Francesco de Quesnoy 9 det- 
to il Piamingo • Di quà si passa ai cosi 
detti 



di Roms , . 17J 

BAGNI DI PAOLO EMILIO. 

t 

Queste rovine j che si veggono dietro 
il palazzo detto delj Grillo , sono chiama- 
ti i bagni di Paolo Emilio j Bahea Paa-> 
lì 3 che da’ Regionarj si pongono nella 
Regione VI. ^ita Semita y e che hanno 
dato il nome corrotto di Magitatta^li 3 o 
Bagnaaapoli a questa parte del Quirinale . 
Sono state ancora credute formar parte 
del Foro di Trajano , e gli scavi e la lo- 
calità non si oppongono a questa opinio- 
ne . In questo sito il monte Quirinale 
potè bene aver bisogno di una sostruzio- 
ne 3 quando Trajano ne spianò una por- 
zione per la costruzione del suo Foro ; e 
la rozzezza e forma di questo muro se- 
micircolare sono convenienti à tal fine . 
Ma pei'chè 3 riconoscendovi i Bagni di 
Paolo nell’ alto , ove grandi costruzioni 
antiche non mancano 3 non potrebbe nel 
basso supporsi quel portico fatto a tribu- 
na 3 pcrticus abiidata 3 che si trova nota- 
to dopo il Foro di Nerva da’ Regionarj 3 
nella medesima Regione IV, di quel Foro ? 

Questi avanzi consistono in un porti- 
co fatto di mattoni 3 mezzo interrato 3 e 
rovinato 3 di forma semicircolare 3 di cui 
non resta che un solo piano decorato di 
arcate e nicchie 3 e di pilastri Dorici 3 
con frontespizi ; queste arcate comunica- 
no a un corridore 3 che segue la forma 
deir ediftzio 3 e che sembra dar l’ingres- 

b I 


J 


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174 ItintYarìo 

so a delle scale j e a de' siti in parte rU 
pieni 3 e in parte distrutti . Traversando 
la Via Scelerata si trova la 

CHIESA DI S. PIETRO IN VINCOLI. 

Secondo un*^ antica tradizione si crede» 
che 1’ Apostolo S. Pietra erigesse in que- 
sto sito la prima Chiesa , che dedicò al 
SS* Salvatore ; ma distrutta dall’ incendio 
Neroniano y vi fu fabricata questa » dedica- 
ta a S. Pietro da S. Leone Magno y circa 
l’anno 442. » che denoniinossi invtncula » 
perchè il Pontelice vi ripose la catena 3 del- 
la quale il Principe degli Apostoli fu cari- 
cato da Erode in Gerusalemme j che da 
Giovenale», Patriarca di quella città» era 
stata regalata ad Eudossia moglie di Teo- 
dosio il giovane » e da questa mandata 
in Roma alla sua figlia Eudossia Giunio- 
re » moglie di Valentiniano IH. Impera- 
tor d' Occidente. Si dice, che quando 
S. Leone volle farne il confronto coll’ al- 
tra catena » che avvinse il S. Apostolo 
nella prigione Mamertina ». si unissero in 
modo » che formano in oggi una sola » 
che si conserva sotto P aitar maggiore. 
Fu poi rinuovata questa Chiesa da S. Adria- 
no 1. » c riparata da Sisto IV. » che vi 
fece fare la volta della crociata » e Gip- 
dio II. suo Nipote ». con architettura, di 
Baccio Pintelli » notabilmente la ristau- 
rò » e là dette ai Canonici Regolari di 
S. Agostino sotto l’ invpocazione del SS. Sai- 


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dì Roma , 175; 

vatore • Questa è a tre navi , separate da 
20. colonne 3 scannellate di marmo Pario , 
e due di granito d’ordine Corintio» ben 
' conservate . 

Nel secondo altare a destra vi è un 
buon quadro di' Domenichino » che rap- 
presenta S.' Pietro liberato dall’ Angelo . 

II Superbo sepolcro di Giulio li. posto 
nella crociata è del celebre Michelangelo j 
e può riguardarsi come il capo d’opera 
della scultura moderna > specialmente per 
la' statua di Mosè , posta 'sotto 1 * urna » 
*e che recentemente cavata poco piò fuo- 
ri della nicchia ,'ove era troppo ristret- 
ta 3 ha dimostrato sempre pur il suo gran 
merito’. Mosè vi è rappresentato- sedente 
colle tavole della leg^ge » piegate sotto del 
braccio destro > in atto di parlare al po- 
polo» ch'^egli guarda fieramente, avendo 
motivo di lagnls^rsene ; l’ espressione di 
questa figura è Uurabile , e le parti so- 
no trattate con diligenza » e verità sor- 
prendènte; nulladimeno la barba è fuor 
di misura » e gli dà 1’ aria di un fiume . 
Le altre statue di questo deposito sono 
di Raffaele da Monte Lupo » e di altri 
scolari di Michelangelo . Nella Cappella 
appresso la mezza figura di S. Margheri- 
ta 3 perfettamente disegnata e di un co- 
loriti forte 3 è di Guercind . 


h 4 


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176 


Itinerari» 


CHIESA DE* SS. SILVESTRO 
E MARTINO. 

II Papa S- Silvestro , durante la pcrse- 
. cuzione $ e prima di rifugiarsi al mpnte 
di S* Oreste 5 aprì im Oratorio sotterra- 
neo in questo sito s possessione di Equi, 
zio 9 Prete Romano ; c dapo data la pace 
ai Fedeli , vi eresse una Chiesa che fu 
detta Titolo di Equizio j nelk quale si ten. 
ne un Concilio cui assisterono Costan- 
tino Magno e Calfurnio Prefetto con 230. 
VesJovi . Quella Chiesa dopo Silvestro 
xestò sotterrata s e circa 1* anno jocw da 
S. Simmaco vi fu eretta sopra k presen- 
te » che dedicò a S. Silvestro Papa 3 e a 
S. Martino Vescovo di Tours. Adriano U la 
' riparò) e poi Sergio II. i^ll’ 844. e S, Leo- 
ne IV. successore la perfezionò . Concessa 
nel 1295. alli Carmelitani da Bonifacio 
Vili») S. Pio. V, la fece parocchia ; ristau- 
rata sempre e abellica da varj Cardinali 
Titolari) fra* quali S. Carlo Borromeo 5 
che fece il soffitto j fu finalmente nell’ an- 
no i6jo. ridotta allo stato presente dal P. 
Gio. Antonio Filippini 9 Generale de* Car- 
melitani 9 che V* impiegò l’ eredità rice- 
vuta da’ suoi genitori e parenti; nella 
somma di 70. mila scudi . 

Resta questa divisa in tre navate 9 so- 
stenute da 24. colonne antiche 9 decorata 
da nobilissimi marmi 9 stucchi 9 e pittu- 
re 9 fra le quali sono celebri li paesi dì- 


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di Roma, ì77 

pinti da Gaspare Pnssino a colle figure di 
Niccolò suo fratello 3 che sono ne’ muri 
delle navate laterali j due S(>li de’ quali 3 
presso r altare di S. Maria Maddalena 
de’ Pazzi 3 sono di Gio. Francesco Grimal- 
di Bolognese* Nella nave di mezzo le 
Prospettive furono fatte da Filippo Ga- 
gliardi j che fu r architetto della Chièsa • 

Per una scala si scende all’ antica Chie- 
sa 3 eretta da S. Silvestro 3 rimasta igno- 
ta fino al r istauro del 1650. che rinve- 
nuta cagionò una somma consolazione al- 
la città di Roma ; e vuotata dalle macerie 3 
eripurgata venne restituita alla primiera ve- 
nerazione; è divisa anche essa in tre' na- 
vi col pavimento di mosaico , e con una 
gran croce 3 dipinta a guisa di mosaico s 
in mezzo alla volta della navata princi- 
pale . Nell’ unico altare 3 eretto ne’ tempi 
posteriori 3 si venera un’ antica Madonna 
in mosaico , a cm piedi sta orando il Pon- 
tefice S. Silvestro . Vi si conserva anco- 
ra una sedia di pietra , che si crede ser- 
vita a S. Silvestro medesimo* ^ , 

CHIESA DI S. PRASSEDE .. 

Circa l’anno 162.3 sopra il sito mtf- 
•desimo in cui furono le Terme di Neva- 
to 3 nel Vico chiamato Latericius 3 S. Pio I. 
eresse una Chiesa in nome di S. Prasse- 
de Vergine 3 e parente di Novato 3 che 
fu stabilita' titolo Romano 3 e che servì 
di rifugio agli antichi fedeli in tempo di 


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J 


178 hìa erario 

perseciuione . La Sauta che Forniva ai lo- 
ro bisogni r occorreatca si occupava nel 
tempo medesimo' di raccogliere i corpi 
de’ Martiri che seppelliva 3 versando il loro- 
sangue nel pozzo che sta nel mezzo . 

S. Pasquale I. la fece rifabricare dopo 
l’anno 817. come si vede in oggi» a tre 
navate » divise da i6. colonne dt grani- 
to » ed ornò la tribuna di mosaici » con 
la cappella de’ SS. Zenone e Valentino Mar- 
tiri » i corpi de’ quali riposano sotto 1’ al- 
tare » ornato da due colonne di alabastro . 
Si conserva in questa celebre Cappella », 
una colonna di diaspro ». alta quasi g. pal- 
mi , che il Card. Gio. Colonna circa l’an- 
no 1223. trasportò da terra Santa » e che 
si tiene per quella > alla quale fu attac- 
cato il Salvatore nel tempo della sua fla- 
gellazione . 

L’altar maggiore è situato sopra un pia- 
no elevato » a cui si monta per alcuni gra- 
dini di rosso antico » e resta sotto di un 
baldacchino sostenuto da 4. colonne di 
porfido » sopra le quali sono 4. Angeli, 
fatti da Giuseppe Rusconi . 

Nella navata minore vi è la Sagrestia » 
nella quale si conserva una Flagellazione 
di N. S. che si dice dipinta da Giulia 
Romano . 

LE SETTE SALE . 

Consistono in nove gran corfidori pa- 
ralleli » che formano una vasta conserva 


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di Roma,' 179 

d^acqua per le Terme di Tito c di Tra- 
jano 5 che sono ben couseryati • Furono 
così chiamati per la loro ingegnosa co- 
struzione à mentre 1 loro vani qi comuni- 
cazione sona disposti in modo , che da 
ciascuno di essi se ne scoprono altri sei . 
La sua costruzione è solida ed in parti- 
colare l’ intonaco i che è ricoperto di un 
tartaro ) assai aderente > fino all’ altezza 
che r acqua arrivava . Questo edifizio è 
affatto isolato j ed è terminato in alto 
da un terrazzo 5 pavimentato di mosaico; 
Questi nove Corridori con volte a tutto 
Sesto 5 hanno circa 15. piedi di larghezw 
'ciascuno 3 e sono divisi da mari grossi# 
"piedi 4* 3 e mezzo . 

' ! TFRME DI TITO. 

In questo sito occupato da Nerone con 
^vigne 3 prati boschetti > e pascoli per 
'ogni genere di armenti e di fiere 3 l’ Im- 
pcrator Tito fece fabricare velocemente# 
"queste Terme 3* a beneficio del publico. 
Vi furono in esse .tutte le, parti 3 che i 
Greci costumavano di aver.é nelle loro Pa- 
lestre 3 e. siccome la pifi nuova pe’ Roma- 
ni furono ì Laconici 3 o stufe 3 e i bagni 
' tale! i 3’ Così da queki . un ‘ tal genere di 
'^difiziò ' prese il hòijie di Tbermae \ cioè 
luoghi riscaldati. Marc’. Agrippa c Nero, 
ne ne avevano costruite 3 prima di TitOs 
e le Neroniane erano le pih stimate 5 ma 
essendo distrutte » nulla può dirsi di esse . 

b 6 


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1 8o Ithórario 

Queste di Tito peròj benché meno va- 
ste delle Antoniane e delle Diocleziane 
rimasteci » sono state riconosciute per le 
migliori ; coiisistevano ih due piani ; de^ 
quali il Superiore pifi non esiste essendo " 
quasi intieramente distrutto j nulla resta 
del gran Salone y de’ Caridarj » de’’ Tepida- 
rj j de’ Peristili y dell’ Esedre y de’ Sisti 9 
c degli Stadj > e di tutte le altre parti 
tanto de’ varj esercizj ginnastici 5 che di 
divertimento 9 e dt passeggio » 

Il piano inferiore y che serviva per 1’ uso 
de’ bagni » consiste in varj corridori , da* 
quali si entra nelle camere » che sono 
in numero grande y dipinte tutte ad ara- 
beschi) con de’ piccioli quadretti che han- 
no delle figurine graziosissime y ma dete- 
riorate assai per T ingiuria del tempo • 
Tanto le camere che i corridori sono- co- 
strutte net pendìo del monte Esquilkio 
e gli servono come di sostruzione per pa- 
reggiare il suolo dell’ edifizio superiore ; 
la direzione però de’ muri interni sotto- 
posti nulla ha di comune con quelli di 
sopra y e vedendosi in essi' qualche diver- 
sità nella maniera della costruzione) po> 
trebbero aver appartenuto a Mecenate e 
a Nerone prima di Tito • Sono questi di 
una solidità trosV grande che sembra sia- 
no per durare ancora gran tempo . Tut* 
ti i marmi ) che gli servivano dì decora- 
zione ) sono stati tolti ; ma si rileva be- 
nissimo M che r interno era tutto deco- 


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ài Xoma • 

rato in una maniera eccellente 5 e n«>- 
bile . . < ^ 

Queste camere j tutte ripiene e rico- ' 
perte di terra > restarono nascoste sino al 
Secolo XVI. nel principio del quale vi si 
trovarono alcune statue antiche > fra 
li il Laocoontca e si pretende che Raffae- 
le abbia vedute queste pitture > e gli si 
dà la colpa di averle fatte ricoprir subi- 
to > perchè non si scoprisse , ch’^egli ne 
aveva preso T idea per le sue bo^ge del 
Vaticano : ma quel talento > quasi divi- 
no s non aveva bisogno di commettere que- 
sta viltà. Finalmente verso la fine del 
passato Secolo si resero penetrabili in par- 
te a e . in questi ultimi<anni si sono sco- 
perte intieramente 5 e sbarazzale in itk>- 
do che si possono vedere tutte comoda- 
mente - ■ 

TEMPIO DETTO DI PALLADE * 

Si chiama così. dal volgo questo monu- 
mento che è un avanzo del recinto del 
Foro > costruito da Domiziano 5 per dedi- 
‘ cario a Pallade 3 avendovi a tal efEetto 
.inalzato un magnifico tempio a questa Dea 9 
.sua protettrice « e perciò il Foro ebbe in 
principio il nome di Faltadium • L’impe- 
.rator Nervas dopo la morte di Domizia- 
no> terminò il Foros.e dedicò il tempio 3 
e fu detto Foro di Nerva . Bisogna non 
aver alcuna idea de’ tempj degli antichi 3 
per credere che quest’ e4ifi2Ìo sia un teiu*. 


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Itinerari» 

pio y mentre là sua forma mostra * chiara- 
mente il suo liso di decorazione , che- 
molto simiglia ad uiv arco trionfale ; pre- 
sentemente resta mezzo sotto terra > ed 
h quasi rovinato - Le due grosse colonne 
scannellate di ordine Corintio hanno di 
^irconfeccnza piedi 9. 5 e mezzo il corni- 
cione che sostengono è magnifico y di un 
Lavoro esquisito e delicato y conni i bassi- 
rilievi nel fregio , rappresentanti le arti $ 
-che appartengono a Pallade sopra dell’or- 
dine vi è un Attico 5 che ha nel mezzo 
una figura, della Dea in altorilievo. 

BASILICA E FORO DI NERVA . 

Il Foro » costruito da Domiziano alle 
falde del Quirinale e del Viminale , fu 
circondato da questo grosso muro irrego- 
lare» composto tutto di blocchi di pepe- 
rino y uniti senza .cemento > con qualche 
corsodi travertino i Fu chiamato Foro Pal- 
ladio» poi di Nerva » e -finalmente Tran- 
! sitorio » nosi già per trovarsi^ in 'mezzo 
de’ Fori di Cesare » di Angusto » e di ,Tra- 
jano » come dice il volgo » ma per P ar- 
/co di antichissimo transito » sostituito al- 
la porta Janual'e » oggi detto Arco de’ Pan- 
>tani che 'fu porta di Roma nelle mura 
-di Numa » da lui consagrata con il simu- 
lacro di Giano» di che fa fede il tem- 
pietto quadrifronte » eretto da Domiziano 
Jii questo Foro » in, cui trasportò quel si- 
- mulacro ; e lo comprova la località dell' 


Digiti; .; 1 , C'.OO^I 



I 

I 


V 




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di Roma • i8j ' 

arco > evidentemente costrutto sopra la via 
io ogni tempo frequentatissima di Roma , 
plurima qua medium Roma terebat iter • 

Ebbe questo Foro più tempj 3 ma il piiV 
magnifico ed eminente fu. quello di Pai- 
lade 3 che ha la parte posteriore appog- 
giata al muro di recinto del Foro 3 che 
non da Domiziano > ma da Nerva. venne 
dedicato ► - dedicato: foro 3. quod appellatur 
pervium 3 qua aedet Mìnervae eminentior con- 
surgit et magnificentior ; restano ancora di 
questo tempio di Pallade tre colonne Co- 
, jrintie 3 un pilastro 3 e un poco del mu- 
ro della cella 3. che fu grand’'errore attri- 
buirle al tempio da Trajano eretto a Ner- 
va r perchè L’iscrizione esistente |ià. nel- 
la fronte , demolita da Paolo V, indicava 
Nerva e non Trajano s che dedica 

iMP. nerva. CAESAR. AVG-PONT. 
MAX. TRIB. FOT. II. IMF. ll.PROCOS . 

Queste colonne sono di marmo Greco ; 
scannellate 3 hamio il diametro maggiore 
di 5. piedi 3. e più di 5:0. di altezza 3 
r architrave 3 che forma un masso consi- 
derabile 3 è scolpito di fogliami 3 ed al- 
tri ornati di un lavoro eccellente , che ser- 
ve di modello agli architetti . Questo Tem- 
pio di Palla Je ebbe T uso ideile Basili- 
che 3 servendo per amministrarvi la giu- 
.stizia 3 ma non portò mai nome di Basi- 
lica 3 non trovandosi mai nominata Basi- 
lica alcuna nel Foro di Nerva dagli anti- 
chi scrittori , benché ci dicano essersi fat- , 
ti de’ giudizj nel Foro . 


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*84 Itinerario 

L’ interno di questo tempro 5 decorato 
con estrema magnificenza y uc’ capitelli in 
luogo de’caulicuii , ebbe la parte anterio- 
re di un cavallo alato y forse il Pegaso ; 
che alcuni Io vogliono nato da Medusa > 
superata da Minerva ; o questi cavalli al- 
ludono alla produzione di Nettuno 5 ch« 
fu vinto da Pallade col produrre P olivo . 

SEPOLCRO DI CAJO PUBLICIO 
BIBULO. 

Al principio'di una piccola salata , det- 
ta di MarForìo y che porta al Campidoglio y 
si vede a mano sinistra il rnonumento 
sepolcrale di C, Pnblicio Bibtrlo j Tribu- 
no della Plebe y tutto di travertiuo y or** 
da 4» pilastri 5 che reggono un bel 
cornicione ; e sono particolari perchè di- 
minuiscono nell’ alto y come le colonne . 
Nel gran basamento in gran parte inter- 
rato vi si legge una ' delle più antiche 
iscrizioni » che dice C. Pnblicio L. P» Bi- 
bulo • Trib. Pleb» honorii virtuthque cauta. 
S- C> pofulique justu locut monumento y qao 
ipte poiterique ejus ìnfgrrentur y pubiic. da- 
tus . est . 

La stessa iscrizione che in caratteri ma- 
juscoli scolpita nello stesso basamento- j 
era ripetuta alla parte sinistra y dimostra 
che non fu semplice memoria del privi- 
legio accordatogli , come peiwava il Nar- 
dini y ma che quivi era il suo sepolcro y 
ed indica che avabti vi passava il pome* 


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di Róma. 185 

rio delle antiche mtira di Servk) j che lo 
distaccava da queste j e che non lungi 
dovette restare la Porta Ratumeua ; tanto 
pi^ che incontro poco più lungi è altro 
monumento sepolcrale j onde una via nel 
-mezzo loro resta indubitata , che partir 
doveva dalla prossima porta della città • 

Questo C. Publicio Bibulo era Tribu- 
no della Plebe 1 ’ anno 54J.‘ molto zelan- 
,te de* suoi dritti e nemico giurato de’Pa- 
trizj ) de’ Consoli 3 e de* Generali del suo 
-tempo 3 alla negligenza e incapacità de’ 
quali egli attribuiva.il lungo soggiorno 
di Annibaie in Italia ,• e li progressi^ che 
egli vi aveva fatto • Da questo monumen- 
to 3 proseguendo il camino si và alla Piaz- 
za di S, Marco 3 ove si vede un busto 
.colossale antico 3 di una Iside 3 cheil vol- 
.go» chiama di Madama Lucrezia; accan- 
to è la 

CHIESA DI S. MARCO . 

II Pontefice Romano S. Marco I. fo«- 
. db questa Chiesa nell’ anno 3 J 6* colla pie- 
tà di Costantino il Grande 3 e la dedicò 
a S> Marco Evangelista . Fu rinuovata da 
Adriana 1 » e ristaurata da’ fondamenti da 
.Gregork) IV. circa l’anno che l’ or- 
nò di mosaici nella tribuna . Paolo H» 
nel 146S. la rifece 3 salva la tribuna-, e 
vi aggiunse il portico , e il gran palaz- 
zo contiguo 3 con architettura di Giulia- 
DO da Majauo ■ in ultimo il Card. Qui-r 



•8d - <Ilift€rarì» 

rini , Titolare j e poi Commendatario di 
questa Chiesa l’ adornò- e ridusse allo sta- 
to presente } e eoo architettura di Filip- 
po Barigioni fece F aitar maggiore } sotto 
del quale si venerano i' corpi' di S. Mar- 
co !• e de SS. Abdon e Sennen Persia- 
ni» colle reliquie dell’ Evangelista Saa 
Marco . 

E’ divisa in tre navate da '20. colonne 
intonacate di diaspro di Sicilia } co’ pila- 
stri di marmo' bianco venato > che reggo- 
no le navate ; e sopra le colonne vi so- 
no pitture a fresco delle 'quali la prima 
« destra della porta è di Francesco Mo- 
'la 3 la seconda di Francesco Allegrini } la 
-terza di Gio. Angelo Canini 'e 1’ ultima 
di Guglielmo Cortese ) quella incontro di 
Fabrizio Chiari, appresso' di Allegrini.} 
poi di Canini , e l’ultima del detto Gu- 
glielmo. Le battaglie sopr^ le porticelle 
sono del P. Cosimo Gesuita } e gli altri fre- 
schi colle Sibille nelle lunette sono del 
Cav. Gagliardi . 

Nella prima Cappella il Cristo risu- 
scitato si crede del Palma ; la Madonna 
e varj Santi nella seconda } di Luigi Gen- 
tile ; l’adorazione de’ Magj nella terza è 
una bell’opera di Carla Maratta f la Pie- 
tà nella quarta del^ Gagliardi . La Cap- 
pella del Santissimo-}, architettura di Pie- 
- tro da Cortona ». ha il S, Marco Papa di 
Pietra Penigino } e 'le 'altre del Borgo- 
-guone, che fece i laterali' nella tribuna } 


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di Roma* 187 

e terminò ii Santo Evangelista in mezzo > 
cominciata da Romanelli • La Concezione 
presso la Sagrestia >. e il S. Michele ap- 
presso sona del Mola 5 la S. Martina poi 
è graziosa "pittura di Ciro Ferri , con un 
laterale , e T altro di Lazaro Baldi ; 11 S. 
Evangelista nell’ ultima è del sud. Perugi- 
no 3 e tutti i freschi 5 di Carla Maratta» 
Annessa alla Chiesa è una Cappella de- 
dicata alla Madonna y ove sono buone pit- 
ture ; uscendo da questa nella, piazza si 
trova il 

PALAZZO BOLOGNETTI 
OGGI TORLONIA . 

- Questo Palazzo 3. architettura di Carlo 
Fontana è divenuto uno de* piò interessan- 
ti di Roma > tanto per 1* ingrandimento 
che vi ha fatto il nuovo possessore Signor 
Duca 'di Bracciano r che per le Gallerie 
delle quali lo ha nobilitato » avendolo de- 
corato di volte, dipinte da’ migliori auto- 
ri viventi ) Sig. Cav. Camuccini e Lau- 
di 3 e professori Sig. Del Frate 3 Pozzi 3 
Palagi etc. Si ammira in questo Palazzo 
il gruppo, colossale deir Ercole furioso ce- 
leberrimo del Marchese Canova 3 posto in 
un gabinetto fattogli a bella posta . 

La supèrba collezione di quadri del 
medesimo Duca sarà disposta nell’ appar- 
tamento nobile 3. ma. non essendo ancora 
distribuita al suo posto 3 non può descri- 
versi • Vi sarà ancora da vedere una grai» 


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,\ l 


iSS hìntrarìo 

quantità di statue e sculture antiche > con 
diversi mosaici , alcuni de^ quali copiati 
dair antico • Di quà si passa al 

PALAZZO COLONNA . 

Martino V. e poi gH altri Cardinati , 
e Principi > discendenti della Famiglia Co- 
lonna costruirono» presso ai Vico de’ Sci- 
pioni e de’ Cornei] questo Palazzo » nel- 
la falda del Quirinale » rivolta a Ponen- 
te » e quantunque l’ esterno non offra de* 
corazione di una bell’ architettura » t’in- 
terno però è naagnilìco > per gli grandi 
\ appartamenti che contiene . La collezione 
\ ^ de’ quadri » che ornano questo Palazzo » è 
una delle piti ricche e belle che siano a 
t ^ Roma . 

^ Nella scala grande si 'trova la statua 
' ' di un Re prigioniero » e nel ripiano una 

gran testa di Medusa» di bassorilievo in 
porfido 3 che fu creduta ritratto di Ne^ 
rone . 

- Gli appartamenti contengono diverse fi- 
la di camere » ornate di quadri celebri 
V ‘Nella prima camera si nota il Ratto di 

K Europa » uno de’ più belli coloriti di Al 
bano ; Caino e Abete» di Andrea Sacchi; 
un villano che mangia de’ Fagioli , di Ati 
nibale Caracci » quadro di grand’ espres 
sione ; un maestro di cembalo » di Thi 
toretto » una Madonna col Bambino della 
seconda ntaniera di Raffaele , figura di 
una grazia singolare» e di un' eccellente 






\ 




ss 




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di Roma* 189 • 

# 

colorito 5 l’Angelo eoo Tobia# di Guer- 
cino: uii S. Giovanni, di Guido: due ri- 
tratti di Tiziano : due Apostoli , di Guer- 
cino : una Leda# di Correggio; e un Cri- 
SCO morto # di Bassano • 11 soffitto di que- 
sta stanza è dipinto da Battoni # ma il , 
quadro in mezzo da Benedetto Luci . 

Si passa all’ altra camera # ornata tut- 
ta ili paesi # fra’ quali uno di Claudio # 
quattro di Orizonte # due di Gaspare Bus- 
sino 5 ed uno di Nicolò Bussino . Vi si 
nota un grand* Armadio , ornato da una 
prodigiosa quantità di bassiriiievi di' avo- 
rio# U maggiore de’ quali nel naezzo rap- 
presenta il Giudizio finale di Michelange- 
lo ; questo lavoro è quanto si può deside- 
rare in tal genere . Incontro ve ne è .un 
altro ornato da colonnette di ametista e 
di altre pietre preziose . , 

La Galleria per riguardo della. sua gran- 
dezza # costruzione # c nobiltà di gusto # 
con cui è decorata # ò la piò magnifica di , 

Roma # ha circa 208. piedi di lunghezza # 
e 2;. di larghezza 4 nelle due estremità vi 
sono de’ saloni # o portici divisi dalla gal- 
leria con un arcone per largo # sostenuto 
da colonne di giallo antico # e pilastri si- 
mili con trofei ed arme della Casa . La 
volta è ben dipinta # ha per soggetto la 
battaglia di Lepanto # nella quale Marc* 

Antonio Colonna# Gonfaloniere della Chie- 
sa # commandava le truppe da sbarco • 


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190 


hitterarh 


I 11 primo quadro a sinistra rappresenta 
j S. Pietro 5 liberato dall’ Angelo, di Lan- 


j- 


4^^ C franco ; Giuseppe con la moglie di Putifar, 

. 1-»^ ■ _ J_ii_ 




X-.-. 


«A.. 




(j^ 


di Carlo Maratta ; altro sopra dello stesso . 
La discesa al Limbo di I^ostro Signore 3 
quadro ripieno di figure sullo stile di Mi- 
chelangelo 3 colorito da Marcello Venusti • 
Venere e Cupido di Andrea Sacchi ; varie 
persone che dormono 5 di Niccolò Pussi- 
no ^ Dio Padre 3 che rimprovera Adamo 
ed Èva nel paradiso terrestre; quadro di 
una espressione assai ragionata 3 di un di- 
segno corretto 3 e di un bel colorito 3 di 
Domenichino • 11 sagrifizio di Cesare 3 di 
una grande e bella composizione di Carlo 
Maratta; accanto il Martirio di una San- 
ta 3 e il Trionfo di David 3 di Gjaercino : 
Gesò Cristo con gli Apostoli e la Madda- 
lena di Bassano . La bella statua antica 
di Diana * Una Maddalena di Lanfranco 3 
un’altra di Annibale Caracci ; due batta- 
glie 3 di Borgognone . Una S. Margherita 3 
di Guido ; un Ritratto 3 tii Wandyclc: un 
Ecce Homo 3 di Albano. Varj Ritratti di 
Tiziano 3 dì Tintoretto 3 e di Rubens : una 
Sagra Famiglia 3 quadro molto stimato 3 di 
Andrea del Sarto; S. Giovanni che predica 
nel deserto 3 di Salvator Rosa 3 quadro di 
Forza 3 ma' di colore troppo rossastro : un 
altro S. Giovanni 3 delio stesso. Un magni- 
( fico quadro 3 rappresentante S. Sebastian03 
1 espresso assai al vivo 3 di un bel colorito s 
c di Guido * Agar con Ismaele 3 di Mola ; e 


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) , 

di Romav 

del medesimo il servo di. Abramo j che of- 
fre de’ regali a Rebecca . Due Ritratti di 
Religiosi 3 di Tintoretto; un S. Francesco 
di Muziauo ; un altro 3 di Guido ; nel mez- 
zo è un gran quadro di Carlo Maratta ; 
quattro ritratti nello stesso quadro di Gior- 
gione . Un’ Assunta di Rubens 3 figure di 
due piedi circa? ben composto 3 e con buo- 
ne teste • Si veggono ancora: in questa Gal- 
leria una quantità di statue 3 e di busti an - 
tichi , con molti ristauri . Da questa Gal- 
leria si passa in uh'gran Giardino 3 ove fu 
già il cosi detto' 1 . , ' i ; . ; ; ; . > i ; , 


/ V.- 

^ c. A'-' A 


. ; TEMPIO DELUSOLE'-* 

' #» U.Ji .1.1 ^ 

In un gran Giardino formato di varj 
terrazzi 3 che si estendono da Ponente a Le- 
vante 3 nell’ estremità verso Settentrione 
si vedono gli avanzi informi di un’ antica 
fabrica che si crede aver fatto parte delle 
Terme di Costantino 3 e qui nell’ altura in 
un boschetto di> abeti 3 lauri 3 ed altri, al- 
beri 3 sempre verdi 3 vi sono alcuni pezzi 
di> marmo di una grossezza prodigiosa 3 
jie’ quali siiscorgono varj ornati di ordine 
Coriutio.3 . cosli ben lavorati 3 phe fanno du- 
bitare., molta che possano appartenere 3 co- 
me si dite 3 al Tempio eretto al Sole da 
Aureliano 3 'dopo' di aver vinto la celebre 
Zenobia 3 Regina de! Pai mireui . 

. Si torna poi in un ^ altro appartamento 
pieno di belli quadri s parimente della Casa 
.Colonna sefra’ quali si vede, nella Cappella 


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'2 1 X" /«IV). 


192 Itsnerarh 

' uno dipinto in alabastro orientale 9 rap« 

presentante la Madonna col Bambino 9 cre- 
duto di Cariò Maratta 9 da altri di Stefano 
Pozù . Due quadri 9 T uno con San Giu- 
seppe da Copertine 9 1 ’ altro col miracolo 
del Sangue di Placido Costanti. Quattro 
I quadri del Cav« Conca ; varj paesi di Ga- 

spare Passino ; un San Francesco ben di- 
segnato di Muziano i altro di Baccio ; Da- 
lida e Sansone 9 di Baglioni « e i sopra- 
porti di Luca Giordano . 

Nell’ altra camera gli Arazzi vengono 
dagli originali di Le Brun tei sopraporti 
sono di Trevisani* 

Entrando nella terza a maiio destra 9 i 
due gran quadri sono di Subleyras ; e sotto 
sono di Lucatelii , che fece ancora i sopra- 
porti ; un Sant’ Andrea di Paolo Brilli ; 
due Battaglie di Maiiglard ; e due Marine 
di Bacher • 

• 14 Cristo mwto 9 nella quarta camera 9 è 
di Romanelli ; i dodici Apostoli 9 di Mura- 
tori ; varj paesi in ovato , di Orizonte^ le 
piccole Marine 9 di Tempesta 4 l’ Istoria del 
guerriero 9 di Solimene ; e la Madonna 
dello stesso : un ritratto di^ un giovane 9 
di Guido ; una colonna 9 di rosso antico» 
^ j- fatta a spira 9 e con sculture del 1500. il 
ritratto di Beatrice Cenci 9 fatto da Guido . 

un appartamento superiore 9 vi sono 
varie Bambocciate 9 di Lucatelii ; un San 
Pi etro 9 di - Guido : quattro ritratti 9 assai 
stiiTU)tt 9 di Tiutoretto ; diversi paesi di 
Gaspare Pussino • 



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^ dì Roma • 19 j 

Nella camera accanto s una gran quan- 
tità di quadretti di paesi > s vedute » di 
Lucatelli 3 Vaiivitelli 3 Studio > Enrico Spa-. 
gnolo 9 Stendard s c Salvator Rosa . 

In quella da letto 3 è la Maddalena di 
Guido 5 uno de’ più belli quadri che 
possono vedere ; vi si nota la grazia 3 
modestia con una dolcezza che rapisce 
c la più gran perfezione di disegno . 11 y/. ^ i 
Martirio di S. Pietro 3 di un bel colorito 3 
di Tiziano ; una Sagra Famiglia 3 di Fom-'^^. 
peo Battoni 3 perfettamente disegnata 3 e di 
r bel colore ; due Madonne 3 di Sassoferrato ; ^ 
una Sagra Famiglia 3 di Andrea del Sarto, 
ed alcuni quadretti di Masucci 3 Ciro Fer- 
ri 3 ed altri . 

^ Nell’altra camera accanto» vi sono mol- 
ti quadretti, di Gaspare Russino 3 di Lu- 
catelli 3 VanvittlIÌ3 Giovanni Miele 3. ed 
altri mediocri pittori . Annessa a questo 
Palazzo ò la 


CHIESA DE’ SS. DODICI APOSTOLI . 

Questa ^iesa 3 che dà il nome alla 
piazza 3 si disse fondata da Costantino 
Magno 3 ma nelle lettere di Adriano 1. a 
Carlo Maglio si dice principiata da Pela- 
gio !• e terminata dal Successore Giovan- 
ni IH. Fu riedificata da’ fondamenti da 
Martino V, e conceduta da Pio li. alli 
Padri Conventuali . Sisto IV, di quest’ or- 
dine vi fece la tribuna 3 e Giulio II. suo 
nipote oltre de’ miglioramenti vi aggiun- 


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194 Uìaerarìo 

se il portico esteriore 5 essendo ancora 
Cardinale . Sisto V. dello stesso Ordine 
ingrandì T annesso Convento a e gli ac - 
cordò molti privilegi ; finalmente 3 minac- 
ciando rovina sotto il Pontificato di Cle- 
mente XI» 3 che gettò la prima pietra 3 fu 
rinnovato tutto l’ interno oon disegno di 
Francesco Fontana . 

Entrando nel portico si trova a destra 
un’ Àquila antica in bassorilievo 3 entro 
una corona di quercia 3 di bella forma . In- 
contro la figura sedente deH’amicizia 3 che 
piange la morte di Volpato 3 è un basso- 
rilievo del Marchese Canova • 

V interno della Chiesa è a tre navi .3 
quella in mezzo è di una bella proporzio- 
ne 3 lunga piedi 260^ jarga 5^0. 3 ornata da 
pilastri Corinti 3 grandiosi 3 e che reggono 
una volta 3 in mazzo alla quale Baciccio ha 
colorito il trionfo della Religione di San 
Francesco . Nella volta della tribuna vi è 
la caduta depli Angeli ribelli 3 cacciati dal 
Paradiso 3 di Giovanni Odazzi . 

11 quadro dell’ aitar maggiore 3 dove si 
onora il cor^o de’ Santi Apostoli Filippo 
e Giacomo ^ e pittura di Domenico Mura- 
tori • 11 quadro della prima Cappella a de- 
stra tutta ornata di marmi 3 è di Nicola 
la Piccola; la Concezione nella seguente > 
di Corrado .Giaquinto ; la terza riccamente 
ornata da belle colonne di diaspro orien- 
tale 3 ha un Sant’Antonio di Padova , di 
Benedetto Luti 3 quadro di un buon accor- 


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di Rma » f 

<k> incontro dopo il Deposito di Cle- 
mente XIV. prima opera di Canova ^ Tal- 
tare ha un S. Francesco del Chiari ; l’al- 
tro il S. Giuseppe da Copertino del Ca- 
des ) e T ultimo una Deposiaione di cro- 
ce del Sig. Manno • 

11 Palazzo Odescalchi eh* è incontro £u 
eretto dal Maderno > colla facciata del Ber- 
lino 9 e passò dalla Famiglia Ghigi alla 
Odescalchi ) che lo fece ingr-andirc . Si 
veggono nel portico le statue antiche di 
Massimino di Claudio ) di una Cerere ) 
- c di un Apollo . Di quà si va alla 

CHIESA DI S. MARCELLO . 

Presso al Tempio d* Iside j& Teraw fu la 
casa di S. Lucina > e poi una scuderia 
ove rilegato S. Marcello Papa 9 ricevè la 
f)alma del rnartirio^ e vi fu poi eretta 
la sua Chiesa 9 che rovinata nel 1^19* 
a* 2. di Maggio 9 fu rifatta col disegno 
-di Giacomo Sansovino 9 e vi fu poi ag- 
giunta la facciata dal Cav. Fontana . Vi 
sono buone pitture 9 e quelle delia Cap- 
pella del Crocifisso sono diPierin del Va- 
ga e di Daniel da Vcdterra . Dall* altra 
parte è la 

CHIESA DI SANTA MARIA 
IN VIA LATA . 

Qui dove si crede aver abitato S. Pie- 
tro 9 S. Paolo 9 e S. Luca 9 ed essere ser- 
vito d’ Oratorio a S. Marziale 9 si dice 


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dì Roma 1 97 

Entrando nella terza , a mano destra la 
burrasca di mare ^ del Tempesta; molti 
quadri 3 di Bassano • La Madonna col Barn» 
bino Gesà , di Gian Bellino ; iin quadro 
con Ninfe ed Amori j dt Albano ; la Con- 
versione di San Paolo 5 di Zuccari ; due 
paesi di Paolo Brilli colle figure di Bassa- 
no; un bellissimo paese grande 3 di Ga- 
spare Passino ; due paesi di Both ; un tur- 
co a cavallo di Castiglioni ; un paese rap- 
presentante r Inverno 5 di Monseron ; il 
Diluvio di Giovanni Bonatti ; quello sottos 
del Cav. Guerini ; due Sagre Famiglie una 
di Andrea del Sarto 3 1 ’ altra di Scipion 
Gaetani 3 ambedue di uh buon colorito 3 e 
di una bella espressione • 

Nella quarta camera 3 a mano destra 
entrando 3 il Sagrifizio d’ Isacco 3 di Ca- 
stiglioni ; un ritratto di donna 3 di Rubens ; 
Agar ed Ismaele 3 abbandonato moribon- 
do 3 e r Angelo che viene ad incontrarla 3 
quadro bello e assai espressivo 3 di Ca- 
ravaggio 3 un ritratto di donna 3 di Van- 
dyek ; un altro ritratto di Tiziano 3 in cui 
vi è molta verità . Un Narciso che si spec- 
chia aneli’ acqua 3 di Guido Cagnacci ; un 
ritratto di donna 3 di Vandyek ; accanto di 
Scipione Gaetani ; Hndimione che dorme 3 
scuola di Rubens ; una Carità Romana 3 
dii Simone da Pesaro . Un Cristo morto 3 
appoggiato sopra le ginocchia della Ma- 
donna 3 ove si scorge una grand’ espres- 
sione 3 e un disegno corretto 3 quadro di 


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ip8 lif Iter arto 

molto merito di Annibaie Caracci ; la De- 
posizione dalla Croce j di Giorgio Vasari » 
quadro di un bel colore 3 le figure del qua- 
le hanno molta grazia 3 ed è assai- stimato* 
Due ritratti , rappresentanti Bartolo e Bal- 
do 3 quadro di un colorito Torte 3 colle, te- 
ste piene di espressione 3 di Raffaele ; Cai- 
no nell* atto di uccidere il stìo fratello Abe** 
le 3 quadro molto grande 3 bea disegnat03 
c di un colorito il più forte 3 di Salvator 
Rosa . Un Cristo colla Veronica 3 quadret- 
to della più viva espressione , sopratutto la 
testa del Grist0 3 di Andrea Mantegna ; un 
ritratto di Tiziano ; Dedalo che attacca le 
ali ad Icaro 3 di Andrea Sacchi ; un. qua- 
dro grande 3 rappresentante la Madonna ed 
il Bambino Gesù. 3 di Mola un Cristo 
morto con più figure^ di Paolo, Veronese;, 
la favorita di Tiziano 3 fatta da lui stesso ; 
Malchiavello 3 di Bronzino ; Endimione che 
dorme 3 di Guercino • 

La quinta camera , a destra ha un pae- 
se 3 di Vandelvelt; in alto la Regina Se- 
miramide» di Paolo Veronese ; un quadro- 
grande rappresentante il tributo- dovuto 
a Cesare , pittura di molto' merito del 
Cav. Calabrese t due ritratti di Olbens e- 
della sua moglie 3 dipinti da lui medesi- 
mo : quattro teste 3 di Rembrandt ; unai 
Madonna 3 di Carlo Cignani due ritrat- 
ti della scuola di Vandyek : nell mezzo* 
un ritratto di Pordenone : quattro picco- 
le' marine Fiaminghe ( e in alto un dipin*- 
t0 3 di Conca. 


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dì ^oma . 199 

Kella sesta Camera ) diversi S. Girola- 
mi 3 di Palma vecchio 3 e di Palma gio- 
vane 5 una Carità Romana 3 quadro di 
grand’espressione di Mr. V'^alentin j una 
Galatea di Lanfranco ^ Giove e Giunone 3 
di Guido Cagnacci 5 una Madonna 3 di 
Andrea Sacchi ; quattro quadri Fiaminghis 
una Cuciniera, di Carlo Veneziano; Ica- 
ro e Dedalo , di Albano j e sopra una Bet- 
sabea di Bronchest ; accanto un bel Bas- 
sano 3 e sopra un Passignani • 

tntrando nella Galleria 3 viene a sini- 
stra un gran quadro rappresentante la Vi- 
sitazioive di S. Elisabetta 3 quadro di gran 
merito 3 e di un bel colorito 3 di Garofo- 
lo ; una mezza figura di Maddalena 3 di 
Guercinos due quadretti 3 di Romanelli; 
una Madonna in contemplazione 3 di Sas- 
sòférrato 3 t di un colorito vago e risplen- 
dente 3 c di un’ aria verantente celeste : 
due battaglie di Borgognone ; tre paeset- 
ti di Domenichino ; in alto una Madda- 
lena 3 di Tiziano: un ritratto di un Pa- 
dre Reverendo 3 ch’era il Confessore di 
Rubens; dipinto da lui; un paese di Clau- 
dio Lorenese 3 la prospettiva del quale è 
ben intesa 3 ed il colorito è vero 3 quadro 
di un merito grande : La Madonna col 
Bambino ciré dormono 3 vi si vede un An- 
gelo che indietro suona il violino e S. Giu-* 
seppe che lo riguarda e l’ascolta con at- 
tenzione tenendo in mano una carta di 
musica , composizione capricciosa e di un 


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200 Itinerario 

buon colorito j di Caravaggio , sei Iimcc- 
te 9 i paesi delti quali sono bellissimi 9 e 
le figure benché noti hanno che un pie- 
de incirca di proporzione 9 dimostrano la 
bellezza del disegno 9 la forza dell* espres- 
sione 9 ed il genio eccellente di Anniba- 
ie Caracci 9 che ha poco lavorato di tal 
genere . S. Giovanni Battista 9 di M. Va- 
lentin ; la Cena 9 di Cigoli 9 uno sposali- 
zio 9 di Vandimburg9 quadro di un gran 
merito ; un gruppo di putti 9 che si bat- 
tono 9 quadro grazioso 9 del Gessi : Ermi- 
nia che si abbatte in Tancredi ferito 9 
di Guercino 9 ben disegnato 9 ma di un 
tuono di colore diverso affatto dal prece- 
dente 9 si può paragonarli insieme per 
avere un* idea delle due maniere diverse; 

S. Rocco con il suo cane al fianco 9 qua- 
dro di un’ espressione grande e di bel 
colorito 9 di Caravaggio ; un paese che 
fa compagno all’ altro quadro di gran me- 
rito 9 di Claudio Lorenese ; uno schizzo > 
di Correggio ; una S. Famiglia , di An- 
drea del Sarto ; un S. Giovanni 9 di Guer- 
cino : il Paradiso terrestre con una gran 
quantità di animali di ogni specie 9 di- 
pinto con gran diligenza da Breugel . 

Siegue una gran Galleria ornata tutta 
da specchi di Venera e da quadretti in 
marmo di alabastro a pecorella : di là ' 
si passa in quattro camere 9 ornate di qua- 
dri 9 la massima parte paesi di Orizoa- 
te 9 Lucateli! > Van vitelli 9 Pussiuo > e 


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di Roma^ toi 

Salvator Rosa . Uno grande j rappresen- 
tante un concerto del Cav. Calabrese ; 
molti ritratti di Tiziano j diversi qua- 
dretti Fiaminghi di Voverman , Breugel 
ed altri j due di Gherardo delle notti 3 e 
Erminia col pastore , di Romanelli . 

Riprendendo T ala della Galleria 5 la* 
Maddalena in alto* quadro di un colori- 
to bellissimo 3 di Morillo * sotto 3 della 
scuola di Michelangelo * un paese di Clau- 
dio 3 la strage degrinnocenti 5 di Gian 
Bcnatti ; un piccolo Si Giovanni 3 di Schi- 
done ; una Màddalena 3 di Feti ; Giuno- 
ne colla testa di Argo 3 di Carlo Venan- 
zi ; un paese 3 di Claudio ; il Figliuol 
Prodigo ricevuto dal suo padre > quadro 
molto espressivo 3 di Guercino ; S* Agne- 
se sul rogo 3 quadro di un merito gran- 
de, tanto per r espressione' e disegno 3 
quanto pel colore 3 di Guercino; un S. Gio- 
vanni Battista 3 dello stesso; due paesini 
di Claudio : e nel mezzo un paesino col- 
la Maddalena 3 di Annibaie Caracci ; un 
ritratto di Papa Pamlilj 3 quadro di un 
gran merito pel colore 3 di Diego Vela- 
squez; una Madonna che adora il Bam- 
bmo Gesfi che dorme 3 quadro stimatissi- 
mo pel disegno 3 e per le grazie nella 
testa della Madonna 3 di Guido Reni : il 
Dio Pan 3 che insegna a suonare le tibie 
ad Apollo 3 quadrò di Ludovico Caracci 3 
pieno dcir espressione la pih viva : due 
■quadretti 3 di Parmigianino 3 1 ’ uno rap- 


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202 ttÌHermri» 

presentante la Madonna, col Bambino Ge^ 
sb i r altro 1 ’ Adorazione de’ Pastori nell* 
istante, della nascita f una Marina j di 
Claudio f una Giuditta ) della: Scuola. Fio- 
rentina f una- Battaglia y di Borgognone f 
una S. Famiglia y di uno de’ piu belli co- 
loriti di Sassofèrrato ; un Paese j. di- Both f 
li quattro Avari y quadro- di espressione y 
di Alberto- Du ro ; un quadro grande 3 rap- 
presentante la Madonna > il Bambino Ge- 
sii , un S. Giovannino con altre figure 3 
uno de’ pib graziosi dipinti 3. di Garofo> 
lo . Una testa del Salvatore di Annibaie 
Caracci : una Santa Famiglia di RaiTae- 
le ; la Fornarina 3 di Giulio Romano : la 
Dea Pomonay quadro' di un bel colorito > 
di Paolo Veronese : la Regina Semirami- 
de , dello stesso un quadro con diversi 
Santi 3 di Fra Bartolomeo da S. Macco 3 
due Paesetti 3. molto stimati y di Domeni- 
chino : la casta Susanna , quadro di grand’ 
espressione 3 di Annibale Caracci t diver- 
si quadri con animali e figure 3 di Breu- 
gel : 1 ’ Angelo che desta San Pietro 3 di 
Xanfranco : un putto 3 che scherza con 
un montone 3 di Caravaggio : il Sagrifizio 
d’ Isacco 3 quadro di una grand’ espres- 
sione 3 e di un colorito forte > di Tizia- 
no : due testò 3 di Schidone : e le altre di 
Andrea Sacchi : due quadretti 3 di Miche- 
langelo : una copia delle Nozze Aldobran- 
dine 3 di Pussiuo i S. Pietro e Simon Ma- 
gó 3 quadro bea composto e di figure pie- 


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dì Roma* 20$ 

ne di espressione 3 sopratutto la testa di 
S. Pietro 3 di Tiarino : un Festino 0 Spo- 
salizio di un Villaggio 3 di Teniers 3 ve- 
ro come la natura : un altro quadretto 3 
dello stesso-:; una- Maddalena 3 di Cara- 
vaggio : una donna ehe cerca le cimici 3 
e le getta in una concolina quadro assai 
singolare di Gherardo delle Notti ; un 
Cristo morto 3 di Padovanino ; la Regina 
Giovanna di Aragona , uno de’ belli qua- 
dri di Leonardo da Vinci 3- tanto pel bel 
suo colorito y che per la grazia e dise- 
gno ; una testa 3 di Rubens r tre ritrat- 
ti 3 di Tiziano: un quadretto 3 di Luca 
d’" Olanda 3 e un S. Girolamo 3 dello -Spa- 
gnolette . 

Tornando indietro dieci passi 3 si en- 
tra in un piccolo GabinettOy dipinto da 
Stefano Pozzi : in cui sono molti quadri 
di Rosa di Tivofi ; un gran Paese di 
Brilli 3 una di Passino 3 e un altro Fia- 
mingo • 

PORTICO DELLA BASILICA 
Di ANTONINO. 

Linesta bel monumento antico merita 
l’attenzione degli Amatori delle Antichi- 
tà 3 e delle Belle Arti . Consiste in 1 1. co- 
lonne di marmo scannellate 3 di ordine Co- 
rintio 3 che molto hanno sofferto dal fuoco > 
e dal tempo 3 il centro di esse non è a 
piombo 3 ma inclina verso l’interno 3 po- 
sizione favorevole alla resistenza contro 

i 6 


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; 

to4 ’ ItìHerarh 

la spinta della volta » ed alla den*iow 
sieme generale del prospetto del tempio 9 
secondo Vitruvio . L’ architrave ed il fre- 
gio 9 che si sono conservati 9 corrispondo- 
no bene alla grandezza della colonna che 
ha ^9. piedi e 6. pollici di altezza e 4- 
e ^ pollici di diametro 9 la cornice vi è 
stata supplita modernamente 9 ma non se- 
condo r antica forma 9 della quale resta 
un frammento incastrato nel muro sotto 
al portico 9 che dalla piazza di Campido- 
glio porta a monte Caprino . Vi si ve- 
de nell’ interno un altro cornicione mi- 
nore 9 tutto ro\^inato 9 e sopra un avan- 
zo di volta di materiale 9 con cassetto- 
ni . Formano queste colonne sicuramente 
una parte di un portico laterale di un 
tempio magnifico ; e siccome si trova re- 
gistrato nel Regionario Vittore 9 unita* 
mente alla colonna Coclide un Tempio 
di Antonino 9 cioè di Marc* Aurelio 9 co- 
sì è facile di riconoscerlo io questo mo- 
numento ; tempio da non confondersi con 
quello di Antonino PIO 9 che Tebbe co- 
mune con Faustina nella Via Sacra ; e 
CIÒ combina con un marmo trovatogli 
appresso 9 in cui si faceva menzione 9 co- 
me riferisce il Marliano 9 di un tempio 
di Antonino ; del quale parla ancora Giu- 
lio Capitolino • . undeeùam templum et Q M» 
/IttU Fbihsopbo ) coHitìtutum » dati Sacer do- 
tti Antonìniani efe» 


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di Romèi S05 

Tutte le altre denominazioni date a que* 
sto avanzo : cioè , di Basilica di Antoni- 
no» Tempio di Marte» Tempio o Por- 
tico di Nettuno » c degli Argonauti » e fi- 
nalmente Tempio di Antonino PIO » so- 
no arbitrarie r Fu ridotto a Dogana ne 1 
169J. per ordine d’ Innocenzo XII. dal 
Cav. Francesco Fontana . Di qu\ dirigen- 
dosi al corso si trova la piazza che pren- 
de il nome dal 

PALAZZO SCIARRA . 

Questo Palazzo di cui Flaminio Pon- 
zio fu r architetto » è celebre sopratut- 
to per r eleganza del suo portone » co- 
struito di travertino» fatto col disegno 
di Antonio Labacco : appartiene presen- 
temente alla Famiglia Sciarra » che ne ha 
arricchito 1’ appartamento con una. super- 
ba Collezióne di quadri , 

Entrando nella prima Camera si vede 
la Ciecollazione di S.Gio. Battista » di Mr. 
Valentin; Roma trionfante » dello stesso» 
e una Copia della Trasfigurazione di Raf- 
faele 5 fatta da Carlo Napolitano . 

L’ altra camera » contiene una Sagra Fa- 
miglia » del Franci ; Noè nella sua ebriez- 
za » di Andrea Sacelli » tutta la compo»- 
zione di questo quadro è bella » disegno » 
colore ed espressione » degna di questo 
gran maestro. Una Sagra Famiglia > di 
Andrea del Sarto » due paeselli Fiaminghi : 
fti piccolo Teniers; quattro soprappurti 


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lo€ . Uinerartù 

di Bassacio ; una donna che allatta un- 
bambino » sotto il nome di Carità : di Eli* 
sabetta Sirani ; nel bambino sono riunite 
la- grazia e la nobiltà^: una Lucrezia di 
LanÉranco ; due di Benvenuto Garofolo y 
l’uno rappresentante una Claudia Vesta- 
le V che tira una nave s 1’ altro una cac- 
cia : un Cristo Morto j Fiarningo; Sanso- 
ne nel cenacolo , di Gucrciuo: un Mosè % 
della maniera forte di Guido : una Ma- 
donna, di Albano : li tre Tempi y di Mr*- 
Bovet ; e la' Madonna col Bambino c al- 
tri Santi» di Alberto Duro. 

Neir'ultima camera » un paese con fi- 
gure , diSchidone; un bel ritratto dipin- 
to da Raffaele : la Decollazione di S. Gio* 
Battista j di Giorgione : i due Evangelisti 
S. Giovanni e S. Luca 3 di Guercino : 
questi due quadri sono da notarsi per la 
correzione del disegno 3 e per la fòrza deF 
colorer ia Vergine 3 di Fra BartoFonìeo 
della- Forta ; i due Amanti nef bosco y di 
Agostino Garacci : la Vanità e la Mode- 
stia di Leonardo da Vinci : questo qua- 
dro è di un colorito forte 3 esattamente 
disegnato 3 pieno di grazia . Uu qua- 
dro rappresentante un giovane 3 che per- 
de il suo- denaro co& due barri co’ qua- 
-li giuoca : le Esonomtr hanna la verità 
Stessa della natura 3 negri uni è 1 ’ astuzia 
e la bricconeria che trionfa con sodisfa- 
zionc 3 e senz’ inouietezza essere sco- 
perti » nell’altro e la stessa semplicità ;3 


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I 




dì Roma . 207* 

rimbaraizo cd il timore di perdere il 
suo denaro , pittura insigne di Michelan- 
gelo da Caravaggio : la Maddalena di Gui- 
do pili grande del vero j e dì una bel- 
lezza mirabile : il colorito è chiaro all’ 
estremo ma nello stesso tempo di- fòrza : 
ciò nasce percliè tutto» è illuminato in 
modo 5. che la luce sembra’ penetrare a 
traverso delle ombre: due paesetti di Breu- 
gel ; due altri di Albano; S. Giacomo 9 
di Guercino 9 un ritratto di donna 9 di 
Bronzino : il Martirio di S. Erasmo 9- di 
Nicolò Bussino : due paesini y di Claudio 
Lorenese ; Un S. Francesco di Trziano ; 
un» Ritratto 9 del medesima : S,' Girola- 
mo , di Guercino la Madonna 9 di Alber- 
to Duro; e la Maddalena 9- detta della ra- 
dice 9 di Guido t 

Dalla parte meridionale del Palazzo 
Conti si vede la magnifica 

FONTANA. DI TREVI .. 

Questa viene formata da una porzione 
dell’ acqua Vergine 9 eh’ è la migliore e 
piò gradita che si beve in Roma : ha la 
sua sorgente otto miglia distante dalla 
città 9- fra la strada di Tivoli e quella di 
Palestriua nella tenuta di Salone . Marco 
Agrippa y genero di Augusto- la introdus- 
se nel 755. di Rt^ma il gionio 9- di Giu- 
gno per mezzo di un acquedotto di 14» 
miglia 9 eh’ entra nella città vicino a mu- 
ro torto t e viene ia basso sotto la Tri- 


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' ttifterarìé 

nità de’ monti $ ove si divide in due ra- 
mi per portar l’ acqua 3 uno lungo la stra- 
da Condotti 3 l’altra alla Fontana 3 detCa di 
Trevi dal triplice sbocco che aveva l’ai^- 
tica 3 costruita da Nicolò V. nel i4Jg. 

Questa Fontana che prima era molto 
semplice fu decorata da Clemente XII» 
nel del grand’ edifizio 5 che vi si 
vede 3 disegno di Nicola Salvi 3 composto 
da tre corpi di fabrica 3 e da un basa- 
mento che posa sopra mi masso di sco- 
gli 3 dal quale 1’ acqua sbocca per cadere 
in una gran vasca 3 intorno ha un mar- 
ciapiede sotto al livello della strada 6. in 
7. scalini 3 chiuso da un recinto c da una 
barriera che occupa quasi tutta la piazza . 
11 corpo in mezzo , che si avanza piò 
de’ laterali 3 rappresenta un arco trionfa- 
le 3 decorato da 4. colonne 3 da bassiri- 
licvi e da statue: nel nicchione di mez- 
zo 3 ornato da 4. colonnette joniche vi è 
una statua colossale di Nettuno in pie- 
di sopra una conca 3 tirata da cavalli ma- 
rini 3 guidati da Tritoni. Questa gruppo 
di sculture y eseguito in marmo da Fie- 
tro Bracci 3 poggia in mezzo allo scoglio 3 
c ne occupa quasi due terzi . Nelle nic- 
chie laterali sono le statue in marmo del- 
la Salubrità e della Fecondità di Filippo 
Valle 3 e sopra due bassìriiievi 3 di Ao- 
, drea Bergondi 3 e Giovanni Grossi ne’ qua- 
li si rappresenta Agrippa che ordina la 
costruzione dell’ aquedotto 3 e quella Ver- 


\ 


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di Roma . 209 

gincy che insegna le sorgenti ai Soldati 
assetati e dalla quale prese 1* acqua il suo 
nome. Sopra del cornicione si vedono quat- 
tro statue j a piombo delle 4. colonne 9 
che possono riferirsi alle 4. Stagioni j e 
più indietro un Attico che ha nel mezzo 
la grand’ iscrizione 3 e che termina coll’ ar- 
ma gentilizia di quel gran Pontefice . 

I due corpi laterali sono ornati da pila- 
stri Corinti 3 fra’ quali sono due ordini 
di finestre . Rincresce che una Fontana 
cotanto magnifica non sia situata sopra 
di una gran piazza 3 della quale' farebbe 
il più bell’ ornamento . 

In questa piazza è situata la Chiesa 
dei Santi Vincenzo ed Anastasio $ che nel 
i6oo. fu adornata di una vaga facciata 
di travertino 3 con doppio ordine di co^ 
lonne Corintie e Composite 3 dai Card* 
Giulio Mazzarini 3 con disegno di Marti- 
no Longhi il giovine . 

Nella piazzetta prossima a destra della 
fontana si trova la 

CHIESA DI S. MARIA IN TRIVIO ' 
DE’ CROCIFERI . 

Molto antica è questa Chiesa fondata 
da Belisario 3 in penitenza dì aver ese- 
guito il comando dell’ Imperatrice di de- 
porre dal Pontificato Papa Silver io nel 
537. ed allora dicevasi Fornica. Nel 
i57j. fu concessa da Gregorio XIII. ai 
PP. Crociferi 3 e questi soppressi da Im- 


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210 ì liner artò 

Docenze X. fu data alli Padri Ministrr 
degl’ Infermi j che vi stabilirono il Novi- 
ziato 5 e ristaiirarono vagamente la Chie- 
sa 5 con architettura di Giacomo del Du- 
ca nel Pontificato di Alessandro VII. Me- 
ritano di osservarsi nella medesima le isto- 
rie della Madonna dipinte nella volta dal 
Gherardi di Rieti' . 

Passata la piazza j ove è il Palazzo già 
de’ Conti 9 Duchi di Poli , continuando al- 
la destra si trova quello de’ Sigg. del Bu- 
falo ove nel giardino si vedono due su- 
perbi chiaroscuri di Polidoro da Caravag- 
gio j rappresentanti Andromeda liberata 
da Perseo', e if loro sposalizio ; opere ec- 
cellenti di quel gran maestro . 

Quindi nel contiguo Palazzo Collozj 
sì può scendere a vedere 1’ antica iscri- 
zione ) scolpita a lettere cubitali sopra 
r arco del condotto- dell’ acqua- Vergine j 
ristaurato da Claudio y ed in parte fatto 
di nuovo ) dopo la stolta demolizione di 
Caligola . Qui vicina è la- 

CHIESA DI S. ANDREA DELLE FRATTE . 

Leone XI. nel i6oj. cominciò la riedi- 
ficazione di questa Chiesa > proseguita da 
Ottavio del Bufalo » che nel i6iz. lasciò 
buone somme di denaro per compirla ; 
è disegno del Guerra r a- riserva della cu- 
polaj e campanile r che sono di Bòrromino . 

In essa* merita di essere veduta la Cap- 
pella. della crociata a destra » di S. Fcaiu 


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dì Roma* tri 

eesco di Paola 5 tutta abbellita di marmi y 
stucchi e metalli dorati , e da due bel- 
li Angeli di marmo y. graziose sculture di 
Bernina. 

Viene- in seguito il gran 
COLLEGia DI PROPAGANDA FIDE . 

Questo gran Collegio fu fondato da 
Gregorio XV. nel 1622. e dopo fu au- 
mentato e dotato da Urbano Vili, che fe«- 
ce rinnovare la fabrica col disegno del 1 
Cav. Bernini 3 finalmente Alessandro VII, 
fece costruire la facciata laterale 5 e la 
Chiesa dentro il Collegio col disegno di 
Borromrno , Questo è destinato all’ educa- 
zione de’ giovani ecclesiastici} che s’im- 
piegano a portare la fede Cattolica pres- 
so gl’ infedeli deirAFrica e dell’Asia » e 
perciò si chiama Collegio di Propaganda *- 
Vi si mantengono studenti di ogni nazio- 
ne } vi s’ insegna FilosolTa » Teologia } e 
le lingue straniere ed orientali 

Fu corredata di una buona biblioteca} 
e di una stamperia, degna di attenzione} 
in specie riguardo ai caratteri forestieri, 
che vi si trovano^ fino al numera di 40. 
specie .. Una Congregazione di Cardinali 
vi è deputata per la direzione di questo 
Collegio . 

Non. lungi di qui a mano manca siva al 



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2IZ 


ìthterarh 


PALAZZO DEL PRINCIPE DI CANINO 
GIÀ’ NUNEZ . 

Nel mezzo della Via Condotti t'ir fabri- 
cato questo Palazzo j col disegno di An- 
toni de Rossi ; che è stato decorato 
Dell’ interno recentemente dal Principe con 
una superba Collezione di quadri . Entran- 
dosi nella prima camera si trova un qua- 
dro di Guido 3 rappresentante un Narci- 
so 3 che si specchia neir acqua f un ritrat- 
to di Vandyek; un altro ritratto di una 
giovinetta 3 di Carlo Moor Fiamingo; una 
testa 3 di S. Girolamo 3 di Agostino Ca- 
racci ; un Baccanale del Cav. d’ Arpino } 
c r Innocenza , di Caravaggio . 

Nella Seconda camera 3 la strage degl*^ 
Innocenti 3 celebre quadro di Passino 3 in 
cui si vede una madre 3 che tenta di ri- 
parare colle mani un colpo del manigol- 
do 3 che schiaccia sotto de’ piedi un fan- 
ciullo ; ed altre madri infelici 3 che mo- 
strano la^ loro disperazione per la perdi- 
ta de’suoi figliuoli , l’espressioni delle qua- 
li sono mirabili ; questa è una delle ope- 
re più stimate di quel gran maestro 3 e 
che fu incisa dalli Signori Polo 3 e Bet- 
tellini . Una Venere 3 di Alessandro Allo- 
ri 3 di bella Composizione 3 di un colore 
vigoroso 3 e piena di grazia . Una S. Ce- 
cilia 3 di Guido. 

La terza camera 3 contiene un ritratto di 
Raffaele » fatto da lui medesimo i la Ma- 


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1 


di Rma* 21 j 

donna j chiamata de’ candelabri j quadro di 
Raffele : nulla di pih bello delle tèste 9 
d;ulle quali quella del Bambino è graziosa 
e geniale j 1’ altra della Vergine bella e 
maestosa . Un Cristo spirante 3 di Bonar- 
roti; Diogene che cerca un uomo 3 di Van- 
mol ; la Vanità e la Modestia 3 di Leonar- 
do da Vinci 3 di un colorito superbo ; il 
ritratto della moglie di Rubens 3 dipinto 
da lui medesimo 5 il ritratto di Rubens 3 
dipinto da Vandyck j un ritratto di Fran- 
cesco 1. di Holbein , la Maga nella sua 
grotta 3 di David Teniers, Diana ed At- 
tcone 3 di Tiziano 5 e un bassorilievo col 
ratto di Ganimede 3 di Bonarroti . 

H’ decorata la quarta camera da superbe 
sculture antiche 3 e sono la statua celebre 
di Minerva 9 cognita sotto il nome della 
Minerva Medica di Giustiniani» che si pre- 
tende essere la medesima 3 che la Foliade 
di Atene ^ una statua d’ Igia \ un’ Antonia 3 
madre di Germanico 3 trovata al Tusculo ; 
la statua della Pudicizia ; un Apollo in 
bronzo 3 cavato dal Tuscolo 3 di dove sono 
ancora i quattro busti 3 fra’ quali quello di 
Germanico-» e di Perseo» 

Mella camera seguente 3 il cieco nato 3 
guarito da Gesh Cristo 3 è un superbo co- 
lorito 3 pieno di espressione 3 di Ludovico 
Caraccì 5 la Cananea di Annibaie Carac- 
ci \ quadro di graziosa composizione 3 e 
di un colorito brillante . 11 figlio della 
vedova di Naira j risuscitato da Gcsii Cri- 


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•2J4 htnerarh 

sto 9 di Agostino Caracci : sembra in quo. 
SCO quadro di sentir pronunciare a N* S. 
Alzati 9 io ti dico 3 alzati j intanto che il 
giovinetto morto si alza 9 come destandosi 
dalla sua mortale Jetargia^ egli è in un* 
attitudine la pih iiaturale 9 ed in uniscor- 
cio zlisegnato a perfezione : i panneggia, 
menti 9 e particolarmente quello della ba. 
ra 9 sono bellissimi . Li Santi di Fano , di 
Domenichino \ Cristo davanti Pilato 9 di 
Gherardo delle Notti : sembra in questo 
quadro 9 quando è ben situato 9 che tutto 
il pretorio non sia illuminato dalla luce del 
giorno 9 ma dal lume della candela . 

La «està ha una statua amica di Tiberios 
e le due Rutilie della Famiglia Cornelia. 

Nella settima vi è una bocca di pozzo 9 
con il trionfo di Bacco e di Arianna 9 in 
bassorilievo. Una Venere 9 opera del Si. 
gnor Marchese Canova , e un vaso di mar- 
mo 9 di Donatello 9 rappresentante le fati- 
che di Brcole .. 

La Sala del teatro contiene il celebre 
bassorilievo^ dell’ educazione di Giove j la 
camera del baldacchino il ritratto di N. S. 
Papa Pio VII. dipinto dal Cav. Wicar ; e 
finalmente nella Cappella vi è un famoso 
fresco di Giulio Romano 9 che rappresenta 
Santa Maria Maddalena . 

PIAZZA DI SPAGNA . 

Si è preteso da alcuni 9 che in questo 
sito sia stata la Naumachia di Domiziano 9 


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Roma, 3IJ* 

• che altri pongono presso la Chiesa di San 
Silvestro in Capite 5 ma nulla vi è di sicu- 
ro per tali opinioni ; trovandosi anzi che 
la Naumachia dopo ia morte .di Domiziano 
venne distrutta . 

Questa Piazza, nna ^elle pih spaziose 
di Roma 9 è circondata da comode locan- 
de 9 a motivo delle quali è la pih frequen- 
tata da’ forastieri , e decorata ancora ,da 
qualche Palazzo 9 come quello di Spagna 9 
da cui prese il nome 9 che appartiene al 
Re 9 e se^'ve di abitazione al suo Ministro i 
dall’ altro di Mignanelli 9 e da quello di 
Propaganda.. 

La Fontana 9 che è in mezzo della piaz- 
za 9 si chiama della Barcaccia 9 perchè ha 
la forma di una barca j fu Bernino che ne 
concepì l’ idea ^ e ne fece il disegno per 
ordine di Urbano Vili. 

La superba Scalinata che dà alla piazza 
untarla assai gaja 9 e che sale alla Chiesa 
della Trinità de’ Monti 9 fu fabricata con 
disegno di Francesco de Sanctis 9 sotto il 
Pontificato di Benedetto Xlll. per un lega- 
to di Stefano Gueffier Francese 9 che lasciò 
i fondi necessari per la costruzione di cosi 
bella e magnifica scala 9 a fine di procura- 
re un accesso piò facile , e decente alla 
Chiesa de* Padri Minimi ^ avanti la quale 
si inalza sopra un gran piedestallo di mar- 
mo bianco , che regge una base di bigio 
r antico 


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2i6 


hmrarìo 


OBELISCO DELLA TRINITÀ'* 

DE’ MONTI . 

» ‘ 4 k * 

^ Emulo -il gran -Pontefice Pio Vl.-dell’ 
immortai Sisto V. fece inaliate sopra di 
questo monte a avanti- la Chiesa il presente 
Obelisco a nell’ anno '1789. col disegno e 
direzione dell* archit.etto Antinori a della 
di* cui opera si servi anche per quelli di 
Monte Cavallo a Citorio . 

•Quest’ C^belisco di granito rosso a e pie- 
no di geroglifici a appartenne al Circo di 
Sallustio anticamente a donde fu tratto ; 
già rotto a e ristanrato qui serve di decora- 
zione a e di monumento della magnificenza 
Romana . 

L’ idea di tal situazione fu originata dal 
voler combinare a che dall’ alto delle quat- 
tro fontane se ne mirassero tre a cioè uno 
in fine di ciascuno de’ belli stradoni^ sull’ 
Esqnilino, ’a Santa Maria Maggiore a sul 
Quirinale a Mónte Cavallo a e sul Pìn- 
cio alla; < ' ■' 

CHIESA DELLA TRINITÀ’ 

' DE’ MONTI . 

' 11 Cristianissimo Re di Francia Carlo 
Ottavo a ad istanza, di San Francesco di 
Paola a edificò questa Chiesa * che dopo 
nell’ anno 1585. ai 9. di Luglio fu consa- 
grata da Sisto V. a che vi eresse un Titolo 
Cardinalizio • 


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1 


dì Ramai 217' 

Verso la fine del Secolo XVIII, $ è cadu- 
ta gran parte della volta grande 3 ed ab- 
bandonata , in quest’anno per la generosa 
munificenza del Cristianissimo Luigi De- 
ci mottavo Re di Francia è stata nuova- 
mente ristabilita 3 e magnificamente deco- 
rata , col disegno e direzione del Signor 
Mazois 3 e il dì 2 J. di Agosto solennemen- 
te consagrata ^ benché non fosse del tutto 
perfezionata . 

Nella prima Cappella 3 a destra entran- 
do 3 l’Frodiade , la Decollazione 3 e gli al- 
tri fatti di San Gio. Battista sono pitture 
a fresco di Battista Naldini • Dopo la se- 
conda 5 che non ha pitture 3 nella terza 
Cappella vi fu dipinta 1 ’ Assunta da Danie- 
le da Volterra 3 che fece la Presentazione 
di Maria al tempio 3 e li cartoni della 
Strage degl’ Innocenti 3 colorita incojitro 
da Michele Alberti Fiorentino 3 suo scola- 
ro ; nella lunetta la nascita delia Madonna 
è del Bizzera Spagnolo 3 e la Presentazione 
nell’ altra lunetta di Paolo Rosetti 3 che 
dipinse T Annunziata lateralmente alla fi- 
nestra 3 i due Profeti ne’ pilastri e le due 
figure fuori ai lati delTarco ; tutta la volta 
è di mano di Marco da Siena e di Pelle- 
grino da Bologna . Le Pitture de* fatti della 

f assione 3 ' nella quarta Cappella sono di 
aris Nogari . Segue nella quinta un Prese- 
pio 3 r adorazione de’ Magi da un lato 3 la 
Presentazione nell’ altro 3 e due Sibille ne’ 
{ùiastri 3 pitture tutte della scuoia di Raf- 


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2 1 8 ItìaerarÌB 

faele ) ma nella maniera di Gialio Roma- 
no , sono però assai ritoccate . Nell’ ulti- 
ma la Risurrezione > 1’ Ascenzione sopra 
r altare j e la Venuta dello Spirito Santo , 
con gli altri freschi sono .anteriori alla 
precedente 9 di stile pih semplice ,e jne- 
&chino 9 ma piìi dUigentato ad antico * . 

,ie pitture nella volta della crociata da 
questa banda sono di un Siciliano 9 che 
servì a Michelangelo 9 e che ebbe la pre- 
sunzione d’imitarlo colle Sibille 9 Profeti 9 
ed altre figure 9 e fino con un Giudizio .fi- 
nale 9 ora demolito 9 in cui aveva .fatto 
gruppi di nudi 9 ed altro da fare lascimia 
al maestro . Sotto però vi è di altra mano 
la processione di penitenza fatta da San 
Gregorio coll’ Apparizione dell’ Angelo su 
la Mole Adriana 9 rappresentata nello stato 
del tempo di Leone X. di cui vi è il ri- 
tratto in persona di S. Gregorio genufles- 
so ; e ove si vedoiio le due cappellette^ di 
S. Pietro e S. Paolo all’ ingresso .del Pón- 
te 9 il Ponte medesimo senza le statue 9 e 
1’ antica Porta delle mura nell’ angolo del 
Mausoleo 9 eretta su la via che portava al- 
la Basilica Vaticana memoria .assai valu- 
tabile . ' I 

Dall’ altra parte .9 passato J’ aitar mag- 
giore la Coronazione della Vergine è di 
Federico Zuccheri . Nella crociata le pittu- 
re della volta dell’ .istorie della Madonna > 
co’ due Profeti Daniele 9 ed Isaia su 1’ ar- 
pone sono di Pierino deLVagà; l’ Assunta 


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Roma t 219 

però nel di sotto è il transito di Maria 
Vergine e la .Hetà «ono disegno di Taddeo» 
c terminate da Federico Zuccheri suo fra- 
tello . La cappella seguente ha una piccola 
Madonna in bassorilievo » che si è ac- 
compagnata con pitture allusive alla me- 
desima . , 

Vengono due Cappelle 'senza pitture c 
memoria alcuna ; dopo delle quali vi è la 
Deposizione di Daniele da Volterra ripor- 
tata in tela sopra l’altare» opera insigne 
che avendo di già prima assai soh'erto » in 
questo trasporto ha molto deteriorato » e 
fa compassione:: vi è restato ancora qual- 
cun’ altro de’ freschi del detto Daniele » 
ancor’ essi patiti e mancanti in gran par- 
te ; gli ornati poi del medesimo sono inte- 
ramente distrutti 5 si dice, che questo la- 
voro costasse all’ autore sette anni di fati^ 
ca . L’ Annunziata a fresco nella Cap- 
pella che segue ò di Cesare Piemontese » 
insieme colle pitture laterali^ ma quelli 
della volta» de’ pilastri ed altro sono di 
Paolo Cedaspe Spagnolo ; finalmente le pit- 
ture rimaste nell’ ultima sono di Cesare 
Mehbia- ^ 

Anche nel Chiostro del Convento vi so- 
no molte pitture » rappresentanti i fatti 
di San Francesco di Paola ie quali sono 
in qualche iwTte guaste e perdute; fra le 
quali la Canonizazione del Santo fatta da 
Leone X. fece molto onore al Cavalicr 
d’ Arpino » che n’ è 1’ autere • 

k a 


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920 


Itinerario 


PALAZZO DELLA VILLA MEDICI, 

E ACCADEMIA REALE 
DI FRANCIA . 

' Il Card. Ferdinando Medici i figlio di 
Cosimo , Gran Duca di Toscana , fece fa- 
bricare questo Palazzo , che fu accresciuto 
in seguito cd ornato dal Card. Alessandro 
Medici,, che fu poi Papa sotto nome di 
Leone XI. La situazione è superba, per- 
chè di là si scopre tutta la città di Roma : 
Annibaie Lippi fu T architetto del Palaz- 
zo , che ha due facciate ; quella rivolta al 
Giardino , che si crede fatta sotto la dire- 
zione di Michelangelo , è la più bella . In 
questo Giardino , che si estende fino alle 
mura della città , ed ha un miglio e mezzo 
di giro 5 vi sono molti belli viali , che 
servono di passeggiata . Le statue , busti 
è marmi, che facevano T ornamento prin- 
cipale di questoCasino , e del GiardiiK) , 
furono nel secolo scorso trasportati a Fi- 
renze • 

In questo Palazzo presentemente è stabi- 
lita 1* Accademia Reale di Francia , com- 
posta di un Direttore , e di 24. Pensionati , 
che hanno riportato in Parigi il primo pre- 
mio , in pittura , scultura e architettura . 
Vi è parimente una numerosa Collezione 
di gessi , formati sopra le più belle scultu- 
re antiche e moderne , in statue , busti e 
bassirilievi di Roma , e d* Italia • 


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di ^oma • f2i 

Da questo Palazzo fino alla piazza del 
Popolo si è formato presentemente un Giar- 
dino publico 3 con bellissime passeggiate 3 
che dalla piazza portano a quest’altura del 
Pincio 3 ove è situato il Giardino che si 
estende fino alle mura della città. Da quest’ 
altura si gode di prospetto il 'Vaticano in- 
tiero > a sinistra tutto l’abitato della città 3 
e alla destra il Monte Mario c la campa- 
gna . Questo nuovo adornamento e como- 
do di Roma fu ideato e diretto dal Signòr 
Valadier , che ha saputo cavare il pitì bel 
partito da questo sito 3 altra volta occupato 
tutto da vigneti e da orti • Da questo 
Giardino scendendo per la via di S. Ba- 
stianellos in fine della piazza di Spagna 
si trova la via del BabuinOs a sinistra del- 
la quale voltando nel vicolo de’ Greci al 
num. 4. si sale allo studio del rinomato 
Signor Cav. Camuccini 3 le di cui opere 
mostrano il gran Genio nella composizione 
ed inveniione 3 come anche il di lui sapere 
ed intendimento 3 degno del suo magistrale 
pennello . Qu^ ancora è la 

CHIESA DI SANT’ATANASIO 
DE’ GRECI . 

Fu qiìesta eretta da Gregorio XIII. col 
disegno di G'acomo della Porta 3 e colla 
facciata di Martino Lunghi il vecchio 3 
fatta nel 1582.. la essa vi sono pitture di 
Francesco Tihaldese 3. ed un Crocifisso e 

hi 


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322 Itìnerarh ^ 

un’ Assunta del Cav. d’ Arpino . Incontro-' 
resta al di là della via il 

TEATRO D’ ALIBERT . 

Questo è il teatro pifi grande di Ro- 
ma 3 destinato già. per rappresentare i 
Drammi in musica nel tempo del Carne- 
vale 5 ma presentemente serve ai soli Fe- 
stini di ballo ; ha preso il nome da quello). 
che 1’ ha fatto fabricare . 

CHIESA DI S. MARIA. DEL POPOLO . 

Per cancellare la memoria di Nerone a c 
del Sepolcro de’ Domizj 3 eh’ era in questo 
sito , il Papa Pasquale li. fece erigere que- 
sta Chiesa T' anno 1099. s ^ dedicò alla. 
Madonna ; in seguito 1’ anno 1227. fu ri- 
fabricata a spese del Popolo Romano .. 
Sisto IV, la rifece col disegno di Baccio 
Fintelii 3 e Giulio li. 1’ arricchì di pitture 
c di ornamenti ; finalmente fu ristabilita 
come è al presente da Alessandro VII. coL 
disegno di Bernino ». 

Nella prima Cappella a dèstra il quadro- 
delia Natività di Nostro Signore è di Ber- 
nardino Pinturicchio ; la seconda 3 deco- 
rata dal Card. Cibo 3 con architettura del 
Cav« Fontana , è rivestita tutta di belli 
marmi 3 ed ha colonne di ordine Com- 
posito j il superbo quadro dell’ altare è di 
Carlo Maratta 3 dipinto a; oglio sul mu- 
ro 3 e rappresenta la Concezione della Ma- 
donna , S. Giovanni Evangelista 3 S. Gre- 


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dì Roma 22^ 

gorio 3 S. Atanasio 5 e S. Agostino ; la cu- 
pola fu dipinta da Luigi Garzi j e i due 
laterali 5 cioè il martirio di* S. Caterina 
da Mr. Daniel , e quello di S. Lorenzo da 
Morandi ; i due sepolcri sono sculture 3 
di Cavallini . La terza Cappella ha belle 
e graziose pitture dello stesso ‘ Pinturic- 
chio.^ 

L’ aitar maggiore 3 in cui si venera un’ 
imagine miracolosa della Madonna fu fat- 
to da Urbano Vili. con disegno del Cav. 
Rainaldi . 1 due superbi depositi entro nel 
coro 3 dietro l’ altare*»- furono scoljpiti da 
Sansovino • La' prima cappella 3 a destra 
dell’ aitar maggiore 3 ha un- quadro dell’ 
Assunta 3 di Annibaie Caracci 3- e due la- 
terali'di Michelangelo da Caravaggio La 
penultima Cappella , dedicata alla Madon- 
na di Loreto 3- appartiene alla Casa Ghj- 
gf 3 ed è assai’ graziòsa'5 er ricca 3- 
ta tutta di belli marmi e decorata da pi- 
lastri Corintj scannellati . Raffaele d’ Ur- 
bino ne dette i disegni’ 3- e' fecer i cartoni 
per le pitture dell’ Attico j de’ quattro ton- 
di 3 e di’ quelle de’ mosaici della' cupola 
e del quadro- deir altare 3 dal quale Se- 
bastiano^ del' piombo cominciò a dipinger- 
lo 3^ ma in seguito fu’ terminato da Cec- 
cliin Sajviati . Bisogna però notare che 
il David e l’ Aaron , nelle lunette sono 
del Cav. Vanni. Ne’ quattro angoli della 
Cappella 3 vi sono quattro statue di mar- 
mo 3 quella di Elia 3 c di Giona sedente 


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£24 hhterarìo 

sulla balena a chf si stima infinitameiv 
te a sono di Lorenzetto » col disegno di 
Raffaele ; gli altri due Habaciic e Daniele 
sono due eccellenti o'pere del Cav* Ber- 
nino; come i due sepolcri, ornati di pi- 
ramidi . Il Deposito singolare della Prin- 
cipessa Odescalchi Ghigi , posto fuori in 
un pilastro della Cappella , è graziosa e 
bizarra invenzione del Cav* Paolo Posi . 

PORTA FLAMINIA, 

OGGI DEL POPO-LO. 

Questa Porta prese il nome di Flami- 
nia dalla Via , sopra, la quale fu costrui- 
ta da Aureliano ; e le inondazioni » che 
gH antichi scrittori dicono èntrate per la 
porta Flaminia , smentiscono coloro che 
la dissero posta da Aureliano pifi in alto 
sopra la falda del Pincia* Nel Secolo XI. 
si trova chiamata di S. Valeatim , dalla 
Chiesa di questa Santa, circa un miglio 
fuori della medesima . Non si trova chia- 
mata del Popolo prima, del Secolo XV. cioè 
quando Sisto IV, rinnovò la vicina Chie- 
sa della Madonna, eretta già nel; 1227. 
a spese del Popolo Romano; benché an- 
che in questa denominazione non manchi 
la favola originata da’ pioppi , indicati da 
Strabono all’ Ustrino e non al Mausoleo 
di Augusto 5 forse distrutti ancor prima 
dell’ edificazione della porta . 

Fu rifabricata per ordine di Pio IV, 
col disegno di Michelangelo, e direzione 


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dì Rótnal 

di Giacomo Barozzi da Vignola . La sua 
facciata esteriore è di pietra 3 ornata con 
quattro colonne Doriche» posate sopra de’ 
piedestalli » che hanno il loro cornicione 3 
un Attico 3 e sopra le Arme del Papa . 
Fra le colonne sono collocato le statue 
di S. Pietro e di S. Paolo » fatte dal Mo- 
chi . 11 prospetto interno è parimente Do- 
rico 3 con quattro gran pilastri» ed un 
Attico sopra del Cornicione; fu così de- 
corato per ordine di Alessandro VII. dal 
Cav. Bernino » in occasione dell’ ingresso 
solenne di Cristina Regina di Svezia « 

VILLA BORGHESE. 

Il Card. Scipione Borghese > Nipote di 
Paolo V. fece costruire questa gran Vil- 
la 3 che ha circa miglia di giro • Si 
entra in essa per una cancellata di ferro 
sostituita alla porta dal Prìncipe morto ; 
il quale molto si occupò dell’abbellimen- 
to di questa Villa facendovi inalzare un 
tempietto di Esculapio , altro rotondo di 
Diana 3 un lago 3 un aquedott0 3 piò fon* 
tane 3 e bellissime passeggiate ornate tut- 
te di statue antiche 3 e moderne ; ma la 
di lui Principal cura fu l’ornamento del 
Casino 3 che rese, degno di ammirazione . 

In esso si vede di prospetto una scala 
che conduce ad un portico decorato da 4* 
colonne di lumachella : da questo si en- 
tra nel Salone , che ha una volta dipinta 
a fresco da .Mariano Ressi , di una com* 


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226 Uift erario 

posizione voraginosa rappresentante lar^ 
battaglia di Furio Camillo contro de’ Gal- 
li ; Vi si nota nel muro incontro un Q. Cur»' 
aio a cavallo- iiv atto di precipitarsi nel- 
la voragine » apertasi nel Foro Romano r 
questo pezzo è tutto di rilievo , e di gran- 
dezza al naturale »- 

Si passa alla prima Camera) ove è un 
David pastore ). che tiene la fionda in at- 
to di accomodarvi la breccia per lanciar- 
la in fronte a Goliath ; egli guarda^ da 
un lato ) e dat basso in alto con attefn- 
zione sì grande y che tutti i muscoli del* 
suo volto sono io contrazione; il di kii 
corpo è curvato y e pianta tutto sopra la 
gamba destra per aver più facilità; e for- 
za di tirar giusto; questa statua è estre- 
mamente leggera), in atto da potersi so- 
stenere per un momento . La pittura del- 
la volta è di De Angelis ) rappresentan- 
te il Giudizio di Paride . Di quà si pas- 
sa alla seconda Camera > che ha la vol- 
ta dipinta da Caccianiga j che fu 1’ ulti- 
ma opera sua . 

Nella terza si vede Apollo e Dafne di 
Bernino , gruppo eccellente > paragonabile 
a quanto l’ antico e il moderno hanno di 
perfetto . Dafne ha l’ aria delicata di una 
Ninfa la più graziosa ) ella è mossa con 
quella leggerezza che naturalmente s’ im- 
magina in una giovinetta che corre ) e 
che ancora è nell’ atto di fugire ) le gam- 
be stendono un passo ) le braccia alzate 


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di Roma^ 227 

vengono avanti ; ella è meno inquieta della 
mutazione dello stato ( mentre la trasfor- 
mazione comincia solamente) che della 
resistenza 3 che prova di non poter avan- 
zare nel momentay che Apollo l’arriva. 
Intanto la scorza copre di girl una delle 
sue gambe 3 e sale ai fianchi ; 1’ altra già 
si radica 3 distesa. come per correre . Apol- 
lo di un carattere ed aria 5, che fa con- 
trasto con Dafne 3- ha il timore 3 e il de- 
siderio 3 dipinti sul volto ; la.^ bocca mezz’ 
aperta » egli' avanza il braccio per arre- 
starla 3 e sembra^ ritirarlo r ei non ardi- , 
sce 3 r ama troppo 3, e teme di. dispiacer- 
le 5 ha tutte le grazie 3, colle quali si può 
rappresentare un giovane bello' e ben fat- 
to ; i rami di lauro- che crescono intor- 
no la scorza sono come naturali e finiti 
coti' diligenza ; non manca alla perfezio- 
ne di questa, statua 3 se non se quel ve- 
nerabile, che gli dà il tempo 3 essa è del 
piò. bel marmo ; quest^^opera è della pri- 
ma gioventiV’di Bernino .• 

Ila altro gruppo rappresenta Enea 3 che 
porta il' suo padre Anchise sopra le spai* 
le 3, che tiene nelle mani i Dei Fenati 3 - 
col piccolo Ascanio che lo seguita ’a pie- 
di . Questa scultura è del padre di Ber- 
nino. Altro gruppo di ti'e putti 3 d’ Al- 
gardi; quattro vasi di marmo bianco 3 or- 
nati di bassirilievi fatti da Massimilia- 
no; un paese di Mr. More 3 pittore Ingle- 
se 3 che ha per soggetto Apòllo e Dafne 3 " 


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2 i8 Itili eroria 

quello incontro è dipinto da Labcuzzi ; di 
quà si passa alla Galleria . 

Le pitture della volta rappresentano la 
favola di Galatea j Aci 5 e Polifemoj di- 
pinti dal De Angeli , quindi viene la ca- 
mera deH’ Ermafrodito ) che ha la volta 
dipinta dal Biionvicini , e quattro paesi 
di Votki . Neir altra del Gladiatore vi 
sono quattro colonne di breccia coralli- 
na r c nella volta vi è rappresentato Gio- 
ve e Giunone con qiialch’ altra Deità di 
un bel colorito , di Mr. Pecheu ; quattro 
paesi di Mr. Tierce j una testa di Sabi- 
na ; di quà si passa alla camera Egizia » 
che ha la volta dipinta da Tommaso Con - 
ca 5 che ha voluto rappresentarvi diversi 
fatti Egiziani , o per dir meglio le azio- 
ni di Marc*^ Antonio e Cleopatra 9 vi ha 
espressi ancora i sette Pianeti, caratteri- 
zati co’ loro attributi che ad essi conven- 
gono ; e vi sono ancora due belle colon- 
ne di porfido scannellate . La volta ap- 
presso nella camera del Sileno è del me- 
desimo Conca 3 che vi ha rappresentato 
un^ sagriBzio a Sileno e Bacco . Si sale 
di quà all’ appartamento superiore. 

Talvolta della prima Camera, che rap- 
presenta la morte di Didone , è pittura 
di Mr. Maron , nella seconda la volta è 
dipinta <^a Tamberg . Si traversa quindi 
una loggi^ , e si entra in una camera or- 
nata da ulia quantità di paesi , la massi- 
ma parte di Orizonte ; la volta è però 


df Roma, 229 

di Novelli Veneziano 5 che vi ha colori- 
to diverse Deità . Sopra il cammino vi è 
un bel bassorilievo di rosso antico 5 fat- 
to d’ Agostino Penna . Si passa ad un al- 
tra camera 3 aella quale tanto la volta 3 
che i quadri sono dipinti da Mr. Hamilton 5 
che vi rappresentò la storia di Paride ed 
Elena ; questa è molto stimata per l’es- 
pressione e disegno 3 ma il difetto di un 
colorita pili vivo e vero ne toglie il piu 
gran pregio . Vi si vede in questa Came- 
ra un vaso moderno del piò bel marmo 
orientale 3 che si crede un porfido verde. 

Si entra in altra camera 3 ove sono 
de’ quadri di monumenti antichi e moder- 
ni 3 di mediocre pennello ; e si passa in 
un Gabinetto 3 che ha nella volu rappre- 
sentato Giove trasformato in Satiro , per 
sorprendere Antiope 3 che un amorino gl’ 
insegna 3 quadro di un buon colorito 3 ed 
espressivo di Cagnereaux > che fu inciso 
dal Sig. Polo .Vi è in altro Gabinetto 
dipinta nella volta la storia del Duca 
d’ Anversa 3 tornato dal sua esilio 3 vesti- 
to da povero 3 che domanda 1’ elemosina » 
ai suoi Nipoti t che gli danno qualche 
cosa in presenza del loro padre e della 
madre 3 pittura di Cades* SI và in altra , 
Camera 3 piena di ritratti delle piò beU 
Je Dame Romane 3 esistenti iu quel tem- 
po , dipinte da Scipione Gaetani e dal 
fadovanino 3 col ritratto di Paolo V. Bor- 
ghese 3 dipinto da Caravaggio 3 e li dujS 


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arjo’ Utnerarto- 

Bustf in marmo del Card, Scipione Bor- 
ghese 5 fatti da Bernino . 

Finalmente si và in* una gran Sala 
ove si vede la volta rappresentante Erco- 
le , che uccide Anteo, ed' altre molte 
Deità , dipinte da Eanfranco j ma ritoc- 
cate da' Corvi . 

Una descrizione* de’ monumenti , de’ 
quali' altra,' volta fu ricca questa Villa 5 
si troi'a presso Tommaso Piroli Via Gre- 
goriana Num. 34. V'^icino a questa- si tro- 
va l’altra già. 

VILLA OLGIATl ORA NELLL. 

Hà' questa* un Casino 5 che si crede fre- 
quentato da Raffaele- e da’ suoi scolari 9 
ove in un Gabinetto ,■ dipinto a fresco 
grauòsamente 5 sono tre quadretti , de* 
quali quello della volta rap'presenta un 
sagrifìzio fatto alla Dea Flora d’ alcune 
dònne j di una bella composizione , e di 
un> colorito' forte , meno* però stimabile 
pel- disegno . L’altro chiamato’ if Bersa- 
gito j & tutto' pieno di figure nude , di 
un- disegno' moltO' corretto 5 e senti men- 
tatO y ma un poco debole di colore . Il 
te'^zo però , che rapprenta le nozze di 
Alessandro e Rossana con morti amori- 
ni j che scherzano intorno ad essij è un 
quadro degno della mano dello stesso Raf- 
faele: nulla v’ha di piò bello di-questa 
pittura, 5 preziosa e stimabile per la com- 
posizione » per la grazia j "e per la cor- 


Diqi^ 



di Roma*- 

rezibne di un disegno esatto ed elegante 
net tempo medesimo ► Non lungi vi è là- 

VILLA PONIATOWSKI. 

Questa resta alla destra della Via Fla- 
minia ed è una deliziosa Casa di cam- 
pagna dd Principe Stanislao- Pontatc.wski , 
che ha fatta costruire egli* medesimo con 
una eleganza e vaghezza singolare colla 
direzione dd Sig.- Giuseppe Valadier 
Pili avanti si trova la. 

CAPPELIA DI S. ANDREA .• 

Una delle più graziose fabriche moder- 
ne è questa Cappella , eretta in onore di 
S. Andrea da Giulio ili*- circa la metà 
del Secolo XVI.- dd celebre Giacomo ba- 
rozzi 3 comunemente detto il' Vignola ; il- 
quale qui y più che altrove j ha dimostra- 
to una semplicità j e proporzione nitnte 
inferiore a quella degli antichi tempietti» 
nello stile de’ quali venne ideato . Viene 
in fìne il 

PONTE MILVIO ORA MOLLE 

Due miglia fuori della porta sopra del 
Tevere vi e questo Ponte » fatto nel 645. 
di Roma dal Censore M. Emilio Scaurej 
si diceva MUvìo^ fino dal tempo' di Sal- 
lustio > ed ora dal volgo chiamasi corrot- 
tamente Ponte Molle ; ristaiirato da Ni- 
colò V, fu ridotto in questa ferma 3 do- 
po r inondazione del 1805. dall’ Architet- 


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232 hi ft erari» 

to Sig. Valadier , che nella veccltk tor- 
re aprendo un transito , formò di es«a 
quasi un arco trionfale 5 e restò cosi di- 
rizzata la via : e nobilitato aiich’ il Pon- 
te • Tornando indietro e rientrando la por- 
.ta si trova la 

PIAZZA E L’OBELISCO DEL POPOLO*. 

La gran piazza denominata anch’ essa 
del Popolo } presenta un punto di vista 
imponente ; lin superbo Obelisco Egizio 
nel mezzo , una bella fontana , incontro 
due Chiese in forma di rotonde 3 prece- 
dute ciascntra da un bel portico j con co- 
lonnati uniformi > tre strade y tirate in li- 
nea e di una lunghezza così considerabi- 
le , che r occhia il piò acuto ne scopre 
appena la fine > formano un aspetto ma- 
gnifico 5 e presentano la città di Roma 
di una maniera sorprendente ai forestie- 
ri nel primo monvento che vi entrano. 

Gli obelischi sono monumenti di una 
remota antichità , che fecero inalzare gli 
antichi Re dell’ Egitto, per immortalare 
le toro azioni . Questi formano in oggi 
uno de’ primarj ornamenti di Roma. 

L’ Obelisco , che decora la piazza del 
Popoloy fu fatto in Eliopoli , per ordine 
di Semnescrte Re di Egitto, che regnò 
522. anni avanti Cesò Cristo . L’ ln>pe- 
ratore Augusto lo fece trasportare a Ro- 
ma, per ornarne il Circo Massimo. Do- 
po essere stato rovesciato > e giaciuto sot* 



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* 





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di Roma* 

terra per piJi secoli , il Papa Sisto V. 
1’ auno 1589. lo fece cavare 5 ed inalza- 
re in questa piazza dal Cav. Fontana , e 
vi fece mettere sopra una croce di me- 
tallo 3 alta 15. piedi. Questo Obelisco è 
una delle pifi mirabili opere de’ Re di 
Egitto > è di un sol pezzo di granito ros- 
so; le sue quattro faccie sono cariche di 
geroglifici 3 cioè di figure 3 e simboli mi- 
steriosi de’ quali si servivano gli Egizia- 
ni per esprimere le cose sagre , e li mi- 
ster] della loro Teologia; ha 112. piedi 
di altezza 3 compresavi la croce e la base . 

AL fine di questa piazza si veggono due 
Chiese , di architettura uniforme 3 colle fac- 
ciate ornate da S. colonne 3 da una cu- 
pola 3 e da 8. statue . Queste danno all’ 
ingresso nel Corso una decorazione belfa 
e regolare ; quella a destra delio spetta- 
tore si chiama la 

CHIESA DI S, MARIA DE’^MIRAGOLI . 

Nel sito ov’ era una Chiesuola 3 eretta 
nel 1525. dall’ Archiconfraternita di S. 
Giacomo degl’ Incurabili 3 fu edificata que- 
sta Chiesa dal Papa Alessandro VII. 3 col 
disegno del Cav« Rainaldt 3 e terminata 
a spese del Card. Gastaldi 3 per collocar- 
vi una imagine della Madonna 3 chiamata 
de’ Miracoli 3 che prima era dipinta sot- 
to di un arco presso alle mura di Ra- 
ma 3 verso del Tevere . 


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zj’4' Itinerario 

Il convento contiguo però fu fabricato 
nel secolo scorso j con disegno del Cav. 
Navona . L’ altra Chiesa a sinistra è la 

CHIESA DI S. MARIA DI MONTE- 
SANTO . 

Per ordine dello stesso Alessandro VII* 
i- Frati Carmelitani fabricarono questa- 
Chiesa 5 della quale fu primo architetto 
lo stesso Raiiialdi j e poi Bernino , Fon- 
tana 5 ed altri . Non potendo però quei 
Religiosi terminare un edifizio di tanta 
considerazióne j il Card. Gastaldi vi sup- 
plì 5 come lo- indicano le memorie ivi 
poste . In questa vi sono belle Cappelle 
e pitture di buoni maestri . 

L’ annesso Convento ed il Campanile' 
furono fabricati posteriormente da’ fonda- 
menti con disegno del Marchese Teodo- 
li. Vi è tradizione j che le colonne ed' 
altri travertini di ambedue' queste Chie- 
se , provengano^ dal' Campanile j- della 
Chiesa di S,. Pietro- in Vaticano » che vi 
erigeva il Bernino » e che fu fatto demo- 
lire per tema di rovina ad insinuazione 
de’ suoi emuli. La prima che s’incontra 
nel Corso alla sinistra è la 

CHIESA DEL GESÙ” E MARIA .. 

Ove fii prima la Chièsa di S. Antonio 
Abate di strada Paolliui»- fu inalzata que- 
sta Chiesa da* PP.. Riformati di S. Ago- 
ssino>e dedicata al Nome di Gesh c di 


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dì Roma ^ 13 J 

Maria ; architettata da Carlo Milanese ^ 
e ristaurata dal Cav. Rainaldi , che 'vi 
fece la facciata e T aitar maggiore ; que- 
sta nell’ interno è ricca di belli marmi 3 
e vi sono molti' depositi 3 ornati di buo- 
ne sculture 3 della Casa Bolognetti . 

Nella volta della^ Sagrestia vi sono tre 
freschi di Lanfranco 3- che fece anche la 
Concezione . Dicontro a questa vi è la 

CHIESA DI SAN GIACOMO 
DEGL’ INCURABILI . 

Nell’anno 1600. il Card. Ant» M. Sal- 
viati rmuovò da’ fondamenti questa Chie- 
sa' 3 col disegno' dì Francesco da Volter- 
ra 3 terminata da Carlo Màderno. Le pit- 
ture e le sculture di questa Chiesa sono- 
de’ buoni artisti di que* tempi . Vi è an- 
cora annesso un Ospedale ; tanto per gli 
uomini-, quanto per le donne inferme di 
mali' incurabili e simili s capace di 130. 
letti 3- proveduta dr tutto l’^occorrente - 

Nella piccola via a lato di questa^ Chie- 
sa vi è lo studio del rinomato Scultore 3 
Marchese Canova ». Poco di quà lontano 
è il 

MAUSOLEO or AUGUSTO 

Fra la-, riva del Tevere e la Via Fla- 
minia l’anno di Roma 726. Augusto es- 
sendo Console per là seconda^ volta 3 eres- 
se- questo- monumento 3 per sepolcro di 
lui 3. e della sua Famiglia 3 che nell’ in- 


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2j6 htxeram 

terno è costruito di materiali j disposti a 
forma di rete > e perciò detto dagli an- 
tichi opus reticttlatum j ed al di fuori era 
tutto rivestito di marmo bianco . Questo 
Mausoleo s’inalzava all’ordinario in for- 
ma di cono 9 che terminava colla statua 
di Augusto in bronzo ; ed era coperto 
tutto da piante' sempre verdeggianti . 

Un sepolcro costruito dal padrone dell* 
Universo 9 nel tempo della sua pii» gran- 
de possanza 9 ebbe senza dubbio tutta la 
magnificenza 9 della qirale era suscettibi- 
le • MarIiano9 che lo vidde meno defor- 
mato 9 lo trovò composto nell’ interno di 
tre corridori diversi distanti fra loro 9 
divisi in piò parti che formavano molti 
. loculi 9 da potervisi sep^lire ciascuno se- 
paratamente dagli altrii Questi sotterra- 
nei ov’ erano riposte le ceneri di Augu- 
sto» di Agrippa 9 di Livia 9 di Ottavia 9 
di Marcello di lei figlio 9 di Germanico 9 
di Druso 9 e di altri moki della Famiglia 
Imperiale > servono al presente per met- 
tervi del carbone - 

Il detto Mausoleo non ebbe che una 
sola porta 9 verso del Campo Marzo > ai 
lati della quale erano posti i due obe- 
lischi 9 r uno eretto dietro la Chiesa di 
S. Maria Maggiore 9 l’altro sul monte 
Quirinale . Era accompagnato nella parte 
posteriore da un gran bosco 9 in cui era- 
no delle meravigliose passeggiate . 


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di Roma • • 

Pih indietro versò il mezzo del Cam- 
po vi era poi l’Ustrino del medesimo 
Mausoleo j cioè il luogo da bruciarvi i 
cadaveri , ancor esso formato di - pietre 
bianche 3 che aveva in giro de’ cancelli di 
ferro 3 ove nello spazio interno vi erano le 
piante de’ pioppi 3 che da’ moderni si di-. 
cono al Mausoleo» Quest’ Ustri no restava 
presso la Piazza di S. Carlo al Corso 3 
in un angolo della quale furono rinvenu- 
ti i cippi appartenenti al detto Ustrino, > 
esistenti ora nel Museo Vaticano . 

Del Mausoleo non resta ora sopra ter- 
ra 3 che il masso pifi ristretto 3 ridotto in 
Anfiteatro per dare al publico lo spetta- 
colo della giostra de’ tori > e delli nottur- 
ni fuochi di artifizio . 

CHIESA DI S. CARLO AL CORSO . 

Ove era una piccola Chiesa 3 detta di 
S, Nicolò del tufo , colla parecchia 3 che 
fu unita a S. Lorenzo in Lucina 3 i Lom- 
bardi 3 che r avevano ottenuta da Sisto IV, 
nel 1471. eressero la presente; Onorio Lou- 
giù 3 diede il disegno e cominciò nel 1612. 
r edifizio ; Martino suo tiglio lo continuò 
sino alla volta 3 e Pietro da Cortona lo 
terminò ; ma la facciata fu dopo archi- 
tettata dal Card, Omodei 3 che rigettato 
il disegno dal Cav, Raiualdi 3 fece diri- 
gerò il tutto da D» Gio. Battista Meni- 
cucci col P. Cappuccino Mario 3 da C4- 
nepiiia . 


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*j 8 hìtterarìo 

li quadro dell’ aitar maggiore di qiie> 
sta Chiesa è assai stimato a per essere la 
pifi grand’ opera di Carlo Maratta . La 
tribuna , gli -angoli biella cupola » c la 
gran volta coll’ altre della crociata sono 
di Giacinto Brandi . Tutti gli ornamenti 
in stucchi fiorati 3 con i bassirilievi 3 e le 
statue «sono di /Fancelli 3 e di Cavallini . 
11 ricco altare della crociata a destra 3 
tutto ornato di marmi e di bronzi dorati 
è disegno del Cav. ;Posi ; il quadro è un 
mosaico copiato dall’originale di ^Marat* 
ta 3 che si vede nella Chiesa di S. Maria 
del Popolo ; la statua di Giuditta è cH 
Mr. le Brun3 e quella di David , di Pie- 
tro Pacilli . 

La Cupola eh’ è stata diretta da Pietro 
da Cortona è un poco piccola 3 ma è ben 
decorata 3 e il di lei piantato è combina- 
to assai bene colle’ colonne*. 

E’ unito a questa Chiesa un Oratorio 
che ha sopra l’altare un Cristo 3 deposto 
dalla cr^oce 3 lavoro in marmo di Tomma- 
so della Porta 3 insieme colle due Sibille 
ai lati 3 di uno stile pih che meschino 3 
e secco . • 

PALAZZO PUSPOLl . 

'Questa è una delle pih belle fabriche 
che si vedano sul Corsoi architettura di 
Bartolomeo Ammannato . Vi sono entran- 
do nel portico quattro statue antiche po- 
ste entro le nicchie ; ed il pianterreno 


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ài Roma . ^ 

fu tutto dipinto a fresco da Mr. Leandro j* 
e da Francesco Fraiizesi . 

La 3 cala di questo iPalazzo è la più 
bella 5 che .vi sia a. Roma.; tutti i gradi- 
ni sono ,di .un sol pezzo di ^marmo Pa- 
rlo , lunghi 10^ piedi 5 larghi 2. . Questa 
scala ha quattro .branche .3 di jz8. scalini 
1’ una .j ed è di una .magnificenza singola- 
re ..Nel .ripiano^ di essa <si vedono entro 
la nicchia un "".Apollo 5 e alcuni Faiìni > 
opere antiche ben conservate . li jvimo, 
piano è decorato da buoni quadri.j da sta- 
tue 3 e busti antichi 3 ed. ha una Galle- 
ria com busti de' 12. Cesari 3 e nella vol- 
ta pitture di Giacomo Zucchi 3 scolaro _di 
Vasari. 

<• - • 

PALAZZO BORGHESE . 

Questo è Uno de’ più magriifichi e de^ 
più ricchi palazzi di Roma j cominciato 
dal Cardinal Dezza l’anno 1590. fu ter- 
minato sotto il Pontificato di Paolo V.; 
ch’era di Casa .Borghesc.3 col disegno di 
Martino Lunghi il .vccchio3 che lo fece 
in forma di cimbaJo . 11 Cortile del Pa- 
lazzo ha' in tutto il suo giro due ordini 
di arcate 3 .al, di sopra dtlle quali vi 
un Attico Corintio • Pianta, il tutto sopra 
di 96, colonne di granito 3 Doriche e Io- 
niche 3 che formano sopra c' sotto due 
portici aperti de’ quali l’inferiore è or- 
nato con tre ^statue colossali, l’una di 
Giulia Pia sotto .forma della Musa Talk : 


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240 Itìfteram 

altra di uua Musa ; e la' terza > che è 
maggiore ) di un Apollo Citaredo 5 cui fa 
posta la testa della Musa) come alla Mu. 
sa la testa piìi grande dell’ Apollo 5 cam- 
bio curioso 3 non ancora fin qui notato . 

L’appartamento del pianterreno, che 
non si abita , è pieno di una collezione 
di quadri 3 e vi si vede nella prima ca« 
mera , una S. Famiglia di Scipion Gae- 
tani 3 di un bel colorito * e di figure pie- 
ne di grazia Un gran quadro di altra 
S. Famiglia con diverse figure 3 pittura 
piena di merito 3 ben disegnata 3 e di un 
colorito vivo 3 di Palma il vecchio • Due 
S. Famiglie di Andrea del Sarto; un’ al- 
tra 3 di Giulio Romano 3 sotto la quale 
alcuni piccoli quadri di Garofolo . Due 
ritratti di donna 3 di Tiziano .. Sopra la 
porta una Carità Romana di' Paolo Vero- 
nese 5 S. Pietro liberato dall’ Angelo di 
Mola ; una S. Famiglia 3 di Pietro Peru- 
gino ; r Angelo con Tobia 3 di Raffaele da 
Reggio; un Cristo che riceve il bagio da Giu- 
da 3 quadro di una grand’ espressione 3 di 
Vander . II Giudizio di Salomone 3 di Pas- 
sighani ; un Cristo colla croce sopra le 
spalle 3 di Muziano ; due belle teste di 
Madonna 3 di un colorito vivo 3 di Scipion 
Gaetani : ed altri quadretti , di Garofolo 3 
e_ di Bas«;ano . La coronazione di' spine j 
di Mr. Valentino . 

In mezzo ddlà' seconda camera vi è 
un’urna da bagno 3 di 'un sol pezzo di 


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di Roma • 241 

porfido . Quattro paesi » di Hachert • Un 
David colla testa di Goliath , di ^Cara- 
vaggio . Un guerriero 5 del Cav. d* Arpi- 
no: li due Apostoli in fondo d’ oro 3 di 
Michelangelo Bonarroti . Un* altra S. Fa- 
miglia ^ di Andrea del Sarto ; quadro ben 
disegnato 3 e di un colorito superbo . Una 
testa 'del Salvatore , di Palma il vecchio ; 
la caduta di S. Paolo ^-di Garofolo • Due 
piccoli* quadri di ^ànti Martiri 5 dd Zuc-" 
cherl y un gran Crocifisso 3 di Giulio Ro- 
mano ; una bella testa* del Salvatcre , di 
Leonardo da Vinci ? Diana con Endiiiiio- 
ne 5 di Scarsellino da Ferrara : il popolo 
Ebreo nel deserto 3 di Gian Bellino ; un 
Cristo morto s del Zuccheri ; una Madonna 
con un Santo , di Alberto Duro ; un 
S. Francesco di Bronzino } un altro qua- 
dretto con pih Santi dello stesso ; la Di- 
sputa del Signore con li Dottori 3 di Ti- 
ziano : 1 * Adorazione de* pastori 5 quadro 
di un bel colorito 3 di Giacomo Bassano * 
Nella terza Camera 3 il gran quadro nel- _ 
la facciata 3 che rappresenta Orco e No- 
randino dell* Ariosto 3 di Lanfranco. San- 
sone legato 3 della maniera di Tiziano: 
il Figliuol Prodigo 3 di Guercino'; due ri- 
tratti 3 uno di Lucrezia sei* altro di una 
Religiosa s ambedue di Tiziano : La Ce- 
na 3 di Paolo Veronese: gli Angeli ribel- 
li cacciati dal Paradiso 3 di Tintoretto: 
SS, Cosma e Damiano 3 di Paolo Verone- 
se ; Giuseppe Ebreo colla moglie di Fu- 


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«42 Itheram 

tifar 5 di Lanfranco^ Un Cristo morto in 
mezzo agli Angeli > di Guercino la Don- 
na Adultera s di Tiziano : T Adorazione 
zie’ Magi 3 di Garofolo > e due Madonne « 
di Andrea del Sarto* 
i Una Santa Caterina 3 nella «quarta -Ca- 
mera 3 di Raffaele i la tentazione di S An- 
tonio 3 quadro assai espressivo 3 di An- 
nibaie Caracci : nna Maddalena > del me- 
desimo: un S. Domenico 3 di Andrea Sac- 
elli : la Circoncisione 9 di Bassano; un 
S. Giovannino , di Giulio Romano ; una 
Santa che legge di Caravaggio : un ri- 
tratto di Raffaele 3 con tre altri quadret- 
ti 3 dipinti da lui stesso* una Madonna 3 
di Tiziano : altra Madonna 3 di Vasari : 
una terza 3 di Bronzino : il ritratto di 
Cesare Borgia 3 di Raffaele . Una S. fa- 
miglia 3 di Scipion Gaetani 3 di un eccel- 
lente colorito pieno della piìi viva espres- 
sione 3 sopra tutto nella testa di $• Giu- 
seppe « Rinaldo e Armida > della scuoia 
di Pietro da Cortona : uu S. Sebastia- 
no 3 di Rustidiino : una mezza figura 3 di 
Vandycli: un Bacco 3 di Caracci : uu Cri- 
sto PÌCC0I03 di Michelangelo . Molte te- 
ste di putti 3 di Ludovico Caracci : la 
Strage degl’ Innocenti > di Paolo Verone- 
se; un Cristo Morto ,3 di Passignani ; una 
piccola Maddalena 3 di Agostino Carac- 
ci : il ratto di Europa del Cav. d* Arpino , 
Nella quinta Camera li q.iattro quadri 
^ Albano in tondi > rappresentanti 1 quat- 


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dì Roma • 24^ 

tro elementi , o varie azioni di Venere 3 i 
quali sono molto stimati » ed è una di- 
sgrazia che abbiano sofferta . Una Santa 
Famiglia , di Pierin del Vaga : S. Giro- 
liamo' dello Spagnoletto ; la Madonna con 
alcuni Santfj dì Tiziano: il FiglkioI Pro- 
digo 3 di Mr. Valentin : Giuseppe Ebreo che 
spiega i sogni nella prigione 3 di Guer- 
cino • 11 Bambino Gesh che tiene un uc- 
cello 3 e S. Caterina che gli offre una 
canestra di fk>ri 3 ed altri Santi 3 di Ti- 
ziano r tutU’ Ì 3 L Famiglia 3 di Pordenone 3 
dipinta da lui stesser La Cena di N. S. 
co’discepoli in Emaus 3 di Caravaggio : un 
quadretta 3 di Schidonc » 

• Questa sesta Camera è piena di pitture 3 
hr massima parte* con Veneri 3 o con figir- 
re nude ; fra te quali si nota una Vene- 
re in piedi 3 di Andrea del Sarto r Psiche 
che scopre Amore che dorme 3 di Dosio 
da Ferrara: Andromeda attaccata allo sco- 
glio 3 del Cav. df^ Arpina: Venere corona- 
ta 3 dello stesso : Psiche 3 del P. Piazza 
Cappuccino : la casta Susanna di Rubens; 
Adamo ed Èva y di Gian BeRino . 

- Segue una Gallerìa ornata di stucchi 
dorati 3 e di otto specchi di pezzi rotti 3 
le rotture de’ quali sono coperte da putti 
e da fiori 3 dipinti da Ciro Ferri e Ma- 
rio de* fiori . Si veggono in aho dodici' 
busti antichi de’ dodici Cesari » c due bel- 
le tavole di porfido . 


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*44 Ui»trarÌ 9 

■ In quest’ottava camera vi sono diver- 
si quadretti in mosaico di Marcello Pro- 
venzale . Una S» Caterina 9 di Caracci ; 
accanto uno di Garofolo . Un Padre Eter- 
no di Breugel ; diversi paesi di Paolo 
Brilli j altri quadretti di varj maestri ; 
e le tre Grazie di Raffaele . ^ 

La nona Camera ha diversi Paesi di 
Gio. Francesco Bolognese j e nel mezzo un 
gran tavolino d’ alabastro . 

Nella decima) una Statua di Ermafro- 
dito coleo : nella facciata una Madonna 9 
di Andrea del Sarto : la Samaritana 5 di 
Garofolo: la Trasfigurazione) di Giulio 
Romano ) copiata dall*' erigi naie di Raffae- 
le ; un S. Gio. Battista ) di Simon da Pe- 
saro : la Conversione di S. Paolo > di Gian. 
Bellino; una donna ben vestita) di Seba- 
stiano del Piomba. 

^ L’ undecima ha un quadro rappresentan- 
te la Madonna S. Anna e il Bambino. 
Gesù ) che mette il piede sopra la testa 
di un serpente ) di Caravaggio : due ri- 
tratti ) di Zuccheri ; un altro ), di Andrea 
del Sarto. Un S. Giovanni Battista y e un, 
S, Antonio ) di Paolo Veronese un S. Gi- 
rolamo ) jdi Barocci : una. Madonna ) di. 
Scipion Gaetani ; la Maga Circe ) dì Do- 
sio da Ferrara,. Una Maddalena y di Ti- 
2Ìano ; un S. Girolamo y di Palma : una. 
Maddalena ) di Lavinia Fontana: due ri- 
tratti ) di Bronzino . Una donna con ca- 
pelli biondi.» quadro assai stimato di Ti- 


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dt Roma .' ' af4f 

ziana : un altro di una vecchia j di Bas- 
sano ; un S. Martire 3 di Garofolo : un 
David 3 di Caravaggio • 

Nell*^ ultima Camera un S. Giovanni » 
di Bronzino r S. Francesco 5 di Caracci t 
un ritratto' di Bramante} df Thiano; la 
Resurrezione del' Salvatore 3 di Zuccheri j 
il ritorno del Figliuol Prodigo 3 di Tizia- 
no ; la Giuditea 3 di Lavinia Fontana: un 
Cristo Morto 5 di Caracci : un Presepio 
piccolo 3 di Schidone . Un piccolo qua- 
dro in pietra di paragone 3 rn cui Elisa- 
betta Sirani ha dipinto la bella Giudit- 
ta r ed altri quadretti di Zuccheri , di Ti<- 
ziano 3 e di altri . 

CHIESA DI S. LORENZO IN LUCINA 

La pili vasta Parecchia di Roftìa 3 e Ti- 
tolo del Card* primo Prete 3 è questa' 
Chiesa 3 eretta da S. Lucina 3 pronipote di 
Gallieno 3 in onore del S. Martire e Le- 
vita Lorenzo? fatta Titolo da Marcello I. 
fu destinata da S. Gregorio per le ptibli- 
Ghe preci votive ? e ristaurata da Bene-^ 
detto li. 3 e poi rifatta 3 fu solennemen- 
te consagrata da Celestino III. il dV ^6^ 
- Maggio H96» Finalmente Paolo V. nel i 6o6'. 
la concedette ai Chierici Regolari Mino- 
ri 3 che nel 1650, fa ridussero allo atato 
presente • 

' ^ 11 quadro del Crocifisso nell’ aitar mag- 
giore si crede singolarissima pittura di 
Guido 3 e ia S* Giacinta Marescotti è 

i ì 



24^ hìtterarÌB 

una beir opera del Cavai ier Nfarco^ Bene- 
fial. 

Annesso verso il Corso è il Palazzo del* 
Duca di Piano Ottoboni > fabricato circa 
1’ anno ijoo». sopra lo rovine di un grand’ 
edifizio antico 3 chiamato Palazzo di Do- 
miziano > che si univa coll’arco trionfa- 
le antico di M. Aurelioj detto dal vol- 
go j di Portogallo» e da Anastasio» arco 
delle tre facctcelas o favtcellat : demolito 
nel tempo di Alessand.ro VII. , per diriz- 
zare la Via del Corso » come si accenna 
con generali espressioni nella lapida 3 ivi 
affissa. Viene appresso» traversato il cor- 
so a mano sinistra» la 

CHIESA DI S. SILVESTRO IN CAPITE . 

. Il Pontefice S. Dionisio circa 1 * anno 
261. fece erigere questa Chiesa » che fu 
ristaurata dal Papa Simmaco nel 500. > 
c S. Gregorio Magno recitò in .essa va- 
rie Omilie . Fu edificata di nuovo da Pao- 
lo I. nel 757. ma rimasta per molti se- 
coli abbandonata » vi si introdussero le 
Monache di S. Chiara» che nel Pontifica- 
to d’ Innocenzo XI. cominciarono a rtstau- 
rarla , e la terminarono nell’ anno 1690. • 
E’ dedicata ai Papi SS. Martino e Silve- 
stro» e dicesi itt Capite dalla testa di 
Sr Giovanni Battista » che vi si conserva . 

L’ Assunta con altri Santi nella volta 
maggiore fu dipinta da Giacinto Bran- 
di; la gloria e gli angoli in mezzo alla 


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iii Roma ^ 14 ^' 

crocTata dal Roncalli y e il battesimo dr 
Costantino nella tribuna dal Gemignani . 

Nella prima Cappella le pitturc'^no di 
Giuseppe Chiari ;; nella seconda il S. Fran- 
cesco di Gentileschi Pisano ,- ma i latera- 
li di Luigi Garzi la Venuta dello Spi* 
rito Santo nella terza di Giuseppe Ghez- 
zi f il quadro appresso nella crociata è 
di Tarquinio da Viterbo . 

Nella cappella della crociata incontro a il 
quadro dell’ aitare è di Terenzio »da Ur- 
bino : la Concezione ,, nella Cappella ap- 
presso, la volta , e le lunette sono del Gc- 
mignanì a ma i laterali del Cav. Pier Fran- 
cesco Mazzucchelli da Morazzone ; La Cap - 
pella seguente è tutta di Ludovico Gemi- 
gnani ; e il Crocifisso colle altre pitture 
nell’ ultima sono le pih. stimate Opere di 
Trevisani- 

PALAZZO VEROSPr. 

Nell’ interno di questo Palazzo » archi- 
tettura di Onorio- Longhi » terminato da 
Alessandro Specchi , vi è una piccola Gal- 
leria , con la volta dipinta dall’ Albano , 
che merita la stima de* conoscitori . I Pia- 
neti e le diverse Ore del giorno vi sono 
rapprefsentate in varj quadri con allego- 
rie poetiche . Sono tutti composti e dise- 
gnati con grazia , ed il colorito è gra- 
tissimo . Segue il 


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Itinerari^ 

PALAZZO GHIGI . 

Questo vasto Pailazzo fu cominciato so- 
pra i disegni di Giacomo della Porta ^ 
continuato da Carlo Maderno y e termi- 
nato da Felice della- Greca . 

Nel primo appartamento sono da^ no* 
tarsi 1’ Ascensione di N. S. 5 di Garofo- 
lo ; nn S. Francesco 5 di Canuti : la Mad- 
dalena penitente 5 di Gennari : tre Amo- 
rini Fiaminghi : la Coronazione di N« S» 
di Tintoretto ; T’Angelo Custode , di Pie- 
tro da Cortona : un Cristo attaccato alla 
colonna , q<iadro molto stimatOj di Guer- 
cino . Una Madonna con molti Santi 5 di 
Zeman Olandese: un Cristo morto in iscor- 
cro 3 di Agossino- Caracci : un S. Gio. 
Battista , di Caravaggio f un paese con un 
Satiro e un Filosofo 5 di Salvator Rosa i 
un Santo Religioso » di Mola f un S. An- 
tonio 5 di Benedetto Luti : la Maddalena 
nef dfeserto , dello Spagnoletto : S. R'omnal- 
do 3 di Andrea Sacelli: un S. Vescovo* 
che fa l’ elemosina 5 di Carlo Veueziano- i 
cd un Cristo'3 di Passignani . 

COLONNA ANTONINA 
NELLA PIAZZA COLONNA» 

La Colonna > in mezzo della Piazza y 
clte da lei prende if nóme y fu eretta dal 
Senato Romano in onore delP" Imperatore 
M. Aurelio Antonino 3 figlio del PIO 3 a 
cui successe nell’ Imperio 3 e perciò chia- 


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dt Rom a • 24^ 

mossi Colonna Antonina . E’ decorata nelP 
esterno da’ bassirih'evt che la circondano 
in tutta l’ altezza ia linea spirale : i qua- 
li hanno per soggetto gli avvenimenti più 
famosi delle guerre 9 sostenute da” Roma- 
ni sotto la condotta di Marc” Aurelio : fra 
questi avvenimenti si distingue quello ce - 
lebre della Legione Fulminante > che Giu- 
lio Capitolino attribuisce in termini espres- ' 
si alla devozione di M. Aurelio : Fulmea 
de coelo' precìbus suts , contro hostium ma^ 
chìnamentum > Mareut extorstf y suìs pluvia 
impetrata y cum. siti laborarent *■ 

^ A giudicarne a colpo d” occhio y non 
vi è persona che non pensi 5 che ,Ja Co- 
lonna Trajana sia pih alta dell’ Antonina f. 
non ostante tutti gli scrittori si accorda- 
no nel dire », che questa è di un’ altezza 
maggiore » e ciù nasce senza dubbio 5. per- 
chè è collocata sopra di un piedestallo mol- 
to'' più alto. 11 Papa Sisto V", la fece ri- 
Staurare l’anno 1589. e fece situarvi in 
cima la statua: in bronzo dell’Apostolo 
S. Paolo ». che si rivolge alla sua Basilica . 

Questa Colónna è composta da 28. blocr 
chi di marmo ha \z, piedi di diame- 
tro » e 13 j. di altezza » senza comprender- 
vi la statua che ne ha 15. e il piedestal- 
lo che la sostiene di piedi. 10-. Vi è. 
nell’ interno una. bella, scala a chiocciola 
di 190. scalini ». che porta fino in cima* 
ed è illuminata da 41. finestrella.. 


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«jT© ' Itìnerarh 

. PALAZZO. DI MONTE CITORIO . 

Questo Palazzo è situato sopra una pic- 
cola Collina 5 che si disse già Monte Ci- 
tatorio j perchè ivi si chiamavano le cen- 
turie 5 adxinate ne’ septi per dare il loro 
"voto nell* elezione de* Magistrati . La fac- 
ciata principale fu cominciata col disegno 
del Cav. Bernino j ma l*"opera essendo 
stata abbandonata j Innocenzo XII. comprò 
H piantato j e Io fece terminare sotto la di- 
rezione del Cavi Fontana , e- vi stabilì i 
diversi tribunali della giudicattira , c perr 
ciò fu dbtto Curia Inaocetithna . 

OBELISCO SOLARE DI AUGUSTO. 

Incontro- al sudetto Palazzo il Pontefice 
Pio VI. fece inalzare questo superbo Obe- 
lisco s che Augusto aveva fatto trasporta- 
re dall’ Egitto- j e situare nel Campo Mar- 
zo per farlo- servire di gnomone alla me* 
ridiaua , della quale Plinio ci dice j che da’ 
30. anni 9 più non corrispondeva esatta- 
mente a un tal uso. Rinvenuto nel i74^- 
rovèsciaCo e rotto in 6 . pezzi sotterra pres- 
so la via del Campo Marzo e la piazzet- 
ta dell’ inìpresa y ove se ne vede memo- 
ria~in lapide 9 fu trasportato ivi accanto 
ne! cortile detto la Vignacela e abbando- 
nato 9 finché nel 1789. il lodato Pontefi* 
ce lo fece ristaurare's ed erigere colla dì» 

, SQzioivì- dell’ arclwtetto Antinori . 

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d* Roma* 2^1 

E’ di granito rosso > ornato di gerogli- 
Hjì.j alto '68. piedi j con un piedestaHo 
di ij. e un zoccolo moderno di 9. 5 che 
in tutto formano piedi 90.5 non conipre- 
si tutti i metalli ai di sopra ; nel piede - 
stallo esiste ancora l’ iscrizione di Augu- 
sto 3 che jue fece la dedica al Sole • 

CAMPO MARZO . 

Qui rimane in oggi la pih grande po- 
polazione di Roma 3 che si estende dalla 
radice del Quirinale e del Campidoglio « 
fra il monte Piudo jed il Tevere fino al- 
la porta del Popolo . Qui anticamente la 
gìovenjìi Romana si addestrava agli eser- 
cizi dd corpo e si assuefaceva a quel- 
li della guerra . Rimaneva vicino al Te- 
vere 3 affinchè i giovani tutti coperti di 
sudore e di polvere 3 potessero gettarsi- nel 
fiume ed .acquistare così la forza delle mem- 
bra > ed una compassione robusta «Vi era- 
no ancora' delle barche 3 con più ordini 
di remi . Vf si facevano ancora delle cor- 
se a cavallo 3 chiamate Equina istituite da 
Romolo in onore di Marte 3 di Nettuno 9 
e del Dio Conso* Della quantità prodigio- 
sa de’ monumenti 3 che decoravano il Cam- 
po Marzo > appena se ne conserva qual- 
cuno» 


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«5* ìfìnerorU 

CHIESA DI S. MARIA IN AQUIRO 
E DEGLI ORFANELLI. 

' Benché si pretenda che il sopranome 
'di Aquiro > venga da Equìria , cioè a dire 
dal sito ) in cui si facevano le corse de* 
cavalli) tuttavia! monumenti antichi) che 
circondano .questo sito non permettono 
di potervi capire un Circo per le corse . ' 
Si sa solamente che circa Tanno 400. | 
S. Anastasio 1 . edificò questa Chiesa ; che 1 
fu rifabricata dal Card. Ant. Maria Sal- 
viati ) col disegno di Francesco da Vol- 
terra • L’ aitar maggiore eretto da Monsi- ■ 
gnor Ugolini ha un quadro dì Gìo. Bat- 
tista Boncori ; le cappelle hanno ancora j 
■ de’ buoni quadri di Francesco Farone 5 di ' 
Carlo Veneziano ) di Gio. Battista Speran- 
za ) c nella Sagrestia ) di Giacomo Roc- 
ca . La facciata fu rifatta verso la fine , 
del Secolo scorso con architettura di Pie- 
tro Camporesi . Addetto a questa Chiesa i 
vi è T Ospizio degli Orfani in cui ven- i 
gono mantenuti cd istruiti ) d* onde ha 
tratto il presente nome la Chiesa • 







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